Il
Pozzo di Messel è una miniera non più utilizzata che si trova nei
pressi di Messel, una località situata 35 chilometri a sud di
Francoforte sul Meno, in Germania; qui si estraevano scisti bituminosi
ma, a causa dell'enorme numero di fossili che sono stati trovati, il
luogo riveste una notevole importanza dal punto di vista geologico e
scientifico.
Il Grube Messel fornisce
inoltre importanti indicazioni sull'evoluzione e sulla vita 47 milioni
di anni fa attraverso reperti di 109 famiglie di piante, 8 specie di
pesci, 31 di rettili, 5 di anfibi, oltre 50 di volatili e più di 30 di
invertebrati, per lo più insetti.
Il
pozzo cominciò a divenire famoso per i fossili che vi si ritrovavano
agli inizi del XX secolo, ma solo negli anni '70 si iniziarono ricerche
scientifiche. Esso si trova a circa 60 metri al di sotto del terreno
circostante e si estende su di una superficie di quasi un chilometro
quadrato. La formazione del Pozzo di Messel risale a circa 50 milioni di
anni fa, nell'Eocene, quando questa regione si trovava 10 gradi più a
sud di dove si trova oggi, con una conseguente grande differenza sia dal
punto di vista climatico che ecologico rispetto al presente. Qui c'era
un gran numero di laghi, contornati da una vastissima foresta
sub-tropicale in cui si sviluppò una notevole biodiversità animale e
vegetale.
Il
principale tipo di roccia che si trova nel sito è composto dagli scisti
bituminosi, formatisi per il lento deposito di fango e materiale
organico morto sul fondo del lago. Questi sedimenti hanno uno spessore
di circa 130 metri e poggiano su di una base di arenaria, di età più
antica.
Probabilmente
intorno al Pozzo di Messel vi era nell'Eocene una regione attiva dal
punto di vista sia tettonico che geologico, che ha portato alla
formulazione dell'ipotesi che eventi come quello accaduto il 21 agosto
del 1986 presso il lago Nyos, in Camerun, siano stati la causa del
notevole accumulo di fossili di specie non acquatiche. Periodici
spostamenti sotterranei potrebbero aver causato il rilascio di notevoli
quantitativi di gas velenosi (come l'anidride carbonica o composti dello
zolfo) nel lago e nel circostante ecosistema; questa sarebbe poi stata
la causa della morte di uccelli e pipistrelli che si trovavano vicino
alla superficie dell'acqua, oltre che di animali terrestri che si
trovavano nei pressi della costa del lago.

Nel
Pozzo di Messel è stato ritrovato il più ampio campionario di flora e
fauna risalente all'Eocene che si sia mai scoperto. Mentre in altri
luoghi sono stati ritrovati al massimo scheletri parziali, qui per molte
specie è stato ritrovato addirittura l' impronta della pelliccia, le
penne o la pelle per quegli animali che vanno soggetti a periodiche
mutazioni. Di seguito vi è un breve elenco dei principali fossili
trovati nel sito: oltre
10.000 pesci
di numerose specie diverse; migliaia di insetti
sia acquatici che terrestri, alcuni dei quali con ancora i colori che li
contraddistinguevano; numerosissimi mammiferi
di molte specie diverse; numerosi uccelli, specialmente di specie
predatorie; coccodrilli,
rane,
salamandre,
tartarughe
e numerose altre specie di rettili
e anfibi;
oltre 30 diverse specie di piante.
Tra i fossili più
straordinari di mammiferi vanno annoverati i resti degli antenati del
cavallo, con ben 30 scheletri completi. In taluni casi la presenza di
tracce delle parti molli e persino del contenuto dello stomaco fornisce
informazioni più dettagliate sull'alimentazione di questi vertebrati e
sul loro stile di vita. Grube Messel apre un'importante finestra sulla
vita così ricca di specie dell'Eocene. I reperti permettono di meglio
comprendere l'evoluzione degli organismi viventi circa 13 milioni di
anni dopo l'estinzione dei dinosauri. I precursori delle piante e degli
animali contemporanei esercitano il loro fascino su tutti coloro che
intraprendono la ricerca di testimonianze di numerose specie che
appartengono a un passato assai remoto.
Visitatori di ogni età e
provenienti da tutto il mondo restano incantati dall'atmosfera unica e
indescrivibile di questo luogo. Le visite guidate da scienziati che
hanno una formazione specifica anche in pedagogia consentono ai
partecipanti di acquisire interessanti cognizioni su un mondo da tempo
scomparso. A Grube Messel diventa facile immaginarsi la vita intorno al
"maar", il lago formato da un cratere, nel mezzo di una
foresta pluviale 52 milioni di anni fa; l'elevata qualità degli
affascinanti reperti ritrovati, con anche di scheletri intatti, consente
infatti di farsi un'idea precisa dell'anatomia e dello stile di vita
degli organismi fino ad ora documentati.