Parco nazionale sbarco del Granma
Cuba
 
PATRIMONIO DELL'UMANITÀ DAL 1999

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Il Parco nazionale Desembarco del Granma deve il suo nome al fatto che sulle sue spiagge avvenne il 2 dicembre 1956 lo sbarco di Fidel Castro e dei suoi guerriglieri che avrebbero dato il via alla rivolta contro il regime di Fulgenico Batista. Il Granma, infatti, era la nave su cui Castro e i suoi viaggiavano.

Il parco che occupa l'estremità sudoccidentale dell'isola di Cuba, è situato nel massiccio montagnoso occidentale del paese e comprende una serie di terrazzi marini calcarei che presentano un'altitudine variabile tra i 180 metri sotto il livello del mare e i 470 metri sopra.

Il sito dichiarato Patrimonio dell'Umanità occupa 26.180 ettari sulla terraferma, e 6396 ettari di mare. Dal punto di vista geomorfologico si trova in una zona tettonica di grande attività situata tra la placca delle Antille e quella dell'America settentrionale. Tutta l'area, considerata una delle più secche di Cuba, con precipitazioni annuali che vanno da 300 a 500 millimetri, è rappresentativa degli ecosistemi semiaridi.

Secondo i censimenti ancora incompleti, in questo parco sono state classificate più di 200 specie di fiori con un grado di endemismo attorno al 60%, fatto che lo fa classificare come uno dei centri floreali più importanti di Cuba. Dal punto di vista faunistico sono stati censiti 13 specie di mammiferi, una delle quali esclusiva di questa zona, 110 specie di uccelli, 23 delle quali endemiche, 44 specie di rettili, 40 delle quali vivono solo in quest'area, e sette specie di anfibi, sei delle quali endemiche.

Benché i dati sugli invertebrati siano incompleti, vale la pena segnalare che il sito dichiarato Patrimonio dell'Umanità possiede quattro delle sei specie di lumache colorate del genere Polymita, una specie considerata tra le più belle del mondo. Nell'area del parco si riproducono anche quattro specie di tartarughe marine.

La regione di Cabo Cruz, situata nella parte orientale del Parco nazionale Desembarco del Granma, è caratterizzata da formazioni coralline che crescono nelle acque limpide e tiepide di questa zona dei Caraibi, con le caratteristiche scogliere e le creste coralline scoscese.

Il sistema di antiche ed elevate scogliere a terrazzo e le formazioni biologiche associate hanno un valore eccezionale per la scienza e per la conservazione poiché ci troviamo di fronte ad ecosistemi unici con un livello di endemismo significativo a livello universale. Questi gradini di erosione, estremamente ben conservati, si sono formati per effetto di un innalzamento tettonico, dei cambiamenti climatici su scala mondiale e delle fluttuazioni del livello del mare.

L'arca protetta è una regione di grande bellezza paesaggistica che offre panorami spettacolari, tanto dalla terra come dal mare, con scogliere a strapiombo sull'acqua di più di 100 metri di altezza.
Ecosistemi xerofiti unici si sono installati sui terrazzi elevati di questo parco, in cui sono presenti anche grandi estensioni di bosco insulare tropicale.

La vegetazione presenta una considerevole diversità altitudinale, da alcune centinaia di metri fino al livello del mare.

Importanti sono le caratteristiche carsiche dell'area, che si manifestano sotto forma di grotte, caverne e pozzi, alcuni dei quali raggiungono più di 70 metri di profondità.

La presenza di diversi siti archeologici arricchisce ancora di più il valore di quest'area protetta nell'estremo sudoccidentale di Cuba.