Badolato (Borgo)
(Catanzaro)
  
 
  


Badolato è un borgo medievale situato su una collina tra due fiumare, il torrente Gallipari a nord e il torrente Ponzo a sud. Alle sue spalle a ovest, le Pre-Serre Calabresi e verso il Mare a est è nata dopo gli anni '50, la frazione marina.  

L’ipotesi più attendibile, la più condivisa e la meno contestabile è che il termine Badolato sia composto da due parole latine, “vadum” e “latum”, cioè guado largo, ampio, comodo. Significa che qui il guado del fiume, il passaggio, l’attraversamento non solo è possibile ma, date particolari condizioni dell’acqua e del terreno, è persino comodo e da preferirsi ad altri siti.

Non sono pochi coloro che ipotizzano che Badolato, nel passato detto anche Vadolato, significhi “al lato del fiume Vodà”, ditatti è lambito, alla base della collina su cui sorge, dalle acque del Vodà.

C’è chi lo vuole far derivare dal termine “vuda” (il biodo) di cui sono ricche le sue fiumare, una che lo lambisce -come detto- a sud, un’altra a nord ed altre ancora, tra cui il Gallipari (forse l’antico Elleporo), che bagnano tutto il territorio.

Le origini di Badolato si devono a Roberto il Guiscardo (1080) il quale fece erigere un castello fortificato. Il nome di Badolato deriva da Vadolato.  

Nel 1269 gli Angioini concessero il feudo a Filippo il quale l'anno successivo intraprese una guerra con il conte Ruffo di Catanzaro. Gli abitanti, rinchiusi nel borgo, vennero assediati dal conte Ruffo, il quale infine riuscì a conquistare Badolato, che rimase in seguito alla sua casata fino al 1451. In seguito appartenne alla famiglia Di Francia e nel 1454 il borgo divenne baronia dei Toraldo, i quali parteciparono anche alla battaglia di Lepanto (1571) e lo amministrarono fino al 1596.

Badolato passò poi ai Ravaschieri (1596), ai Pinelli (1692) ed infine ai Pignatelli di Belmonte (1779), che lo cedettero in suffeudo ai Gallelli, i quali ressero il potere fino alla fine della feudalità (1806).

Gravemente danneggiato durante la sua storia dai terremoti (16401659 e 1783), Badolato venne anche colpito in epoca più recente da un'alluvione (1951).

A dicembre 1997 il comune apre ad una politica di accoglienza verso l'immigrazione con il primo sbarco di centinaia di Curdi sulle sue coste guidati dal sindaco Gerardo Mannello.  

Monumenti e luoghi d'interesse

L’antico borgo di Badolato è un’oasi di pace dai ritmi lenti e mediterranei, un luogo autentico da vivere e di cui innamorarsi, con tanto spazio: in parte è abbandonato, ma allo stesso tempo è evidente una reale capacità di rivitalizzazione e rinascita – caso unico forse in Calabria. 

Dato per spacciato una trentina d’anni fa, quando gli occhi vuoti delle case sfondate e i detriti dei laterizi manifestavano drammaticamente l’abbandono, il borgo prima si è messo provocatoriamente in vendita, su una testata giornalistica ed in una trasmissione televisiva nazionali, poi da luogo di partenza di emigranti si è trasformato in luogo diaccoglienza di immigrati (la sua comunità, vero grande Genius Loci e valore aggiunto del luogo, è per indole storica vocata alla “filoxenia”), dando ospitalità nel 1997 a circa trecento rifugiati curdi. 

Via via, Badolato ha cominciato a ripopolarsi, grazie ad un importante progetto di rigenerazione urbana nata da iniziative pubbliche e private, un po’ grazie ai migranti che sono rimasti e un po’ con l’acquisto di abitazioni da parte di artisti italiani e cittadini stranieri. 

Il suo caso ha suscitato interesse internazionale: il regista Wim Wenders vi ha girato un cortometraggio, la BBC, il National Geographic e la menzione d’onore dell’Onu per il World Habitat Award hanno fatto il resto. 

Oggi il vecchio centro storico sta sperimentando un modello originale di ospitalità diffusa slow come “paese albergo”, con un sistema turistico integrato borgo-mare, con diversi ristoranti e nuove attività e servizi turistico-commerciali, una buona proposta culturale e tante dimore storiche restaurate che i loro proprietari nordeuropei o americani riaprono per le svariate vacanze stagionali (in parecchi vi abitano tutto l’anno). Insomma, un microcosmo di globalizzazione sostenibile, con una nuova comunità multiculturale, con la montagna delle Serre Calabresi alle spalle e il Mar Ionio di fronte.

