iSimangaliso Wetland Park (Parco di Santa Lucia)
Repubblica Sudafricana
 
PATRIMONIO DELL'UMANITÀ DAL 1984
  
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Il Greater St. Lucia Wetland Park, rinominato dal 1 novembre 2007 con il nome di iSimangaliso Wetland Park, si trova sulla costa orientale di KwaZulu-Natal, in Sudafrica, circa 275 chilometri a nord di Durban (Il termine 'isimangaliso', in lingua zulu, significa 'una meraviglia'). È la terza più grande area protetta del Sudafrica e si estende su 280 Km di costa, dal confine con il Mozambico a nord all'estuario del Santa Lucia a sud, ed è formato da 3.280 chilometri quadri di un incontaminato ecosistema gestito dalla Ezemvelo KZN Wildlife. Il parco comprende la riserva di Santa Lucia, il parco di False Bay, la riserva marina di Santa Lucia, il parco nazionale di Sodwana Bay National Park, la riserva marina di Maputaland, Cape Vidal, Ozabeni, Mfabeni, l'area selvaggia di Tewate e la riserva di Mkuze.

Nel settembre 2002 il cargo italiano Jolly Rubino si è incagliato al largo della costa del KwaZulu-Natal, riversando in mare una parte delle 1000 tonnellate di carburante che trasportava nella stiva. Ma, quel che è peggio, il naufragio ha scaricato in acqua una settantina di container in cui erano stoccate sostanze tossiche altamente inquinanti. Il tempestivo intervento delle squadre di soccorso e le buone condizioni meteorologiche, fortunatamente, hanno scongiurato un pericolo che avrebbe potuto trasformarsi in un colossale danno ambientale. L'imbarcazione si è infatti bloccata a breve distanza dalle aree protette del Greater St. Lucia Wetland Park, un delicato ecosistema di estuari fluviali, unico al mondo per biodiversità fisica, complessità idrologica e adattamento associato delle specie alla varietà di habitat.  

Il parco è costituito da 13 aree protette che, all'interno di una superficie complessiva di 240.000 ettari circa, comprendono due unità geomorfiche: la pianura costiera e la piattaforma continentale, che si innalza fino a 500 metri sul livello del mare. 

Istituito nel 1997, racchiude nei suoi confini il tratto finale del corso di diversi fiumi - i più importanti dei quali sono il Mkuze e l'Umfolozi - e numerosi laghi costieri come il St. Lucia e il Kosi, le cui acque estuarine presentano una moderata salinità, e i laghi d'acqua dolce Sibayi, Bhangazi e Ngoboreleni. Le dune ricoperte di vegetazione sono la più notevole caratteristica del margine esterno della pianura costiera, lungo la quale si estendono vaste spiagge interrotte da affioramenti di roccia. 

Situato nell'area di biodiversità botanica più ricca dell'Africa meridionale, il St. Lucia può vantare specie appartenenti a 152 famiglie e 734 generi, che rappresentano oltre il 30 per cento della flora sudafricana. Almeno 44 specie sono endemiche del parco; tra queste si segnalano i quattro generi Brachychloa, Ephippiocarpa, Helichrysopsis e Inhambanella, oltre alla più piccola pianta fiorita del Sudafrica, Wolffiella welwitschii, di recente scoperta, e all'unica pianta fiorita marina del Paese, la Thallasodendron cilliata. 

La vegetazione acquatica contribuisce in modo consistente alla ricchezza dell'area, con circa 7000 ettari di paludi coperte da distese di canne e di papiro, insieme a molte altre specie tipiche delle aree umide e a 325 specie di alghe. 

