Bagnara
Calabra è
situata a pochi chilometri dallo Stretto
di Messina,
in una zona costiera chiamata Costa
Viola,
lambita a ovest dal mar
Tirreno e
posta in fondo ad un'insenatura tra
le colline a strapiombo sul mare.
Il
toponimo originario è "Bagnara": "Bagnara Calabra" fu
assegnato in seguito all'unificazione d'Italia per distinguere il comune
calabrese da quello di Bagnara
di Romagna.
Il
primo nucleo abitato di cui conserviamo sicura testimonianza storica nasce
intorno al 1085,
con la fondazione dell'Abbazia Nullius di Santa Maria V.G. e i XII
Apostoli ad opera del conte Ruggero
I d'Altavilla ed
in breve tempo acquisisce un ruolo di primo piano nelle vicende politiche e
religiose meridionali. Ipotesi storiche tendono a far risalire le origini di
Bagnara al periodo fenicio all'VIII secolo a.C.
Grande
importanza ebbero nel passato le confraternite che,
nate intorno ai secoli XVII e XVIII, sono attive ancora oggi.

Bagnara,
come tutta la Calabria meridionale, si trova in una zona classificata ad alto
rischio sismico. Il 5 febbraio 1783, la prima, fortissima scossa di una lunga
sequenza sismica, che continuò fino alla fine di marzo, ebbe come epicentro
Oppido Mamertina, distante da qui appena 15 chilometri in linea d'aria.
Le
devastazioni furono immani anche dal punto di vista geomorfologico, con intere
colline franate, fiumi ostruiti e deviati, linea di costa mutata, numerose
fenditure nel terreno. In più, molte testimonianze archeologiche furono
inghiottite dal suolo.
Un
maremoto, il mattino seguente, travolse il tratto di costa tirrenica compreso
tra Scilla e Bagnara. Oltre la metà dei bagnaroti morì durante questa prima
scossa o nel successivo maremoto.
Il
romanzo di Stefania Auci, I leoni di Sicilia, che ricostruisce cent'anni
di storia della famiglia Florio, comincia proprio nella Bagnara distrutta dal
sisma del 1783 che i due fratelli Paolo e Ignazio Florio, capostipiti della
celebre dinastia di imprenditori, decidono di lasciare per realizzare un futuro
più prospero a Palermo.
Quanto
a Bagnara, dopo il terremoto fu ricostruita più in basso su un territorio
pianeggiante in riva al mare. Purtroppo nel 1908 arrivarono un altro sisma e un
altro maremoto a devastarla ancora una volta. Ma è sempre rinata.

Una
caratteristica fondamentale di Bagnara è
la bellezza delle sue spiagge. Il colle di Marturano divide
in due la lunghissima spiaggia che si estende, per oltre un chilometro, dai
piedi del monte “Cucuzzo”
alla torre Ruggiero.
La
finissima sabbia bianca che si estente sino
al mare, accoglie ogni anno moltissimi turisti che trovano tutte le comodità
nei lidi che vengono allestiti
ogni estate lungo la costa. A nord del porto di Bagnara il
paesaggio cambia completamente , scompare
la bellissima spiaggia
bianca e il paesaggio viene dominato dalle sporgenze e le rientranze dei monti,
che si uniscono facendo un tutt’uno
con il mare. Tra
queste si trovono spesso delle meravigliose grotte naturali, tra le
quali le più famose: la “Grotta del Monaco” e la “Grotta delle
Rondini”, che nel periodo estivo divengono ambite mete di gite in barca, ed un
vero paradiso per gli appassionati di pesca subacquea.
Il
riflesso del sole e delle roccie che
si uniscono al mare, colorano i fondali di un bellissimo colore azzurino-violaceo che
ha dato il nome di “Costa Viola” al nostro litorale.
Architetture
religiose
Chiesa
di Maria Santissima Annunziata,
a Pellegrina;
Chiesa
di Maria Santissima del Carmelo;
Chiesa
di Maria Santissima del Carmelo,
a Ceramida;
Chiesa
di Maria Santissima del Rosario,
che ospita la notevole statua marmorea cosiddetta "del Padreterno",
secondo ricerche e testimonianze storiche risalente al periodo abbaziale e
facente anticamente parte d'un gruppo di altre statue decorative del prospetto,
create da Botteghe d'arte messinesi, forse addirittura da quel Giannangelo
Montorsoli, frate fiorentino, scultore e coadiutore di Michelangelo Buonarroti
(o comunque della scuola manierista), che operò a Messina fra il 1547 ed il
1557;
Chiesa
di San Nicola;
Chiesa
di Santa Maria degli Angeli;
Chiesa
di Santa Maria di Polsi;
Chiesa
di Santa Maria di Porto Salvo;
Chiesa
di Santa Maria e dei XII Apostoli (1942);
Chiesa
dei Santi Pietro e Paolo;
Cittadella
dell'Immacolata;

