Breuil-Cervinia è
una frazione del comune
di Valtournenche situata
a quota 2050 m
s.l.m. alle
falde del Cervino e
viene
considerata una
delle più
rinomate
stazioni
turistiche
invernali ed
estive delle Alpi.
Breuil è
il nome
originario in francese,
derivato dalla
voce arpitana breuill (o braoulé),
indicante un
pianoro paludoso
di montagna,
toponimo molto
diffuso in Valle
d'Aosta.
Cervinia è
il nome dato
alla località
in epoca
fascista e
fa riferimento
al monte Cervino,
derivante a sua
volta dal
toponimo
erroneamente
trascritto da Horace-Bénédict
de Saussure nel
suo testo Voyages
dans les Alpes come Mont
Cervin invece
di Mont
Servin, omofoni
in lingua
francese,
derivato a sua
volta dal
toponimo latino Mons
Silvanus ("colle
boscoso"),
che indicava il col
Théodule.

In
epoca romana e medievale,
le Alpi non
erano totalmente
ricoperte di ghiacciai e
nevi perenni
come in seguito
alla Piccola
era glaciale.
Di conseguenza,
la conca del
Breuil era
interessata da
un intenso
traffico di
merci e mercanti
da e verso
l'attuale Canton
Vallese,
attraversando il Colle
del Teodulo.
Nei pressi del
Colle del
Teodulo,
infatti, sono
presenti dei
resti di epoca
romana, i ruderi
di una piccola
chiesetta
medievale e i
segni di quello
che era un muro
di pietra che
permetteva ai
soldati di
controllare il
passaggio dei
mercanti durante
la pandemia di
peste nera che
affliggeva la Svizzera e
il nord Italia nel XIV
secolo.
Nei pressi del
Breuil era
presente anche
il Château du
Planet, un
castello
avamposto della
signoria di Cly,
fondata da Bosone
IV di Challant.
Con
la nascita dell'alpinismo,
a seguito della
prima salita al Monte
Bianco,
sono numerosi
gli alpinisti
che raggiungono
la località per
conquistare la
vetta del Cervino.
È proprio a
seguito della
prima e della
seconda ascesa
del 1865,
compiute
rispettivamente
dall'alpinista
inglese Edward
Whymper tramite
la scalata della Cresta
Hörnli,
e dal valtournain Jean-Antoine
Carrel,
tre giorni dopo,
attraverso la
Cresta del
Leone, che la
località alpina
vede accrescere
il suo afflusso
turistico. Amé
Gorret,
compagno di
ascesa e
compaesano di
Jean-Antoine
Carrel,
intuì la
possibilità di
incrementare il
passaggio
turistico al
Breuil nel
costruire il
primo rifugio
alpino sul Cervino.
Così Amé
Gorret chiese
al Club
Alpino Italiano di
sostenere la sua
decisione, che
diede vita al
rifugio,
posizionato
all'altezza
della Cravate (4.120 m)
del Cervino e
inaugurato nel 1867.
Frutto della
spinta
esplorativa e
del neonato
movimento
alpinistico, nel 1865 al
Breuil nasce la Società
Guide del
Cervino,
una delle società
di guide alpine
più antiche del
mondo.
Nella
zona iniziano a
sorgere i primi
alberghi e la
località inizia
a trasformarsi
da semplice alpeggio a
meta turistica.
Con
la nascita dello sci
alpino e
dello sci
alpinismo i
pendii del
Breuil diventano
meta per gli
addestramenti
delle truppe
alpine del Regio
Esercito. Qui,
infatti, si
esercitavano i
soldati del
Battaglione
Alpini Sciatori
Monte Cervino,
fondato nel 1915
ad Aosta. Questo
fece sì che i
piani del Breuil
venissero scelti
anche come
villaggi
turistici
militari nella
stagione estiva,
portando la
celebrità al
luogo tra le
fila militari e,
di fatto,
accelerando la
trasformazione a
meta turistica
di spicco
invernale, oltre
che estiva.
