Il
Cristo Redentore è una statua rappresentante Gesù
Cristo che trova collocazione sulla cima della montagna
del Corcovado, che si erge a 710 m s.l.m. a picco sulla
città e sulla baia di Rio de Janeiro, è alta circa 38
metri ed è uno dei monumenti più conosciuti al mondo.
La
linea ferroviaria che percorre la montagna venne costruita nel
1884 con un innovativo sistema di ingranaggi importato dalla
Svizzera. Ha una lunghezza complessiva di 3827 m su cui si
trovano quattro stazioni, l’ultima delle quali dista solo 40 m
dalla cima.
Nel
1906, poco dopo l’arrivo dell’illuminazione elettrica e
della tramvia a Rio, il treno del Corcovado divenne in assoluto
la prima ferrovia elettrica del Brasile, raggiungendo i 48.000
passeggeri all’anno.
Ormai
la statua è un simbolo della città e del Brasile e
rappresenta il calore del popolo brasiliano che accoglie
a braccia aperte i visitatori.
L'idea
di costruire una statua in cima al monte Corcovado
nacque intorno al 1850, quando il prete cattolico Pedro
Maria Boss chiese alla principessa Isabella dei fondi
per la costruzione di un grande monumento religioso.
Quest'ultima non era molto d'accordo con questa idea,
che fu completamente abbandonata nel 1889 quando il
Brasile divenne una repubblica e si ebbe la separazione
tra Stato e Chiesa.
All’inizio
degli anni Venti, la Chiesa cattolica che, dal 1550 aveva
governato il paese, cominciò a perdere il sostegno dei
brasiliani che, in seguito alla Prima guerra mondiale, erano
ormai molto influenzati dall’economia e dal socialismo
europeo. Fu allora che la Chiesa cattolica di Rio de Janeiro
decise di realizzare un monumento che unisse le persone e le
tenesse sotto la propria ala d’influenza.
Il
Corcovado sembrò il posto ideale per costruire il monumento.
Molti furono i progetti presentati per la prestigiosa opera, ma
fu l’architetto e ingegnere Heitor da Silva Costa a vincere
l’appalto. La sua idea iniziale prevedeva la realizzazione
della figura del Cristo in piedi con una sfera in una mano e la
croce nell’altra.
"Raffigurare
Cristo è allo stesso tempo un grande onore e una grande
responsabilità. Realizzarlo in proporzioni gigantesche è senza
dubbio il più grande onore e la più grande responsabilità che
un uomo possa ricevere nella vita."
Heitor da Silva Costa
Nel
febbraio 1922 il presidente Epitácio Pessoa ricevette una
petizione firmata da 20.000 donne a favore della realizzazione
del Cristo Redentore sulla montagna del Corcovado – i lavori
di costruzione erano stati rallentati in seguito ai reclami
della Chiesa protestante e di altre comunità religiose. Dopo
aver ricevuto la petizione, il presidente informò i protestanti
e tutti gli atri contrari che se per primi avessero avuto
quell’idea, non si sarebbe certamente opposto. Quindi i lavori
di construzione della statua sarebbero andati avanti.
Nel
settembre 1923 venne indetta la “Settimana del monumento”
grazie alla quale furono raccolti oltre 100.000 reali, circa la
metà di quanto fu necessario per scolpirlo.
Nel
frattempo Heitor concluse il proprio progetto. Ispirandosi alle
antenne radio presenti sulla montagna, decise che la figura del
Cristo avrebbe avuto la forma di una croce alta 40 m per 40 m di
larghezza.
La
zona rocciosa, proprio sulla cima del monte, era il posto ideale
dove collocare il Cristo perché guardasse verso il basso.
Heitor
da Silva Costa decise di utilizzare del cemento per la sua opera
dato che trasportare una statua in bronzo fino alla cima del
monte sarebbe stato troppo pesante e la struttura metallica non
solo non avrebbe sopportato le intemperie, ma sarebbe stata
esteticamente sgradevole. L’architetto scrisse nel suo diario:
“Siamo
abituati a impiegare il cemento per opere di ingegneria,
pilastri e colonne, ma io sono stato in grado di dimostrare che
può essere usato anche nell’arte, sebbene risulti ancora
insolito. Sono convinto che questo sia il materiale del
futuro.”
Nel
1924 Heitor si mise in contatto con Albert Caquot, il più
grande maestro di ingegneria strutturale d’Europa, per farsi
aiutare nella ricerca di uno scultore capace di realizzare la
figura in scala. Incontrò numerosi artisti a Parigi, Monaco,
Firenze e Roma e decise di lavorare con il rinomato scultore
Paul Landowski. Mentre questi era impegnato nella realizzazione
degli stampi per le mani e la testa del Cristo, Albert Caquot si
occupava degli ultimi ritocchi al progetto della struttura in
cemento rinforzato.

