Motobo
Hills
o
Matopos
Hills
sono
un'area
composta
di
colline
granitiche
e
valli
alberate
posizionata
circa
35
chilometri
a
sud
di
Bulawayo,
nello
Zimbabwe
meridionale.
Le
colline
si
formarono
circa
2
miliardi
di
anni
fa
ed
ora,
grazie
all'erosione,
hanno
assunto
una
forma
simile
alla
schiena
di
una
balena,
coperte
da
massi
e
costellate
da
macchie
di
vegetazione.
Mzilikazi,
fondatore
della
nazione
Ndebele,
diede
alla
zona
il
nome
che
significa
Teste
Calve.
Le
colline
coprono
un'area
di
circa
3100
kmq,
di
cui
440
formano
il
Parco
nazionale,
il
resto
è
composto
per
la
maggior
parte
da
terreni
comunali,
e
da
qualche
fattoria.
Parte
del
Parco
Nazionale
è
adibita
a
Parco
di
divertimento,
abitato
anche
da
rinoceronti
bianchi
e
neri.
Questo
parco
giochi
copre
circa
100
km²
dello
stupendo
paesaggio
composto
da
rocce
e
panorami
mozzafiato
sulla
valle
del
fiume
Mpopoma.
Le
Motobo
Hills
sono
state
inserite
nel
2003
tra
i
patrimoni
dell'umanità
dell'UNESCO.
L'area
esibisce
una
"profusione
di
rocce
multiformi
che
nascono
dal
granito
che
copre
la
maggior
parte
dello
Zimbabwe".
I
San
vivevano
su
queste
colline
circa
2000
anni
fa,
ed
hanno
lasciato
una
ricca
eredità
attraverso
le
centinaia
di
pitture
rupestri.
Nelle
molte
fessure
e
grotte
sono
stati
ritrovati
forni
d'argilla
ed
altri
artefatti.
Le
colline
furono
sede
delle
famose
indaba
tra
i
coloni
bianchi
ed
i
leader
Ndebele
nel
1896
(
la
Seconda
guerra
Matabele)
che
si
concluse
con
l'assassinio
di
Mlimo
da
parte
di
Frederick
Russell
Burnham,
omicidio
portato
a
termine
in
una
delle
grotte
di
Motobo.
Cecil
Rhodes
ed
altri
leader
dei
primi
coloni
bianchi,
incluso
Leander
Starr
Jameson
ed
i
membri
del
Shangani
Patrol,
sono
stati
sepolti
sulla
cima
del
Malindidzimu,
la
collina
degli
spiriti.
Questo
fatto
è
controverso
dal
momento
che
è
considerato
un
luogo
sacro
da
molti
gruppi
indigeni
della
zona.
La
montagna
è
anche
nota
con
il
nome
di
Vista
del
Mondo
(World's
View),
da
non
confondere
con
l'omonimo
panorama
di
Nyanga,
sempre
nello
Zimbabwe.
Anche
al
giorno
d'oggi
vengono
ritrovati
nelle
grotte
molti
oggetti
di
ceramica
e
d'argilla,
resti
del
periodo
della
ribellione
del
1896.
Esistono
altri
ricordi
di
quel
periodo,
placche
di
bronzo
sparse
ovunque
ricordano
le
postazioni
di
fortini
armati
utilizzati
in
brevi
schermaglie.
Le
colline
vengono
ritenute
sacre
dagli
Shona
e
da
molte
altre
popolazioni
dell'Africa
meridionale.
Sulle
colline
vengono
svolti
molti
riti
ed
attività
religiose.
Secondo
la
leggenda,
fino
a
50
anni
fa
si
poteva
sentire
una
voce
all'interno
delle
caverne
(Njelele).
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