Alcuni
imprenditori
piemontesi,
spinti dalla
volontà di
realizzare nuovi
impianti
idroelettrici
per conto della Società
Idroelettrica
Piemontese, esplorano
le vallate
valdostane, tra
cui la Valtournenche.
Durante le
esplorazioni e
le prime
realizzazioni di
impianti
idroelettrici
nella bassa Valtournenche,
l'ingegnere e
imprenditore
Dino Lora Totino
vede in
Breuil-Cervinia
la possibilità
di realizzare
una località
turistica di
prim'ordine. Fu
così che nel 1934,
insieme ad altri
imprenditori
piemontesi, Lora
Totino fonda la Società
Anonima Cervino,
con l'obiettivo
di trasformare
Breuil-Cervinia
in un'importante
meta turistica,
tramite la
realizzazione di
moderni impianti
di risalita.
Nel 1934 venne
realizzata la
strada
carrozzabile che
collega il
capoluogo di Valtournenche,
Pâquier, al
Breuil. Due anni
dopo venne
inaugurata la
funivia Breuil-Plan
Maison (2555 m
s.l.m.).
Nel 1939 la
ditta Agudio realizzò
poi una nuova
funivia che da
Plan
Maison saliva
ai 3480 m
s.l.m. della Testa
Grigia,
tra i ghiacci
perenni del Plateau
Rosa,
al confine con
la Svizzera.
Si trattava di
uno degli
impianti più
moderni del
mondo e il più
alto d'Italia.
Nei pressi del
Plateau Rosa
venne costruito
anche un
osservatorio per
la fisica dei
raggi cosmici e
per la fisica
dell'atmosfera
terrestre, oggi
utilizzato come
stazione di
ricerca del Consiglio
Nazionale delle
Ricerche (CNR).
Nel
dopoguerra
vennero
realizzati i
primi skilift intorno
a
Breuil-Cervinia
e a Plan
Maison.
Nel 1952,
sempre su
impulso di Dino
Lora Totino, fu
realizzata una
nuova funivia
che da Plan
Maison
raggiungeva il Furggen.
Si trattava di
una funivia a
campata unica,
ed era talmente
lunga che per il
tracciamento
della stessa il
progettista
dovette tenere
conto anche
della curvatura
terrestre. Tale
funivia e la sua
relativa pista
erano così
impervie che, a
seguito della
morte di alcune
persone
precipitate dal
Furggen,
venne deciso di
realizzare un
tunnel sulla
montagna che
avrebbe
facilitato la
discesa degli
sciatori e degli
operatori della Società
Cervino sul
ghiacciaio
sottostante,
evitando agli
sciatori meno
esperti di
praticare la
parte di pista
più esposta.
Sempre
negli anni
'50,
Breuil-Cervinia, Plateau
Rosa e
il Cervino vengono
scelte dal Club
Alpino Italiano e
da Ardito
Desio come
località per
preparare la
famosissima spedizione
al K2 del 1954,
composta tra gli
altri da Achille
Compagnoni e Walter
Bonatti.
Nel 1961 la
funivia Plan
Maison-Cime
Bianche-Plateau
Rosa fu
affiancata da un
nuovo impianto
realizzato dalla Piemonte
Funivie.
Nel 1963 anche
la funivia Breuil-Plan
Maison, primo
impianto
realizzato a
Breuil-Cervinia,
fu sostituita da
una nuova e
capiente
funivia; a
fianco di questa
ne venne
realizzata anche
una seconda, al
fine di
raddoppiare la
portata oraria
degli impianti.
Nel 1962,
nei pressi del Lago
Blu,
venne portata a
termine la
realizzazione
della pista
di Bob "Lac
Bleu",
inaugurata dal
campione
olimpico Eugenio
Monti.
Qui venne
costituita la
prima scuola di
bob delle Forze
Armate Italiane d'Italia,
avente a capo l'Aeronautica
Militare
Italiana,
dove allenare
piloti e
frenatori.
