Il Parco nazionale Desembarco del Granma deve
il suo nome al fatto che sulle sue spiagge avvenne il 2 dicembre 1956 lo
sbarco di Fidel Castro e dei suoi guerriglieri che avrebbero dato il via
alla rivolta contro il regime di Fulgenico Batista. Il Granma, infatti,
era la nave su cui Castro e i suoi viaggiavano.
Il parco che occupa l'estremità sudoccidentale
dell'isola di Cuba, è situato nel massiccio montagnoso occidentale del
paese e comprende una serie di terrazzi marini calcarei che presentano
un'altitudine variabile tra i 180 metri sotto il livello del mare e i
470 metri sopra.
Il sito dichiarato Patrimonio dell'Umanità
occupa 26.180 ettari sulla terraferma, e 6396 ettari di mare. Dal punto
di vista geomorfologico si trova in una zona tettonica di grande attività
situata tra la placca delle Antille e quella dell'America
settentrionale. Tutta l'area, considerata una delle più secche di Cuba,
con precipitazioni annuali che vanno da 300 a 500 millimetri, è
rappresentativa degli ecosistemi semiaridi.
Secondo i censimenti ancora incompleti, in
questo parco sono state classificate più di 200 specie di fiori con un
grado di endemismo attorno al 60%, fatto che lo fa classificare come uno
dei centri floreali più importanti di Cuba. Dal punto di vista
faunistico sono stati censiti 13 specie di mammiferi, una delle quali
esclusiva di questa zona, 110 specie di uccelli, 23 delle quali
endemiche, 44 specie di rettili, 40 delle quali vivono solo in
quest'area, e sette specie di anfibi, sei delle quali endemiche.
Benché
i dati sugli invertebrati siano incompleti, vale la pena segnalare che
il sito dichiarato Patrimonio dell'Umanità possiede quattro delle sei
specie di lumache colorate del genere Polymita, una specie considerata
tra le più belle del mondo. Nell'area del parco si riproducono anche
quattro specie di tartarughe marine.
La regione di Cabo Cruz, situata nella parte
orientale del Parco nazionale Desembarco del Granma, è caratterizzata
da formazioni coralline che crescono nelle acque limpide e tiepide di
questa zona dei Caraibi, con le caratteristiche scogliere e le creste
coralline scoscese.
Il sistema di antiche ed elevate scogliere a
terrazzo e le formazioni biologiche associate hanno un valore
eccezionale per la scienza e per la conservazione poiché ci troviamo di
fronte ad ecosistemi unici con un livello di endemismo significativo a
livello universale. Questi gradini di erosione, estremamente ben
conservati, si sono formati per effetto di un innalzamento tettonico,
dei cambiamenti climatici su scala mondiale e delle fluttuazioni del
livello del mare.
L'arca protetta è una regione di grande
bellezza paesaggistica che offre panorami spettacolari, tanto dalla
terra come dal mare, con scogliere a strapiombo sull'acqua di più di
100 metri di altezza.
Ecosistemi xerofiti unici si sono installati sui terrazzi elevati di
questo parco, in cui sono presenti anche grandi estensioni di bosco
insulare tropicale.
La vegetazione presenta una considerevole
diversità altitudinale, da alcune centinaia di metri fino al livello
del mare.
Importanti sono le caratteristiche carsiche
dell'area, che si manifestano sotto forma di grotte, caverne e pozzi,
alcuni dei quali raggiungono più di 70 metri di profondità.
La presenza di diversi siti archeologici
arricchisce ancora di più il valore di quest'area protetta nell'estremo
sudoccidentale di Cuba.

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