Complesso forestale di Kaeng Krachan 
Tailandia

PATRIMONIO DELL'UMANITÀ DAL 2021

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Complesso forestale di Kaeng Krachan è il nome di un sito patrimonio dell'umanità dell'UNESCO. Copre le aree dei parchi nazionali di Kaeng Krachan, Kui Buri, Chaloem Phrakiat Thai Prachan e Mae Nam Phachi Wildlife Sanctuary, nelle province di Ratchaburi, Phetchaburi e Prachuap Khiri Khan della Thailandia occidentale, al confine del paese con la Birmania. 

Il complesso si trova lungo il versante thailandese della catena montuosa del Tenasserim, parte di un crinale montuoso nord-sud di granito e calcare che scende lungo la penisola malese. Situato all'incrocio tra i regni faunistici e floreali dell'Himalaya, dell'Indocina e di Sumatra, il sito ospita una ricca biodiversità. 

Il parco è ricompreso nei distretti di Nong Ya Plong, Kaeng Krachan e Tha Yang della provincia di Phetchaburi, e il distretto di Hua Hin della provincia di Prachuap Khiri Khan.

È formato essenzialmente da foresta pluviale sul versante orientale della catena montuosa di Tenasserim. Il punto più alto è situato a 1.200 m. Due fiumi principali hanno origine all'interno del parco: il fiume Pranburi e il Phetchaburi, che è imbrigliato nella diga di Kaeng Krachan sul confine orientale del parco. La diga, costruita nel 1966, crea un lago artificiale con una superficie di 46,5 km².  

Fu istituito il 12 giugno 1981 come 28º parco nazionale della Thailandia. Originariamente copriva una superficie di 2.478 km², che fu ampliata agli attuali 2.914,70 km² nel dicembre 1984 con inclusione di un'area di confine tra le province di Phetchaburi e Prachuap Khiri Khan.  

Il sito è stato iscritto nella lista del patrimonio dell'umanità nel 2021 durante la 44ª sessione estesa del Comitato del Patrimonio Mondiale, tra le polemiche che circondano la campagna, di lunga data, del governo per spostare, con la forza, il popolo indigeno S'gaw Karen di Bang Kloi dal suo villaggio a Kaeng Krachan NP, che ha coinvolto anche l'omicidio dell'attivista Porlajee Rakchongcharoen nel 2014. 

Giorni prima dell'iscrizione, un gruppo di relatori speciali per il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite aveva esortato il Comitato del patrimonio mondiale a rinviare la nomina a causa delle continue violazioni dei diritti, ma la stessa è stata approvata con il sostegno di Cina e Russia, tra gli altri paesi. Il governo thailandese aveva precedentemente avanzato due candidature per il sito, la prima nel 2016.

Il parco ospita una grande biodiversità di vegetazione tropicale, tra cui molte specie arboree tropicali e subtropicali.

Per la sua collocazione geografica il territorio del parco ospita oltre alle specie tipiche della regione Indo-Cinese anche specie della regione Indo-Himalayana e della regione Malesiana. In particolare tra queste ultime ve ne sono alcune come Borassodendron machadonis, Gnetum gnemon e Parkia timoriana che raggiungono all'interno del parco il limite settentrionale del loro areale.

La foresta tropicale sempreverde occupa la maggiore superficie del parco. Tra le specie maggiormente presenti, che dominano la canopea della foresta, vi sono Hopea odorata, Toona ciliata, Tetrameles nudiflora, Nauclea orientalis, Ailanthus triphysa, Homalium e Knema. Specie di minori dimensioni, presenti negli strati inferiori, includono Carallia brachiata, Baccaurea ramiflora, Grewia laevigata Pseuduvaria rugosa e Mitrephora winitii. Numerose le specie rampicanti tra cui le più comuni sono Artabotrys, Thunbergia, Poikilospermum suaveolens, Gnetum e Tetrastigma.

La foresta decidua occupa meno del 20% dell'area. Tra le specie dominanti vi sono varie specie di Leguminosae, Pterocarpus macrocarpus e altre), Bombax anceps e Pterocymbium tinctorium. Negli strati inferiori le specie decidue prevalenti sono Sterculia, Ochna integerrima, Cratoxylum cochinchinense, Cleistanthus sumatranus, spesso frammiste a piccoli arbusti sempreverdi come lo Streblus asper. Sugli affioramenti calcarei ai margini della foresta sono spesso presenti Dracaena cochinchinensis e Euphorbia antiquorum.

Sono presenti numerose specie di orchidee tra cui Vanilla pilifera, Pholidota longibulba, Dendrobium lindleyi, Paphiopedilum.

Tra le specie di importanza commerciale meritano infine un cenno specie come Litchi chinensis, Baccaurea ramiflora, Bouea oppositifolia, Sandoricum koetjape.

Sono presenti inoltre specie rare, come Magnolia mediocris o Reevesia pubescens.

Nel parco sono state censite cinquantasette specie di mammiferi tra cui l'elefante asiatico, il leopardo nebuloso, la tigre, il gatto leopardo, il gibbone dalle mani bianche, il langur dagli occhiali, lo sciacallo dorato, il porcospino della Malesia, la grande civetta indiana, la civetta delle palme mascherata, la martora dalla gola gialla e il sambar indiano. 

Molto ricca l'avifauna con oltre 400 specie di uccelli tra cui il falco pescatore, il serpentario crestato, l'astore crestato asiatico, l'assiolo frontebianca, il gufo pescatore bruno, il beccolargo rossonero, il grande calao indiano, il bucero bianco e nero orientale, la pernice dorsobarrato, l'oriolo nucanera, il loricolo vernale, il picchio cenerino, il piccione verde beccogrosso, la gazza verde, il martin pescatore rugginoso, il bulbul flavescente, il bulbul golastriata, l'irena dorsoazzurro, il barbetto golablue il mangiaragni striato.  

Nel territorio del parco sono state censite 63 specie di rettili tra cui due specie di coccodrilli, 5 specie di testuggini, 30 specie di sauri e 26 specie di serpenti.

Per tutelare la presenza del coccodrillo d'acqua dolce Crocodylus siamensis, l'attività di rafting è stata proibita nel parco.