Il
borgo di Bard è un
tipico villaggio di
attraversamento nato
lungo la strada romana:
la via consolare delle
Gallie, costuita dopo la
sottomissione definitiva
dei Salassi (25 a.C.)
Esso
si presenta oggi nel suo
assetto urbano medievale
e conserva pregevoli
edifici residenziali del
XV-XVI secolo: Casa
Challant, con dettagli
architettonici e
decorativi affini a
quelli del castello di
Issogne; Casa del
Vescovo; Casa Ciucca;
Casa Valperga; Casa
della Meridiana. Da
segnalare è anche
l'elegante palazzo
settecentesco dei nobili
Nicole, ultimi conti di
Bard.
La
Fortezza prende il nome
dall'omonimo Comune
della bassa Valle
d'Aosta, caratterizzato
da una superficie assai
ridotta (3 km quadrati),
ma famoso in tutto
l'arco della storia
grazie alla presenza
della fortezza che fin
dal medioevo ha dominato
lo spuntone roccioso che
sbarra, fin quasi a
chiudere completamente,
la valle della Dora
Baltea. Naturalmente
l'importanza strategica
del forte negli anni andò
diminuendo fino a
scomparire del tutto,
come pure quella
commerciale del borgo,
scavalcato dal nuovo
tracciato della strada
che aggira la base della
fortezza. Data la sua
posizione strategica per
il controllo dei
transiti, la rocca di
Bard dovette essere
fortificata fin
dall'epoca pre-romana.
Il
Forte
di Bard è un
complesso fortificato
fatto edificare nel XIX
secolo da Casa Savoia
sulla rocca che sovrasta
la cittadina di Bard.
Dopo
un lungo periodo di
inutilizzazione, il
forte è stato
totalmente restaurato e
restituito alle visite
nel gennaio 2006.
Attualmente
ospita esposizioni di
pittura e di scultura
lignea ed è sede del
Museo delle Alpi, il
polo museale delle Alpi
occidentali. Nel cortile
interno principale si
svolgono nel periodo
estivo rappresentazioni
musicali e teatrali.
La
struttura museale è
suddivisa nei diversi
corpi di fabbrica che
costituiscono la
fortezza.

Questo
il dettaglio delle
diverse ubicazioni (non
sono indicati i punti di
ristoro, accoglienza ed
informazioni):
Opera Carlo Alberto:
Museo delle Alpi (piano
terra e primo piano);
spazi espositivi per
mostre temporanee, il
Vallée Culture, centro
di informazioni e di
promozione del
patrimonio culturale e
artistico valdostano
(piano terra); Prigioni
(piano interrato); spazi
per musica e teatro
all'aperto (cortili
Opere Carlo Alberto e di
Gola); Sala degli Archi
candidi, sala per
conferenze; dal 2007
ospiterà una Mediateca
sui temi e le culture
dei popoli che abitano
le Alpi (secondo piano);
Opera
Ferdinando Inferiore:
Museo delle Frontiere,
con tre spazi dedicati
alle frontiere alpine,
alla costruzione di
fortificazioni, alla
realizzazione dei
trafori;
Opera
Ferdinando Superiore:
ospiterà dal 2007 il
Museo del Forte (piano
terra);
Opera
Vittorio: ospiterà dal
2007 le Alpi dei Ragazzi
e la Scala del tempo,
percorso di immagini e
suoni tesi a rievocare i
principali eventi
storici delle Alpi
occidentali (piano
terra);
Opera
Mortai e Polveriera:
area per le scuole con
aula didattica per
lezioni, incontri e
proiezioni.
La
storia del forte di Bard
è antica di secoli. La
particolare posizione
della rocca - situata
all'imbocco della
stretta gola attraverso
cui si accede alla
Valle, lungo il corso
della Dora Baltea -
permise in passato un
agevole controllo del
passaggio in entrambe le
direttrici da e per la
Francia.
 
Il
forte come lo si vede
attualmente fu edificato
sotto il regno di Carlo
Alberto di Savoia, tra
il 1830 ed il 1838, su
una preesistente
struttura medievale
risalente al X secolo ed
a sua volta basata fu
fondamenta di epoca
romana (poco distante,
nei pressi di
Pont-Saint-Martin, si
trovano resti
dell'antica strada
romana delle Gallie).
Documenti
storici testimoniano la
presenza di
fortificazioni nella
zona già nel VI secolo,
ovvero all'epoca di
Teodorico I.
Il
passaggio del forte,
fino ad allora
controllato dalla
potente signoria locale
dei conti di Bard, al
casato sabaudo avvenne
intorno alla metà del
Duecento, ma solo nel
1661 Carlo Emanuele I,
duca di Savoia, detto il
Grande, vi fece
installare il presidio
del ducato nella Valle,
dopo lo smantellamento
delle vicine piazzaforti
di Verrès e Montjovet.
Ulteriori
opere di consolidamento
e potenziamento delle
strutture difensive
furono poi portate a
termine nei secoli
successivi. In
particolare, la fortezza
- il cui attuale
restauro ha richiesto
oltre dieci anni - deve
la sua fama all'essere
stata l'avamposto
difensivo dell'esercito
austro-piemontese che
nell'anno 1800 bloccò
la discesa in Italia di
Napoleone Bonaparte.
Quello
che era stato definito vilain
castel de Bard fu
raso al suolo per ordine
dello stesso Bonaparte,
indispettito dalla
strenua resistenza dei
soldati sabaudi.
Dovevano passare
trent'anni perché Carlo
Felice di Savoia,
timoroso di nuove
aggressioni da parte
francese, affidasse nel
1830 il compito di
redigere un progetto di
ricostruzione
all'ingegnere militare
Francesco Antonio
Olivero.

I
lavori di riedificazione
si protrassero per otto
anni consentendo la
realizzazione di diversi
corpi di fabbrica
disposti su piani
differenti: poste più
in basso, su due
distinti livelli e
ideate a forma di
tenaglia, l'Opera
Ferdinando e l'Opera
Mortai; nella parte
centrale, l'Opera
Vittorio; più in alto,
l'Opera Gola e l'Opera
Carlo Alberto.
I
soldati che potevano
essere ospitati nelle
283 stanze del forte
erano 416 (il doppio nel
caso di utilizzo di
giacigli a terra).
Il tutto prevedeva
inoltre la costruzione
di 176 locali di
servizio affacciati su
un vasto cortile interno
che doveva funzionare da
piazza d'armi. Il
sistema di strutture
autonome e dotate di
casematte a protezione
garantiva una difesa
reciproca in caso di
attacco.
Munizioni
e provviste di cibo per
tre mesi erano custodite
in ampi magazzini
ubicati presso l'Opera
Mortai, anch'essi
vigilati come il resto
della fortezza - che
ospitò nel 1831 anche
un giovane Camillo Benso
conte di Cavour, allora
tenente del Genio
militare - da una
cinquantina di cannoni.
Caduto
in disuso dalla fine del
XIX secolo, il forte fu
poi adibito fino al 1975 a polveriera dell'Esercito Italiano, dopodiché
la proprietà passò
alla Regione Autonoma
Valle d'Aosta. Dopo una
parziale riapertura nei
primi anni ottanta,
hanno avuto inizio i
lavori dell'atteso
restauro. Nel forte nel
2006 è stato aperto il
Museo delle Alpi.
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