Nella parte occidentale del mare dei Cukci, più a
nord del
circolo
polare, è
situata
l'isola di
Vrangel,
dall'estensione
di circa
7200 km2,
che prende
il nome
dall'ammiraglio
russo ed
esploratore
delle coste
siberiane
Ferdinand
Vrangel.
L'isola presenta una grande varietà di formazioni
geologiche
ed
ecosistemi
con diversi
microclimi.
Per via del
suo
carattere
montagnoso,
anche
all'epoca
delle
glaciazioni
essa non fu
mai
completamente
ricoperta
dai ghiacci.
Per tale
ragione
esistono qui
molte specie
animali e
vegetali che
non
sopravvissero
in altri
ambienti.
Sull'isola
di Vrangel
vivono più
di 400
specie e
sottospecie
di
angiosperme,
il doppio
che in
qualsiasi
altra area
di tundra di
simile
grandezza.
Tra di esse
si trovano
anche 23
specie
endemiche,i che si sono originate da recenti
ibridazioni.
Sull'isola vive inoltre la più
grande
colonia di
trichechi
dell'area
pacifica,
con 100.000
esemplari.
Anche la
popolazione
di orsi
polari
raggiunge
qui la
massima
densità e
frequenti
sono i buoi
muschiati
che
pascolano
nel
paesaggio
artico della
tundra.
Le
balene
grigie, che
arrivano in
questa area
dal Messico,
trovano
ricco
nutrimento
nelle fredde acque che circondano
l'isola.
Inoltre
covano qui
circa 100
specie di
uccelli
migratori,
tra cui
anche le
oche delle
nevi.
I numerosi
lemming -
piccoli
roditori che
si cibano di
licheni,
muschi e
radici -
hanno
abitudini di
comportamento
che si
discostano
da quelle di
altre
popolazioni
artiche.
Anche le
renne si
sono
adattate
alle
peculiari
condizioni
ambientali
locali.
Il paesaggio di tundra e montagna
costellato
da corsi
d'acqua e
zone
innevate
dell'isola
di Vrangel
non appare
insolito
data la sua
latitudine.
Il
visitatore
rimane
quindi
ancora più
stupito
dalla grande
varietà di
erbe e
fiori.
L'isola
deve il nome
al barone
Ferdinand
Vrangel
(1797–1870),
il quale,
dopo essersi
documentato
su delle
storie di
una massa di
terraferma
narrate dai
Chukci,
organizzò
una
spedizione
del 1820 per
verificare
l'attendibilità
di tali
storie. La
spedizione
terminò
quattro anni
dopo, senza
successo.
Nel 1849
Henry
Kellett,
capitano
della nave
HMS Herald,
approdò su
un'isola,
che fu
denominata
Herald
Island, e da
qui affermò
di aver
visto
un'altra
isola ad
ovest;
quest'ipotetica
massa di
terra fu
chiamata
"terra
di
Kellet"
Nel 1867
Thomas Long,
capitano di
una
baleniera
statunitense,
avvistò
l'isola e le
diede il
nome attuale
in ricordo
allo
sfortunato
Ferdinand
Vrangel, che
spese 3 anni
della sua
vita nel
tentativo
infruttuoso
di trovarla.
Nel 1879
George W.
Delong,
durante una
spedizione
in direzione
del Polo
Nord, cercò
di
attraversare
la terra di
Kellet in
direzione
est,
pensando che
essa si
estendesse
fino
all'Artico:
la sua nave,
tuttavia, si
incagliò
nel ghiaccio
ed affondò.
Il
primo
approdo
conosciuto
sull'isola
si ebbe nel
1881, quando
una
spedizione
mandata per
soccorrere
l'equipaggio
di George W.
Delong
attraccò
sull'isola e
la dichiarò
annessa agli
Stati Uniti.
Della
spedizione
faceva parte
anche John
Muir, che
per primo
descrisse
l'isola.
Nel
1911, il
primo gruppo
di russi
approdò
sull'isola
di Vrangel e
tre anni
dopo vi
attraccarono
dei marinai
canadesi
ammutinati
da una
spedizione
verso il
polo Nord.
Cinque
coloni (un
canadese,
tre
statunitensi
ed un Inuit)
furono
lasciati
sull'isola,
in modo tale
che nel 1921
il Canada
potesse
esporre dei
diritti di
annessione
del
territorio.
Nonostante
fossero
stati scelti
uomini
esperti ed
abituati a
condizioni
disagevoli
di freddo,
nel 1923
l'unico
sopravvissuto
del nucleo
di coloni
era l'Inuit
Ada
Blackjack,
che fece
ritorno in
patria; al
suo posto,
rimase un
nuovo gruppo
costituito
da dodici
Inuit ed un
americano.
Nel 1924,
però,
l'Unione
Sovietica
scacciò il
nucleo di
coloni e
portò
sull'isola
occupanti
russi, che
andarono a
costituire
il nucleo
abitato che
sopravvive a
tutt'oggi
sull'isola.
Secondo
i documenti
statunitensi,
otto isole
artiche (fra
cui l'isola
di Vrangel)
sono
rivendicate
dagli USA;
tuttavia,
gli Stati
Uniti
ribadiscono
che nessuna
di queste
rivendicazioni
esiste.