Nel 1972 venne
realizzata dalla
ditta Leitner la
prima seggiovia
biposto presso Cielo
Alto. Nel 1982 fu
realizzato il
collegamento con
gli impianti
sciistici di Valtournenche.
Nel
1986 la funivia Breuil-Plan
Maison 1 fu
sostituita da
una cabinovia a
6 posti Leitner,
mentre nel 1988
fu aperta la
lunga cabinovia Plan
Maison Laghi
Cime Bianche.
Nel 1991 la
funivia di
Plateau Rosa fu
sostituita da
una funivia con
cabine da 140
persone, opera
della ditta Hölzl.
Le funi di
acciaio di Cime
Bianche sono
state prodotte
dalla ditta
Redaelli di
Gardone Val
Trompia.
In
seguito
Breuil-Cervinia
iniziò a patire
un calo di
presenze. Anche
per questo nel 1993 venne
chiusa e
abbandonata la
funivia del
Furggen,
scarsamente
utilizzata per
via del vento ed
inoltre
fortemente
danneggiata a
causa di un
incidente.
Nonostante ciò,
nel 1955 venne
realizzata la
prima seggiovia
ad ammorsamento
automatico,
denominata Bontadini,
in sostituzione
di un precedente
skilift. Vennero
potenziati anche
gli impianti di innevamento
artificiale.
Tre anni dopo
vennero
costruite le
seggiovie
automatiche
quadriposto Plan
Maison e Fornet,
in sostituzione
degli skilift.
Negli anni 2000,
la Società
Cervino incontrò
notevoli
difficoltà
economiche e non
poté investire
nella
stazione.
Nel 2006,
grazie a dei
finanziamenti
regionali, fu
possibile
realizzare due
moderne
seggiovie,
chiamate Crétaz
e Campetto, in
sostituzione dei
vecchi skilift.
Nel 2008 le
sempre maggiori
difficoltà
finanziarie
portarono la
famiglia
Cravetto,
storico gestore
degli impianti
di
Breuil-Cervinia,
a decidere di
vendere le quote
di maggioranza
della Cervino
S.p.A.
Queste
furono
acquistate dalla Regione
autonoma Valle
d'Aosta (il
70% circa; il
restante 30%
gestito tra
privati), e la
società divenne
quindi pubblica,
come la maggior
parte delle
controparti
valdostane
operanti nel
settore. Il
primo passo
della nuova
gestione verso
l'ammodernamento
è stato fatto
nel 2009,
con
l'inaugurazione
della seggiovia
esaposto Pancheron.
Nel 2010,
tuttavia, è
stata
smantellata la
seggiovia
biposto Bardoney,
che era stata
costruita nel 1980 in
sostituzione
all'omonimo
vecchio e
inadatto
skilift. Nella
stagione
2011-2012, la funivia
del Plateau Rosa è
rinnovata ad
opera della
ditta Doppelmayr.
Grazie
alla sua rapida
e costante
crescita nei
decenni del Novecento,
Breuil-Cervinia
e il suo
comprensorio,
inoltre, come
molte altre
località
sciistiche quali Courmayeur, Chamonix-Mont-Blanc, Limone
Piemonte, Pila, Sauze
d'Oulx, Sestriere, Zermatt, Sankt
Moritz,
divenne un campo
vergine per la
sperimentazione architettonica e ingegneristica con
l'obiettivo di
sviluppare una architettura
alpina moderna e
nuove tecnologie
da impiegare in
edifici e trasporti
a fune.
Esempi di questa
ricerca sono gli
edifici di Cielo
Alto, la Casa
del Sole,
il Rifugio
Teodulo originale,
il Rifugio
Pirovano e,
per quanto
concerne gli
impianti di
risalita, la
funivia
Breuil-Plan
Maison e
l'albergo Gran
Baita, la Funivia
del Plateau Rosa,
la funivia
Plan Maison -
Monte Furggen.