CHIESA DELL'IMMACOLATA - La chiesa dell'Immacolata sorge su un poggio situato a 250 metri di altitudine dal quale si gode un magnifico panorama, per cui lo sguardo può spaziare lungo l'intero Golfo di Squillace, da Punta Le Castella fino a Punta Stilo sulla costa ionica della Calabria.
Iniziata nel 1686, presenta un portale in granito attribuito agli scalpellini di Serra San Bruno.

Al suo interno emergono elementi decorativi e stilistici di grande valore artistico, tra tutti spiccano l'altare maggiore realizzata in marmo bianco con decorazioni policrome e il pavimento in maiolica con disegni a margherita.

Altro elemento di pregio sono i pezzi in argento opera di artisti napoletani, tra cui si segnalano un calice, un ostensorio, e la punta della mazza del priore finemente lavorata. Nel muro esterno dell'abside un pannello in maiolica risalente al XIX secolo e realizzato a Squillace raffigura la Madonna Immacolata.

CHIESA DEL CONVENTO DI SAN DOMINICO - Del 1607, situata nella zona più alta dell’abitato, la Chiesa di San Domenico del borgo di Badolato è una delle più grandi testimonianze d’architettura sacra oggi esistenti in Calabria, ad unica navata centrale rettangolare e con una grandiosa facciata frontale in granito. 

Un tempo annessa ad un convento domenicano, oramai scomparso, risale al 1607. Situata nella zona più alta dell'abitato presenta una pianta a unica navata, rettangolare, con un'imponente facciata in granito, opera di decoratori di Serra San Bruno del 1700. Ai lati del portale si trovano due nicchie decorate semplicemente. 

L'imponente architettura interna è di gusto raffinato, creato dall'accostamento di elaborati stucchi bianco su bianco. L'unica traccia di colore è quella degli affreschi dei cinque riquadri posti nella volta, opera del pittore fiammingo Guglielmo Borremams (1730). Gli eleganti azzurri e rossi, le delicatezze del giallo e del verde, nelle diverse tonalità, suscitano forti sensazioni. I cinque riquadri riproducono scene sacre che ruotano intorno alla figura di San Domenico. 

Si possono ammirare, inoltre, un'acquasantiera in marmo policromo, sorretta da un pilastro con base a pianta quadrata; una tela raffigurante S. Andrea Avellino e una di S. Michele Arcangelo dell'800. Pregevole, infine, è la tela del '600 raffigurante Santa Maria del Soccorso, opera del pittore di Stilo Francesco Cozza.

CHIESA DI SANTA MARIA DEGLI ANGELI - Convento Francescano di Santa Maria degli Angeli, del 1603, posto su di una collinetta di fronte al borgo di Badolato, in Calabria. Al suo interno si trova un crocefisso ligneo settecentesco ed un ricco pergamo pensile dello stesso periodo.

CHIESA SANTA CATERINA D'ALESSANDRIA

CHIESA DELL'ANNUNZIATA

CHIESA DELLA PROVVIDENZA

CHIESA SS.MO SALVATORE

CHIESA DEL CARMINE

CHIESA DI SANTA MARIA IN CRIGNETTO

CHIESA DI SAN NICOLA VESCOVO

CHIESA DI SAN ROCCO

CHIESA DEI SANTI ANGELI CUSTODI

CHIESA DI SAN LEONARDO

CHIESA DI SANTA MARIA DELLA SANITA' - Il Santuario Maria Santissima della Sanità o Chiesetta di San Isidoro, di origine basiliana, si trova sul monte San Isidoro a circa 3 Km dal borgo di Badolato, in Calabria. 

Nel secolo XI il luogo si trovò in estremo abbandono come tanti altri cenobi basiliani e affidato ad un contadino di nome Isidoro. Anch’egli in seguito alla morte della moglie iniziò però a disinteressarsi alla custodia a causa anche delle cure da prestare al figlio gravemente malato. 

Una notte però la Vergine gli apparve in visione tendendogli delle ciliegie e ordinandogli di farle mangiare al figlio ammalato e di edificare in quel luogo una chiesa in nome della Madonna della Sanità. Egli non tergiversò e diede subito le ciliege al figlio il quale si svegliò la mattina successiva completamente guarito. Proprio in seguito a questo accadimento miracolo venne eretto il santuario. 

Le visite sono possibili solo se previamente concordate o durante le date in cui si festeggia la santa: il 26 luglio e il 2 agosto.

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