Riserva di Guanacaste
Costa Rica
 
PATRIMONIO DELL'UMANITÀ DAL 1999-2004

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La gente della zona lo chiama arribada. Ma è piuttosto un arrembaggio in piena regola quello delle 250.000 tartarughe marine che, tra agosto e dicembre, arrivano sulle spiagge di Naranjo e Nancite per deporre le uova. In tutta l'America Centrale non c'è un luogo migliore per osservare questo spettacolo: le prime a raggiungere la riva sono le tartarughe franche, seguite poco dopo da numerosissimi esemplari di tartaruga bastarda e dalle gigantesche tartarughe liuto. Per evitare che si rechi disturbo agli animali, qui l'Oceano Pacifico è protetto fino a 12 miglia dalla costa. Ma l'Area de Conservación Guanacaste, istituita per decreto dal governo del Costa Rica nel 1989, comprende anche spiagge, vaste pianure costiere e, attraversando la Cordillera Guanacaste, si spinge addirittura fino all'Oceano Atlantico. 

Il sito di nidificazione delle tartarughe è dunque soltanto una delle molte attrazioni dell'Area. Distribuita su circa 120.000 ettari di territorio e 50.000 di mare, è un eccezionale insieme di ecosistemi molto diversi tra loro, nonché un laboratorio di cruciale importanza per lo studio delle specie botaniche e faunistiche tropicali.

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La foresta che ne ricopre una vasta porzione è stata suddivisa dagli scienziati in sette zone vegetative. E, tanto per fare un esempio, nella sola foresta tropicale secca sono state censite 20 associazioni di piante, corrispondenti ad altrettante tipologie di terreno e a differenti esposizioni ai venti. Nella foresta tropicale umida, invece, cresce la più alta concentrazione al mondo di Cattleya skinneri, ovvero la guaria morada, la bellissima orchidea che è il fiore nazionale del Costa Rica. 

Nelle 37 lagune costiere di acqua salmastra - tra cui quelle di Puerto Soley, Cuajiniquil, Santa Elena e Potrero Grande sono le più estese dell'America Centrale -crescono in abbondanza le mangrovie, appartenenti anche a specie rare come la Rhizophora mangle, la Avicenna nitida e il Conocarpus erectus. 

E, nel mezzo della Cordillera, c'è anche una laguna d'acqua dolce. Quest'ultima è racchiusa nel Rincón de la Vieja, un vulcano con tre crateri, il maggiore dei quali si trova a 1916 metri di altezza. L'ultima eruzione di una certa importanza è avvenuta alla fine degli anni Ottanta, ma le fumarole e le pailas - pozze di fango in continua ebollizione - situate alla base del vulcano stanno a testimoniare la sua attività. 

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Dal Rincón de la Vieja nascono 32 fiumi e 16 torrenti che confluiscono nel Tempisque, un fiume di vitale importanza per le attività agricole della provincia di Guanacaste. 

La fauna terrestre comprende un impressionante inventario di due milioni di insetti (sono 5000 soltanto le specie di farfalle), oltre 500 specie di uccelli e molti mammiferi d'interesse conservativo, come il pecari, o cinghiale americano, il marguay, la scimmia cappuccina e la scimmia urlatrice. 

Sorprendentemente, questo paradiso naturale ha anche una notevole importanza nella storia del Costa Rica. All'interno dell'Area de Conservación Guanacaste, infatti, si trova il Parque Nacionàl de Santa Rosa, dall'omonima hacienda fondata nel 1580. 

Nel 1856, la casa padronale fu teatro della "battaglia di Santa Rosa", prima, fondamentale tappa del cammino verso l'indipendenza del Paese. Quell'edificio in stile coloniale, dichiarato monumento nazionale nel 1966, è oggi adibito a quartier generale dell'area protetta.