Letteralmente Ha Long significa
"il luogo in cui il Drago scese nel mare". E, secondo gli archeologi,
le caverne di questa splendida baia recano le prove dei primi insediamenti umani
nell'attuale Vietnam, risalenti a 25.000 anni fa.
Per la leggenda, invece, tramandata
oralmente fino al XIX secolo, Ha Long nacque durante una battaglia navale tra il
popolo viet e i nemici, giunti da nord a bordo dei loro vascelli. I Viet stavano
per avere la peggio quando l'Imperatore di Giada inviò in loro soccorso la
Madre di tutti i Draghi e un suo giovane figlio, dalle cui bocche uscirono
innumerevoli perle che, al contatto con l'acqua, si trasformarono in altissime
isole, contro le quali si infransero le navi nemiche. Poi, scomparsa la
minaccia, la bellezza dello scenario spinse i dragoni a fermarsi a Ha Long per
viverci. Questa storia è così radicata nella tradizione popolare che ancor
oggi i pescatori narrano di una gigantesca creatura marina che di tanto in tanto
apparirebbe in superficie.
Su una superficie di
1500 chilometri
quadrati si stagliano i pinnacoli di 1969 isole, alte in media tra i 50 e i
200 metri, 989 delle quali hanno ricevuto un nome grazie alla pittoresca
morfologia locale, che richiama di volta in volta galli in combattimento, coppie
di cigni, teste umane e così via. Molte di esse celano grotte e cavità
sotterranee che costituiscono l'habitat di specie estremamente rare.
Leggende a parte, la storia geologica
di Ha Long cominciò intorno a 500 milioni di anni or sono con processi di
orogenesi e movimenti tettonici. Poi, tra il Carbonifero e il Permiano (350-240
milioni di anni fa), la zona fu occupata da un mare, sul cui fondale si
estendeva un letto di arenaria spesso un migliaio di metri. Nell'arco di 20
milioni di anni, tra il Miocene e il Pleistocene, forti processi erosivi in
quella che si era trasformata in una vasta pianura costiera diedero origine alle
formazioni rocciose di scisto e arenaria che oggi affiorano nella baia,
creatasi, finalmente, al termine dell'ultima glaciazione, intorno a 10.000 anni
fa, con il ritorno del mare.
La biodiversità di Ha Long può
essere suddivisa in tre ecosistemi principali: la foresta tropicale, l'habitat
costiero e quello marino. Il primo è caratterizzato da una straordinaria varietà
di specie botaniche, sette delle quali sono segnalate dall'International Union
for tbe Conservation of Nature come uniche di questo ambiente.
La foresta è ricca di 477 specie di
magnolifite e ospita quattro specie di anfibi, otto di rettili, 40 di uccelli e
14 di piccoli mammiferi. L'habitat costiero è caratterizzato da 20 varietà di
mangrovie, tra le cui fronde trovano rifugio 200 specie di uccelli. Anche
l'ecosistema marino è particolarmente ricco: vi prosperano infatti 170 specie
di coralli, per lo più appartenenti al genere Scleractinia, e 91 di alghe.
Si contano poi 81 specie di
gasteropodi, 130 di bivalvi, nove di crostacei e 313 di pesci, che si alimentano
principalmente grazie a un'eccezionale varietà di fitoplancton e zooplancton.
Accanto agli ecosistemi naturali, Ha Long ne ha di recente sviluppato uno
artificiale, legato alla piscicoltura, che ha provocato la distruzione di vaste
aree di mangrovie e minaccia di alterare l'equilibrio biologico della baia.
Inoltre, il vorticoso sviluppo economico del Vietnam ne sta sfruttando
intensivamente il potenziale turistico, tanto da giungere a varare un progetto
da 100 milioni di dollari per la costruzione di un enorme complesso alberghiero
sull'isola di Tuan Chau.
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