Tra
gli architetti
che hanno curato
lo sviluppo
urbano della
località ci
sono nomi
importanti come Carlo
Mollino,
Francesco Dolza, Giovanni
Muzio, Franco
Albini e Mario
Galvagni.

Flora
e fauna -
La
flora nei
dintorni di
Breuil-Cervinia
è quella tipica
dell'alta
montagna alpina,
in particolare
quella delle Alpi
Occidentali.
Sono
numerosi e in
crescita i
boschi di larici (ad
oggi fino al
limite naturale
dei 2500
m.s.l.m), sono
molto diffusi l'anemone
coronaria,
il tarassaco,
il rododendro
peloso,
la rosa
delle Alpi,
il bucaneve e
l'epilobio.
Piuttosto
diffusi sono i
rovi del mirtillo selvatico.
Più rari da
osservare, ma
comunque
presenti, sono
la stella
alpina,
la nigritella,
l'artemisia
absinthium e
l'artemisia
umbelliformis.
La
fauna nei
dintorni di
Breuil-Cervinia
è quella tipica
dell'alta
montagna alpina.
In
particolare nel
periodo estivo,
non è difficile
incontrare volpi, camosci, stambecchi, caprioli, vipere, gipeti e marmotte.
Meno frequenti
sono gli
avvistamenti di galli
cedrone, ermellini, donnole e scoiattoli.
Molto frequenti,
invece, sono gli
avvistamenti di
passeriformi
quali la ballerina
bianca,
la ballerina
gialla,
il pettirosso,
il codarosso e
la passera
d'Italia.
Infine ci si può
imbattere in una
colonia di
germani nei
pressi del Lago
Blu e
ai laghi della
Baia delle
Foche.
Nel
periodo
invernale, vista
la migrazione di
molte specie
verso luoghi con
temperature più
miti, la fauna
di
Breuil-Cervinia
si può
riassumere in
due sole specie:
la volpe e
il corvo.
Negli
ultimi anni sono
avvenuti anche
degli
avvistamenti di lupi.
Aree
naturali
LAGO
BLU
- Il Lago
Blu (o Lac
Bleu) è un lago alpino
di piccole
dimensioni. Poco
distante si
trova la pista
di bob del Lago
Blu,
che dal 1963 al
1991 ospitò
numerose
competizioni
internazionali
di bob.
Il
Lago Blu fa
parte di un
gruppo di
piccoli laghi
chiamati Laghi
del Layet.
I Laghi
del Layet sono
tutti laghi
alpini di
origine morenica
(dovuta
all'alterazione
della superficie
terrestre
causata dal
rilascio di
sedimenti e
dall'azione di
ritiro dei ghiacciai)
e sono
alimentati da
sorgenti
sotterranee, le
quali forniscono
le acque ai
laghi dallo
scioglimento
delle nevi e
dei ghiacci
invernali.
Nonostante
questo
andamento,
l'unico dei
Laghi del Layet
non temporanei
è proprio il
Lago Blu. Questo
perché parte
delle acque
presenti nei
Laghi del Layet
ad altitudine
superiore drena
a livello
sotterraneo
verso il bacino
del Lago Blu,
alimentandolo
costantemente e
permettendo il
riempimento del
bacino tutto
l'anno.
Parte
delle acque del
Lago Blu deriva
dallo
scioglimento di
una lingua
glaciale sotterranea
incastonata in
una paleofrana
tra le più
grandi della Valle
d'Aosta,
conosciuta come
paleofrana del
Breuil.
Il
Lago Blu ha due
emissari sotto
forma di
ruscelli, i
quali sfociano
nel torrente
Marmore,
il torrente
principale della Valtournenche.
Nella
stagione
invernale la
superficie del
lago è
ghiacciata e
coperta di neve.
Particolarità
del lago è lo
spettacolare
riflesso del Cervino sullo
specchio
d'acqua.
