Isole Galàpagos
Ecuador
 
PATRIMONIO DELL'UMANITÀ DAL 1978-2001

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Charles Darwin definì le Isole Galàpagos "un piccolo mondo a parte" e pensò che avrebbero condotto il mondo più vicino a svelare "quel mistero dei misteri che è l'apparizione di nuovi esseri su questa terra". Lo scienziato inglese visitò le isole nel 1835, epoca in cui era un naturalista imbarcato sul brigantino britannico H.M.S. Beagle, impegnato in una spedizione quinquennale attorno al globo con l’obiettivo di tracciare mappe per conto della Marina Reale; poiché le Galàpagos non erano ancora abitate da esseri umani, le interazioni erano state così irrilevanti e le isole erano separate dal continente da tante miglia nautiche da far sì che fossero o laboratorio biologico, ricco di specie interessanti e sconosciute. 

Darwin restò affascinato dalle specie strettamente correlate che rinvenne sulle singole isole, reciprocamente simili eppure abbastanza differenti da spingerlo a porsi domande fondamentali: perché, per esempio, la tartaruga gigante si era evoluta in 14 varietà distinte sulle diverse isole dell'arcipelago? E per quale motivo le testuggini giganti di questo genere non vivevano sul continente? Le questioni sollevate e la qualità dei campioni raccolti indugiarono nella mente del naturalista per 20 anni, durante i quali mise insieme la sua teoria della selezione naturale: nel 1859, quando pubblicò l'Origine delle Specie, Darwin scosse la coscienza mondiale, ma aprì agli scienziati una via nuova per affrontare la biologia.

Situato nell'Oceano Pacifico, in corrispondenza dell'Equatore, circa 1050 chilometri a ovest del continente sudamericano, il gruppo delle Galàpagos annovera 19 isole principali, cinque delle quali abitate da circa 15.000 persone in totale, e 107 fra isolette minori e rocce isolate; l'arcipelago è di origine vulcanica (a ovest numerosi crateri sommersi sono ancora in attività) e le isole sono coperte da roccia lavica e dai resti di antiche colate magmatiche. Le Galàpagos, che fanno parte della Repubblica dell'Ecuador e sono state disabitate fino a dopo il 1832, anno in cui furono annesse al Paese, vennero scoperte nel 1535 da Tomas de Belanga e in seguito furono usate dai pirati come basi di rifornimento, in particolare di acqua e di tartarughe giganti, che potevano essere stivate a bordo dei vascelli e uccise per cibarsene in caso di necessità. Sia pure affascinato da queste eccezionali creature, da cui le stesse isole prendono il nome - galàpago significa "testuggine", in spagnolo -, anche Darwin ne trovò irresistibile il gusto, sottolineando nelle sue note la bontà della carne arrostita dentro il carapace e della zuppa che si cucinava con i giovani esemplari. 

Oggi le isole sono amministrate dal Galàpagos National Park Service, che ha allestito 60 siti specifici aperti alle visite, al di fuori dei quali gli ospiti del parco non sono ammessi: questa è la ragione per cui la fauna delle isole non è abituata alla presenza degli esseri umani, che di fatto non teme. Gli animali vengono studiati e protetti, perché le isole conservano tuttora la funzione di laboratorio biologico rivestita ai tempi di Darwin. La stazione di ricerca dedicata al naturalista, amministrata dalla Fondazione Internazionale Charles Darwin e situata a Puerto Ayora, sull'Isola di Santa Cruz, segue un riuscito programma di allevamento in cattività di tartarughe giganti e di iguana di terra. 

Il parco delle Galàpagos fu istituito nel 1959, quando il 97 per cento del territorio venne delimitato come riserva biologica, e nel 1978 le isole sono diventate un Sito del Patrimonio Mondiale; una legge del 1989 ha quindi esteso l'area protetta alle acque che circondano l'arcipelago e nel 1998 l'Ecuador ha emesso leggi più severe per proteggerle, specialmente dall'introduzione di specie vegetali e animali estranee. Tutte le escursioni, che si tratti di crociere o di gite giornaliere, devono essere accompagnate da una guida dotata della licenza rilasciata dall'amministrazione del parco, inoltre gli animali non possono essere toccati e i visitatori sono obbligati a rimanere all'interno dei percorsi previsti. 

