Uno scalatore respira affannosamente in cerca d'ossigeno,
impegnato a raggiungere la
sommità incrostata di
ghiaccio del monte Kilimanjaro,
una vasta piattaforma alla
quale si possono osservare le
pianure equatoriali coperte i
polvere, laggiù, dove milioni
di affascinanti creature ogni
giorno combattono la propria
lotta per la vita. Pur essendo
il più elevato rilievo del
continente, il magnifico
vulcano è soltanto uno dei
mille luoghi affascinanti del
continente africano: dalla sua
vetta tronca I fondo della
gola delle Cascate Vittoria,
dalle aride dune del deserto
della Namibia ai variopinti
coralli delle calde acque del
Mar Rosso, l'Africa offre
senza risparmio la sua
bellezza primeva e il senso
dell'avventura a chiunque ne
voglia fare esperienza. Per i
primi Europei che esplorarono
l'interno del Continente Nero,
l'Africa era la terra del
mistero, nota soltanto agli
indigeni che la abitavano.
Le dimensioni stesse del continente, il secondo al mondo
per vastità, apparivano
smisurate: l'Africa occupa
30.365.500 chilometri
quadrati, ovvero il 22 per
cento delle terre emerse del
pianeta; si estende lungo
7998 chilometri
da Cape Blanc, in Tunisia, al
Cabo Agulhas, nel Sudafrica, e
misura
7563 chilometri
di ampiezza attraverso il
Sahara; la linea costiera, che
presenta poche frastagliature
e di conseguenza pochi porti,
delimita un territorio per lo
più rurale e scarsamente
sviluppato, ma ricco di
risorse naturali come l'oro, i
diamanti e il petrolio.
Sterminati deserti ricoprono
all'inarca due quinti del
continente, con l'enorme
distesa arida del Sahara a
nord e i più piccoli deserti
del Kalahari e della Namibia a
sud, mentre le foreste
tropicali coprono meno di un
quinto del territorio,
principalmente all'interno del
bacino del fiume Congo e nelle
aree costiere dell'Africa
occidentale. Sono comunque le
praterie a savana, estese su
due quinti del continente, a
caratterizzarne la maggior
parte: esistono tre savane
principali, una tra il Sahara
e l'Equatore, un'altra sugli
altipiani dell'Africa
orientale e la terza tra il
bacino del Congo e il
Sudafrica.
In Africa sono comuni le cascate, in particolare dove i
fiumi si gettano dalle alte
terre nelle pianure costiere:
un sistema come quello delle
Cascate Vittoria è tanto
possente da rendere difficile
"comprenderlo" anche
quando ci si trovi nelle sue
vicinanze, ma il ruggito che
scuote la terra e la densa
nebbia prodotta dai suoi
spruzzi simboleggiano bene la
potenza della natura africana.
I laghi sono situati
all'interno di valli
tettoniche, depressioni
formate tra fratture parallele
della crosta terrestre: il
lago Tanganica, che occupa una
frattura di questo tipo, con
675 chilometri
di lunghezza è il più lungo
lago d'acqua dolce del mondo e
inonda una valle che raggiunge
la profondità massima di
1432 metri
. La maggioranza delle
montagne più elevate si trova
nella parte nord-occidentale e
in quella centro-orientale del
continente, che
rispettivamente comprendono la
catena montuosa dell’Atlante
e i monti Kilimangiaro, Kenya
e Ruwenzori; in proporzione
altrettanto grande, i monti
dell’Africa non fanno parte
di catene montuose, ma si
snodano in brevi serie di
picchi isolati e maestosi,
erti sopra le pianure e le
foreste pluviali.
I massicci di Ruwenzori e del Virunga nell’Africa
equatoriale sono catene
montuose di modesta lunghezza,
notevoli per l'abbondanza
di vegetazione e la
particolarità della fauna,
come nella catena dei Virunga,
dimora dei miti e
"ascetici" gorilla
di montagna. Data la
particolarità, l'importanza e
la varietà della fauna
selvatica africana, con
l'allestimento di parchi e
riserve negli oltre 50 Stati
del continente, gli africani
si sono dimostrati
intelligenti amministratori
delle proprie risorse
naturalistiche; molte di
queste aree, come il Serengeti
e il Cratere di Ngorongoro,
hanno anche ricevuto il
riconoscimento dello status di
Patrimonio Mondiale. Nemmeno
le pianure del Nordamerica o
dell'Asia possono vantare una
simile estensione dell'habitat
naturale originario. Altri
ecosistemi sono stati
tutelati, benché il logorio
derivato dalla crescita
demografica e dalle necessità
economiche sia minore a causa
del loro isolamento: primati
come gli scimpanzé, i gorilla
e altre specie di scimmia
vivono nelle foreste pluviali,
che per la maggior parte sono
protette all'interno dei
territori dei parchi
nazionali. Anche i deserti,
popolati dalle proprie forme
di fauna specializzata,
adattatesi a un mondo quasi
privo di acqua, accolgono
alcune fra le più
affascinanti creature del
mondo, restando tuttavia tanto
inospitali per le specie non
indigene da far sì che le
varietà locali abbiano
risentito ben poco dei
cambiamenti avvenuti nel XX
secolo. Il continente africano
è vario tanto per la fauna
che ospita quanto per la flora
caratteristica: le foreste
tropicali costituiscono la
dimora delle palme da olio, di
alberi da frutto e di essenze
dure come l'ebano e il mogano,
mentre nelle savane sconfinate
prosperano l'acacia, il
baobab, i cespugli spinosi e
le palme, mentre i deserti
accolgono vegetali che si sono
adattati alle condizioni di
aridità estrema.
Attraverso una buona porzione
del continente scorre il Nilo
che, in modo simile all'aorta
del corpo umano, provvede la
vita e la continuità per
l'Africa: il fiume più lungo
del mondo trasporta immense
quantità d'acqua attraverso
il più esteso deserto del
pianeta, le sue acque blu
scorrono attraverso sterili
sabbie e rocce calcinate dal
sole e le limacciose
inondazioni portano fertile
suolo alluvionale alle località
della valle poste a nord della
diga di Assuan: per migliaia
d'anni sono stati proprio i
ritmi di queste inondazioni a
decidere il successo o il
fallimento per l'economia
dell'Egitto e per la stessa
società egiziana. L'Africa è
una terra magica, un
continente il cui studio ci può
ricondurre indietro fino alle
epoche più remote dell'umanità,
offrendoci la possibilità di
studiare le origini della
nostra razza e di analizzare
la direzione che abbiamo
preso: una conoscenza di
capitale importanza proprio
ora che abbiamo iniziato a
inoltrarci nel XXI secolo.
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