Buonvicino è
un comune italiano non distante dal mar Tirreno, posto su un colle a
400 metri di altitudine, alla sinistra del torrente Corvino.
Un piccolo
borgo medievale incastonato nel Parco Nazionale del Pollino, in provincia di
Cosenza. Un posto isolato dal mondo, lontano dal caos delle spiagge e dalle città
più turistiche che farà assaporare l’autenticità di questi territori.
La sua bellezza
è dovuta anche alla sua posizione panoramica. Dall’alto dello sperone
roccioso su cui sorge domina l’intera vallata fino alla Riviera dei Cedri.
Il comune è
formato da ben 19 contrade sparse per la valle, ma è il suo centro storico che
gli ha permesso di essere eletto tra i borghi più belli d’Italia.
Probabilmente
il nome deriva dal nome di famiglia bizantino-calabrese Bombaci o dal
termine dialettale bombaci che vuol dire "lumaca". Salvato
era arroccato sulla rupe destra dello "Stretto". Le primitive
abitazioni erano su "Sasso dei greci"; di esse restano visibili tracce
e superficiali scavi. Dagli scavi effettuati nel 1978 ed il 20 febbraio 1997
sono stati rinvenuti cocci di tegole, di piatti e ossa di animali. Gli abitanti
si dedicavano alla pastorizia e alle attività boschive.
Nella parte
opposta, ossia sul crinale roccioso della rupe sinistra vi era Tripidone (ivi,
rovistando alcuni muri posti a nord-est dello " Stretto", è stato
rinvenuto un pugnale di ferro di lavorazione artigianale). Questi primitivi
villaggi avevano poco terreno a disposizione per lo più costituito da boschi e
da montagne.
Più
lontano, dal lato sud-ovest, vicino al confine dell'attuale Belvedere, sorgeva
il casale di Trigiano che possedeva tutto il territorio della campagna di
Buonvicino compresa la zona dove sorgeva il monastero di San Ciriaco (Ai Ciriaco in greco
bizantino).
Il centro
storico di Buonvicino è caratterizzato da un impianto medievale. Il bello della
visita è perdersi in un intreccio di vicoli e scalinate, con case una addossata
all’altra quasi fosse un presepe. Non mancano i palazzi signorili con i loro
portali a ricordare le diverse epoche che ha attraversato il borgo.
Il paese ha
dato i natali a San Ciriaco, abate basiliano vissuto tra il X e l’XI secolo.
Per questo motivo passeggiando si troveranno chiese, strutture e anche abitanti
devoti che hanno preso il nome Ciriaco.
Ad esempio se
sali sopra il borgo, posta sullo sperone roccioso “Zaccaniello” trovi una statua
bronzea alta 7 metri di San Ciriaco Abate che domina la
Valle del Corvino.
La
Chiesa di San Ciriaco Abate è situata nel centro storico ed è
la parrocchiale di Buonvicino.
Non
si hanno notizie certe sulla costruzione del primo impianto, ma è probabile che
risalga alla prima metà del '600.
Attualmente,
l'impianto architettonico è di tipo controriformato.
All'interno,
custodisce: un'acquasantiera del 1608; due colonne in pietra provenienti
dall'antico monastero andato distrutto con il terremoto del 1783; un altare
maggiore del 1855; un affresco raffigurante San Ciriaco a Costantinopoli mentre
guarisce la figlia dell’Imperatore Michele IV.

La
Chiesa della Grotta di San Ciriaco si trova presso la
grotta in cui in età giovanile il santo si ritirava in preghiera, nella valle
del fiume Corvino.
La
struttura fu eretta, tra il 1930 e il 1935, per volontà del parroco Ciriaco
Liserre e grazie alla devozione dei fedeli.
Al
piccolo edificio di culto è annesso un campanile con campane fuse a Napoli.
Altro luogo da
visitare a Buonvicino è il Santuario
della Madonna della Neve, meta di pellegrini soprattutto in
occasione della festa del 4 e 5 agosto dedicata alla Madonna.
Il
Santuario della Madonna della Neve si trova sul
Monte della Neve a un’altezza di 720 metri di quota s.l.m.