Nei
disegni finali le misure dell’opera erano le seguenti:
Altezza: 30 m
Piedistallo: 8 m
Testa: 3,75 m (altezza)
Lunghezza delle mani: 3,20 m con 28 m di distanza tra pollice e
mignolo.
Il
peso complessivo della statua sarebbe stato di 1.145 tonnellate
di cui 30 solo della testa e 80 per ciascun braccio.
Paul
Landowski scrisse in una lettera a Heitor da Silva Costa: “I
tuoi calcoli sono eccellenti, la matematica deve sempre essere
alla base dell’architettura e della scultura.”
Heitor
spiegò a Landowski che la testa e le mani del Cristo sarebbero
stati considerati delle opere d’arte, mentre il corpo e le
braccia una struttura architettonica; quindi gli commissionò la
riproduzione in scala della statua per un’altezza di 4 m.

Una
volta cominciati i lavori di costruzione, il rivestimento
esterno dell’opera divenne il vero problema di Heitor.
L’architetto era consapevole che il cemento non avrebbe
conferito l’effetto estetico desiderato. Fu nel 1927 che trovò
per caso la soluzione: a Parigi si imbatté in una fontana la
cui superficie era rivestita da un mosaico di piccole mattonelle
triangolari argentate. Ebbe così l’idea di ricoprire la
superficie esterna del Cristo con migliaia di triangoli di
ceramica e pietra. Nel giro di 24 ore si fece realizzare da uno
studio di ceramica locale dei campioni di varie dimensioni e
materiali, persino di saponaria.
La
saponaria era ampiamente utilizzata nelle chiese di tutto il
Brasile per la facile reperibilità e l’eccellente resistenza
alle intemperie nonché ai cambiamenti di temperatura,
mantenendo inalterato il colore. Si rivelò essere il materiale
ideale per il mosaico di Heitor.
Venuto
al corrente dell’idea, Landowski scrisse a Heitor: “Sono
sbalordito dal risultato che sei riuscito a raggiungere e non
posso far altro che congratularmi per la tua idea. Sono
assolutamente d’accordo nell’utilizzo di questo materiale
che conferirà un aspetto più nobile e ricco, oltre che essere
resistente a qualsiasi cosa.”
Il
progetto arrivò a Rio de Janeiro e le donne cominciarono a
incontrarsi in chiesa per incollare le mattonelle di saponaria
alle maglie di rete che avrebbero poi rivestito il corpo del
Cristo ad eccezione delle mani e della testa. Si racconta che
alcune di loro abbiano scritto i nomi dei propri cari sul retro
delle tessere prima di incollarle, sigillando così il loro
amore per sempre.
I
lavori di costruzione del corpo del Cristo cominciarono a metà
del 1926 sotto la supervisione di Heitor Levy, un architetto
amico di Heitor, e degli ingegneri Antonio Ferreira Antero e
Pedro Fernandes Vianna da Silva.

Le
opere andarono avanti per cinque anni durante i quali,
nonostante le pericolose condizioni di lavoro a quelle altezze
estreme, nessun uomo perse la vita.
Il
monumento fu inaugurato il 12 ottobre 1931 dal
presidente Getúlio Vargas in una grande e sontuosa
cerimonia.
Nell'ottobre
del 2006, in occasione del 75esimo anniversario della
statua, l'arcivescovo di Rio de Janeiro Eusebio Oscar
Scheid consacrò una cappella sotto la statua.
Si
può giungere alla statua attraverso una linea
ferroviaria che collega la statua alla città di Rio de
Janeiro. Fino a poco tempo fa, per raggiungere la
statua, era necessario percorrere i 222 gradini che la
dividevano dal terminale della linea ferroviaria: una
barriera architettonica insormontabile per visitatori
disabili. Nel 2002, tuttavia, c'è stato un grande
processo di rinnovamento della zona per risolvere questo
problema: furono montati 3 elevatori panoramici e 4
scale mobili.