Nel sito dichiarato Patrimonio Mondiale si distinguono cinque ecosistemi principali. Il primo è caratterizzato dal mare caldo, da lunghe spiagge sabbiose e dalla presenza di gole sottomarine della piattaforma continentale, dove si vanno depositando i sedimenti trasportati dalla Corrente di Agulhas, determinando l'eccezionale limpidezza delle sue acque, che favorisce la formazione di barriere coralline. Il secondo è un ecosistema costiero costituito da numerose dune lineari che raggiungono i 183 metri di altezza, accompagnate da foreste subtropicali, pianure ricoperte da estensioni prative e zone umide. Vi è poi un ambiente lacustre, formato da due laghi uniti a un estuario (Santa Lucia e Kosi) e da quattro grandi bacini d'acqua dolce. Il quarto ecosistema comprende invece le aree acquitrinose di Mkuze e Mfolozi, con un bosco di palude, ampie estensioni di canneti e zone umide di papiro. Infine, l'ultimo ecosistema è composto dalle rive occidentali interne con antiche terrazze lineari e una savana boscosa. 

Quattro zone umide dell'area sono state dichiarate di importanza internazionale in accordo con la Convenzione di Ramsar. La ricchezza della fauna e della flora è determinata non solo dalla varietà e dalla prossimità di questi ambienti, ma anche dalla particolare collocazione in una zona di transizione tra il biotopo africano tropicale e quello subtropicale, all'interno, peraltro, del centro di endemismo di Maputuland, dove in passato si sono verificati importanti fenomeni di speciazione. Di particolare interesse può essere considerata la scoperta, nel dicembre 2000, di sei esemplari di celacanti, considerati fossili viventi, nelle acque litorali appartenenti a questo sito del Patrimonio Mondiale.

La flora del Parco è formata da 734 generi e 44 specie endemiche censite nel mosaico bosco-prateria-zona umida-zona marina. Nel mare sono presenti 53 specie di coralli, 812 di molluschi e 991 di pesci di scogliera. Nell'area vivono 50 specie di anfibi e 109 di rettili, diverse delle quali endemiche o minacciate. Le lunghe spiagge costituiscono il principale luogo di nidificazione di alcuni tipi di tartarughe. L'avifauna è formata da 521 specie.  

Strano a dirsi ma, per essere in Africa, la fauna non è particolarmente legata ai grandi predatori, sebbene comprenda 129 specie di mammiferi, tra i quali si contano circa 150 rinoceronti bianchi e un centinaio di rinoceronti neri. Piuttosto, sono interessanti alcuni animali che di solito passano inosservati dinanzi agli occhi dei turisti, come le farfalle, di cui si contano quasi 200 specie, le libellule e gli stercorari, ma più ancora gli invertebrati marini, inclusi 53 generi di coralli e 812 di molluschi. Dato impressionante, ammontano a 991 le specie di pesci censite a St. Lucia, solo 55 delle quali d'acqua dolce. 

Nonostante sia meno conosciuto di altri parchi africani quali il Kruger National Park ed il Delta dell'Okavango, il St. Lucia ospita più specie e, per alcune di queste, l'habitat presente è l'ideale. Queste specie comprendono pellicani dalla schiena bianca e dalla schiena rosa , fenicotteri maggiori e minori, aquile pescatrici del Madagascar e altre 530 specie di uccelli. È presente anche la più grande colonia di ippopotami dei parchi sudafricani. Gli elefanti vennero introdotti nel 2001. Due specie di tartarughe marine utilizzano la spiaggia come deposito per le uova. 

La riserva costiera non include solo le spiagge ma anche le barriere coralline che si trovano al largo, e la migrazione delle megattere passa davanti a queste coste. È uno dei pochi parchi africani in cui è possibile vedere insieme ippopotami, coccodrilli e squali. Infatti il parco ospita 1.200 coccodrilli del Nilo e 800 ippopotami.

Il parco è anche famoso per essere la sede della latimeria, un pesce vissuto milioni di anni fa noto agli scienziati grazie ai resti fossili, che si credeva estinto finché un esemplare non restò impigliato nella rete di un peschereccio nel 1938. Gli scienziati hanno trovato altri esemplari di questo pesce in ambienti marini profondi e rocciosi, ma è ancora un pesce raro e, per questo motivo, considerato specie a rischio e protetto a livello internazionale. Il 27 novembre 2000 tre esemplari di latimeria vennero fotografati in un canyon sottomarino al largo delle coste di Saldanha Bay, all'interno della riserva di Santa Lucia.