Il
borgo di
Etroubles,
ubicato nella
parte media
della Valle del
Gran San
Bernardo, ha
svolto sin
dall'antichità
la funzione di
piccola capitale
della valle,
centro di
guardia e di
servizi.
Nominato nei
documenti romani
del periodo
imperiale con il
nome di
Restapolis, fu
probabilmente
residenza
invernale della
guarnigione del
valico.
Nel
Medioevo ebbero
importanza una
torre in
frazione Vachéry
di pianta
quadrata
edificata nel
sec. XII su
probabili
fondamenta di
epoca romana,
una chiesa di
cui resta il
campanile
romanico del
1400 e un
ospizio, fondato
nel 1317 e
ancora
funzionante nel
secolo scorso.
Il più famoso
passaggio, in
questi secoli,
è quello
dell'esercito
Napoleonico.
Merita
un'attenzione
particolare il
borgo medioevale
di Etroubles.
Una passeggiata
tra le vecchie
stradine in
ciottolato, gli
splendidi
fontanili da cui
zampilla l'acqua
fresca
proveniente dal
monte Vélan, le
antiche
abitazioni
recentemente
ristrutturate in
pietra locale
con tetti in
lose creano
un'atmosfera
fiabesca,
l'enorme
campanile
quattrocentesco
da cui scoccano
le ore; la
chiesa
ottocentesca
guarnita da
affreschi e
quadri, è
l'ideale per
trascorrere
alcune ore in
libertà.
Caratteristici
ed accoglienti i
vari locali
pubblici che
troverete nella
via centrale,
lungo la strada
statale e nei
villaggi.
Tale
percorso cambia
secondo la
stagione. In
estate si
cercano i posti
ombrati per
ripararsi dai
forti raggi del
sole ed in
inverno la folta
neve rende il
paesaggio
suggestivo e
riveste i vari
monumenti di un
candido e
soffice mantello
bianco. Il
comune di
Etroubles è
delimitato da un
anfiteatro di
magnifiche
montagne: Mont.Vélan
(3734m.), la Tête
de Barasson
(2963 m.), Mont
Chenaille (3144
m.) la
Salliaousa (3322
m.), Tête de
Faudery (3299
m.) e Mont Fallère
(3090 m.).
Potete
raggiungere
facilmente a
piedi o in
macchina i
villaggi di
Eternod (m.
1645), Bezet (m.
1629), Prailles
(m. 1555), Veyaz
(m. 1550),
Pallais (m.
1482), Cerisey
(m.1410), La
Collère (m.
1360), Vachéry
(m. 1340), Chez
Les Blanc (m.
1200), Lavanche
(m. 1245) ed
Echevennoz (m.
1200) da dove si
possono godere
magnifici
panorami.
Oltre
alla bellezza
del paesaggio
alpino, la zona
presenta una
ricchezza
naturale poco
comune, sia per
la flora sia per
la fauna, ed è
adatta a chi
voglia compiere
facili
escursioni in
montagna o
lunghe
traversate in
valloni
incontaminati.
Date le
particolari
condizioni
climatiche,
caratterizzate
da una grande
insolazione,
un'altitudine
limitata e una
bassa umidità,
e morfologiche,
il territorio di
Etroubles è
ideale per il
soggiorno estivo
e per quello
invernale.
Il
nome latino del
luogo era
Stipulae,
paglia, a
indicare le
stoppe di paglia
rimaste sul
terreno dopo la
raccolta del
grano. Fino agli
anni Sessanta,
era possibile
ammirare nelle
frazioni di Étroubles
ondeggianti
distese di
frumento e
segale,
punteggiate del
rosso dei
papaveri e
dell’azzurro
dei fiordalisi.
Il termine “Étroubles”
può derivare
dal patois
valdostano (un
dialetto
francoprovenzale)
etrobla, che
significa
“campi coperti
di paglia”.
