Sarriod de la Tour
(Saint Pierre)

   

Il castello Sarriod de la Tour è un maniero medievale valdostano che sorge nel comune di Saint-Pierre, nella zona pianeggiante coltivata a frutteto che costeggia la Dora, dalla parte opposta del paese rispetto al più famoso Castello di Saint-Pierre.

Il castello, appartenuto fino agli inizi del 1900 alla famiglia Sarriod de la Tour, si presenta oggi come un insieme di edifici risalenti ad epoche diverse addossati uno all'altro e protetti da una cinta muraria. All'antico donjon centrale a pianta quadrata, risalente sicuramente a prima del XIV secolo, furono infatti aggiunti nel corso dei secoli diversi corpi di fabbrica, in virtù degli ampliamenti e delle trasformazioni della zona residenziale.

L'impianto più antico del castello riprendeva il modello tipico dei castelli primitivi valdostani, costituito da una torre centrale rappresentante il mastio del castello circondata da una cinta muraria. Il donjon di Sarriod de la Tour si colloca ad un livello intermedio tra le torri più antiche con funzione prevalentemente difensiva, come quelle dei castelli di Cly, Graines o Montjovet, e le torri più grandi e comode e con funzione più residenziale dell'epoca immediatamente successiva, come quelle Colin a Villeneuve o di Les Cours a La Salle.

Contemporanea al donjon era probabilmente la cappella, situata nella parte più a sud del recinto murario, in prossimità dello strapiombo a picco sulla Dora, che alcune indagini dendrologiche hanno permesso di datare intorno alla metà del XIII secolo. Le pareti della cappella erano decorate da affreschi, frammenti dei quali sono ancora visibili.

Nel 1420 i fratelli Yblet e Jean Sarriod divisero i loro possedimenti in due signorie distinte, separando la famiglia nei rami rispettivamente Sarriod d'Introd, con sede nel castello di Introd, e Sarriod de la Tour, a cui toccò il castello che ne prese il nome.

Jean Sarriod fece quindi ingrandire la preesistente torre chiamata "turris Sariodorum", aggiungendovi una serie di corpi di fabbrica e trasformandola in un castello con funzioni di rappresentanza. Ai lavori di Jean Sarriod si devono anche la scala a chiocciola a sud est della torre e l'inserimento delle finestre crociate, tipiche del Quattrocento valdostano, del donjon.

Una seconda grande campagna di lavori fu eseguita intorno al 1470 da Antoine Sarriod de la Tour, figlio di Jean, che trasformò e affrescò la cappella, ingrandì il corpo di fabbrica settentrionale e modificò la cinta muraria esterna munendola di torri difensive.

Nei secoli successivi furono aggiunti ulteriori edifici e corpi di fabbrica, come la torre piccionaia del XVI secolo, che diedero al maniero l'attuale aspetto irregolare e disordinato ma allo stesso tempo ricco di fascino.

Il castello rimase proprietà dei Sarriod de la Tour fino al 1921, anno della morte dell'ultima discendente della famiglia. Passò quindi al senatore Bensa di Genova, a dal 1970 è di proprietà dell'Amministrazione Regionale, che lo ha aperto al pubblico nel 2003.

Guardandolo dall'alto del castello di Saint-Pierre, il castello Sarriod de la Tour appare come un insieme irregolare di edifici circondati da una cinta muraria, situato in una zona pianeggiante un po' al di fuori del centro abitato e vicino alla Dora Baltea. Portandosi alla destra del fiume è possibile notare come la posizione del castello non sia così priva di difese naturale, e che i lati di sud est poggiano su uno sperone roccioso a strapiombo sulla Dora.  

Per entrare nel castello bisogna innanzitutto superare la cinta muraria esterna. L'originale cinta muraria del XIV secolo fu fortemente modificata dai lavori eseguiti intorno al 1470 da Antoine Sarriod de la Tour: le mura furono munite di torrette difensive a pianta circolare e fu aperto un nuovo ingresso sul lato orientale, strategicamente più protetto. Il nuovo ingresso, da cui si accede ancora oggi, è costituito da un elegante portale a sesto acuto, sopra il quale è scolpito lo stemma dei Sarriod de la Tour, sormontato da una caditoia merlata sorretta da un doppio ordine di beccatelli

Il nucleo centrale del castello di Sarriod de la Tour è costituito dalla torre a pianta quadrata che domina l'intera struttura; questa, conosciuta come Tour de Sarriod o Tour de Saint-Nicolas, esisteva già nel 1393.

Contemporanea alla torre sembra essere soltanto la cinta muraria, nel tratto parallelo al fronte nord occidentale del castello, quello che separa il castello vero e proprio dalla zona agricola.

L'attuale accesso al castello si trova proprio a ridosso di questa cinta muraria e conduce ad una scala a chiocciola, a ridosso della parete sud orientale della torre primitiva, simile a quella di Issogne. Questa scala, il cui accesso è incorniciato da un bel portale a sesto acuto con stipiti ed archivolto in pietra da taglio lavorata, è preceduta da quattro scalini curvilinei che richiamano alla memoria la scala del cortile di Fénis, pur se con dimensioni necessariamente ridotte.

All'interno, gli edifici più notevoli sono il massiccio donjon con le sue finestre crociate, la cappella e la cosiddetta "sala delle teste".

Originariamente uno degli edifici più antichi del castello, la cappella situata sul lato meridionale del maniero fu modificata più volte nel corso dei secoli. La struttura originale era probabilmente sormontata da un soffitto ligneo, i cui resti sono stati datati intorno al 1250, e sono ancora visibili su tre pareti alcuni frammenti di un antico ciclo pittorico risalente allo stesso periodo raffigurante episodi religiosi come l'Adorazione dei Magi, l'ingresso di Cristo a Gerusalemme e la Crocifissione. La cappella è ora sormontata da una volta barocca aggiunta nel 1700, che taglia a metà gli antichi affreschi.

L'antico ingresso della cappella fu invece decorato tra 1478 e 1483 duranti i lavori voluti da Antoine Sarriod de la Tour, che dedicò la cappella alla Vergine e a San Giovanni Evangelista, e presenta due riquadri ancora ben conservati raffiguranti la Crocifissione di Cristo e San Cristoforo.

La "sala delle teste", situata al primo piano dell'ala settentrionale, era il salone di rappresentanza del castello e prende il nome dalla decorazione del soffitto ligneo, sorretto da una serie di mensole intagliate realizzate nel XV secolo.

Le mensole intagliate sono in tutto 171 e raffigurano una varietà di soggetti, da volti di nobildonne e gentiluomini con copricapi all'ultima moda del tempo a figure carnevalesche, dagli animali domestici e selvatici come cani, anatre, lupi e cinghiali e creature fantastiche tra cui la sirena, l'unicorno, il drago e una serie di mostri di aspetto diabolico.