Deliziosa
cittadina
coloniale
di
poco
più
di
60.000
abitati
situata
a
quasi
2.000
metri
di
quota
tra
gli
altopiani
centro-settentrionali
dello
stato
di
Guanajuato,
San
Miguel
de
Allende
è
tempestata
di
palazzi
opulenti
e
belle
chiese
che
fanno
da
cornice
ad
una
vivace
scena
culturale.
Per
queste
caratteristiche
e
non
solo,
la
città
si
è
affermata
come
un
rinomata
località
turistica
dell’entroterra
messicano,
al
punto
da
essere
dichiarata
Patrimonio
dell’Umanità
dall’UNESCO
nel
2008.
Il
carattere
cosmopolita,
mescolato
al
fascino
tradizionale
coloniale,
si
riflette
nei
suoi
tanti
ristoranti
e
negli
alberghi
per
tutti
i
gusti,
mentre
numerose
gallerie
d’arte
espongono
opere
d’arte
di
artesanias
messicana
e
le
attività
culturali
sono
accessibili
da
residenti
e
turisti.
Per
la
sua
bellezza
San
Miguel
de
Allende
è
stata
inserita
nel
programma
dei
Pueblos
Mágicos,
il
club
delle
città
magiche,
e
cioè
dei
più
bei
borghi
del
Messico.
San
Miguel
de
Allende
venne
fondata
nel
1542,
poco
dopo
la
conquista
del
Messico
da
parte
di
Hernan
Cortèz.
Disturbati
dagli
assalti
della
tribù
dei
Chichimecas
e
dai
trasferimenti
di
oro
e
argento
dalle
miniere
di
Zacatecas
e
Guanajuato,
nel
1542
gli
spagnoli
decisero
di
costruire
un
insediamento
fortificato.
La
città
fu
per
molto
tempo
l’insediamento
spagnolo
più
settentrionale
del
Messico
centrale,
tanto
da
essere
utilizzato
come
avamposto
per
tentare
di
pacificare
le
popolazioni
autoctone
dei
chichimechi
e
degli
otomì.
Raggiunta
una
certa
stabilità
politica
e
sociale,
la
città
cominciò
a
richiamare
un
gran
numero
di
allevatori
e
commercianti,
mettendosi
in
luce
per
la
fiorente
economia.
Nel
1779
il
centro
diede
i
natali
a
Ignacio
Allende,
convinto
assertore
della
necessità
di
ottenere
l’indipendenza
dalla
Spagna,
nonché
fautore
dell’insurrezione
armata
dell’8
dicembre
1810.
Allende
venne
catturato
in
battaglia
e
decapitato,
oggi
è
considerato
un
eroe
nazionale.
Raggiunta
l’indipendenza
nel
1821,
il
Messico
volle
celebrare
il
suo
eroe
intitolandogli
la
propria
città,
da
quel
momento
ribattezzata
San
Miguel
de
Allende.
Nel
1938
fu
inaugurata
la
Escuela
de
Bellas
Artes,
precorritrice
dell’Instituto
Allende,
aperto
nel
1951,
che
cominciò
a
richiamare
un
gran
numero
di
studenti
stranieri,
molti
dei
quali
statunitensi.


Il
cuore
della
vita
sociale
di
San
Miguel
de
Allende
è
il
Jardin
Principal,
attorno
al
quale
sorgono
due
tra
gli
edifici
più
apprezzati
della
città:
il
Palacio
Municipal,
terminato
nel
1736
in
stile
coloniale,
e
soprattutto
la
Parroquia
de
San
Miguel
Arcangel,
costruita
in
gran
parte
alla
fine
del
XVII
secolo,
con
l’eccezione
dei
bizzarri
pinnacoli
progettati
dallo
scalpellino
Zeferino
Gutiérrez
sul
finire
dell’Ottocento.
All’interno
della
chiesa,
nella
cappella
a
sinistra
dell’altare
maggiore,
è
esposta
la
venerata
immagine
del
“Cristo
de
la
Conquista”,
realizzata
a
Patzcuaro
con
steli
di
granoturco
e
bulbi
di
orchidee
intorno
al
XVI
secolo.
Un’altra
curiosità
è
legata
alla
statua
di
san
Patrizio,
collocata
all’interno
della
parrocchiale
in
segno
di
rispetto
verso
gli
irlandesi
che,
durante
la
guerra
civile,
decisero
di
cambiare
schieramento
passando
dalla
parte
dei
rivoltosi.
Non
lontano
dalla
Parroquia
de
San
Miguel
Arcangel,
all’angolo
tra
Calle
Allende
e
Calle
Umaran,
è
aperta
al
pubblico
la
Casa
de
Don
Ignacio
de
Allende,
sede
del
Museo
Casa
Allende,
che
racconta
la
storia
del
condottiero
descrivendone
il
ruolo
cruciale
rivestito
all’interno
del
movimento
indipendentista.
Una
statua
del
generale
Allende
troneggia
nel
bel
mezzo
di
Plaza
Civica,
sulla
quale
si
affaccia
anche
l’Oratorio
de
San
Felipe
Neri,
una
chiesa
edificata
nel
XVIII
secolo
che
vanta
diversi
campanili
ed
una
maestosa
cupola.
Il
prospetto
principale,
di
color
rosa
pallido,
è
in
stile
barocco,
seppur
connotato
da
qualche
segno
tipico
della
cultura
nativa,
mentre
sulla
parete
orientale
dell’edificio
si
apre
un
portale
con
l’immagine
di
Nuestra
Senora
de
la
Soledad
(Nostra
Signora
della
Solitudine).
All’interno
sono
da
vedere
i
33
dipinti
ad
olio
che
raffigurano
scene
della
vita
di
san
Filippo
Neri,
il
fiorentino
vissuto
nel
Cinquecento
che
diede
alla
luce
l’ordine
cattolico
dell’Oratorio.
Più
a
sud,
in
fondo
a
Calle
San
Antonio,
si
trova
l’Instituto
Allende,
un
ex
convento
carmelitano
nonché
residenza
privata
di
Don
Tomas
de
la
Canal
y
Bueno
de
Baeza
trasformato
nel
1951
in
un
centro
culturale
incentrato
su
lezioni
d’arte
e
di
lingue
straniere.
A
precedere
di
qualche
anno
l’apertura
dell’istituto
fu
la
Escuela
de
Bellas
Artes
(Scuola
di
Belle
Arti),
inaugurata
nel
1938
all’interno
del
magnifico
ex
monastero
della
chiesa
de
La
Conception,
in
cui
ancor
oggi
si
tengono
i
corsi.
Visitando
la
basilica
si
possono
vedere
alcuni
murales
di
Pedro
Martinez
e
soprattutto
la
Sala
Siqueiros,
all’interno
della
quale
è
esposto
lo
spettacolare
dipinto
murale
incompiuto
di
David
Alfaro
Siqueiros,
oltre
a
diverse
mostre
temporanee.