STORIA
-
23
a.C., con la
vittoria sui
Salassi da parte
dell’esercito
romano,
interessato a
controllare il
valico del Gran
San Bernardo che
porta in
Svizzera,
l’antica Via
delle Gallie,
ancora oggi
visibile in
alcuni tratti,
diventa
un’importante
arteria di
comunicazione:
su questa strada
si trova
Eudracinum,
l’odierna Étroubles,
probabile
residenza
invernale della
guarnigione
militare romana.
-
994, il vescovo
Sigerico durante
il suo ritorno
da Roma a
Canterbury
transita per la
Via delle
Gallie, che
diventerà poi
la Via
Francigena;
passano il
valico della
montagna, per
tutta l’età
antica e il
Medioevo,
armate,
mercanti,
personaggi
illustri,
pellegrini.
-
1050, San
Bernardo,
canonico e
arcidiacono di
Aosta, fonda nei
pressi del
valico
l’ospizio, che
da lui prende
nome, del Gran
San Bernardo.
-
1273, i Savoia
autorizzano gli
abitanti di Étroubles
e Saint-Rhémy-en-Bosses
ad accompagnare
sul colle del
Gran San
Bernardo i
viaggiatori e i
mercanti diretti
da Aosta in
Svizzera;
svolgono questo
lavoro i
marroniers,
portatori e
guide alpine
ante litteram
che, fino a
tutto
l’Ottocento,
contribuiscono
in modo decisivo
allo sviluppo
dell’economia
locale.
-
1317, è fondato
a Étroubles un
ospizio per dare
ricovero ai
pellegrini romei
di passaggio;
ancora nel 1699
si contano due
camere e due
letti.
-
1783, decade il
privilegio della
Viérie ou
Marronnage che
in 510 anni ha
fatto la fortuna
degli abitanti
di Etroubles e
Saint-Rémy.
-
1800, Napoleone
passa il Gran
San Bernardo con
oltre 40 mila
uomini; la sera
del 20 maggio
arriva a Étroubles,
dove si ferma
per la notte.
-
1853, nasce qui
la prima
latteria
sociale, o
turnaria, della
Valle d’Aosta.
-
1880, Étroubles
comincia a
diventare luogo
di
villeggiatura;
nel 1893
esistono già
due alberghi.

La
particolarità
di Étroubles è
di essere un museo
a cielo aperto,
con una ventina
di opere
d’arte
disseminate
nelle vie, nelle
piazze, sulle
facciate delle
case, là dove
gli autori hanno
deciso di
collocarle.
Sculture,
pitture,
installazioni:
anche i numeri
civici sono
stati ricreati
per rendere più
colorato e
attraente il
borgo.
E non
solo: grazie
alla
collaborazione
con la Fondation
Pierre Gianadda
di Martigny, nel
vicino Vallese,
arrivano a Étroubles
importanti
mostre sui
grandi maestri
dell’arte,
come quelle
passate su Rodin
e Claudel, sulla
scultura da
Degas a Picasso,
su Hans Erni.
Dunque, un
felice connubio
tra antico e
contemporaneo.
Étroubles
è un luogo
ricco di storia:
allo sbocco del
vallone, nella
frazione di Vachéry,
rimane la torre
del XII secolo.
Il campanile del
borgo fu
costruito in
pietre di taglio
su piano
quadrato nel
1480. La vecchia
parrocchiale è
stata invece
riedificata nel
1814: vi si
accedeva dal
fondo
dell’odierno
campanile, come
dimostra il
portale di legno
scolpito del
XVII secolo.
Ad
accendere la
fantasia, nel
borgo medievale,
sono le stradine
in ciottolato, i
fontanili da cui
sgorga l’acqua
fresca del monte
Vélan, le
abitazioni
ristrutturate in
pietra locale
con i tetti in lòse,
secondo le
tipologie
architettoniche
tradizionali.