Grazie al quasi totale isolamento dell'arcipelago, le tartarughe marine giganti, che possono arrivare a 250 chilogrammi di peso e superare i 100 anni di età, sono - come i fringuelli di Darwin - un'altra straordinaria eredità dell'evoluzione. Sebbene infatti siano classificate come un'unica specie, derivata da pochi esemplari che raggiunsero le Galàpagos in epoche remote, se ne contano 14 sottospecie, tre delle quali risultano oggi estinte, mentre di una è rimasto un solo esemplare. Né si può dire, in realtà, se gli adattamenti intervenuti nei millenni siano tali da permettere ancora l'incrocio tra popolazioni diverse. Con l'arrivo dei cacciatori di balene poi - tra i quali Hermann Melville, che qui trovò ispirazione per il suo romanzo Moby Dick - il destino delle tartarughe sembrava segnato. Si stima che ne siano state cacciate oltre 100.000, con una popolazione residua di circa 15.000 unità. 

Situato a ridosso dell'equatore, a 800 chilometri dalle coste dell'America Latina, l'arcipelago delle Galàpagos - che conta 13 isole maggiori, sette minori e un centinaio di isolotti e scogli per un totale di 8000 chilometri quadrati - è costituito da magmi e lave di origine vulcanica, e conta ancora diversi vulcani attivi. Quando le Galàpagos furono annesse all'Ecuador, nel 1832, il governo di Quito iniziò un piano di colonizzazione che portò all'insediamento di diverse comunità. La popolazione attuale, concentrata soprattutto nel capoluogo, Puerto Baquerizo Moreno, e nei due centri di Puerto Ayora e Santa Cruz, si aggira intorno ai 18.000 abitanti. Il 97 per cento della superficie delle isole fu decretato parco nazionale nel 1959, mentre nel 1986 fu istituita la riserva marina, per proteggere le acque che circondano l'arcipelago. Entrambi, rispettivamente nel 1978 e nel 2001, sono entrati nel Patrimonio Mondiale dell'Unesco. 

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Fringuelli e tartarughe a parte, quello delle Galàpagos è un incredibile laboratorio a cielo aperto, in cui gran parte della fauna e della flora si è evoluta in maniera indipendente, portando a un tasso di endemismi unico al mondo. In totale, sono state descritte oltre 300 specie di pesci, 1.600 di insetti, 80 di ragni, 300 di coleotteri e 650 di molluschi. Tra gli uccelli marini si annoverano specie endemiche come il cormorano non volatore, un albatros, tre sule, due gabbiani. E ancora l'unico pinguino che vive in acque tropicali, leoni marini e la foca delle Galàpagos, ricercatissima nel XIX secolo dai cacciatori di pellicce. 

Un discorso a parte lo meriterebbero i rettili, che si sono evoluti liberamente, in un ambiente privo di predatori. Tra gechi, serpenti, lucertole della lava e iguane terrestri, un cenno particolare va senz'altro all'iguana marina, l'unica specie di lucertola acquatica del mondo. Praticamente ogni scoglio delle Galàpagos è abitato da questi rettili, che vivono sulla terraferma ma si nutrono di alghe che mangiano sporgendosi dalle rocce o tuffandosi nelle acque. La loro popolazione, stimata in 200.000-300.000 esemplari, è oggi sottoposta a una grave minaccia, il petrolio fuoriuscito nel 2001 dalla petroliera Jessica. Il numero di Nature del 6 giugno 2002 riportava infatti uno studio secondo il quale la mortalità delle iguane marine sull'isola di Santa Fé era aumentata in misura eccezionale a seguito dell'incidente. 

