Il castello
di Châtelard
si trova in
località Château
nel comune di La
Salle, su
un picco roccioso
dal quale domina
strategicamente il
paese e la Valdigne.
La sua funzione
era probabilmente
quella di
controllare la
strada che
scendeva dal Piccolo
San Bernardo,
sbarrando la
strada ad
eventuali
invasori.
Ridotto
a rudere, è di
proprietà privata
e non è
visitabile.
Fu
edificato nella
prima metà del XIII
secolo,
probabilmente tra
il 1230 e il 1245,
da Rodolfo Grossi,
allora vescovo di Aosta e
consigliere di Pietro
II di Savoia,
e appartenne a
lungo alla
famiglia Grossi
che prese quindi
il nome di Grossi
du Châtelard.
A
seguito di una
disputa fra il
duca Amedeo
V ed
il vescovo Roberto
di Ginevra e suo
cugino Amedeo
II il
conte, le terre di
Châtelard vennero
saccheggiate nel
settembre 1285 dai delfinatesi.
Nel 1301, Amedeo V
concesse al
castello delle
libertà, che
favorirono il
commercio, fino a
che, pochi anni più
tardi, venne preso
dal conte Odoardo
di Savoia,
in guerra con
Amedeo V e con Amedeo
III di Ginevra,
figlio del
precedente conte.
Il
castello
appartenne a più
signori in
consignoria e sono
numerosi i
passaggi di
proprietà nei
secoli per via non
ereditaria: un
documento attesta
che il 17 ottobre
1323 Pierre du Châtelard
cedette la sua
parte al conte
di Savoia,
mentre nel 1371 un
altro documento
riporta che Jean
du Châtelard
vendette il suo
dodicesimo a Emerico
II di Quart.
Nel 1558 i nobili
Bernardin e Michel
du Châtelard
donarono la loro
parte a Stéphane
e Jean d'Avise.
Nel 1608-1609
Gaspar e Melchior
du Châtelard e la
madre Françoise
Gilly, vedova Châtelard,
cedettero i loro
diritti a Léonard
d'Avise.
I
nobili Châtelard
si estinsero nel
1691, quando
l'ultimo erede fu
ucciso dai
francesi durante
un'invasione.
Nel
1793, le truppe
rivoluzionarie
francesi invasero
nuovamente la
Savoia e giunte in
Valle d'Aosta
distrussero buona
parte del
castello. Nel 1798
questo venne
acquistato dalla
famiglia Léaval,
che ne conservò
la proprietà fino
al 1931. Alla
morte di
Jean-Baptiste Léaval
la torre di Châtelard
passò nelle mani
di Elisa Donnet.
Attualmente il
castello è
proprietà privata
e appartiene alla
famiglia Beneyton.
Il
castello di Châtelard
è composto da un
alto donjon di
forma circolare,
al quale è
addossato un corpo
di abitazione
squadrato
circondati da un
recinto murario di
forma irregolare,
tale da adattarsi
alla conformazione
del terreno.
Questo tipo di
fortificazione a
pianta circolare e
molto stretta, non
comune all'epoca,
era caro a Pietro
II di Savoia,
di cui Rodolfo
Grossi era
consigliere, e
venne utilizzato
solo per un breve
periodo intorno
alla metà del
XIII secolo per
poi essere
sostituito dalla
più nota pianta
quadrata di
ispirazione romanica,
che aveva il
vantaggio di
presentare minori
difficoltà
costruttive.
La
torre di Châtelard
è alta circa 18
metri, ha un
diametro di poco
più di 5 ed è
ancora oggi quasi
intatta, mentre il
resto del castello
e la doppia cinta
muraria sono ormai
ridotti allo stato
di rudere.
L'accesso ad essa
era posto ad una
decina di metri
dal suolo, per
renderne più
difficile la
conquista in caso
di attacco.
Per
costruire il
castello fu usato
un sistema di
piani inclinati su
cui vennero
trascinate, con
corde o con
l'ausilio di
animali da soma,
le pietre
necessarie alla
sua edificazione.
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