La
città di Québec sorge sul fiume San Lorenzo
ed è uno fra i centri più importanti del Canada
francese.
Québec
è situata sulla lingua di terra che separa il San Lorenzo da un suo
affluente, il St. Charles, che si unisce al primo poco prima che
esso inizi ad allargarsi nel suo lungo ed ampio estuario.
In particolare la cittadella è situata su Cap Diamant, una grande
formazione rocciosa sulla riva del San Lorenzo. La topografia
del luogo, congiunta all'importanza del fiume per le comunicazioni con
l'interno, suggerí immediatamente un uso difensivo.
Un'ulteriore
caratteristica favorevole è la strettezza del San Lorenzo fra Cap Diamant
e la riva opposta (sud) su cui oggi sorge la cittadina di Levis); questa è fra l'altro all'origine del nome Québec, che si
crede derivare dall'algonchino Kebek, ovvero strettoia.
Curiosamente, ancora oggi il collegamento fra le due rive in questo punto
è assicurato da un traghetto anziché da un ponte, mentre il primo ponte
sul San Lorenzo si trova alcuni chilometri più a monte.
La
città vecchia è l'unica città americana a nord del Messico
ad avere ancora una cinta di mura e Québec nel suo insieme presenta un
sapore francese e più in generale europeo che la rende unica nel panorama
delle grandi città canadesi e nordamericane.

L'edificio
più famoso di Québec è indubbiamente lo Chateau
Frontenac, un hotel con un'architettura fiabesca che sorge
sulla terrasse Dufferin, un viale pedonale che sorge praticamente
sulle mura della rocca e che offre delle belle viste sul sottostante San
Lorenzo.
Fu
costruito tra la fine del XIX e l'inizio del XX sec dall'architetto Bruce
Price per la società canadese delle ferrovie Canadian
Pacific Railways ed è uno dei Canadian
Pacific Hotels. È un "cugino" del Chateau
Lac Louis sulle rive del Lac Louis ad Alberta.
Price
utilizzò elementi architettonici medioevale e rinascimentali ispirandosi
in particolare ai castelli della Francia
e della Scozia. Il castello è oggi uno dei più esclusivi alberghi del Canada.
Il
suo nome deriva da quello del Governatore della Colonia della Nuova
Francia, Louis de Buade
Comte de Frontenac et de Palluau(1662-1698).
Andando
verso monte lungo la terrasse Dufferin si giunge alla Citadelle,
una fortificazione che separa la città vecchia dal parco della piana di
Abraham, che sorge nel luogo ove si svolse la battaglia del 1759 fra
inglesi e francesi.
All'altezza
della Citadelle le mura si staccano dal declivio che scende verso il San
Lorenzo, e sorgono in un tratto pianeggiante in cui sono particolarmente
evidenti. All'esterno di una delle porte della città vecchia sorge
l'edificio dell'Assemblea Nazionale del Québec, l'assemblea legislativa
della provincia.

All'interno
della città vecchia sorge invece la cattedrale
di Notre Dame de Québec. E'
la chiesa madre dell'arcidiocesi
di Québec ed è la più antica sede vescovile americana a nord del
Messico.
Sede
del primate del Canada,
la cattedrale di Québec è inoltre la più antica parrocchiale,
e la prima chiesa ad
essere insignita del titolo di Basilica
minore, del Nord America.
La
chiesa, intitolata a Notre-Dame-de-la-Paix (Nostra Signora della
Pace), venne eretta nel 1647,
sul sito di una precedente cappella.
Nel 1664 divenne sede parrocchiale e, nel 1674, elevata alla dignità di cattedrale della nuova diocesi
di Québec (arcidiocesi
dal 1819 e sede metropolitana
dal 1844). Il titolo di
basilica minore venne conferito al tempio, nel 1874, da Pio IX.
La
cattedrale venne distrutta, una prima volta, sotto i bombardamenti
britannici, nel 1759, ricostruita, nuovamente distrutta nel 1922, in seguito a un incendio, e riedificata nel 1923.
L'interno
della cattedrale contiene diverse opere d'arte. Di grande interesse
risultano il baldacchino
dorato, la cattedra
vescovile e la lampada, quest'ultima dono di Luigi
XIV, nel presbiterio,
e le vetrate. La cattedrale contiene inoltre tre organi
Casavant.
Nella
cripta sono sepolti diversi personaggi, tra cui i vescovi di Québec
e quattro governatori della Nuova
Francia (Louis de Buade (1622-1698),
Louis-Hector de Callières (1648-1703),
Jacques-Pierre de Taffanel de La Jonquière (1685-1752), Pierre de Rigaud de Vaudreuil (1698-1778)).
In
una cappella della cattedrale riposano invece i resti del beato
François de Montmorency-Laval (1623
- 1708), primo vescovo di Québec.
La
città alta è collegata da ripide stradine, da scalinate e da una
funicolare alla città bassa, che sorge sulle rive del San Lorenzo e
specialmente a nord, in direzione del S. Charles (dove il terreno è più
pianeggiante). Fra le sue attrattive vi sono la rue du Petit Champlain
(nota come la strada più stretta dell'America
settentrionale) ed il pittoresco quartiere in cui sorge, il porto e
l'attracco del traghetto per Laval, la Place Royale, la chiesa di Notre
Dame des Victoires, il Museo della Civilizzazione ed infine la pittoresca
stazione ferroviaria (gare du Palais).