Il
nome Lago Blu
gli viene
attribuito
dall'inizio del
1900. In alcuni
documenti del
XIX secolo,
infatti, si può
trovare la
denominazione Lac
Vert (Lago
Verde) o Lac
de Layet. Viene
chiamato Lago
Blu perché le
accese sfumature
di questo colore
sono in parte
dovute dalle
alghe presenti
sul fondo e in
parte sono
dovute dalla
presenza di
minerali
disciolti nell'acqua dall'azione
di erosione dei ghiacciai,
regalando il
caratteristico
colore blu-verde
al lago.
Il
nome Lac
de Layet,
invece, deriva
dal toponimo
dato alla vicina
località Layet
su cui si
sviluppano
alcuni alpeggi storici
di Valtournenche.
Il termine layet deriva
dal patois
valdostano e
significa
"zona di
laghi" o
"zona
allagata".
LAGO
GOILLET - Il lago
Goillet è
un lago
artificiale,
il cui toponimo
si riferisce
alla parola goille,
che indica in patois
valdostano una
pozza d'acqua o
un piccolo
laghetto.
La
diga che sbarra
il lago è stata
costruita grazie
alla piccola
ferrovia che da
sopra Les Perrères
arrivava proprio
al lago. La
ferrovia è
stata in seguito
dismessa a sua
testimonianza
rimangono solo i
binari.
Il
lago serve per
la produzione di energia
idroelettrica e
per l'innevamento
programmato delle
piste
(soprattutto
della pista Ventina).
Il
fabbricato della CVA presso
la diga ospita
l'Ecomuseo
del Vertice.
PLATEAU
ROSA
- Plateau
Rosa è
un ghiacciaio che
si trova nel Vallese svizzero sulle Alpi
Pennine, appena
oltre il confine
italo-svizzero,
nel gruppo del Cervino,
all'interno del Matterhorn
Ski Paradise.
Particolarmente
noto e
apprezzato per
lo sci estivo,
notevole è il
panorama che si
gode dal Plateau
sul Cervino e
sul vicino gruppo
del Monte Rosa ad
est.
Si
presenta come un
pianoro
perennemente
ghiacciato
delimitato a
nord dal Piccolo
Cervino (3.883 m),
ad est dal Breithorn
Occidentale (4.165 m),
a sud dalla Gobba
di Rollin (3.899 m)
e ad ovest dalla Testa
Grigia (3.480 m)
e dal Colle
del Teodulo (3.290 m).
I
primi ad
arrivare sul
ghiacciaio con
degli impianti
di risalita furono
gli italiani,
con l'apertura
nel 1938 della
prima funivia da Cervinia.
Negli anni
'60 e anni
'70 alcuni skilift gestiti
dalla Cervino
S.p.A. consentivano
di praticare lo
sci estivo sul
ghiacciaio.
Nel
1981,
contestualmente
all'inaugurazione
della Funivia
del Piccolo
Cervino, gli
skilift
passarono in
gestione agli
svizzeri,
essendo in
territorio
elvetico; ancora
oggi diversi
impianti
percorrono il
ghiacciaio e per
utilizzarli
occorre uno skipass internazionale.
Nei
pressi
dell'arrivo
della funivia
del Piccolo
Cervino è
visitabile il Palazzo
di Ghiaccio:
una serie di grotte scavate
a 15 metri di
profondità nel
ghiacciaio, dove
sono presenti
alcune sculture
di ghiaccio e neve e
schede
informative
sulla glaciologia.
Vi
si trova il rifugio
Guide del
Cervino, oltre
al posto di
polizia di
frontiera e
doganale
italiano e
svizzero, alla stazione
meteorologica di
Plateau Rosa, di
proprietà
dell'Aeronautica
Militare, e al
Laboratorio del CNR,
quest'ultimo
attrezzato da
RSE per il
monitoraggio dei gas
serra.
Durante
il periodo
estivo, il
ghiacciaio a
causa di un
caldo anomalo e
di temperature
maggiori
rispetto alla
media
stagionali, ha
subito una mera
riduzione della
sua massa e del
volume.