Architetture
civili
Proseguendo
lungo la Strada Statale 18, è possibile ammirare Villa
De Leo di
proprietà della famiglia De Leo. Commissionata dal Commendatore Antonio De Leo
all'architetto genovese Eugenio Mollino nel 1910, rappresenta il primo grande
progetto di abitazione signorile a struttura antisismica. La Villa è in puro
stile Art
Nouveau,
di particolare pregio sono le pavimentazioni in mosaico policromo e le ricercate
vetrate realizzate a Milano; nel 2011 con decreto ministeriale, Villa De Leo è
stata dichiarata di interesse culturale particolarmente importante e quindi
sottoposta a tutela da parte del Ministero dei beni, delle attività culturali e
del turismo, con le seguenti motivazioni: La Villa De Leo, progettata
dall'architetto Eugenio Mollino, costituisce un raro esempio di abitazione
signorile della ricostruzione post-terremoto del 1908 in cui, i paradigmi
estetici e culturali della fine dell'Ottocento si ritrovano sapientemente ed
efficacemente coniugati con le esigenze strutturali, funzionali e con le
tecnologie emergenti e pertanto riveste valore storico-architettonico.
L'edificio con la sua architettura ricca ed elegante qualifica, inoltre, un
contesto di grande rilevanza storica e paesistica quale è il promontorio di
Marturano.
In
prossimità, il plesso del Castello
ducale dei Ruffo,
localmente noto anche col nome di Castello Emmarita, che domina il blocco
roccioso di Marturano ed al quale è possibile accedere anche attraverso antichi
sentieri che dai rioni Marinella e Canneto conducono nella parte alta del centro
abitato, l'antico borgo bagnarese di Porelli.
Ad
esso si perviene anche solcando il famoso Ponte di Caravilla, l'unico ponte in
pietra al mondo ad essere attraversato per tre volte.
Architetture
militari

Nell'odierno
Rione Marinella, storico rione di pescatori, sorge una torre, risalente al XV,
XVI secolo, chiamata Torre Aragonese o di Capo Rocchi, o, più
volgarmente, di Re Ruggero. Essa era anticamente parte integrante di un sistema
di torri che fungevano da punti di avvistamento contro le scorribande saracene
lungo la costa tirrenica: veniva infatti indicata anche come 32ª torre della
Calabria Ulteriore (o Calabria Ultra). Secondo una locale tradizione, detta
torre comunicava direttamente con i centri signorili e religiosi locati nelle
odierne Località Belvedere e Contrada Pinno.
In
particolare, sulla Rupe di Marturano, a dominare tutto il territorio
sottostante, sorgeva l'antica Abbazia voluta da Ruggero il Normanno, unico
esempio ai tempi della fondazione di struttura religiosa cattolica di rito
romano in un territorio allora fortemente impregnato dalla presenza della Chiesa
greca. Per questo venne allora assurta allo status di "res nullius",
ovvero soggetta direttamente alla sola autorità papale; nel tempo, grazie alle
donazioni di Ruggero, i possedimenti e l'influenza abbaziale si estesero fino a
Cefalù, in Sicilia. L'Abbazia
è andata distrutta a causa del terremoto del 1783.
Luoghi
d'interesse
In
piazza Marconi, situata nella zona centrale di corso Vittorio Emanuele II, sorge
una stele marmorea realizzata dalla “BM di Carmelo Barbaro”, artista
bagnarese, su progetto dell'architetto Albanese. Tale monumento è un omaggio al
navigatore solitario Vincenzo Fondacaro, recante simbolicamente un veliero e
sulla parte laterale l'effigie dello stesso. Quest'ultima, scolpita nel bronzo,
è opera della scultrice Carmen Potortì. Non vi è nessun'altra indicazione se
non il motto di Fondacaro: “Audere Semper” vale a dire “Osare sempre”.
Sempre
in piazza Marconi troviamo la statua della "bagnarota" opera
dello scultore S.Amelio, dedicata a questa laboriosa donna immagine della città,
figura femminile forte, con un carattere tenace, che non solo accudisce la
famiglia ma cerca di tirare avanti la stessa famiglia con il lavoro.
Possiamo
notare le mani e i piedi giganti rispetto al complesso della statua, un tocco
artistico per marcare l'operosità e la caparbietà di questa donna. È
raffigurata con una cesta di vimini sulla testa che trasporta il pesce fresco da
vendere porta a porta come lo si usava fare decenni fa. Alla base della statua
una stele riporta la poesia dialettale “bagnarotazza” del poeta bagnarese Vincenzo
Spinoso.
All'ingresso
nord del centro cittadino bagnarese troviamo la Fontana a Garibaldi, in
stile palladiano, eretta il 24 agosto 1864 per ricordare il duplice passaggio
del generale. La sera del 24 agosto 1860, insieme a dieci ufficiali, Garibaldi
sostò in casa del capitano della Guardia Nazionale Carmine Romano.
Ciò
che resero ancora più importante la sosta del Garibaldi in Bagnara furono le
parole che scrisse a Nino Bixio dalle mura che lo ospitavano. Incitandoli a
combattere scrisse: “Quando c'è da combattere sapete che non vi risparmio”.
Una lapide marmorea affissa alla parete centrale della casa in via Nastari
ricorda lo storico evento. La leggenda popolare vuole che il Garibaldi, lasciata
la casa della Guardia Nazionale, e dirigendosi verso nord, si fermò presso
questa fontana per dissetarsi.
Nel
rione Porelli è anche presente la composizione scultorea detta
"del Calvario". Esso è proprietà della Confraternita della Sacre
Stimmate di San Francesco e dell'Immacolata. Incerto risulta l'anno di
costruzione e la provenienza. Opera di maestranze locali, prese il nome di
Calvario in quanto constava di tre piccole croci in ferro poggiate su una
nicchia in marmo ove era prodotta in bronzo l'immagine della pietà di
Michelangelo a basso rilievo.
Completamente
rinnovato nel mese di novembre 2004, il nuovo calvario, situato presso lo stesso
sito in via Nazionale del rione di Porelli, è stato inaugurato l'otto dicembre
del 2004 in occasione del 50º anniversario dall'incoronazione della statua
della Madonna. Oggi si può ammirare una riproduzione della pietà in gesso
bianco poggiata sull'antica base in marmo. Alle sue spalle si erge una grande
croce in ferro battuto. Provenendo da nord, suggestivo è il paesaggio che si
apre alle spalle del Calvario. Una grande distesa verde si abbraccia al mare
mentre la Sicilia e le isole Eolie fanno da sfondo a tale opera. Nel periodo
pasquale viene adibito a sepolcro che i fedeli visitano il giovedì santo nel
consueto e tradizionale “Giro dei Sepolcri”.
In
frazione Solano Inferiore è ancora possibile ammirare la fontana con riportata
l'iscrizione del jus
primae noctis dei
Ruffo di Sinopoli-Bagnara-Scilla.