Le Galàpagos, d'altra parte, sono caratterizzate da equilibri ambientali estremamente fragili, che già la presenza umana ha profondamente alterato. Nel 1976 un gruppo di cani randagi ha attaccato una colonia di 500 iguane terrestri, decimandole. E nell'ultimo decennio del XX secolo almeno 120 tartarughe giganti sono state uccise dai bracconieri. Come se non bastasse, il lavoro della Charles Darwin Foundation, che si occupa della conservazione dell'arcipelago, è messo a dura prova anche dalla politica del governo ecuadoriano, che dagli anni Ottanta ha stabilito incentivi per il popolamento delle isole, i cui abitanti stanno crescendo con un ritmo dell'otto per cento l'anno.  

Le isole principali

L'arcipelago è stato conosciuto con molti nomi diversi; per esempio, per qualche tempo le Galápagos furono note come "Isole Incantate" (Las Islas Encantandas) per via delle difficoltà di navigazione dovute alle forti e mutevoli correnti. I nomi delle singole isole hanno avuto una storia ancora più complessa, e oggi quasi tutte le isole dell'arcipelago dispongono di almeno tre nomi. Una prima mappa approssimativa dell'arcipelago fu fatta dal bucaniere Ambrose Cowley nel 1684; Cowley battezzò le isole con nomi di suoi compagni pirati e di alcuni dei nobili inglesi che ne sostenevano economicamente le scorrerie. I navigatori spagnoli battezzarono le isole in modo indipendente, e su molte carte nautiche, fino a gran parte del XIX secolo, per ogni isola erano segnati sia il nome inglese che quello spagnolo. Nel 1892, il governo dell'Ecuador ribattezzò ogni isola ex-novo. Nel seguito, si riporteranno per ogni isola il nome ufficiale ed eventualmente altri nomi rimasti nell'uso.

San Cristóbal (Chatham) - Intitolata a San Cristoforo, patrono dei marinai, nella versione spagnola e al conte Chatham in quella inglese, ha una superficie di 558 km² il suo punto di massima altitudine è a 730 metri sul mare. L'isola ospita colonie di fregate, leoni marini, tartarughe giganti, uccelli tropicali, iguane marine, delfini, sule dalle zampe azzurre e dalle zampe rosse e gabbiani a coda di rondine. La sua vegetazione include la Calandrina galapagos ed il Lecocarpus darwinii nonché alberi come il Guaiacum officinale. Il più grande lago d'acqua dolce dell'arcipelago, la Laguna El Junco, è sito nell'altipiano di San Cristóbal. La capitale dell'arcipelago, Puerto Baquerizo Moreno, sorge sull'estremità meridionale dell'isola...

Española (Hood) - In onore della Spagna e di un nobile inglese di nome Hood. Ha un'area di 60 km² ed un'altitudine massima di 206 metri. Española è il luogo dove nidificano gli albatros, gli sparvieri, i gabbiani a coda di rondine, i passeri, le tortore delle Galápagos e le sule mascherate. È abitata anche da tartarughe marine e giganti, iguane marine, squali e leoni marini. Una colata lavica sulla spiaggia ha creato uno sfiatatoio che proietta l'acqua verso l'alto quando viene colpito dalle onde. È l'isola più meridionale dell'arcipelago nonché quella che ospita il maggior numero di specie endemiche di fauna.

Santa Fé (Barrington) - Intitolata all'omonima città spagnola, ha una superficie di 24 km² ed un'altitudine massima di 259 metri. Santa Fé ospita una foresta di cactus Opuntia e di Palo Santo. Le sue corrugate scogliere offrono riparo a gabbiani a coda di rondine, uccelli tropicali dal becco rosso e procellarie. A Santa Fé vengono spesso avvistate le iguane di terra e le lucertole della lava. L'isola ha una pittoresca laguna frequentata da tartarughe ed acque calme dove si può fare snorkeling tra i leoni marini.

Genovesa (Tower) - Dal nome della città italiana di Genova. Ha un'area di 14 kmq ed un'altitudine massima di 76 metri. Quest'isola è ciò che resta dei bordi di un grande cratere ormai quasi completamente immerso. Il suo soprannome di "isola degli uccelli" è ben meritato. A Darwin Bay si possono osservare fregate, gabbiani a coda forcuta, sule dalle zampe rosse, sterne, gabbiani della lava, uccelli tropicali, colombe, procellarie delle tempeste e fringuelli di Darwin. L'altopiano di prince Philip è un ottimo punto di osservazione per le sule mascherate e dalle zampe rosse. L'isola ospita anche una foresta di Palo Santo.

