Sibari
è una frazione del comune di Cassano
all'Ionio. Fu una delle più
importanti città della Magna
Grecia sul mar
Ionio, affacciata sul golfo
di Taranto, tra i fiumi Crati (Crathis) e Coscile (Sybaris),
riuniti a circa 5 km dal mare ma con foci indipendenti. La
cittadella si basa su un'economia prevalentemente
turistica.
Sybaris
fu fondata tra due fiumi, il Crati ed
il Sybaris, alla fine dell'VIII secolo a.C. da un gruppo di Achei provenienti
dal Peloponneso. Sibari si sviluppò rapidamente grazie alla fertilità del suo
territorio dove si coltivavano olive, frumenti, frutta e si produceva olio.
Secondo Strabone,
Sìbari fu fondata da Is di Elice.
La
città governò su quattro tribù e 25 città. Alla fine del VI secolo a.C. fu
scossa da varie vicende politiche e, quando fu governata da Telys, molti
aristocratici furono costretti a fuggire a Crotone. Alla richiesta di Telys di
consegnare gli esuli sibariti, i Crotoniati rifiutarono; i Sibariti, dunque,
iniziarono la guerra con Crotone.
Nel
510 a.C., dopo una guerra durata 70 giorni, i Crotoniati che con 100 000 uomini, guidati
dal pluri-campione olimpico Milone sconfissero nella battaglia
di Nika l’esercito
sibarita, e dopo aver deviato uno dei fiumi conquistarono la città e la
sommersero.
Secondo
alcuni autori come Diodoro
Siculo la città
contava di una popolazione superiore a 300 000 abitanti ed Erodoto,
nel Geografia, racconta: "con le sue abitazioni, riempiva tutt'intorno,
lungo il Crati, un cerchio di 50 stadi" (circa 9 chilometri).
Nel
444-443 a.C. ci fu la fondazione panellenica di Thurii,
dal nome di una fonte nelle vicinanze.
In
seguito Thurii fu assoggettata dai Lucani.
La città perse importanza e nel 193 a.C. i Romani vi dedussero una colonia, cui
diedero nome Copia.
Nell'84
a.C. fu trasformata in municipio e in periodo imperiale, tra il I e il III
secolo d.C., si sviluppò nuovamente.
Nel
corso del V e del VI secolo iniziò a decadere per l'impaludamento della zona.
Un secolo dopo l'area era completamente abbandonata.

Sibari
(Sybaris) era una delle colonie più fiorenti della Magna
Grecia, ma aveva fama di essere una capitale del vizio.
Il
termine Sibarita è ancora oggi sinonimo di ozio, lussuria,
perfidia e sensualità. I Sibariti mantenevano stretti rapporti con Etruschi e
Ioni, popoli noti per la loro inclinazione al piacere. Essi erano amanti dei bei
vestiti e del buon cibo, organizzando spesso banchetti a spese dello Stato.
Anche i piaceri sessuali avevano un ruolo importante nella vita della polis ed
addirittura si narra che d'estate le donne si riunivano nelle logge per imparare
le tecniche di seduzione da un'istruttrice.
Atheneo,
storico greco del III secolo, ci racconta che una volta un ricco proprietario
terriero ispezionando i suoi possedimenti nel solo osservare i propri schiavi
lavorare la terra sotto il sole, fu colto da un mal di schiena così forte che
svenne.
Strabone
affermava che i sibariti oltre a essere lussuriosi erano anche perfidi e
superbi.
Col
tempo i miti ed i fatti si sono fusi in un solo corpus ed è difficile stabilire
la verità storica. È probabile che alcune ricostruzioni fossero tratte da
racconti orali, tramandati da generazioni, stravolgendo così la realtà degli
accadimenti.
La
leggenda narra che il fondatore della città, Is di Elice, prima di salpare per
la fondazione si recò dall’oracolo
di Delfi, dove gli fu indicata la rotta da seguire e dove gli fu detto che avrebbe
fondato una delle città più fiorenti che il mondo abbia conosciuto, ma che
essa sarebbe caduta inesorabilmente nell’oblio.
Sibari
è sorta negli anni
sessanta pochi km a
nord dei siti archeologici di "Parco
del cavallo", "Prolungamento
Strada" e "Casabianca",
contigui fra di loro, a cui si deve aggiungere "Stombi",
leggermente distante da questi tre.
La
crescita del centro abitato si deve alle bonifiche,
finanziate dall'allora governo, attraverso l'azione del consorzio Opera Sila:
lungo il basso corso del Crati si
riportò alla luce la piana
di Sibari, la più grande della Calabria. Sibari ha una forte propensione al turismo
(ai Laghi
di Sibari e alla Marina
di Sibari vi sono vari villaggi turistici) e all'attività agricola.
La
frazione ha una popolazione di circa 5 000 abitanti e negli ultimi anni
sono avvenuti molteplici tentativi di chiedere l'autonomia e di costituire
Sibari Provincia, per risollevare la piana dalle sorti relegategli dal nucleo cosentino.
Negli anni
ottanta e novanta ha
conosciuto uno sviluppo grazie al turismo balneare
e, in minor parte, al turismo culturale.
L'agricoltura produce agrumi, olive e riso.