PLAN MAISON -
Plan
Maison è
una località
montana del
comune di Valtournenche,
a quota di 2.561 m
s.l.m.. Si trova
nella conca del
Breuil all'interno
del comprensorio
sciistico Matterhorn
Ski Paradise e
da qui si può
partire per
salire sul Cervino lungo
la via
normale
italiana. Da
Plan Maison è
inoltre
possibile
raggiungere il Lago
Goillet.
Numerose
sono le piste che
scendono a
Breuil-Cervinia:
un tempo c'erano
la 1 e la 2, due
piste nere. Oggi
queste due piste
non vengono più
battute e non
sono nemmeno
segnate sulle
cartine. Adesso,
gli sciatori
possono servirsi
delle piste 3 e
3bis (rosse) e
la pista 5
(blu). Vi sono
tre bar, un hotel,
un'area pic-nic e
altre strutture
ricettive
minori.
COLLE
SUPERIORE DELLE
CIME BIANCHE - Il Colle
superiore delle
Cime Bianche
è un valico
alpino situato
a 2.980,6 m. s.l.m..,
che unisce la Valtournenche con
la Val
d'Ayas nella
regione Valle
d'Aosta.
Il
Colle ha avuto
un'importanza
storica per gli
scambi
commerciali che
avvenivano tra
la Valle
d'Aosta ed
il Canton
Vallese.
Si discute se i Walser nel XIII
secolo siano
arrivati nella valle
del Lys tramite
il Colle
del Lys oppure
attraverso la
strada più
lunga, ma più
facile del Colle
del Teodulo,
Colle superiore
delle Cime
Bianche e Colle
Bettaforca.
Dal
punto di vista
orografico il
Colle separa il massiccio
del Monte Rosa (a
nord) dai contrafforti
valdostani del
Monte Rosa (a
sud), culminanti
nel Grand
Tournalin.
A
sud del Colle
superiore delle
Cime Bianche si
trova anche il Colle
inferiore delle
Cime Bianche,
2.894 m
s.l.m. Il
Colle superiore
collega Ayas con
la conca del Breuil;
quello inferiore
collega Ayas con Valtournenche.
BEC
DEL PIO MERLO - E'
un pinnacolo
roccioso di 2620
n.s.l.m. delle
Alpi Pennine. Si
trova sopra
Breuil-Cervinia.

Architetture
civili
RIFUGIO
JEAN-ANTOINE
CARREL -
l rifugio
Jean-Antoine
Carrel è
un rifugio situato
sul monte
Cervino,
nel comune
di
Valtournenche,
nelle Alpi
Pennine,
a 3.830 m
s.l.m.
Si
trova lungo la
cresta Sud-Ovest
del Cervino (Arête
du lion). Il
nuovo rifugio,
di proprietà
della Società
delle Guide del
Cervino,
è stato
inaugurato nel
1969 e
parzialmente
rifatto dopo le
grandi frane che
hanno
interessato la
montagna nel
2002-2003. Il
rifugio Carrel
ha 50 posti
letto ed è
sempre aperto.
È intitolato
a Jean-Antoine
Carrel,
primo scalatore
del Cervino lungo
la cresta
Sud-Ovest.
La
vicina Capanna
Luigi Amedeo di
Savoia,
costruita nel
1905 dal CAI sezione
di Torino,
è stata
trasformata in
museo e spostata
prima nel paese
di Valtournenche e
successivamente,
nel settembre
del 2009,
davanti
all'ufficio
della Società
Guide del
Cervino. Questo
bivacco era un
ricovero
alternativo al
rifugio Carrel,
ed è stato
fortemente
danneggiato
nell'estate del
2003 in seguito
ad una grossa
frana (la stessa
che causò la
caduta
della Cheminée).
La piattaforma
dove era
posizionato il
bivacco è oggi
utilizzata come
punto di
atterraggio per
l'elicottero.
RIFUGIO
DUCA DEGLI
ABRUZZI
ALL'ORIONDE' - Il rifugio
Duca degli
Abruzzi
all'Oriondé è
un rifugio situato
nel comune
di
Valtournenche,
nelle Alpi
Pennine,
a 2802 m
s.l.m.
