Sistema naturale della riserva dell'isola di Vrangel
Russia
 
PATRIMONIO DELL'UMANITÀ DAL 2004

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Nella parte occidentale del mare dei Cukci, più a nord del circolo polare, è situata l'isola di Vrangel, dall'estensione di circa 7200 km2, che prende il nome dall'ammiraglio russo ed esploratore delle coste siberiane Ferdinand Vrangel.

L'isola presenta una grande varietà di formazioni geologiche ed ecosistemi con diversi microclimi. Per via del suo carattere montagnoso, anche all'epoca delle glaciazioni essa non fu mai completamente ricoperta dai ghiacci. Per tale ragione esistono qui molte specie animali e vegetali che non sopravvissero in altri ambienti. 

 Sull'isola di Vrangel vivono più di 400 specie e sottospecie di angiosperme, il doppio che in qualsiasi altra area di tundra di simile grandezza. Tra di esse si trovano anche 23 specie endemiche,i che si sono originate da recenti ibridazioni. 

Sull'isola vive inoltre la più grande colonia di trichechi dell'area pacifica, con 100.000 esemplari. Anche la popolazione di orsi polari raggiunge qui la massima densità e frequenti sono i buoi muschiati che pascolano nel paesaggio artico della tundra. 

Le balene grigie, che arrivano in questa area dal Messico, trovano ricco nutrimento nelle fredde acque che circondano l'isola. Inoltre covano qui circa 100 specie di uccelli migratori, tra cui anche le oche delle nevi. 

I numerosi lemming - piccoli roditori che si cibano di licheni, muschi e radici - hanno abitudini di comportamento che si discostano da quelle di altre popolazioni artiche. Anche le renne si sono adattate alle peculiari condizioni ambientali locali.

Il paesaggio di tundra e montagna costellato da corsi d'acqua e zone innevate dell'isola di Vrangel non appare insolito data la sua latitudine. Il visitatore rimane quindi ancora più stupito dalla grande varietà di erbe e fiori.

L'isola deve il nome al barone Ferdinand Vrangel (1797–1870), il quale, dopo essersi documentato su delle storie di una massa di terraferma narrate dai Chukci, organizzò una spedizione del 1820 per verificare l'attendibilità di tali storie. La spedizione terminò quattro anni dopo, senza successo. 

Nel 1849 Henry Kellett, capitano della nave HMS Herald, approdò su un'isola, che fu denominata Herald Island, e da qui affermò di aver visto un'altra isola ad ovest; quest'ipotetica massa di terra fu chiamata "terra di Kellet" Nel 1867 Thomas Long, capitano di una baleniera statunitense, avvistò l'isola e le diede il nome attuale in ricordo allo sfortunato Ferdinand Vrangel, che spese 3 anni della sua vita nel tentativo infruttuoso di trovarla. 

Nel 1879 George W. Delong, durante una spedizione in direzione del Polo Nord, cercò di attraversare la terra di Kellet in direzione est, pensando che essa si estendesse fino all'Artico: la sua nave, tuttavia, si incagliò nel ghiaccio ed affondò.

Il primo approdo conosciuto sull'isola si ebbe nel 1881, quando una spedizione mandata per soccorrere l'equipaggio di George W. Delong attraccò sull'isola e la dichiarò annessa agli Stati Uniti. Della spedizione faceva parte anche John Muir, che per primo descrisse l'isola.

Nel 1911, il primo gruppo di russi approdò sull'isola di Vrangel e tre anni dopo vi attraccarono dei marinai canadesi ammutinati da una spedizione verso il polo Nord. Cinque coloni (un canadese, tre statunitensi ed un Inuit) furono lasciati sull'isola, in modo tale che nel 1921 il Canada potesse esporre dei diritti di annessione del territorio. Nonostante fossero stati scelti uomini esperti ed abituati a condizioni disagevoli di freddo, nel 1923 l'unico sopravvissuto del nucleo di coloni era l'Inuit Ada Blackjack, che fece ritorno in patria; al suo posto, rimase un nuovo gruppo costituito da dodici Inuit ed un americano. 

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Nel 1924, però, l'Unione Sovietica scacciò il nucleo di coloni e portò sull'isola occupanti russi, che andarono a costituire il nucleo abitato che sopravvive a tutt'oggi sull'isola.

Secondo i documenti statunitensi, otto isole artiche (fra cui l'isola di Vrangel) sono rivendicate dagli USA; tuttavia, gli Stati Uniti ribadiscono che nessuna di queste rivendicazioni esiste.

  

  

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