Fernando
de Noronha
è un arcipelago situato a circa 350 chilometri dalle coste brasiliane,
nell'Oceano Atlantico.
Le
isole principali dell'arcipelago sono la parte visibile di una catena
montuosa sottomarina. L'arcipelago è formato da 21 isole, isolette e
scogli di origine vulcanica; l'isola principale si estende su di un'area
di 18 chilometri quadrati, con una lunghezza massima di 10 chilometri e
una larghezza massima di 3,5 chilometri. La base di questa enorme
formazione vulcanica si trova 756 metri al di sotto della superficie
dell'oceano.
L'isola
maggiore, che dà il nome all'intero arcipelago, rappresenta da sola il
91% dell'intera superficie di Fernando de Noronha; le altre isole sono
Rata, Sela Gineta, Cabeluda e São Jose, oltre alle due isolette di Leão
e Viúva.
La
scoperta dell'arcipelago è segnata da molte controversie. Venne
avvistato da diverse spedizioni negli anni 1501, 1502 e 1503 e gli venne
attribuito il nome di Ilha da Quaresma (Isola della Quaresima).
Ma il visconte di Santarém ne attribuì la scoperta a Gaspar de Lemos,
capitano della nave appoggio della flotta di Pedro Álvares Cabral,
rimandato in Portogallo con la notizia della scoperta del Brasile. Gli
storici moderni, comunque, accreditano della scoperta dell'arcipelago la
spedizione del 1501 - 1502 condotta dall'esploratore portoghese Fernão
de Noronha, cui infatti è intitolato. Il primo a descrivere
l'arcipelago di Fernando de Noronha fu Amerigo Vespucci, nel 1503.
Molto
tribolata fu anche la storia dell'arcipelago: nel 1534 le isole vennero
invase dall'esercito inglese, mentre fra il 1556 e il 1612 fu un
possedimento francese. Nel 1628 venne occupato dagli olandesi, sconfitti
due anni più tardi da una spedizione militare congiunta
spagnolo-portoghese, agli ordini di Rui Calaza Borges.

Gli
olandesi occuparono nuovamente le isole nel 1635 per impiantarvi un
ospedale per le proprie truppe che avevano occupato la costa
nord-orientale del Brasile. L'arcipelago venne ribattezzato Pavonia,
in onore di Michiel de Pauw, uno dei direttori della Compagnia Olandese
delle Indie Occidentali. Dopo altri 20 anni vennero riconquistate dai
portoghesi.
Nel
1736, trovando l'arcipelago disabitato e completamente abbandonato, la
Compagnia Francese delle Indie Orientali lo occupò e lo ribattezzò Isle
Dauphine. Solo nel 1737, con l'espulsione dei francesi, le isole
vennero definitivamente occupate dal Portogallo, che decise di
fortificarle. Per questo scopo vennero costruite 10 fortezze nei punti
strategici dell'arcipelago, dove era prevedibile che sarebbe avvenuto un
eventuale sbarco di invasori: 9 furono edificate sull'isola principale e
una sull'Ilha de São José. Le fortezze vennero interconnesse da strade
in pietra.
Nel
1770 venne fondato il primo insediamento permanente, Vila dos Remédios.
Il villaggio era diviso in due parti: nella metà superiore si trovavano
gli edifici amministrativi, mentre nella metà inferiore era la chiesa
con gli altri edifici a carattere religioso.
Con
l'indipendenza del Brasile dal Portogallo, ottenuta nel 1822, le cose
per l'arcipelago non cambiarono un gran che. Agli inizi del XX secolo
gli inglesi fornirono cooperazione tecnica per i collegamenti
telegrafici. Più tardi il loro posto venne preso dai francesi e dagli
italiani dell'Italcable.
Nel
1942, durante la seconda guerra mondiale, l'arcipelago divenne un
territorio federale che comprendeva anche l'Atol das Rocas e l'Arquipélago
de São Pedro e São Paulo, e i prigionieri ordinari e politici vennero
mandati nella locale prigione. Nel 1988 il 70% dell'arcipelago venne
dichiarato parco nazionale marittimo, per preservare ciò che restava
dell'ambiente terrestre e marino.
Il
5 ottobre 1988 il territorio federale venne dissolto ed aggiunto allo
stato di Pernambuco (eccezion fatta per l'Atollo Rocas, aggiunto allo
stato del Rio Grande do Norte).