Proprio da una delle terre di questi
pescatori, la Bretagna, proveniva un esperto navigatore, Jacques Cartier,
che nel 1534 riuscì a farsi finanziare da Francesco I una spedizione per
cercare un passaggio a nordovest che portasse in India. Nel corso del
secondo dei suoi viaggi, Cartier risalì il fiume San Lorenzo fino a un
promontorio roccioso che si alzava a picco sul corso d'acqua. Sulla cima
sorgeva un villaggio di indiani Huroni con cui instaurò rapporti
amichevoli, ottenendo da loro il permesso di stabilire nella zona i suoi
accampamenti invernali. Il luogo veniva chiamato dai nativi Kébec,
"dove si restringe il fiume". Proprio nel punto in cui oggi si
trovano il parco Cartier-Brébeuf e una riproduzione al naturale della
Grande Hermine, la sua nave ammiraglia, Cartier costruì un forte sul
quale, per la prima volta, sventolò la bandiera francese.
L'iniziativa di fondare la prima colonia fu presa anni dopo
da un altro sovrano francese, Enrico IV, che affidò l'incarico a Samuel
de Champlain, buon conoscitore di quelle terre, da lui già percorse negli
anni precedenti. Champlain scelse per la colonia esattamente lo stesso
promontorio dove aveva svernato Cartier, e lì, il 3 luglio 1608, venne
ufficialmente fondata Québec.
Il sito prescelto aveva tutte le
caratteristiche che, a quell'epoca, potevano assicurare la prosperità di
una città. Il promontorio era il luogo ideale per una fortezza
inespugnabile, consentiva di proteggere la colonia e di controllare la
navigazione lungo il fiume; il suo vasto estuario serviva da eccellente
porto, accessibile anche alle imbarcazioni di grande pescaggio; lungo le
sue rive, infine, si estendevano fertili terre alluvionali.
I primi coloni si installarono nella
zona pianeggiante nei pressi del porto, dove si sviluppò il quartiere
commerciale e finanziario della città, attualmente la zona turistica per
eccellenza, con numerose abitazioni del XVII e XVIII secolo e altre
risalenti ai primi anni della colonia. Il centro amministrativo e
religioso sorse intorno al Cap-aux-Diamants, il punto più alto del
promontorio, dove Champlain aveva costruito il Forte Saint-Louis. Qui
furono edificati anche i conventi degli ordini religiosi - Gesuiti,
Agostiniani e Orsoline - che progressivamente affluirono in città e che
sono ancora presenti sulla rocca, sebbene nessuno di essi abbia conservato
la sua sede originaria.
Nel corso della seconda metà del
XVII secolo, con Richelieu a capo della politica francese, le colonie
canadesi ricevettero un forte appoggio, con notevoli benefici per il loro
sviluppo. Québec divenne la fedele riproduzione, nell'architettura, negli
usi e nei costumi, e anche nella sua stratificazione sociale, di un
capoluogo della provincia francese. Nel 1663 Québec fu scelta come
capitale della Nuova Francia e dieci anni dopo fu eretta a vescovado.
Fin dall'inizio la principale
minaccia non era costituita dagli Indiani o dai rigori del clima, ma dagli
Inglesi, che non accettavano la presenza di rivali nella colonizzazione
dell'America Settentrionale. Dopo un primo scontro nel 1629, risoltosi
grazie all'abilità diplomatica di Richelieu, alla fine del secolo scoppiò
una nuova guerra tra Francesi e Inglesi per il dominio sulle terre del
Nuovo Mondo. Québec, difesa energicamente dal governatore Frontenac,
resistette all'assedio e al bombardamento delle truppe inglesi. La
vittoria, o per meglio dire la mancata sconfitta, venne celebrata con la
costruzione della chiesa Notre-Dame-des-Victoires.

Nel 1759, dopo mezzo secolo di
continue scaramucce, l'esercito britannico lanciò l'attacco definitivo,
che culminò con la sanguinosa battaglia dei Campi di Abraham. I
comandanti dei due eserciti, Wolfe e Montcalm, perirono nello scontro, che
si concluse con la vittoria inglese e la resa della città. Il Parco dei
Campi della Battaglia ricorda oggi questo avvenimento, decisivo per la
storia di Québec e dell'intero Canada. Con il trattato di pace stipulato
nel 1763, infatti, la Francia consegnò all'Inghilterra praticamente la
totalità dei suoi possedimenti canadesi.
Dalla Union Jack alla foglia d'acero
II cambio di sovranità sancito dal trattato non comportò grandi problemi
per gli abitanti di Québec. Gli Inglesi, infatti, consentirono loro di
continuare a usare la lingua francese, di mantenere la proprietà sulle
terre e di professare la religione cattolica.
Durante la guerra di Indipendenza
americana (1775-1783), Québec, rimasta fedele all'Inghilterra, dovette
resistere a due nuovi assedi da parte delle truppe americane, in seguito
ai quali le autorità decisero di rinforzare le difese con nuove
mura, ancora oggi esistenti, e con una poderosa fortezza a stella eretta
sull'altra estremità del promontorio del Forte Saint-Louis. Oggi entrambe
le costruzioni sono apprezzate mete turistiche. In seguito la città non
corse più alcun altro pericolo, ad eccezione degli incendi, uno dei quali
nel 1834 distrusse le fondamenta del Forte Saint-Louis. Al suo posto venne
costruito il Castello Frontenac, il cui singolare profilo, coronato da
eleganti capitelli di ardesia, è oggi uno dei simboli della città.
L'indipendenza degli Stati Uniti
indusse a emigrare in Canada migliaia di americani leali alla Corona
britannica, che si installarono nell'attuale provincia dell'Ontario
formando il nucleo canadese anglofono. Le due comunità mantennero le
rispettive lingue e religioni, con sistemi giuridici ben distinti. Anche
se non mancarono tensioni, non vi fu mai una rottura fra i due gruppi, e
alla fine l'indipendenza, ottenuta pervia diplomatica nel 1867, diede
origine a un Paese federale, bilingue e multietnico.
