E’
indicato nei documenti
più antichi come
“casa forte della
Costa” e solamente a
partire dal Settecento
si cominciò a chiamarlo
château. Il nucleo più
antico, comprendente la
torre arcaica inglobata
nelle costruzioni più
recenti, va identificata
nella domus fortis Coste
appartenuta a Roleto di
Vallaise/Côte, citata
in numerosi documenti
della fine del Trecento.
Allo stato attuale delle
ricerche l’abitazione
in questione è nominata
per la prima volta in un
documento del 1383
concernente
l'emancipazione di
Giacomodo e Martino,
figli di Giorgio de
Valle, redatto nei
pressi di Arnad, nella
casa della Costa del
nobile Roleto,
consignore di Vallaise.
Roleto
del ramo della Côte,
figlio di Bertolino e di
Beatrice di Châtelard,
è quindi il primo
personaggio di casa
Vallaise ad essere
collegato alla dimora
della Costa. Non
sappiamo se ne fu anche
il fondatore; di certo
verso il 1380 egli era
alle prese con dei
lavori edili, avendo
allora acquisito da
Giacomo Nerin, curato di
Arnad, una grossa trave.
A partire dagli anni
successivi i riscontri
documentali si fanno più
numerosi, attestando
l'esistenza, oltre che
di una torre, di diversi
altri ambienti: un
cortile antistante alla
casa, una stalla per
cavalli, una o più
cucine, un salone, una
sala o peyo, un balcone
o loggiato.
Si
registra, nel 1392, la
presenza in loco di un
pittore, tale magister
Johannis de Cobremont,
chiamato ad assistere ad
una infeudazione in
qualità di testimone.
Non è escluso che il
maestro stesse lavorando
alla casa forte, poiché
qualche anno dopo è
documentata
l’esistenza di una
camera affrescata. Per i
successivi tre secoli il
complesso della Costa fu
ampliato e rimaneggiato
fino giungere, verso la
fine del Seicento,
all'assetto odierno.

Morto
il conte Alessandro, per
disposizione
testamentaria la massa
ereditaria venne divisa
tra le tre figlie
viventi, Rosalia, Adela
e Clelia. I beni di
Arnad spettarono quindi
a Rosalia, vedova del
conte Enrico Roero di
Guarene, che il 23
agosto 1845 li vendette
al torinese Giacomo di
fu Pietro Giacobino (o
Giacobini), per il
prezzo di 85.000 lire.
Gli eredi della famiglia
Vallaise, ormai estinta
nella linea maschile,
alienarono così
definitivamente i
castelli e le dimore che
i propri avi avevano
posseduto ad Arnad per
oltre seicento anni. La
vendita comprendeva
...tutto il tinimento che la prefata signora
contessa tiene e
possiede sul territorio
d'Arnad con alcune pezze
su quello di Verrès,
provincia ossia ducato
d'Aosta, composto di due
case detti castelli,
uniti col mezzo di una
galleria ossia corridoio
coperto, con altre case
ad essi unite servienti
ora d'abitazione ai
massari grangiari, due
cappelle nel recinto di
detti castelli, con tre
altre case masserizie
nelle regioni Chiusei,
Prunei et Balme...
Rimanevano esclusi
eventuali diritti
signorili o su alpeggi
ed i beni che, seppur
ancora registrati nella
colonna catastale dei
Vallaise erano già
stati alienati, come la
torre dell'Hôtel ed
annessa cappella di San
Michele, mentre erano
compresi ...tutti li
vasi vinari e quei pochi
mobili propri di essa
signora venditrice
esistenti nelle case e
fabbriche di detto
tinimento...quanti
mobili sono, come
separati, dichiarano del
valore di lire
millecinquecento,
comprese in detto
convenuto
prezzo...
La
famiglia Giacobino,
infine, nel 1926 cedette
a sua volta il castello
superiore, la casa forte
della Costa ed il
castello Vallaise agli
attuali proprietari.
Il Castello si sviluppa
su 3 piani fiancheggiati
da 2 torri
quadrangolari. La
facciata interna si apre
sul cortile, sul quale
si affaccia un doppio
loggiato con leggere
colonnine in pietra.
Nel salone d'onore sono dipinte dieci vedute di
località facenti parte
dei possedimenti dei
Vallaise. Inoltre nel
parco è situata la
cappella esagonale
dedicata a S. Giuseppe e
a Sant'Antonio e alla
Vergine Maria, con
altare barocco in marmo
policromo. Il castello
era collegato da una
galleria coperta con un
altro castello, ora
ridotto a rudere, detto
"Castello Inferiore
della Costa".

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