Nelle
costruzioni
rurali dominano
il legno e la
pietra, perché
i contadini
impiegavano i
materiali che
trovavano sul
posto. Spesso le
finestre
all’esterno
sono contornate
di bianco, per
ragioni
d’igiene e
luminosità.
Oggi
il borgo è zona
pedonale, le
aree verdi, i
prati e gli
alpeggi sono ben
tenuti, i
balconi sono
sempre fioriti,
la Via
Francigena è
oggetto di
manutenzione
accurata, molti
angoli e vie
sono stati
riqualificati:
Étroubles è la
dimostrazione di
come la montagna
riesca a
sopravvivere
senza snaturarsi
e cedere al
turismo
invasivo.
Prima
di andarcene, ci
restano da
vedere:
-
la
prima latteria
turnaria della
Valle d’Aosta
(1853),
trasformata in
museo che
illustra le
varie fasi di
lavorazione dei
formaggi con gli
attrezzi
dell’epoca;
-
la
prima centralina
idroelettrica della
Valle del Gran
San Bernardo, la
Centrale Bertin,
risalente al
1904, dove è
stato installato
un piccolo museo
dell’energia;
-
le cinque
cappelle che
la parrocchia
possiede nei
principali
villaggi: la
cappella di
Bezet, con i
suoi affreschi,
è del 1742 e
bisognosa di
restauro; quella
di Echevennoz,
con le sue
pitture murali,
è stata fondata
nel 1440 e
restaurata nel
1836; Eternod è
stata rifatta
nel 1935 sulla
preesistente
cappella
secentesca;
Saint-Roch è
stata riparata
dopo un lungo
abbandono; Vachéry,
costruita nel
1506 e
restaurata nel
1999, conserva
un altare in
legno scolpito
del Settecento.

Il
borgo medievale
di Etroubles si
è trasformato
in un museo a
cielo aperto,
una galleria d´arte
permanente con
le opere di
artisti di fama
mondiale e la
collaborazione
della Fondation
Gianadda di
Martigny. Tra
gli artisti
italiani: il
pittore e
scultore
Salvatore
Sebaste, fra i
maggiori
esponenti
dell’arte del
Mezzogiorno, gli
scultori
ferraresi
Alberto Gambale
e Sergio Zanni,
il pittore
milanese Carlo
Brenna ed il
fiorentino
Andrea Granchi.
Tra i francesi
Albert Féraud,
il più noto
scultore vivente
d’Oltralpe,
Guido Magnone,
la pittrice
Evelyne Otis
Bacchi. La
sezione francese
è arricchita da
un’opera del
pittore
scenografo
Norbert
Verzotto, da
poco scomparso,
donata
gentilmente
dalla famiglia.
Tra gli svizzeri
spicca Hans
Erni, il più
famoso artista
elvetico, ma c´è
anche Yves Dana.
Figura, infine,
anche Assaf
Mekhtiev,
originario
dell’Azerbaidjan
e residente ad
Aosta. Aprono e
chiudono il
percorso
sculture in
legno dei
valdostani
Giulio Schiavon
e Siro Viérin e
alcune creazioni
di Chicco
Margaroli e
Franco Balan.
Nel
2006 sono state
introdotte due
opere
dell’artista
Italo Bolano
dell’Isola
d’Elba, mentre
il 2010 ha visto
l’inaugurazione
dei lavori di
Michel Favre di
Martigny e di
Chicco Margaroli
di Aosta: queste
due opere
abbelliscono la
piazza Emile
Chanoux, sita
nella zona
pedonale. A
partire dal 2007
Etroubles
organizza nella
stagione estiva
delle mostre
temporanee con i
maggiori artisti
degli ultimi due
secoli: Artigas,
César, Chagall,
Chillida,
Christo,
Claudel,
Daumier, Degas,
Debuffet, Erni,
Favre, Diego e
Alberto
Giacometti,
Graetz, Lobo,
Maillol,
Pernalba,
Picasso, Poncet,
Raboud, Rodin e
Szafran.

Fonte
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