Istituito
nel 1988, il Parco Nazionale Marino dell'arcipelago Fernando de Noronha
occupa una superficie di 11.270 ettari, l'85 per cento dei quali è
costituito dalle acque che circondano le isole. La Riserva Biologica
Naturale dell'Atoi das Rocas fu invece creata nel 1978, e copre 42.270
ettari. Il primo - costituito da 21 tra isole, isolotti e scogli -
corrisponde ai picchi di una vasta catena montuosa sottomarina di
origine vulcanica che si innalza dal fondo atlantico a 4000 metri di
profondità. La sua nascita risale a un periodo compreso tra 2 e 12
milioni di anni fa, come mostra una morfologia ricca di depositi
piroclastici, lava, coni e bocche vulcaniche. Mentre l’Atol das Rocas
è una formazione di reef su un substrato di roccia sottomarina estesa
su un’area di 7,5 chilometri quadrati. In fase di alta marea sono
visibili solo due isolotti sabbiosi che si elevano per non più di tre
metri sopra il livello del mare, mentre con la bassa marea affiora
l'anello del reef, bordato da banchi di sabbia, che circonda una vasta
laguna della profondità massima di cinque metri.
Nonostante
una minore biodiversità, dovuta all'isolamento dell'habitat, la
vegetazione dell'arcipelago presenta grandi affinità con le foreste
della costa brasiliana, fatta eccezione per una piccola area di
mangrovie che è l'unica comunità di questo genere nell'Atlantico
meridionale. Delle 400 specie registrate, tre sono endemiche: la
gameleira, il mulungo e la burra leiteira.
L'Atol
das Rocas ha invece una vegetazione insulare di erbe resistenti alla
salinità, alle quali si sono aggiunte poche palme e casuarine
introdotte dai pescatori. Rifugio di avifauna marina e terrestre,
l'arcipelago ospita tra l'altro tre specie endemiche di uccelli, il
noronho vireo o sebito il cucurata e Varribagà.
Oltre
a 95 specie di pesci, le acque delle isole sono abitate da una
popolazione di 1200 delfini Stenella longirostris, e da due tartarughe
marine, Chelonia mydas ed Eretmochelys embricata. Ma la specie più
originale di Fernando de Noronha è senza dubbio uno dei due rettili
endemici di queste isole, vale a dire il serpente a due teste o
Amphisbaena ridleyana.
Al
di fuori dei confini del parco, la popolazione umana dell'arcipelago
supera di poco le 2000 unità, ed è passata dalla pesca al turismo, che
è diventato la maggiore fonte di reddito degli abitanti anche se è
sottoposto a regole rigidissime. Il limite massimo di visitatori è di
15.000 all'anno, e ciascuno di essi è tenuto a pagare salate tasse
ambientali, in modo da non avere presenze troppo prolungate e non
selezionate. SulPAtoi das Rocas, però, non c'è turista che tenga. Vi
sono permesse soltanto spedizioni scientifiche.

L'Atol
das Rocas è un atollo situato nell'Oceano Atlantico. Esso fa
parte dello stato brasiliano di Rio Grande do Norte.
L'atollo,
di forma ovale, è lungo 3,7 e largo 2,5 chilometri. La laguna è
profonda fino a 6 metri e si estende su di un'area di 7,5 chilometri
quadrati. Sul lato ovest sono presenti due piccole isolette, Cemitério
e Farol Cay, di 0,36 chilometri quadrati. Il punto più elevato si trova
proprio su Farol Cay, una duna sabbiosa alta 6 metri. Sull'atollo
crescono erba, arbusti e alcune palme. La fauna presenta è composta da
granchi, ragni, pulci di mare, coleotteri, blatte e molte specie di
uccelli.
Sulla
costa settentrionale di Farol Cay c'è un faro della guardia costiera
brasiliana, in funzione dagli anni '60. Nelle sue vicinanze, c'è un
altro faro, dismesso, del 1933.
L'atollo
è un santuario della natura, e nel 2001 venne inserito nell'elenco dei
Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO, insieme all'arcipelago Fernando de
Noronha. Nell'area vivono numerose tartarughe, squali, delfini ed
uccelli, mentre l'atollo consiste principalmente di corallo e alghe
rosse. L'anello formato dai coralli è quasi chiuso, con un canale largo
200 metri sul lato settentrionale e un canale più piccolo sul lato
occidentale.

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