Paesaggio culturale e botanico di Richtersveld
Sudafrica

patrimonio dell'umanità dal 2007

Video

Richtersveld si trova nella provincia sudafricana di Capo Settentrionale, un territorio desertico caratterizzato da aspre gole ed alte montagne. È costituito da numerosi ecosistemi, dalle pianure sabbiose alle montagne rocciose di origine vulcanica, fino al lussureggiante fiume Orange che costeggia la Namibia.

Situata nella regione meridionale di Namaqualand, quest'area arida rappresenta un territorio in cui l'acqua è veramente rara, e solo le forme di vita più resistenti riescono a sopravvivere.

È uno dei luoghi più frequentati dai turisti che visitano questo angolo di mondo, e il paesaggio viene a volte descritto come "marziano". Nonostante ad una prima occhiata appaia sterile e desolato, una migliore analisi evidenzia la ricca biodiversità dell'area.

Le temperature raggiungono estremi di oltre 50 °C in estate, mentre la pioggia è molto rara.

La parte settentrionale dell'area venne proclamata Parco nazionale Richtersveld nel 1991, dopo un lungo braccio di ferro tra il Governo sudafricano e la comunità locale dei Nama, in base a un contratto della durata di 30 anni. Esso prevede che la comunità nama possa continuare a far pascolare il proprio bestiame nelle terre del parco ed esercitare altri usi tradizionali quali la raccolta di legna da ardere. L'accordo prevede anche che i rappresentanti dei Nama facciano parte del comitato di gestione del parco. Copre un'area di 1.624,45 chilometri quadri.

La vicenda del parco è stata accompagnata da un rinnovato interesse verso la cultura tradizionale che ha portato gli abitanti del Namaqualand ad affermare la propria discendenza dai primi residenti dell'area: i Nama. Questo discorso identitario ha qualcosa di sorprendente da parte di una comunità fortemente meticciata che aveva da tempo rinnegato le proprie radici etniche.

Nel giugno 2007 il "Paesaggio culturale e botanico di Richtersveld", subito a sud del parco nazionale, venne dichiarata patrimonio dell'umanità dell'UNESCO. A differenza del parco nazionale, il Richtersveld Community Conservancy che forma il nucleo del patrimonio, non è soggetto all'estrazione di diamanti.

Il parco può vantare eccezionali possibilità per chi pratica il birdwatching, così come per chi va alla ricerca di rhebok, cefalofi, raficeri campestri, saltarupi, kudu, zebre di montagna del Capo, babbuini, Chlorocebus, caracal e leopardi.

Il parco ospita 650 specie vegetali, ed ha la più ricca collezione mondiale di piante alquanto strane, molte delle quali non si trovano in nessun'altra zona del mondo. Prima fra tutte la halfman (Pachypodium namaquanum). Tradotto letteralmente significa "pianta mezzo-uomo" e prende questo nome a causa della forma antropomorfa. La parte superiore è composta da un gruppo di foglie spesse ed arricciate, che possono far pensare ad una testa umana. Queste piante sono adorate dagli indigeni Nama che le ritengono personificazioni degli antenati, mezzi uomini e mezze piante.

Un'altra pianta molto caratteristica è il quiver-tree o kokerboom (Aloe dichotoma). Degne di nota sono pure le varie specie di succulente, come i “sassi viventi” o stone-plants (Lithops), così chiamati perché spuntano tra le rocce e si mimetizzano con esse per non essere brucate dagli erbivori. Molte di queste specie rischiano l’estinzione: il loro numero è stato ridotto dalle prolungate siccità, dall'eccessivo pascolo e dalla raccolta indiscriminata da parte di collezionisti e commercianti (si tratta infatti di piante che crescono molto lentamente).