Floreana (Charles o Santa María) - Prende il nome da Juan José Flores, il primo presidente dell'Ecuador, durante la cui amministrazione l'Ecuador prese possesso dell'arcipelago. Viene anche chiamata Santa Maria, in onore ad una delle tre caravelle di Cristoforo Colombo. Ha un'area di 173 kmq ed un'altitudine massima di 640 metri. È una delle isole dalla storia umana più interessante nonché una delle prime a venire abitate. Vi si riproducono i fenicotteri rosa e le tartarughe marine verdi, da dicembre a maggio. Qui si trova anche la procellaria a zampe palmate, un uccello marino notturno che passa la maggior parte della sua esistenza lontano dalla terraferma. Alla "Baia della Posta", fin dal XVIII secolo, i balenieri si servono di barili di legno per scambiare la posta in partenza ed in arrivo con le navi in transito. Alla Corona del Diavolo, un cono vulcanico sotterraneo, si trovano formazioni coralline.

South Plaza - Deve il nome ad un ex presidente ecuadoriano, il generale Leonidas Plaza. Ha un'area di 0,13 kmq ed un'altitudine massima di 23 metri. La flora dell'isola comprende i cactus Opuntia e piante di Sesuvium, che formano un tappeto rossastro sulla superficie delle colate laviche. Qui sono numerose le iguane (terrestri, marine e qualche ibrido di entrambe le specie) e vi sono numerosi uccelli osservabili dalle scogliere della parte meridionale dell'isola, tra cui specie tropicali e gabbiani a coda forcuta.

Santa Cruz (Indefatigable) - Il nome inglese è lo stesso di una nave della flotta britannica. Ha un'area di 986 kmq ed un'altitudine massima di 864 metri. Santa Cruz è l'isola che ospita la maggiore popolazione umana dell'arcipelago, nella città di Puerto Ayora. Sull'isola si trovano la stazione di ricerca Charles Darwin ed il quartier generale dell'autorità del parco nazionale delle isole. Presso il centro di ricerca opera un allevamento di tartarughe che si occupa del reinserimento di questi animali nel loro habitat. Le zone collinari di Santa Cruz possiedono una vegetazione lussureggiante e sono famose per i tunnel di lava. A Santa Cruz si trovano numerose tartarughe. Black Turtle Cove è uno splendido sito circondato da mangrovie che le tartarughe marine, le razze e piccoli squali usano come zona di accoppiamento. Altro sito dell'isola è Cerro Dragòn, noto per la laguna dei fenicotteri, lungo i cui sentieri è possibile vedere le iguane mangiare.

Baltra (South Seymour) - L'origine del nome non è nota. Ha un'area di 27 kmq ed un'altitudine massima di 100 metri. Vi si trova il principale aeroporto dell'arcipelago, costruito durante la seconda guerra mondiale dalla Marina degli Stati Uniti per tenere sotto controllo il Canale di Panama. Vi vivono iguane marine e tartarughe marine. Le iguane terrestri vi sono state reintrodotte dopo l'estinzione della popolazione originaria avvenuta nel periodo della permanenza dell'esercito statunitense.

North Seymour - Il nome è quello del nobile inglese Lord Hugh Seymour. Ha una superficie di 1,9 kmq ed un'altitudine massima di 28 metri. L'isola è domicilio di un gran numero di sule dalle zampe azzurre e gabbiani a coda forcuta. Ospita inoltre una delle più grandi colonie di fregate.

Marchena (Bindloe) - Dal nome del frate Antonio Marchena. Ha un'area di 130 kmq ed un'altitudine massima di 343 metri. È abitata da sparvieri e da leoni marini.

