La Thuile (Borgo)
(Aosta)

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La Thuile è un comune italiano situato nel vallone di La Thuile, valle laterale della Valle d'Aosta. Il comune occupa la parte alta del vallone omonimo; si trova al confine con la Francia, alla quale è collegata con il Colle del Piccolo San Bernardo. Vi si può accedere anche attraverso il Colle San Carlo. A La Thuile, la Doire du Rutor confluisce nella Dora di Verney, affluente della Dora Baltea.

Il toponimo La Thuile, presente anche in territorio francese e svizzero, nelle regioni limitrofe, appare sotto varie forme a partire dal 1040 come Thuilia, Tuelia, La Tueilli, Tuilla, Tullia e La Tuile. Essi rifletterebbero la voce francese Tuile, ossia tegola, oppure dal cognome latino Tullius.  

La presenza del Colle del Piccolo San Bernardo rende certa la presenza umana fin da tempi antichi: in epoca romana il paese aveva il nome Ariolica, mentre in epoca medievale portava il nome di Thuilia. Il toponimo attuale compare nel 1760, sostituito solo nel periodo fascista dal nome Porta Littoria. Da La Thuile, in epoca romana, passava la via delle Gallie, strada romana consolare fatta costruire da Augusto per collegare la Pianura Padana con la Gallia.

Fu tra i primi domini di Casa Savoia, insieme alla Tarentaise e alla Maurienne, nel X secolo. La Thuile ricoprì uno strategico ruolo militare tra il XVIII e la prima metà del XX secolo, essendo il Colle del Piccolo San Bernardo a guardia del passaggio fra Tarantasia e il Ducato d'Aosta, e dunque importante nei conflitti tra Regno di Francia e Regno di Sardegna (Guerra della Grande Alleanza, Guerra di successione spagnola, Guerra di successione austriaca, Campagna d'Italia della Rivoluzione Francese). La Thuile fu quindi occupata da truppe francesi nel 1704 e poi di nuovo nel 1794.

Nel XX secolo vide combattimenti dell'esercito regolare contro la Francia quando, il 10 giugno 1940, l'Italia fascista le dichiarò guerra. Questo attacco italiano alla Francia già vinta dai tedeschi fu definito un coup de poignard dans le dos (una pugnalata alla schiena). Dopo l'8 settembre 1943 vi furono combattimenti dei partigiani italiani e francesi (maquis) contro le truppe di occupazione della Germania nazista. Il centro fu protagonista anche di un episodio avvenuto durante l'invasione francese dell'Italia, dove truppe partigiane delle Fiamme Verdi e soldati della Repubblica Sociale Italiana appartenenti alla Divisione Alpina Monterosa fermarono le truppe francesi in un'insolita alleanza fino all'arrivo delle truppe americane, che intimarono alle truppe del generale Paul-André Doyen la ritirata, che venne accettata dai francesi solo nel maggio 1945.

Nel 1947 ai sensi del Trattato di Parigi un territorio di 3,22 kmq appartenente al comune de La Thuile e comprendente l'Albergo del Piccolo San Bernardo fu assegnato alla Francia.

In epoca fascista, il toponimo fu italianizzato in Porta Littoria, dal 1939 al 1946. Nel 1964 la Società generale dell'industria svizzera avvia nel settore ricerca e sviluppo la creazione a La Thuile della stazione sciistica "Valrutor". Jean de Senarclens segue il primo progetto degli impianti che non verrà poi sostenuto dagli investitori svizzeri. La stazione sciistica verrà quindi realizzata con investitori italiani.

Monumenti e luoghi d'interesse

Adagiata in una vasta conca alla confluenza di due torrenti e circondata da fitte foreste, La Thuile è dominata da alte montagne ed estesi ghiacciai. La sua posizione è strategica, perché si trova lungo la strada internazionale che collega la Valle d’Aosta alla Francia attraverso il Colle del Piccolo San Bernardo.

Oltre alle bellezze paesaggistiche e naturali, La Thuile è un luogo d’eccezione dal punto di vista storico, essendo un punto di passaggio frequentato sin dalla preistoria, in epoca romana, nel Medioevo e nell’era moderna. Di queste testimonianze del passato si ha piena contezza visitando il Colle del Piccolo San Bernardo, ma tutto il territorio comunale è ricco di interesse e coinvolge sempre ogni visitatore.

CHIESA PARROCCHIALE DI SAN NICOLA - L’esistenza di una parrocchia a La Thuile è attestata documentalmente dal XII secolo. Della chiesa più antica non rimangono tracce: quella attuale fu ricostruita nel XV secolo e poi ancora nel XVIII, a seguito delle devastazioni legate al passaggio delle truppe francesi.

