La
gente della zona lo chiama arribada. Ma è piuttosto un arrembaggio in
piena regola quello delle 250.000 tartarughe marine che, tra agosto e
dicembre, arrivano sulle spiagge di Naranjo e Nancite per deporre le
uova. In tutta l'America Centrale non c'è un luogo migliore per
osservare questo spettacolo: le prime a raggiungere la riva sono le
tartarughe franche, seguite poco dopo da numerosissimi esemplari di
tartaruga bastarda e dalle gigantesche tartarughe liuto. Per evitare che
si rechi disturbo agli animali, qui l'Oceano Pacifico è protetto fino a
12 miglia dalla costa. Ma l'Area de Conservación Guanacaste, istituita
per decreto dal governo del Costa Rica nel 1989, comprende anche
spiagge,
vaste
pianure costiere e, attraversando la Cordillera Guanacaste, si spinge
addirittura fino all'Oceano Atlantico.
Il
sito di nidificazione delle tartarughe è dunque soltanto una delle
molte attrazioni dell'Area. Distribuita su circa 120.000 ettari di
territorio e 50.000 di mare, è un eccezionale insieme di ecosistemi
molto diversi tra loro, nonché un laboratorio di cruciale importanza
per lo studio delle specie botaniche e faunistiche tropicali.
,
La
foresta che ne ricopre una vasta porzione è stata suddivisa dagli
scienziati in sette zone vegetative. E, tanto per fare un esempio, nella
sola foresta tropicale secca sono state censite 20 associazioni di
piante, corrispondenti ad altrettante tipologie di terreno e a
differenti esposizioni ai venti. Nella foresta tropicale umida, invece,
cresce la più alta concentrazione al mondo di Cattleya skinneri, ovvero
la guaria morada, la bellissima orchidea che è il fiore nazionale del
Costa Rica.
Nelle
37 lagune costiere di acqua salmastra - tra cui quelle di Puerto Soley,
Cuajiniquil, Santa Elena e Potrero Grande sono le più estese
dell'America Centrale -crescono in abbondanza le mangrovie, appartenenti
anche a specie rare come la Rhizophora mangle, la Avicenna nitida e il
Conocarpus erectus.
E,
nel mezzo della Cordillera, c'è anche una laguna d'acqua dolce.
Quest'ultima è racchiusa nel Rincón de la Vieja, un vulcano con tre
crateri, il maggiore dei quali si trova a 1916 metri di altezza.
L'ultima eruzione di una certa importanza è avvenuta alla fine degli
anni Ottanta, ma le fumarole e le pailas - pozze di fango in continua
ebollizione - situate alla base del vulcano stanno a testimoniare la sua
attività.
Dal
Rincón de la Vieja nascono 32 fiumi e 16 torrenti che confluiscono nel
Tempisque, un fiume di vitale importanza per le attività agricole della
provincia di Guanacaste.
La
fauna terrestre comprende un impressionante inventario di due milioni di
insetti (sono 5000 soltanto le specie di farfalle), oltre 500 specie di
uccelli e molti mammiferi d'interesse conservativo, come il pecari, o
cinghiale americano, il marguay, la scimmia cappuccina e la scimmia
urlatrice.
Sorprendentemente,
questo paradiso naturale ha anche una notevole importanza nella storia
del Costa Rica. All'interno dell'Area de Conservación Guanacaste,
infatti, si trova il Parque Nacionàl de Santa Rosa, dall'omonima
hacienda fondata nel 1580.
Nel
1856, la casa padronale fu teatro della "battaglia di Santa
Rosa", prima, fondamentale tappa del cammino verso l'indipendenza
del Paese. Quell'edificio in stile coloniale, dichiarato monumento
nazionale nel 1966, è oggi adibito a quartier generale dell'area
protetta.
|