Attrazioni
La
prima cosa che viene in mente quando si parla di questa località calabrese sono
i resti che un tempo glorioso che fu. La principale attrazione della zona,
infatti, è il Parco archeologico di Sibari che
raccoglie le tracce delle tre città che in età antica dominarono la Piana
della Sibaritide: Sibarys, Thurii e Copia.
Oggigiorno
questo sito copre una superficie di 50.000 metri quadrati in cui perdersi tra le
rovine della rete stradale di impianto ippodameo, con le strade che si
intersecano ad angolo retto, e i suggestivi resti del teatro di epoca romana
inseriti nell’insieme delle fondamenta degli edifici circostanti.
A
poca distanza dall’area archeologica è possibile visitare il Museo archeologico nazionale della Sibaritide che
conserva tutti i manufatti e gli oggetti ritrovati durante gli scavi a Sibari e
nelle località limitrofe. La collezione copre un arco temporale che parte
dall’età del bronzo e arriva fino alla tarda età romana e permette di
scoprire la storia e la vita quotidiana degli abitanti delle città sorte in
questa regione, grazie a una ricchissima raccolta di reperti provenienti dalle
necropoli di Sibari.
Ma
non solo. Da queste parti c’è anche la lastra di Kleombrotos, figlio di
Dexilaos, che racconta la vittoria di un cittadino di Sibari ai giochi olimpici
nel VI secolo a.C. Una delle sezioni più interessanti del museo è la sala che
raccoglie una grande collezione di ceramiche magnogreche di pregevolissima
fattura.

La
storia non manca di certo a Sibari, ma questa località calabrese è anche in
grado di offrire bellezze paesaggistiche uniche nel loro genere. Tra queste c’è
sicuramente il mare, dove i primi colonizzatori Achei hanno vissuto quasi 2500
anni fa.
Le
spiagge di Marina di Sibari sono
caratterizzate da una sabbia dorata di origine alluvionale, sono molto ampie e
si affacciano sulle acque del Golfo di Taranto, nel cuore del Mar Ionio e oggi
conosciuto anche con il nome di Golfo dei Delfini.
Una lunga striscia di sabbia di quasi 8 chilometri che si rivela la località
perfetta per una tranquilla giornata di mare, anche con i bambini dal momento
che le acque sono sempre molto calme e poco profonde.
Questa
è anche una delle spiagge preferite da coloro che amano fare ‘sport da
spiaggia’ come il beach volley, ma a livello generale è particolarmente
frequentata per via del suo mare limpido e cristallino, uno dei più suggestivi
di tutta la Calabria.

Le
bellezze paesaggistiche di questa zona non possono di certo essere ignorate
poiché hanno un immenso valore. Tra queste, per esempio, ci sono i cosiddetti Laghi di Sibari, un’area dove
negli anni Settanta sono state create ampie lagune di bonifica che oggi offrono
la possibilità di una suggestiva passeggiata sospesi tra le loro acque e il Mar
Ionio. Nella struttura è anche presente un’importante zona portuale.
Ma
la verità è che chi arriva d’innanzi ai Laghi di Sibari può godere di un
vero e proprio spettacolo, dato che si tratta di una zona che è completamente
circondata da rigoglioso verde. Non vi sorprenderà sapere che quest’are viene
persino chiamata “la piccola Venezia”.
Attualmente
l’intero complesso è costituito da quattro penisole, ognuna della quali
comprende fra le 30 e le 50 ville. La zona offre quasi 3.000 posti barca, anche
se è bene sapere che è un villaggio privato e sorvegliato da un corpo di
vigilanza che non consente l’accesso ai non autorizzati.

Nei
pressi di questa spettacolare località calabrese sorge lo stabilimento termale
di Sibari: le Terme Sibarite. Più precisamente si
trovano a pochi passi da Cassano All’Ionio, sempre in provincia di Cosenza.
Qui sgorga una sorgente sulfurea conosciuta fin dai tempi dell’arrivo dei
primi coloni greci e attualmente è possibile trovare ogni genere di rilassante
servizio benessere, dalle vasche di acqua sulfurea ai fanghi terapeutici, per
ristorarsi dalle fatiche delle escursioni.
La
caratteristica principale di queste acque è la concentrazione di idrogeno
solforato derivante dall’attività bio-chimica dei batteri presenti che
trasformano i composti ossidati dello zolfo. Si collocano, tra le altre cose,
incastonate fra le montagne del Monte Pollino e
il mare limpido dalle mille sfumature di blu, in una zona che quindi regala un
insolito mix di attrazioni turistiche di rara varietà.
Una
volta visitate le Terme Sibarite non può di
certo mancare una tappa a Cassano All’Ionio,
il luogo che ospita queste meraviglie. Si distingue per essere una realtà
urbana molto particolare che intreccia l’antica storia magnogreca con il
passato medievale del centro storico. Nella città vecchia vale la pena fare una
visita alla sua Cattedrale (risalente al XII secolo nel suo primo progetto) e ai
numerosi palazzi nobiliari. Al di fuori delle mura, un’altra tappa da fare è
al santuario dedicato alla Madonna della Catena che
con il suo imponente impianto decorativo in stile barocco mostra l’altissimo
livello di abilità degli artigiani locali durante il Seicento in quest’area.
Ma
non solo. Da vedere assolutamente sono le rovine della Torre di Milone, dedicata al lottatore greco Milone di
Crotone, che si trova a pochi chilometri dall’abitato. Arroccata e misteriosa,
è testimone di una storia che, per molti aspetti, è ancora tutta da scoprire.
Altrettanto
interessanti sono le spettacolari Grotte di Sant’Angelo che
testimoniano la presenza e l’attività dell’uomo nella zona fin dal
Neolitico inferiore. Sono composte di 16 cavità e si estendono per qualche
chilometro regalando ai visitatori un’esperienza davvero unica nel suo genere.
Tantissimi, inoltre, i reperti archeologici e geologici come le testimonianze
della più antica forma di scrittura della preistoria italiana.
Insomma,
la Piana di Sibari, stretta tra le meraviglie del Mar
Ionio e i colori incantevoli del Pollino, è un vero pullulare di storia e di
natura che lasciano senza fiato. Una zona da inserire assolutamente nel vostro
prossimo itinerario in Calabria.
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