Frazioni
e quartieri
Porelli è
la zona alta del Comune,di circa 1500 abitanti.
Pellegrina frazione
importante del Comune, di circa 1000 abitanti, situata nelle colline attigue a
nordovest del nucleo abitativo. Tutti i visitatori sono meravigliati dalla
particolare posizione geografica Unica al mondo che guada come un'enorme
finestra sul Mar Tirreno con vista sullo Stretto di Messina e all'orizzonte le
fantastiche Isole Eolie. Nel centro antico ancora abitato seguendo
l'antichissimo sentiero "da petrara" è possibile ammirare le mura e
il maestoso campanile facenti parte dell'antica chiesa del villaggio, dedicata
alla nobile devozione di Maria SS. Annunziata ed eretta per volontà dei Duchi
Ruffo di Bagnara, intorno al XVII sec. In essa era esposta al culto dei
Pellegrinesi una pregevole tela dedicata all'Annunciazione,che reca visibile
"unica" giunta a noi che raffigura nella composizione pittorica a modi
firma l'arme/stemma dei Duchi Ruffo; oggi dopo i restauri, voluti dall'omonima e
secolare Confraternita è esposta alla visione e culto di tutti i fedeli nella
chiesa parrocchiale di Maria SS Annunziata, eretta negli anni '30 nel nucleo
abitativo nuovo sorto dopo il tragico terremoto del 1908.Nella stessa chiesa
parrocchiale è esposta una stupenda statua in monoblocco ligneo raffigurante
l'Annunciazione di scuola calabro/napoletana e di autore ignoto.
Ceramida
è un agglomerato di case cottiguo alla frazione di Pellegrina con poco meno
di 300 abitanti, sorge su alture argillose e ricche di terrazzamenti. Il nome
Ceramida in dialetto Calabrese equivale a “tegola”. I principali monumenti
della contrada sono la chiesa del Carmine e il Monumento dei Caduti
Solano
Inferiore è una frazione di circa 600 abitanti situata sulla collina ad una
altezza media di circa 500 metri s.l.m..
L'economia è prevalentemente agricola. Importante è la produzione di legno di
castagno molto pregiato. I principali monumenti sono: il monumento a Paolo de
Flotte, la monumentale fontana Borbonica situata al cosiddetto " Passo di
Solano ", la Chiesa di Maria SS. delle Grazie.
Marinella
è il rione più esteso di Bagnara, nasce dalla rupe di Marturano sviluppandosi
per più di 2 km fino alla Torre Ruggiero racchiuso da scoscesi pendii. Il
quartiere è popolato soprattutto da pescatori e conta all'incirca 4000
abitanti. Fu quasi distrutta come tutta la cittadina dai due terremoti avvenuti
nel 1783 e nel 1908. Secondo la leggenda, nel XVIII secolo venne ritrovata sulla
spiaggia del rione una statua raffigurante la Madonna, venne costruita una
chiesa in suo onore (l'attuale Chiesa Maria SS. Di
Porto Salvo).
Centro
storico è il punto focale di Bagnara, nasce su una zona pianeggiante, qui
è presente il Municipio, ma anche diversi negozi e strutture ricettive. È
popolato da circa 3000 persone.
Arangiara
prende il suo nome da antiche piantagioni di aranceti, sorge su un territorio
abbastanza scosceso contiguo a quello del centro abitato. Qui sono presenti il
maggiore numero di chiese come l'Abbazia di Santa Maria e i XII apostoli, la
Chiesa del Rosario e la Chiesa del Carmine che nasce sopra una zona collinare.

Fonte:
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