Complesso
forestale di Kaeng Krachan è il nome di un
sito patrimonio dell'umanità dell'UNESCO. Copre
le aree dei parchi nazionali di Kaeng
Krachan, Kui Buri, Chaloem Phrakiat Thai Prachan e
Mae Nam Phachi Wildlife Sanctuary, nelle province
di Ratchaburi, Phetchaburi e Prachuap
Khiri Khan della Thailandia occidentale,
al confine del paese con la Birmania.
Il
complesso si trova lungo il versante thailandese
della catena montuosa del Tenasserim, parte
di un crinale montuoso nord-sud di granito e calcare che
scende lungo la penisola malese. Situato
all'incrocio tra i regni faunistici e floreali
dell'Himalaya, dell'Indocina e di Sumatra,
il sito ospita una ricca biodiversità.
Il
parco è ricompreso nei distretti di
Nong Ya Plong, Kaeng Krachan e Tha Yang della provincia
di Phetchaburi, e il distretto di Hua Hin della provincia
di Prachuap Khiri Khan.
È
formato essenzialmente da foresta pluviale sul
versante orientale della catena montuosa di
Tenasserim. Il punto più alto è situato a 1.200
m. Due fiumi principali hanno origine all'interno
del parco: il fiume Pranburi e il Phetchaburi, che
è imbrigliato nella diga di Kaeng Krachan sul
confine orientale del parco. La diga, costruita
nel 1966, crea un lago artificiale con una
superficie di 46,5 km².

Fu
istituito il 12 giugno 1981 come 28º parco
nazionale della Thailandia. Originariamente
copriva una superficie di 2.478 km², che fu
ampliata agli attuali 2.914,70 km² nel
dicembre 1984 con inclusione di un'area di confine
tra le province di Phetchaburi e Prachuap Khiri
Khan.
Il
sito è stato iscritto nella lista del patrimonio
dell'umanità nel 2021 durante la 44ª
sessione estesa del Comitato del Patrimonio
Mondiale, tra le polemiche che circondano la
campagna, di lunga data, del governo per spostare,
con la forza, il popolo indigeno S'gaw Karen di
Bang Kloi dal suo villaggio a Kaeng Krachan NP,
che ha coinvolto anche l'omicidio dell'attivista
Porlajee Rakchongcharoen nel 2014.
Giorni
prima dell'iscrizione, un gruppo di relatori
speciali per il Consiglio per i diritti
umani delle Nazioni Unite aveva esortato il Comitato
del patrimonio mondiale a rinviare la nomina
a causa delle continue violazioni dei diritti, ma
la stessa è stata approvata con il sostegno di Cina e Russia,
tra gli altri paesi. Il governo thailandese aveva
precedentemente avanzato due candidature per il
sito, la prima nel 2016.

Il
parco ospita una grande biodiversità di
vegetazione tropicale, tra cui molte specie
arboree tropicali e subtropicali.
Per
la sua collocazione geografica il territorio del
parco ospita oltre alle specie tipiche della
regione Indo-Cinese anche specie della regione
Indo-Himalayana e della regione Malesiana. In
particolare tra queste ultime ve ne sono alcune
come Borassodendron machadonis, Gnetum
gnemon e Parkia timoriana che raggiungono
all'interno del parco il limite settentrionale del
loro areale.
La foresta
tropicale sempreverde occupa la maggiore
superficie del parco. Tra le specie maggiormente
presenti, che dominano la canopea della
foresta, vi sono Hopea odorata, Toona
ciliata, Tetrameles nudiflora, Nauclea
orientalis, Ailanthus triphysa, Homalium e Knema.
Specie di minori dimensioni, presenti negli strati
inferiori, includono Carallia brachiata, Baccaurea
ramiflora, Grewia laevigata Pseuduvaria
rugosa e Mitrephora winitii. Numerose le
specie rampicanti tra cui le più comuni sono Artabotrys, Thunbergia, Poikilospermum
suaveolens, Gnetum e Tetrastigma.

La foresta
decidua occupa meno del 20% dell'area. Tra le
specie dominanti vi sono varie specie di
Leguminosae, Pterocarpus macrocarpus e
altre), Bombax anceps e Pterocymbium
tinctorium. Negli strati inferiori le specie
decidue prevalenti sono Sterculia, Ochna
integerrima, Cratoxylum cochinchinense, Cleistanthus
sumatranus, spesso frammiste a piccoli arbusti
sempreverdi come lo Streblus asper. Sugli
affioramenti calcarei ai margini della foresta
sono spesso presenti Dracaena cochinchinensis e Euphorbia
antiquorum.
Sono
presenti numerose specie di orchidee tra
cui Vanilla pilifera, Pholidota
longibulba, Dendrobium lindleyi,
Paphiopedilum.
Tra
le specie di importanza commerciale meritano
infine un cenno specie come Litchi chinensis, Baccaurea
ramiflora, Bouea oppositifolia, Sandoricum
koetjape.
Sono
presenti inoltre specie rare, come Magnolia
mediocris o Reevesia pubescens.

Nel
parco sono state censite cinquantasette specie di mammiferi tra
cui l'elefante asiatico, il leopardo nebuloso, la
tigre, il gatto leopardo, il gibbone dalle mani
bianche, il langur dagli occhiali, lo sciacallo
dorato, il porcospino della Malesia, la grande
civetta indiana, la civetta delle palme
mascherata, la martora dalla gola gialla e il
sambar indiano.
Molto
ricca l'avifauna con oltre 400 specie di uccelli tra
cui il falco pescatore, il serpentario crestato,
l'astore crestato asiatico, l'assiolo
frontebianca, il gufo pescatore bruno, il
beccolargo rossonero, il grande calao indiano, il
bucero bianco e nero orientale, la pernice
dorsobarrato, l'oriolo nucanera, il loricolo
vernale, il picchio cenerino, il piccione verde
beccogrosso, la gazza verde, il martin pescatore
rugginoso, il bulbul flavescente, il bulbul
golastriata, l'irena dorsoazzurro, il barbetto
golablue il mangiaragni striato.
Nel
territorio del parco sono state censite 63 specie di
rettili tra cui due specie di coccodrilli, 5
specie di testuggini, 30 specie di sauri e
26 specie di serpenti.
Per
tutelare la presenza del coccodrillo d'acqua dolce Crocodylus
siamensis, l'attività di rafting è
stata proibita nel parco.

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