Ad
un
isolato
dall’ombroso
Parque
Benito
Juàrez,
all’estremità
meridionale
della
città,
si
trova
El
Chorro,
la
sorgente
presso
la
quale
fu
fondata
San
Miguel.
Attualmente
l’acqua
fuoriesce
da
una
fontana
realizzata
nel
1960,
ma
sul
posto
sono
ancora
presenti
alcune
belle
vasche
usate
per
il
bucato.
Poco
distante
c’è
il
cosiddetto
mirador,
il
belvedere
più
suggestivo
di
tutta
San
Miguel
de
Allende,
situato
al
termine
del
Callejòn
del
Chorro.
All’altro
capo
della
città,
sempre
sulla
cima
di
una
collina,
c’è
invece
il
Jardin
Botanico,
una
zona
protetta
di
88
ettari
di
estensione
abitata
da
decine
di
specie
di
volatili
entro
la
quali
sgorga
il
Charco
del
Ingenio,
un’altra
sorgente
di
acqua
dolce
incanalata
all’interno
dell’omonimo
canyon.
Come
d’altronde
la
maggior
parte
delle
città
dello
stato
di
Guanajuato,
anche
San
Miguel
de
Allende
vanta
un
calendario
ricco
di
eventi
e
manifestazioni,
molte
delle
quali
di
carattere
religioso.
Il
primo
venerdì
di
marzo
si
celebra
il
Senor
de
la
Conquista,
che
rende
omaggio
all’immagine
di
Cristo
conservata
nella
Parroquia
de
San
Miguel
Arcangel,
ma
è
la
Settimana
Santa
che
precede
la
Pasqua
a
concentrare
il
maggior
numero
di
celebrazioni
spirituali.
In
primavera,
verso
la
fine
di
maggio,
si
tiene
la
Fiesta
de
la
Santa
Cruz,
durante
la
quale
alcuni
buoi
sono
bardati
di
ghirlande
e
dipinti
per
poi
inscenare
una
finta
battaglia
tra
nativi
e
“federales”,
che
culmina
con
un
grande
spettacolo
di
fuochi
pirotecnici.
Altri
appuntamenti
folkloristici
sono
la
Fiesta
de
los
Locos,
che
cade
a
metà
giugno,
e
le
celebrazioni
in
onore
di
San
Miguel
Arcangel,
il
29
settembre,
mentre
in
novembre
è
in
programma
il
Festival
di
Jazz
e
Blues,
al
quale
partecipano
molti
musicisti
provenienti
dagli
Stati
Uniti.

Il
Santuario
di
Jesùs
Nazareno
de
Atotonilco
è
un
santuario
situato
nella
piccola
località
di
Atotonilco,
nello
stato
messicano
di
Guanajuato.
Dal
2008
è
entrato
a
far
parte
dei
patrimoni
dell'umanità
dell'UNESCO,
in
coppia
con
la
città
di
San
Miguel
de
Allende.
Il
santuario
si
trova
a
circa
14
km
dalla
città,
e
risale
al
XVIII
secolo.
È
costruito
in
stile
barocco,
ed
ornato
da
opere
d'arte
dello
stesso
stile.
Il
complesso
è
formato
da
una
grande
chiesa
e
da
numerose
cappelle.
Questi
edifici
sono
stati
decorati
da
un
nativo
del
posto,
Miguel
Antonio
Martínez
de
Pocasangre,
con
opere
ad
olio
e
murales.
Secondo
l'UNESCO,
"la
sua
architettura
testimonia
l'influenza
della
dottrina
di
sant'Ignazio
di
Loyola".