Si tratta di un edificio a croce latina con absidi semicircolari. Le pareti interne della chiesa furono decorate dal pittore Ettore Mazzini negli anni 1945-46, a compimento del voto fatto dalla popolazione di La Thuile per ottenere la protezione divina durante la seconda guerra mondiale. Il campanile, che risale probabilmente al XIV - XV secolo, è costituito da una torre quadrata in pietra intonacata, ornata ad archetti pensili ai due ultimi piani. La guglia è del secolo XVIII.

Il tabernacolo di legno dorato, del XVIII secolo, proviene dal convento della Visitazione di Aosta, soppresso agli inizi dell’Ottocento. San Nicola, titolare della chiesa e della parrocchia, è affrescato nell’abside laterale sinistra.

La leggenda narra che il crocifisso ligneo del XV secolo, che sovrasta l’altare, sarebbe scampato miracolosamente ad un tentativo di profanazione. I soldati francesi che nel 1794 avevano distrutto ogni cosa sul loro passaggio, volevano tirarlo giù, dapprima con corde e poi, non riuscendovi, cercando di raggiungerlo camminando sul cornicione interno della chiesa; nel compiere l’impresa, però, alcuni di essi perirono, gli altri desistettero e il crocifisso rimase al suo posto. Un’iscrizione sulla volta ricorda l’avvenimento.

CROMLECH - Il Colle del Piccolo San Bernardo è un passo alpino, a 2.188 metri di altitudine, che collega il vallone di La Thuile, in Valle d’Aosta, con la Haute-Tarantaise, in Francia.

Il colle è frequentato fin dall’antichità, come testimoniano ancora i numerosi reperti archeologici e storici che vi si trovano, dalla preistoria all’età contemporanea.

Appena superati gli edifici dell’ex Dogana italiana, sui prati a destra sono visibili le prime testimonianze della presenza dei Romani al colle, da loro chiamato Alpis Graia: si tratta dei resti della mansio orientale, portata alla luce e restaurata alla fine degli anni ’20 del Novecento. Dall’estensione dei muri perimetrali si comprende l’ampiezza che doveva avere quest’edificio a pianta rettangolare, composto da una serie di stanze che circondavano un cortile centrale, collegato tramite un portico alla Strada Romana delle Gallie, il cui tracciato si sviluppa parallelo a destra dell’attuale strada. La “mansio” serviva da magazzino e da alloggio per viandanti e militari. Adiacente ed esterno ad essa, proprio sul bordo dell’odierna carrozzabile, si trova un tempietto, il fanum gallo-romano, forse consacrato ad una divinità celtica, dato l’uso dei Romani di mantenere i culti locali delle popolazioni sottomesse all’impero.

A pochi passi si trova una testimonianza decisamente più antica: il “cromlech”, grande cerchio di 46 pietre infisse nel terreno a una distanza regolare di 4 metri una dall’altra, posto sulla linea di confine tra Italia e Francia, segnala la presenza di uomini al valico in età preromana, sebbene a tutt’oggi l’epoca esatta della sua costruzione non sia ancora precisabile.

Dopo l’ex Dogana francese, sulla destra, è di epoca romana l’edificio, anch’esso legato all’antica Via delle Gallie, costruito, come la mansio orientale, con il cortile contornato dalle stanze. Qui però l’elemento sacro sembrerebbe prevalere sull’utilizzo comune. Infatti, oltre al sacellum per il culto, staccato dagli altri ambienti, nella costruzione furono rinvenuti un busto d’argento di Giove Dolicheno e alcune placchette votive di ringraziamento, reperti oggi conservati nel Museo Archeologico di Aosta.

Per l’intero Medioevo Giove ha lasciato il suo nome anche al colle. La colonna di marmo alta 4,5 metri posta sul lato opposto della strada, proveniente dal santuario e detta “Colonna di Joux”, ha fatto sì che il passo fosse chiamato “Mons Minoris Iovis” e che l’Ospizio di San Bernardo venisse citato nei documenti come “Hospitale Columne Jovis”. Oggi la colonna fa da piedistallo alla statua di San Bernardo che si erge in sostituzione di un monumento a Giove demolito, secondo la leggenda, da San Bernardo stesso una volta giunto sul passo, per abbattere i simboli del paganesimo.

L’OSPIZIO, fondato nell’undicesimo secolo da San Bernardo, fu ripetutamente distrutto da guerre e incendi, ma fu sempre ricostruito. Fu abbandonato dopo la Seconda Guerra Mondiale a causa dei violenti bombardamenti subiti; dal 1993 ne è iniziata la ricostruzione. Attualmente, oltre all’Ufficio Internazionale di Informazioni Turistiche, ospita al 1° piano il Museo sulla storia del Colle, della Valdigne e della Savoia.

