Santa
Ana de los Ríos de Cuenca
(spesso abbreviato semplicemente in Cuenca) è la terza città dell'Ecuador per numero di abitanti,
capoluogo della provincia di Azuay. Si trova nella cosiddetta Sierra, una
parte delle Ande, e sorge a circa 2.500 metri sul livello del mare. All'epoca
dell'impero Inca era conosciuta con il nome di Tumibamba.
La
città attuale ha un tipico aspetto coloniale: è
da sempre stata ricca di artisti, filosofi e poeti di tutti i tempi. Per queste
ragioni è stata dichiarata patrimonio culturale dall’UNESCO.
Secondo
alcune scoperte archeologiche, i primi abitanti di questa regione si stabilirono
qui già nel IX millennio a.C.: sono infatti stati ritrovati antichissimi resti
che fanno pensare ad una società di cacciatori-raccoglitori, sviluppatasi nella
zona della grotta di Chopsi.
La
storia della città comincia molto tempo prima dell'arrivo degli spagnoli,
addirittura prima degli Inca: pare infatti che sia stata fondata nel VI secolo
dai Cañari, che diedero all'insediamento il nome di Guapondeleg, cioè terra
grande come il cielo. Durante il XV secolo gli Inca conquistarono e
occuparono il territorio, sostituendo le costruzioni originarie con le loro ma
facendo proprie molte delle conoscenze dei Cañari nel campo dell'astronomia e
dell'agricoltura.
Poco
dopo la conquista della città, il re Inca Tupac Yupanqui ordinò la costruzione
di un grande centro abitato, Pumapungo (la porta del puma), la cui
magnificenza avrebbe dovuto rivaleggiare con quella di Cuzco.
Il
nuovo sito Inca era comunque conosciuto con il nome di Tumibamba, letteralmente
"la pianura del tumi", dove "tumi" è riferito ad una
arma da taglio usato dagli Inca in battaglia, ma anche strumento per usi medici
e sacerdotali. Tumibamba ha dato i natali a Huayna Capac, il nuovo sovrano
figlio di Tupac Yupanqui. Durante il suo regno divenne, effettivamente, la nuova
capitale del Nord dell'impero, sede prediletta dell'Inca e base di partenza di
tutte le sue operazioni militari. Durante la guerra civile tra i figli di Huayna
Capac, Huascar ed Atahuallpa, sarebbe stata la sede di feroci scontri che ne
avrebbero determinato la distruzione.
Quando
arrivarono i conquistadores spagnoli, si misero immediatamente alla ricerca di
questa città che secondo la leggenda aveva templi d'oro e altre magnificenze,
ma trovarono solo rovine. Dopo essere stata abbandonata dai Cañari e dagli
Inca, Cuenca rimase un piccolo centro fino a metà del XVI secolo.
La
Cuenca che vediamo oggi venne fondata nel 1557 dall'esploratore spagnolo Gil Ramírez
Dávalos su ordine di Andrés Hurtado de Mendoza, all'epoca viceré del Perù,
un nativo della città spagnola di Cuenca (motivo per cui il nuovo insediamento
venne battezzato con quel nome). La città ottenne l'indipendenza il 3 novembre
1820 quando, essendo diventata uno dei centri più importanti dell'Ecuador, fu
una delle tre città capoluogo di provincia del nascente stato (le altre due
erano Quito e Guayaquil).

Quando
si passeggia per Cuenca si ha l’idea di fare un viaggio nel tempo e di
rivivere il periodo coloniale, circondati da costruzioni antiche e mercatini di
artigianato tipici che colorano la città. Soprattutto nella parte antica si
possono visitare il Parco Calderòn, dove le persone si riuniscono per
conversare, le piazze caratteristiche, i quartieri coloniali, i musei di arte
religiosa, gli edifici pubblici e le chiese.
A
Cuenca sono molto particolari i mercatini dove si vendono oggetti
dell’artigianato locale, in particolare oggetti in ceramica, in ferro,
sombreros, ponchos e gioielli in filigrana. Questi mercatini si sviluppano lungo
calle de Las Herrerìas, le piazze Rotare , Otorongo e il quartiere de la Convecìon
del Cuarenta y Cinco.
E’
da notare che gli abitanti sono più conservatori di quelli di Quito e, se i
turisti non si vestono in modo adeguato e non hanno particolari attenzioni di
comportamento, non passeranno inosservati alla popolazione locale. Qui c’è
una forte vivacità culturale e intellettuale.

Vecchia
cattedrale
(costruita nel 1557
ma ben presto ritenuta troppo piccola per ospitare la popolazione; in fase di restauro)
Nuova
cattedrale (costruita nel 1880
per rimpiazzare la Vecchia, troppo piccola per la popolazione di Cuenca;
costruita in stile neogotico,
è uno dei simboli della città; le due torri sono troncate e non vennero mai
portate a termine a causa di un macroscopico errore di progettazione: se fossero
state ultimate, le fondamenta non sarebbero state in grado di reggerne il peso e
la struttura sarebbe crollata)
Parco
Abdon Calderon (si trova fra le due cattedrali, vicino al palazzo del municipio)
Monastero
El Carmen de Asuncion (fondato nel 1682)
Monastero
e museo
La Concepcion (con tombe del XVII
secolo e
una collezione di arte sacra)
Casa
della cultura ecuadoregna
Museo
municipale Remigio Crespo Toral
Museo
della banca centrale
Museo
delle culture aborigene
Chiesa
di Santo Domingo
San
Blas
Ruinas
de todos los santos (luogo in cui si trovano nove nicchie di origine incaica, di
forma trapezoidale)
