Esiste,
nella Sicilia nord-orientale, un luogo di una tale bellezza che riteniamo più
che appropriato definire "da mille e una notte", considerato che
prende origine proprio da un vocabolo arabo - al-Qantarah - che significa
"il ponte": ecco le Gole di Alcantara, conosciute
anche con il nome di Gole di Larderia,
da pronunciarsi
rigorosamente con l'accento sulla seconda a.
Siamo nel
Parco Fluviale dell'Alcantara, istituito nel 2001 a protezione di un lungo
tratto del fiume omonimo, che sorge dal settore orientale del Monti Nebrodi
e che deve il suo nome ai resti di un ponte edificato dai romani per
consentire il passaggio delle legioni dell'Impero e in grado di resistere
alle prorompenti piene del fiume; il tratto del fiume in oggetto si estende
tra le province di Catania e di Messina, su una superficie di meraviglioso
territorio di circa 1928 ettari.
È
Pietro Bembo, celebre letterato rinascimentale, a dare, tra i primi, nel XV
secolo, una descrizione della Valle dell'Alcantara, ma sono tantissimi anche
gli storici e gli artisti dei secoli successivi che si soffermano a
descrivere l'impetuosa bellezza delle Gole; per tutelare tale unica
meraviglia e per diffonderne la conoscenza è nato negli anni '60 il Parco
Botanico e Geologico Gole Alcantara.
Si racconta
che un tempo, nei pressi del fiume Alcantara, vivessero due fratelli
contadini. Uno di questi era cieco e l'altro, ingannandolo, capovolgeva il
recipiente in cui il fratello riponeva il grano in modo da appropriarsene.
Infuriati per quel comportamento spregevole, gli dei decisero di incenerire
il fratello disonesto con una saetta: il cumulo di grano dell'agricoltore si
trasformò in una montagna che iniziò a eruttare lava, creando così le
Gole dell'Ancatara.
Leggenda e
realtà sembrano presentare dei punti di contatto: fu infatti un'eruzione,
presumibilmente quella del Monte Mojo, un antico vulcano posizionato tra
l'Etna e i Peloritani, a dare vita a questo luogo così suggestivo. La lava
scese verso il mare, e quando le rocce erano ancora incandescenti, un
terremoto creò una spaccatura nel terreno. Il canyon fu inondato dalle
acque del'Alcantara che modellarono la roccia, dando vita alle incredibili
formazioni delle Gole. Oltre a esse, lungo l'Alcantara è possibile
osservare lave hawaiane di tipo pahoehoe, piroclastiti stratificate, un lago
di sbarramento lavico, diverse grotte vulcaniche e infine le gurne, piccoli
laghi di forma circolare.

Le Gole
rappresentano un canyon naturale, costituito da forre alte fino a 50 metri e
larghe dai 2 ai 5 metri - "strettissime, profondissime, serpeggianti
gole formate da basalti prismatici che sembrano fasci di enormi verghe
lapidee violentemente contorti e spezzati", come le ha descritte lo
scrittore napoletano, ma siciliano di adozione, Federico De Roberto -
originatosi probabilmente da fenomeni di raffreddamento di antichissime
colate di lave basaltiche, solcate, al centro, dalle gelide acque del fiume.
A tal
proposito, narra una leggenda che il Dio Vulcano, innamorato della Dea
Venere, a dimostrazione del suo amore aveva scaldato in modo definitivo le
acque dell'Alcantara dove Venere amava immergersi. Nonostante questa prova
d'amore, l'idillio ebbe fine e l'impetuoso dio, accecato dalla rabbia e
dalla follia, rese le acque ghiacciate, per punire Venere. Da allora si
racconta che agli uomini che si immergono in queste freddissime acque venga
restituita la virilità,
mentre alle donne la verginità.
Il Parco
Botanico e Geologico Gole dell'Alcantara consente di scegliere tra varie
possibilità di
escursioni, itinerari e sport fluviali, per soddisfare le molteplici
esigenze dei suoi ospiti. La visita
"classica" al Parco comincia dalla Sala Multimediale 4D e dal MoL
(Museum of Land) tramite i quali iniziare a prendere confidenza virtuale con
il Parco stesso e, più
in particolare, con le Gole che poco dopo vi appariranno realmente lungo un
sentiero naturalistico che costeggia il fiume - consentendo di ammirare
dall'alto i basalti prismatici interni - e che è dotato di bacheche e
cartelli didattici ricchi di informazioni e curiosità.
Il sentiero
termina alla Spiaggetta delle Gole posta sul greto del fiume - e che è
raggiungibile in ascensore - da cui ammirare l'imponenza della colata lavica
e, da un'altra prospettiva, lo splendore dei prismi dei basalti colonnari
con le loro configurazioni "a catasta di legna", disposte cioè
orizzontalmente, "ad arpa", leggermente arcuate, "a
rosetta", con un andamento radiale, e con le più classiche "a
canna d'organo", ossia verticali.

Per chi
desidera, invece, provare l'esperienza di immergersi nelle acque
dell'Alcantara, è
prevista la
possibilità di
risalirlo a piedi, tra rocce laviche e cascate, fino all'ingresso delle
Gole, per poi tornare in ascensore al punto di partenza.
Il parco
organizza questo itinerario a pagamento, denominato Trekking Fluviale + Mol,
fornendo anche delle salopette impermeabili, che non fanno avvertire che si
sta passeggiando in acque dalla temperatura di 8 gradi centigradi!
Non mancano
le occasioni di divertimento nemmeno per gli appassionati di sport fluviali,
che potranno praticarli, però,
solo d'estate, essendo in inverno troppo pericolosi a causa dell'alto
livello dell'acqua del fiume.
A costoro
il Parco offre la possibilità
di optare tra il Canyoning e il Body Rafting, quest'ultimo consistente nel
lasciarsi trascinare - e shakerare - dall'acqua con muta in neoprene,
calzari, giubbotto e caschetto protettivo, tutti forniti in dotazione.
L'attività si svolge a gruppi e con la presenza di un assistente fluviale,
che garantirà la vostra sicurezza durante le fasi più
"movimentate". Anche in questo caso, si raggiunge l'ingresso delle
Gole e si torna in ascensore al punto di partenza. Sottolineiamo che il body
rafting può essere praticato anche dai più piccolini, per i quali il Parco
propone l'itinerario denominato Body Rafting Baby, per far vivere anche ai
più piccoli l'emozione di scivolare nell'acqua, ovviamente in un percorso
studiato appositamente per loro, e sempre con abbigliamento e caschetto
adeguati più la presenza dell'assistente fluviale.
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