Centro storico di Santa Ana de los Rios de Cuenca
Ecuador

patrimonio dell'umanità dal 1999

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Santa Ana de los Ríos de Cuenca (spesso abbreviato semplicemente in Cuenca) è la terza città dell'Ecuador per numero di abitanti, capoluogo della provincia di Azuay. Si trova nella cosiddetta Sierra, una parte delle Ande, e sorge a circa 2.500 metri sul livello del mare. All'epoca dell'impero Inca era conosciuta con il nome di Tumibamba

La città attuale ha un tipico aspetto coloniale: è da sempre stata ricca di artisti, filosofi e poeti di tutti i tempi. Per queste ragioni è stata dichiarata patrimonio culturale dall’UNESCO.

Secondo alcune scoperte archeologiche, i primi abitanti di questa regione si stabilirono qui già nel IX millennio a.C.: sono infatti stati ritrovati antichissimi resti che fanno pensare ad una società di cacciatori-raccoglitori, sviluppatasi nella zona della grotta di Chopsi.

La storia della città comincia molto tempo prima dell'arrivo degli spagnoli, addirittura prima degli Inca: pare infatti che sia stata fondata nel VI secolo dai Cañari, che diedero all'insediamento il nome di Guapondeleg, cioè terra grande come il cielo. Durante il XV secolo gli Inca conquistarono e occuparono il territorio, sostituendo le costruzioni originarie con le loro ma facendo proprie molte delle conoscenze dei Cañari nel campo dell'astronomia e dell'agricoltura.

Poco dopo la conquista della città, il re Inca Tupac Yupanqui ordinò la costruzione di un grande centro abitato, Pumapungo (la porta del puma), la cui magnificenza avrebbe dovuto rivaleggiare con quella di Cuzco.

Il nuovo sito Inca era comunque conosciuto con il nome di Tumibamba, letteralmente "la pianura del tumi", dove "tumi" è riferito ad una arma da taglio usato dagli Inca in battaglia, ma anche strumento per usi medici e sacerdotali. Tumibamba ha dato i natali a Huayna Capac, il nuovo sovrano figlio di Tupac Yupanqui. Durante il suo regno divenne, effettivamente, la nuova capitale del Nord dell'impero, sede prediletta dell'Inca e base di partenza di tutte le sue operazioni militari. Durante la guerra civile tra i figli di Huayna Capac, Huascar ed Atahuallpa, sarebbe stata la sede di feroci scontri che ne avrebbero determinato la distruzione.

Quando arrivarono i conquistadores spagnoli, si misero immediatamente alla ricerca di questa città che secondo la leggenda aveva templi d'oro e altre magnificenze, ma trovarono solo rovine. Dopo essere stata abbandonata dai Cañari e dagli Inca, Cuenca rimase un piccolo centro fino a metà del XVI secolo.

La Cuenca che vediamo oggi venne fondata nel 1557 dall'esploratore spagnolo Gil Ramírez Dávalos su ordine di Andrés Hurtado de Mendoza, all'epoca viceré del Perù, un nativo della città spagnola di Cuenca (motivo per cui il nuovo insediamento venne battezzato con quel nome). La città ottenne l'indipendenza il 3 novembre 1820 quando, essendo diventata uno dei centri più importanti dell'Ecuador, fu una delle tre città capoluogo di provincia del nascente stato (le altre due erano Quito e Guayaquil).

Quando si passeggia per Cuenca si ha l’idea di fare un viaggio nel tempo e di rivivere il periodo coloniale, circondati da costruzioni antiche e mercatini di artigianato tipici che colorano la città. Soprattutto nella parte antica si possono visitare il Parco Calderòn, dove le persone si riuniscono per conversare, le piazze caratteristiche, i quartieri coloniali, i musei di arte religiosa, gli edifici pubblici e le chiese.

A Cuenca sono molto particolari i mercatini dove si vendono oggetti dell’artigianato locale, in particolare oggetti in ceramica, in ferro, sombreros, ponchos e gioielli in filigrana. Questi mercatini si sviluppano lungo calle de Las Herrerìas, le piazze Rotare , Otorongo e il quartiere de la Convecìon del Cuarenta y Cinco.

E’ da notare che gli abitanti sono più conservatori di quelli di Quito e, se i turisti non si vestono in modo adeguato e non hanno particolari attenzioni di comportamento, non passeranno inosservati alla popolazione locale. Qui c’è una forte vivacità culturale e intellettuale.

Vecchia cattedrale (costruita nel 1557 ma ben presto ritenuta troppo piccola per ospitare la popolazione; in fase di restauro)

Nuova cattedrale (costruita nel 1880 per rimpiazzare la Vecchia, troppo piccola per la popolazione di Cuenca; costruita in stile neogotico, è uno dei simboli della città; le due torri sono troncate e non vennero mai portate a termine a causa di un macroscopico errore di progettazione: se fossero state ultimate, le fondamenta non sarebbero state in grado di reggerne il peso e la struttura sarebbe crollata)

Parco Abdon Calderon (si trova fra le due cattedrali, vicino al palazzo del municipio)

Monastero El Carmen de Asuncion (fondato nel 1682)

Monastero e museo La Concepcion (con tombe del XVII secolo e una collezione di arte sacra)

Casa della cultura ecuadoregna

Museo municipale Remigio Crespo Toral

Museo della banca centrale

Museo delle culture aborigene

Chiesa di Santo Domingo

San Blas

Ruinas de todos los santos (luogo in cui si trovano nove nicchie di origine incaica, di forma trapezoidale)