Il
Castello di Pont-Saint-Martin, detto anche
Castellaccio e Castello vecchio, sorge su di un'altura
morenica a dominare il borgo di Pont-Saint-Martin e la
destra orografica della valle del Lys, in Valle
d'Aosta. Venne costruito in modo da essere in
comunicazione visiva con la Torre di Pramotton e
permettere l'invio di segnali luminosi da un presidio
all'altro della valle a scopo difensivo. Abbandonato
secoli fa, è ridotto a rudere e meta di passeggiate
da parte degli appassionati di trekking.
Non
esiste data sicura della sua costruzione: i lavori
devono essere stati condotti a più riprese sin dal
Trecento. Un' ipotetica datazione di lavori é
riscontrabile dai dettagli stilistici. Nella cinta del
Castello vi é, infatti, una torretta cilindrica
pensile decorata con archetti ciechi in cotto, di una
tipologia unica in Valle d'Aosta ma identica ad altre
di castelli piemontesi eseguiti attorno al 1410.
All'interno del castello due mensole rimandano alla
semplicità rigorosa dell'architettura di primo
Quattrocento, mentre l'apparato della cucina, coperta
in origine da un' unica cappa, rimanda alla cucina del
castello di Introd.
La
cinta ha forma irregolare, a causa della morfologia
del terreno. Nell'angolo sud-est vi è la
torretta cilindrica pensile che serviva per
l'avvistamento. L'ingresso, sul lato sud, è situato
dove il recinto forma un angolo. Verso est è
visibile il resto del mastio a pianta esagonale,
anomalo per il panorama dei castelli valdostani ma
paragonabile al mastio della vicina Torre di Pramotton.
Adattandosi
alla morfologia del promontorio, formato da rocce
lisciate dal ghiacciaio quaternario che dirupano a
levante, le mura di cinta avevano forma irregolare e
si aprivano con un accesso di facile controllo sul
lato meridionale, in concomitanza dell'unico e stretto
passaggio obbligato consentito dal territorio.
All'interno
delle mura, a ponente, si leggono ancora le strutture
più propriamente abitative, come la cappella e la
cucina di cui resta la volta a cupola con un foro
centrale per dar sfogo al fumo dell'alto camino e che
ricorda per dimensioni quella conservatasi al castello
di Introd. Ad uno spigolo del castello resta
svettante, curiosamente, una torretta cilindrica
pensile, decorata da una serie di archetti ciechi che
mostra somiglianze con lo stile decorativo dei
castelli piemontesi costruiti intorno ai primi del
Quattrocento.

Il
castello appartenne ai nobili di Pont-Saint-Martin, un
ramo dei Bard, costituitisi con questo nome nel 1214
allorché i fratelli Ugo di Bard e Guglielmo di
Pont-Saint-Martin si spartirono i beni di famiglia
rendendo i loro possedimenti indipendenti e autonomi.
Non si hanno notizie sicure della sua edificazione,
avvenuta probabilmente a più riprese nel XIV secolo.
Nel
1447 Antonio di Pont-Saint-Martin subì un breve
esproprio da parte del duca di Savoia, per contrasti
tra i due. Ancora in mano ai Savoia, il castello
cadeva già in rovina attorno al 1460, quando i figli
di Antonio - Bertrando, Giacomo, Ardissone e Francesco
di Pont-Saint-Martin - chiesero ai Savoia di poter
ristrutturare il maniero. Nel 1466 il castello tornò
in mano alla famiglia, ed è probabile che a partire
da quella data diedero il via ai lavori di
consolidamento.
Il
castello fu abbandonato (forse nel XVI secolo) a
favore della casaforte in paese quando l'ingentilirsi
dei costumi rese l'alto maniero troppo scomodo e fuori
mano per le mutate esigenze dei signori.
L'amministrazione
comunale intende valorizzare l'area; è in corso
l'acquisizione dei terreni dai privati per poter dar
via ad un'opera di consolidamento della struttura e
una messa in sicurezza del sentiero.



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