Il
Greater
St. Lucia
Wetland Park, rinominato dal 1
novembre 2007 con il nome di
iSimangaliso Wetland Park,
si trova sulla costa orientale
di KwaZulu-Natal, in
Sudafrica, circa 275
chilometri a nord di Durban (Il
termine 'isimangaliso', in
lingua zulu, significa 'una
meraviglia').
È la terza più grande area
protetta del Sudafrica e si
estende su 280 Km di costa,
dal confine con il Mozambico a
nord all'estuario del Santa
Lucia a sud, ed è formato da
3.280 chilometri quadri di un
incontaminato ecosistema
gestito dalla Ezemvelo KZN
Wildlife. Il parco comprende
la riserva di Santa Lucia, il
parco di False Bay, la riserva
marina di Santa Lucia, il
parco nazionale di Sodwana Bay
National Park, la riserva
marina di Maputaland, Cape
Vidal, Ozabeni, Mfabeni,
l'area selvaggia di Tewate e
la riserva di Mkuze.
Nel settembre 2002 il cargo
italiano Jolly Rubino si è
incagliato al largo della
costa del KwaZulu-Natal,
riversando in mare una parte
delle 1000 tonnellate di
carburante che trasportava
nella stiva. Ma, quel che è
peggio, il naufragio ha
scaricato in acqua una
settantina di container in cui
erano stoccate sostanze
tossiche altamente inquinanti.
Il tempestivo intervento delle
squadre di soccorso e le buone
condizioni meteorologiche,
fortunatamente, hanno
scongiurato un pericolo che
avrebbe potuto trasformarsi in
un colossale danno ambientale.
L'imbarcazione si è infatti
bloccata a breve distanza
dalle aree protette del
Greater St. Lucia Wetland
Park, un delicato ecosistema
di estuari fluviali, unico al
mondo per biodiversità
fisica, complessità
idrologica e adattamento
associato delle specie alla
varietà di habitat.

Il parco è costituito da 13
aree protette che, all'interno
di una superficie complessiva
di
240.000 ettari
circa, comprendono due unità
geomorfiche: la pianura
costiera e la piattaforma
continentale, che si innalza
fino a
500 metri
sul livello del mare.
Istituito nel 1997, racchiude
nei suoi confini il tratto
finale del corso di diversi
fiumi - i più importanti dei
quali sono il Mkuze e
l'Umfolozi - e numerosi laghi
costieri come il St. Lucia e
il Kosi, le cui acque
estuarine presentano una
moderata salinità, e i laghi
d'acqua dolce Sibayi, Bhangazi
e Ngoboreleni. Le dune
ricoperte di vegetazione sono
la più notevole
caratteristica del margine
esterno della pianura
costiera, lungo la quale si
estendono vaste spiagge
interrotte da affioramenti di
roccia.
Situato nell'area di
biodiversità botanica più
ricca dell'Africa meridionale,
il St. Lucia può vantare
specie appartenenti a 152
famiglie e 734 generi, che
rappresentano oltre il 30 per
cento della flora sudafricana.
Almeno 44 specie sono
endemiche del parco; tra
queste si segnalano i quattro
generi Brachychloa,
Ephippiocarpa, Helichrysopsis
e Inhambanella, oltre alla
più piccola pianta fiorita
del Sudafrica, Wolffiella
welwitschii, di recente
scoperta, e all'unica pianta
fiorita marina del Paese,
la Thallasodendron
cilliata.
La vegetazione acquatica
contribuisce in modo
consistente alla ricchezza
dell'area, con circa
7000 ettari
di paludi coperte da distese
di canne e di papiro, insieme
a molte altre specie tipiche
delle aree umide e a 325
specie di alghe.