Pinzón (Duncan) - Dal nome dei fratelli Pinzòn, capitani delle caravelle Pinta e Niña. Ha una superficie di 18 kmq ed un'altitudine massima di 458 metri. Vi si possono osservare leoni marini, sparvieri, tartarughe giganti, iguane marine e delfini.

Rábida (Jervis) - Porta lo stesso nome del convento in cui Colombo lasciò il figlio in affido durante il suo viaggio verso le Americhe. Ha un'area di 4,9 kmq ed un'altitudine massima di 367 metri. L'elevato contenuto di ferro nella lava di Rábida le conferisce un caratteristico colore rosso. In una laguna d'acqua salata vicino alla spiaggia vivono fenicotteri ed anatre e nidificano pellicani bruni e sule. Sono censite qui anche nove specie di passeri.

Bartolomé - Dal nome del luogotenente David Bartholomew della marina inglese. Ha una superficie di 1,2 kmq ed un'altitudine massima di 114 metri. Famosa per il suo pinnacolo di roccia che è uno dei tratti distintivi dell'arcipelago. Qui si possono osservare i leoni marini ed i rari pinguini delle Galápagos. Vi si trovano anche insolite formazioni laviche, lasciate inalterate sin dalle ultime eruzioni.

Santiago (San Salvador, James) - Quest'isola ha un'area di 585 kmq ed un'altitudine massima di 907 metri. Vi si trovano iguane marine, leoni marini, foche, tartarughe terrestri e marine, fenicotteri, delfini e squali. Vi sono anche capre e maiali, introdotti dall'uomo. Tra gli uccelli, si possono osservare i fringuelli di Darwin e i falchi delle Galápagos. Nella località di Sullivan Bay è possibile vedere una colata lavica recente.

Pinta (Abingdon) - Prende il nome da una delle caravelle di Colombo. Ha un'area di 60 kmq ed un'altitudine massima di 777 metri. Vi vivono gabbiani a coda forcuta, iguane marine, sparvieri e foche.

Isabela (Albemale) - Chiamata così in onore della regina Isabella di Castiglia, che finanziò il viaggio di Colombo. Con un'area di 4588 kmq è l'isola più grande dell'arcipelago. Il suo punto più alto è la sommità del vulcano Wolf, con un'altitudine di 1707 metri. La forma dell'isola è il risultato della fusione di sei grandi vulcani in un'unica terra emersa. Sull'isola abbondano i pinguini, i cormorani di terra, le iguane marine, le sule, i pellicani ed i granchi. Alle falde e nelle caldere dei vulcani di Isabela si possono osservare le tartarughe giganti e le iguane di terra. Tra le specie di uccelli si annoverano i fringuelli di Darwin, i falchi e le colombe. Degna d'interesse è anche la vegetazione delle zone a quote inferiori. Puerto Villamil, il terzo insediamento umano dell'arcipelago per popolazione si trova all'estremità sud-orientale dell'isola.

Fernandina (Narborough) - In onore di re Fernando di Spagna, che finanziò il viaggio di Colombo. Fernandina ha un'area di 642 kmq ed un'altitudine massima di 1494 metri. È l'isola più giovane e più occidentale dell'arcipelago. Punta Espinoza è una stretta lingue di terra sui cui blocchi di lava le iguane si riuniscono numerose. Vivono sull'isola anche i cormorani di terra, i pinguini, i pellicani ed i leoni marini. Ospita inoltre foreste di mangrovie e mostra sulla sua superficie numerose diverse colate laviche.

Wolf (Wenman) - Deve il nome al geologo tedesco Theodor Wolf. Ha un'area di 1,3 kmq ed un'altitudine massima di 253 metri. Qui si possono osservare foche, fregate, sule mascherate e dalle zampe rosse, iguane marine, squali, balene, delfini e gabbiani a coda forcuta.

Darwin (Culpepper) - Chiamata così in onore di Charles Darwin. Ha un'area di 1,1 kmq d un'altitudine massima di 168 metri. Ospita foche, fregate, iguane marine, gabbiani a coda forcuta, leoni marini, balene, tartarughe marine, delfini, sule macherate e dalle zampe rosse.