La
struttura fu edificata, nel XVII secolo, in sostituzione di un precedente
edificio di culto dedicato a Santa Maria, situato in una zona boscosa di fronte
al Monte Trepidane e alla valle del Monte Pietra del Cisso: attualmente,
dell'antica struttura restano solo pochi ruderi.
Nel corso degli
anni, per la devozione dei fedeli e l’interesse dei parroci di Buonvicino, la
chiesa è stata ampliata, decorata e dotata di alcuni locali per l’abitazione
del Rettore; inoltre, è diventata meta di pellegrini, soprattutto in occasione
della festa del 5 agosto.
La
chiesa è stata dichiarata santuario da Monsignor Augusto Lauro nel 1987,
in occasione dell’anno santo mariano.
Buonvicino e
il Parco Nazionale del Pollino - Buonvicino è circondato da boschi e alture
del Parco del Pollino, da cui partono diversi sentieri naturalistici. Uno di
questi percorsi porta alla grotta in cui San Ciriaco Abate si ritirava in
preghiera in età giovanile tra il X e l’XI secolo e dove ora sorge una
chiesetta.
Può essere una
buona base per vivere la natura ancora intatta di questi territori. Un
ecosistema che conserva flora e fauna uniche. Ad esempio, sai che le montagne
del Pollino sono popolate da animali in via d’estinzione come il lupo
appenninico?
Il masso del
miracolo di San Ciriaco a Buonvicino - Era il 17 settembre 2006 quando un
enorme masso staccatosi dalla parete rocciosa rotolò in piazza a Buonvicino
mentre era in corso la festa in onore di San Ciriaco Abate.
In quel momento
il piazzale era colmo di gente ed automobili ma non venne ferito nessuno né
nulla fu danneggiato. Lungo la caduta sembra che il masso abbia cambiato rotta
evitando il centro storico e le sue case.
Per questo
motivo venne gridato al miracolo e la ex Piazza Vittoria venne rinominata Piazza
XVII Settembre.
Ora nella
pavimentazione della piazza sono state poste delle targhe sulla sagoma dove il
masso è caduto.
I
tre casali -
Percorrendo la via istmica che dalla valle del Corvino porta al "Varco del
Palombaro" si è costretti a passare in mezzo a un'orrida gola, larga
appena 5 metri, detta appunto "Stretto", costituita da due altissime
rupi rocciose sulle cui cime, a destra del Corvino, si trova il "Sasso dei
Greci", un limitato pianoro che fa parte della zona detta Salvato e sulla
sinistra, in una valletta delimitata da tre cocuzzoli, vi è Tripidone.
Essi furono
villaggi abitati, sin dai primi tempi remoti, da primitive tribù di origine
greca.
Le lotte con i
Lucani, l'occupazione romana, le invasioni barbariche, le scorrerie saracene,
portarono alla scomparsa di Laos e Sidro. Lungo la via istmica la vita non si
era del tutto spenta, ma il terrore era diffuso e la morte sempre in agguato.
Ecco perché le genti del Capo e delle Castellucce pensarono di abbandonare i
loro insicuri abituri e trovare rifugio a Salvato, sull'altissima e
inaccessibile rupe detta appunto "Sasso dei Greci".
Altri avevano
fissato la dimora, già da tempo, sulla parte sinistra dello
"stretto", anch'essa nascosta e inaccessibile che chiamarono, per la
presenza di tre cime di rocce equidistante, Tripidone. Trigiano, invece era
ubicato più lontano, nei pressi di Belvedere Marittimo; era casale autonomo e
comprendeva tutto il territorio della campagna dell'odierna Buonvicino. Gli
abitanti di Salvato e Tripidone si dedicavano alla pastorizia e alle attività
boschive, quelli di Trigiano all'agricoltura. I tre villaggi erano ubicati lungo
la via istmica in posizione da poter osservare il continuo traffico senza
correre alcun pericolo perché ben difesi naturalmente. L'unione di questi tre
Casali, alla fine del XIII secolo, diede origine a Buonvicino.
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