Il
rifugio è stato
costruito nei
primi anni del XX
secolo dalla guida Aimé
Maquignaz ed è,
attualmente, di
proprietà della Società
Oriondé,
costituita dalla
Famiglia
Maquignaz di Breuil-Cervinia;
è dedicato a Luigi
Amedeo di
Savoia-Aosta (1873-1933),
duca degli
Abruzzi,
alpinista ed esploratore italiano.
È stato
ristrutturato più
volte. Dopo un
lungo periodo di
chiusura, dovuto
a complessi
lavori di
ristrutturazione
e
ammodernamento,
è stato
riaperto il 21
luglio 2012.
Il
rifugio è
situato sul
dosso
dell'Oriondé,
ai piedi del
versante sud del Cervino.
La sua capienza
è di 22 posti
letto, mentre
non è presente
un locale
invernale.
Rifugio Giovanni Bobba
Rifugio Guide Del Cervino
Rifugio Teodulo
Complesso Del Cielo Alto
Casa Del Sole
Rifugio Pirovano
Albergo Gran Baita
Villa Rey
Villa Bacchini
Architetture
religiose
Cappella
di
Notre-Dame-des-Ermites,
edificata da Amé
Perron e
Jean-Antoine
Aymonod nel XVI
secolo.
Chiesa
di
Notre-Dame-des-Neiges,
edificata negli
anni '50.
Cappella
di Sant'Anna e
San Giovanni
Paolo II
Chiesetta
degli Alpini,
dedicata al Battaglione
Alpini Sciatori
Monte Cervino
Croce
del Papa,
dedicata a Papa
Giovanni Paolo
II
Croce
Carrel, dedicata
a Jean-Antoine
Carrel
Musei
Capanna
Luigi Amedeo di
Savoia -
Secondo
per costruzione
solo al rifugio
della Cravate
voluto da Amé
Gorret e
Jean-Antoine
Carrel, la
Capanna Luigi
Amedeo di Savoia
del 1893,
precedentemente
sulla via
normale italiana
al Cervino e
oggi in centro a
Breuil-Cervinia,
è visitabile a
tutti nei pressi
della Casa
delle Guide.
Museo
del lavoro a
Plateau Rosa
- Il
Museo del lavoro
a Plateau Rosa
è un piccolo
museo ad
ingresso
gratuito in cui
sono esposti
cimeli,
fotografie e
macchinari che
riguardano la
storia della
realizzazione
degli impianti
di risalita a
Breuil-Cervinia.
L'esposizione è
all'interno
della vecchia
stazione di
arrivo della
funivia del Plateau
Rosa.
Tradizioni
Costume
tradizionale di
Breuil-Cervinia
- Il
costume
tradizionale di
Breuil-Cervinia
venne ideato e
prodotto da
Luciana Albano
Gasperl, moglie
di Leo
Gasperl,
nella Boutique
Gasperl del
centro di
Breuil-Cervinia,
oggi chiusa.
Luciana
Gasperl si ispirò
ai colori
tradizionali
valdostani, ai
colori dei fiori
che crescevano
nei piani del
Breuil e dalla
neve che li
ricopriva
d'inverno.
Esistono
la versione
femminile,
composto da
gonna nera,
trama floreale
con merlature
rosse, camicia
bianca, gilet
nero, scialle
rosso, foulard
rosso e
copricapo nero
che riprende le
trame della
gonna con ricami
dorati; e la
versione
maschile,
composto da
calzettoni di
lana bianchi,
pantaloni neri,
camicia bianca,
gilet nero, frac
nero con
colletto rosso,
due sfere rosse
al collo legate
ad un cordino
intorno al collo
e un cappello
nero con rimandi
rossi e ricami
dorati.
Nel
1950 vinse un
premio di stile
e nel 1959 venne
accolto dalla
regione autonoma Valle
d'Aosta tra
i costumi
riconosciuti
della Valle
d'Aosta.