Dell’età moderna permangono alcune fortificazioni sarde del 1630 mentre testimonianze dell’età contemporanea sono il giardino botanico dell’abate Chanoux, i bunker e i blocchi anti-carro della Seconda Guerra mondiale, le dogane e i posti di controllo di frontiera utilizzati prima del Trattato di Schengen.

MAISON MUSEE BERTON - Inaugurata nel 2015, Maison Musée Berton è una casa-museo che racconta la passione per la Valle d’Aosta dei Fratelli Berton.

Il progetto di realizzazione del museo nasce dalla volontà espressa dagli stessi fratelli Louis e Robert i quali hanno donato al comune la loro casa e i patrimoni in essa custoditi per farne un museo.

La collezione presente nella Maison Musée Berton è composta da circa 200 pezzi originali tra manufatti artigianali, elementi di arredo tipicamente valdostani, elementi architettonici, stampe d’arte, disegni e oggetti d’arte sacra. A questi si aggiungono circa 4200 libri, di cui 800 riguardanti la letteratura valdostana.

L’allestimento dell’edificio, originario negli anni ’70, ha visto un intervento di recupero e rifunzionalizzazione che da un lato ha mantenuto le stanze importanti della casa e dall’altro ha predisposto degli ambienti rinnovati e contemporanei.

Un museo che invita i visitatori a compiere un viaggio nello spirito collezionistico dei Fratelli Berton che ancora vive negli ambienti della casa e nella loro eclettica collezione.

In estate, La Thuile è un paradiso per l’escursionismo, sia per l’estensione e la varietà della sua rete di sentieri sia per il valore naturale e paesaggistico dei suoi luoghi. Anche il visitatore più disattento potrà rendersi subito conto dell’eccezionalità del paesaggio circostante. 

Dalle spettacolari cascate del Ruitor fino al pescoso lago Verney, dal vallone di Youlaz a quello di Orgères, fino alla grande montagna che sovrasta il comune, il Rutor, al cui fianco si sviluppa un esteso ghiacciaio, dove inizia il regno degli alpinisti.

Seguendo la plurimillenaria strada che conduce oltralpe, fino a quando i boschi di conifere lasciano spazio a un vasto altopiano, si arriva al Piccolo San Bernardo. Qui la prateria alpina, dai colori sempre mutevoli, assume connotati quasi mistici, punteggiata com’è da testimonianze umane remote. Si va dal cerchio di pietre dell’età del ferro dal significato ancora ignoto a vestigia che vanno dall’epoca romana, al Medioevo, sino all’ultima guerra. 

Si può proseguire oltre l’ospizio, fino al giardino botanico Chanousia, che ospita le specie vegetali più tipiche di queste terre alte.

Il passato minerario di La Thuile è perfettamente visibile ai nostri giorni e una serie di itinerari permettono di visitare ruderi e infrastrutture delle miniere di carbone e argento.  

SITI ARCHEOLOGICI - La Thuile è l'ultimo comune italiano sulla strada del colle del Piccolo San Bernardo, passo storico per i collegamenti tra l'Italia e la Francia. Su tale passo (a 2.188 m s.l.m.) si trovano infatti segni della presenza dei Salassi, popolazione pre-romana di origine celtica, che hanno lasciato il cromlech del Piccolo San Bernardo.

Ancora più numerose le costruzioni di epoca romana: mansio orientale e occidentale, fanum gallo-romano, edificio a cortile (forse un santuario), colonna di Giove (Columna Iovis in latino, Colonne de Joux in francese). In tale periodo il colle era chiamato Alpis Graia.

Nel Medioevo la colonna di Giove (4,5 m di altezza) diede il nome al colle, detto infatti Mons Minoris Iovis. Lo stesso ospizio del Piccolo San Bernardo, costruito grazie alla spinta dei monaci di Bernardo d'Aosta dopo la rovina delle mansio di epoca romana, era detto Hospitale Columnæ Iovis.  

TURISMO - Come buona parte della Valle d'Aosta, l'economia del comune si basa sul turismo: nel periodo invernale le presenze sono dovute allo sci alpino, grazie a numerosi impianti dell'Espace San Bernardo che raggiungono la località di La Rosière in territorio francese.

Nel periodo estivo le escursioni più significative si snodano verso il rifugio Albert Deffeyes, il ghiacciaio del Rutor e la vetta della Testa del Rutor. Altre escursioni si diramano all'interno del vallone d'Arpy.

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