Nel sito dichiarato Patrimonio
Mondiale si distinguono cinque
ecosistemi principali. Il
primo è caratterizzato dal
mare caldo, da lunghe spiagge
sabbiose e dalla presenza di
gole sottomarine della
piattaforma continentale, dove
si vanno depositando i
sedimenti trasportati dalla
Corrente di Agulhas,
determinando l'eccezionale
limpidezza delle sue acque,
che favorisce la formazione di
barriere coralline. Il secondo
è un ecosistema costiero
costituito da numerose dune
lineari che raggiungono i
183 metri
di altezza, accompagnate da
foreste subtropicali, pianure
ricoperte da estensioni
prative e zone umide. Vi è
poi un ambiente lacustre,
formato da due laghi uniti a
un estuario (Santa Lucia e
Kosi) e da quattro grandi
bacini d'acqua dolce. Il
quarto ecosistema comprende
invece le aree acquitrinose di
Mkuze e Mfolozi, con un bosco
di palude, ampie estensioni di
canneti e zone
umide di papiro. Infine,
l'ultimo ecosistema è
composto dalle rive
occidentali interne con
antiche terrazze lineari e una
savana boscosa.
Quattro zone umide dell'area
sono state dichiarate di
importanza internazionale in
accordo con la Convenzione
di Ramsar. La ricchezza della
fauna e della flora è
determinata non solo dalla
varietà e dalla prossimità
di questi ambienti, ma anche
dalla particolare collocazione
in una zona di transizione tra
il biotopo africano tropicale
e quello subtropicale,
all'interno, peraltro, del
centro di endemismo di
Maputuland, dove in passato si
sono verificati importanti
fenomeni di speciazione. Di
particolare interesse può
essere considerata la
scoperta, nel dicembre 2000,
di sei esemplari di celacanti,
considerati fossili viventi,
nelle acque litorali
appartenenti a questo sito del
Patrimonio Mondiale.
La flora del Parco è formata
da 734 generi e 44 specie
endemiche censite nel mosaico
bosco-prateria-zona umida-zona
marina. Nel mare sono presenti
53 specie di coralli, 812 di
molluschi e 991 di pesci di
scogliera. Nell'area vivono 50
specie di anfibi e 109 di
rettili, diverse delle quali
endemiche
o minacciate. Le lunghe
spiagge costituiscono il
principale luogo di
nidificazione di alcuni tipi
di tartarughe. L'avifauna è
formata da 521 specie.

Strano a dirsi ma, per essere
in Africa, la fauna non è
particolarmente legata ai
grandi predatori, sebbene
comprenda 129 specie di
mammiferi, tra i quali si
contano circa 150 rinoceronti
bianchi e un centinaio di
rinoceronti neri. Piuttosto,
sono interessanti alcuni
animali che di solito passano
inosservati dinanzi agli occhi
dei turisti, come le farfalle,
di cui si contano quasi 200
specie, le libellule e gli
stercorari, ma più ancora gli
invertebrati marini, inclusi
53 generi di coralli e 812 di
molluschi. Dato
impressionante, ammontano a
991 le specie di pesci censite
a St. Lucia, solo 55 delle
quali d'acqua dolce.
Nonostante
sia meno conosciuto di altri
parchi africani quali il
Kruger National Park ed il
Delta dell'Okavango, il
St. Lucia
ospita più specie e, per
alcune di queste, l'habitat
presente è l'ideale. Queste
specie comprendono pellicani
dalla schiena bianca e dalla
schiena
rosa
, fenicotteri maggiori e
minori, aquile pescatrici del
Madagascar e altre 530 specie
di uccelli. È presente anche
la più grande colonia di
ippopotami dei parchi
sudafricani. Gli elefanti
vennero introdotti nel 2001.
Due specie di tartarughe
marine utilizzano la spiaggia
come deposito per le
uova.
La
riserva costiera non include
solo le spiagge ma anche le
barriere coralline che si
trovano al largo, e la
migrazione delle megattere
passa davanti a queste coste.
È uno dei pochi parchi
africani in cui è possibile
vedere insieme ippopotami,
coccodrilli e squali. Infatti
il parco ospita 1.200
coccodrilli del Nilo e 800
ippopotami.
Il
parco è anche famoso per
essere la sede della
latimeria, un pesce vissuto
milioni di anni fa noto agli
scienziati grazie ai resti
fossili, che si credeva
estinto finché un esemplare
non restò impigliato nella
rete di un peschereccio nel
1938. Gli scienziati hanno
trovato altri esemplari di
questo pesce in ambienti
marini profondi e rocciosi, ma
è ancora un pesce raro e, per
questo motivo, considerato
specie a rischio e protetto a
livello internazionale. Il 27
novembre 2000 tre esemplari di
latimeria vennero fotografati
in un canyon sottomarino al
largo delle coste di Saldanha
Bay, all'interno della riserva
di Santa Lucia.
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