Carnevale
di
Breuil-Cervinia
- Il
Carnevale di
Breuil-Cervinia
ha radici
piuttosto
recenti. Negli
anni '50 e '60
si svolgeva il
carnevale con il
costume
tradizionale di
Breuil-Cervinia
e veniva eletta
una donna del
paese chiamata a
vestirsi con il
costume della
Dama Bianca (il
nome con cui
talvolta si
definisce la
neve, abbondante
a Cervinia).
Caduta
in disuso,
questa
tradizione è
stata ripresa
nell'ultimo
decennio
associando
l'abito della
Dama Bianca alla
leggenda del
gigante
Gargantua.
La
leggenda narra
che, infastidito
dalla presenza
del freddo manto
della Dama
Bianca,
Gargantua scende
dalla montagna
per rapirla.
Nella notte in
cui Gargantua
trattiene a casa
sua la Dama
Bianca, il
gigante capisce
l'importanza
della presenza
della stessa in
paese. Quindi,
dispiaciuto, la
riporta dove
l'aveva rapita,
sigillando un
patto di
rispetto e di
salvaguardia
della Dama
Bianca e del
paese.
Ogni
anno, quindi,
vengono eletti
un uomo e una
donna di
Breuil-Cervinia
per vestire i
panni di
Gargantua e
della Dama
Bianca. Inoltre,
il Carnevale di
Breuil-Cervinia
è gemellato al
Carnevale
Storico di Verrès,
uno dei più
importanti della
tradizione
valdostana, che
lo vede
partecipe nelle
vie del centro
di
Breuil-Cervinia
insieme ai
costumi tipici
della località.
La
leggenda di
Gargantua e il
Cervino -
La
leggenda di
Gargantua e il
Cervino è
una storia che
si racconta ai
piccoli di
Breuil-Cervinia,
della Valtournenche e
di tutta la Valle
d'Aosta.
«Gargantua
era un gigante
buono che era
arrivato a
Valtournenche
dopo aver
viaggiato in
tutto il mondo.
Convinto di aver
trovato il
paradiso, per la
bellezza del
paesaggio e la
tranquillità
che regnava in
quella vallata,
decise di
rimanervi.
Il
gigante era
stato accolto
con affetto
dagli abitanti e
li ricambiava
aiutandoli a
svolgere alcuni
lavori che per
loro erano
faticosissimi,
mentre a lui non
richiedevano
alcuno sforzo.
Con una sola
mano egli era in
grado di deviare
il corso di un
torrente o di
raccogliere in
un baleno un
intero raccolto
di fieno. La
gente, sapendo
che egli amava
la calma,
cercava di non
disturbarlo
troppo, ma
talvolta i
bambini
chiedevano di
poter salire
sulle sue mani,
mentre altri
volevano che
narrasse le sue
innumerevoli
avventure.
Lui
con gioia,
raccontava di
tempeste
incredibili e
terre lontane.
Talvolta, mentre
ricordava i suoi
viaggi,
riaffiorava in
lui il desiderio
di conoscere
cose nuove e
vedere altri
luoghi. Un
giorno, in preda
ad una crescente
curiosità
decise di
scoprire cosa
c'era al di là
delle grandi
montagne che
circondavano la
valle. All'alba
partì per
arrivare in cima
alle vette.
Gargantua faceva
attenzione a non
rovinare con i
suoi passi i
campi dei suoi
amici e ben
presto arrivò
ai piedi dei
ghiacciai.
Quando cercò di
salire sul
ghiacciaio, a
causa del suo
peso, dopo
qualche passo
fece cadere la
roccia e tutta
la montagna
crollò. Solo
una piramide di
ghiaccio riuscì
a salvarsi perché
si trovava tra
le gambe
divaricate di
Gargantua.
Quella montagna
che svettava
solitaria in
cielo regalava
uno scenario
mozzafiato, più
bello di quello
precedente. Quel
giorno il
gigante aveva
fatto nascere il
Cervino.»

Fonte
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