Il castello di Saint-Germain, edificato nel medioevo dai De Mongioveto, con l'evidente funzione di
controllare la strada e
farsi pagare il pedaggio
dai viaggiatori, passò
in seguito ai Savoia nel
1274 e infine agli
Challant nel 1295. Nel
1438 Francesco di
Challant cedette il
castello, il borgo e la
castellania di Montjovet
al duca Amedeo VIII di
Savoia.
Costruito sulla cima di un'alta roccia, a 656 metri di
altitudine, è
raggiungibile solo da
nord; unisce fattori
naturali e opere
difensive approntate
dall'uomo in un
complesso fortificato
che è tra i più
originali e
caratteristici della
regione. Per quanto i
resti attuali del
castello rechino
testimonianza di più
fortificazioni
successive è
chiaramente
riconoscibile la sua
impostazione basata
sullo schema dei
castelli primitivi (sec.
X-XIII).
Il castello occupa tutta la sommità del promontorio
roccioso, che sembra così
tagliato dalla lunga
linea orizzontale delle
mura. Il lato maggiore
è interrotto al centro
per permetterne
l'accesso; chi entrava
nel recinto delle mura
dal lato nord doveva
percorrere un sentiero
facilmente difeso dagli
spalti.
Al centro, la torre quadrata, alta 19 metri, conservata
in tutta la sua mole e
costruita intorno ai
secoli X-XI, gli
conferisce lo slancio
verticale comune a tutti
i castelli eretti sulla
sommità di un picco
roccioso. La difesa vera
e propria del forte era
affidata al lato est,
con la presenza di un
bastione avanzato che
spezza la linea continua
del muro
perimetrale.
Il castello offre buoni esempi di organica
distribuzione di
ambienti: spazi
destinati al deposito di
materiale bellico e ad
uso residenziale, dovuti
questi agli interventi
degli Challant nel
secolo XIV. Alle
massicce mura
medioevali, dotate di
archi in pietra ed ampie
finestre si
sovrappongono gli
interventi del XVI
secolo, interessanti dal
punto di vista
architettonico, come
modanature in pietra e
decorazioni. Il
fortilizio fu
abbandonato nel 1661 e
la guarnigione fu
trasferita al forte di
Bard.

La disposizione della cinta sul colle di Montjovet è
perpendicolare alla
valle a ribadire la sua
funzione di dominio e di
controllo, Sul lato
della chiesa si aprono a
nord la porta e
l’antiporta. Il nucleo
originario risale al X e
XI secolo ed è
costituito dalla torre e
dal piccolo recinto che
la circonda. La torre a
pianta quadrata è alta
diciannove metri con
merlatura quadrata a due
spioventi e misura alla
base sei metri di lato e
di spessore di più di
un metro e mezzo.
Il locale a piano terra aveva una volta a crociera ma
è probabile che essa
abbia subito numerose
modifiche e rialzata in
epoca tardo-rinascimentale.
In questo periodo venne
edificato il doppio
bastione interno alla
cinta muraria che nella
parte sommitale della
torre presenta un
cordolo in pietra
modanato a toro, che si
ritrova anche nel doppio
bastione realizzato da
Amedeo VIII nel 1554.
Una porticina
nell’angolo della
torre dà accesso alla
cisterna dell’acqua
perfettamente conserva,
un ambiente a volta
intonacato a cocciopesto
(miscela di intonaco e
polvere di
mattoni).
Il padiglione a ovest ad uso residenziale era il
palazzo del governatore
della fortezza e ne
possiamo vedere le
murature d'ambito
all’estremità a
sudovest. Si notano
ancora il portale con
l'archivolto in pietra
lavorata ed i fori della
colombaia nella muratura
al di sotto del colmo.
Il rimanente spazio è
occupato dalla poderosa
struttura del doppio
bastione, con i due
segmenti sfalsati in
modo che chi entrava
prestasse il fianco ai
difensori del
castello.
La tipologia muraria finalizzata alla massima
resistenza è rotta
dall’elemento
decorativo della lista
in pietra con modanatura
a toro che corre lungo
la cima delle mura, poco
al di sopra della scarpa
di base. Anche il
Castello di Saint
Germain passò agli
Challant con le nozze di
Ebalo con Alexia, ma la
sua storia è più
antica e durevole.
Questo maniero sorge in
posizione strategica e,
molto prima della sua
edificazione, fu sito di
necropoli e
fortificazioni del
neolitico, poi dei
Salassi e dei romani.
Intorno al mille si
iniziò la sua
costruzione ad opera di
una famiglia legata agli
Chènal ma di cui non
conosciamo il
nome.
Nel 1250 appartiene, almeno in parte, a Bermond di
Montjovet e dal 1261
furono comproprietari
Ebalo di Challant e
Feidino di Montjovet. Il
comportamento opprimente
e le esagerate gabelle
imposte da
quest’ultimo fornirono
la scusa a Amedo V di
Savoia di ricusarlo
dalle cariche ed
infeudarlo a Coazze. In
seguito al matrimonio di
Ebalo di Challant,
proprietario del
castello di Chenal, con
Alexia di Montjovet,
questi scambiò con
Amedeo V il viscontado
di Aosta con il pieno
possesso del feudo di
Saint-Germain, dando il
via al rapporto di
fiducia tra le famiglia
di Challant e
Savoia.
Il castello di Saint Germain tornerà ai Savoia nel
millequattrocentotrentotto
quando Francesco di
Challant vende castello,
borgo e castellania di
Montjovet a Amedeo VII
che inizia la sua
ristrutturazione. La
crescita del Castello di
Verrès e, soprattutto,
della fortezza di Bard
riducono l’importanza
del castello di Saint
Germain che nel 1661
ospitava solo sei
soldati e viene
smantellato.
Oggi l’affascinante e grandioso complesso di ruderi
ci narra attraverso le
sue pietre la storia dei
tempi in cui la sua
forza e possanza
dominavano la valle e la
via delle Gallie e
ancora adesso i suoi ruderi
si impongono
all’attenzione di chi
transita sulla statale o
sull’autostrada.



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