Caral
è
un
grande
insediamento
presente
nella
valle
di
Supe
a
circa
200 km
a
nord
di
Lima.
Caral
è
una
delle
più
antiche
città
delle
Americhe,
forse
dell'intero
mondo,
ed
è
un
sito
molto
studiato
della
popolazione
del
Norte
Chico.
Nel
2009
il
sito
è
stato
inserito
tra
i
patrimoni
dell'umanità
dell'UNESCO
a
causa
della
sua
importanza
culturale.
Caral
fu
abitata
all'incirca
tra
il
3000
a.C.
ed
il
2000
a.C.,
ed
occupava
un'area
di
66
ettari.
Caral
fu
descritta
dai
suoi
scopritori
come
più
antico
centro
urbano
delle
Americhe,
affermazione
in
seguito
messa
in
discussione
dalla
scoperta
di
altri
siti
nelle
vicinanze.
Ospitando
oltre
3000
abitanti,
è
uno
dei
più
studiati
e
grandi
siti
conosciuti
della
cultura
Norte
Chico.
Paul
Kosok
scoprì
Caral
(Chupacigarro
Grande)
nel
1948,
ma
ricevette
poche
attenzioni
dato
che
non
furono
trovati
gli
artefatti
tipici
di
altre
culture
andine.
L'archeologo
Ruth
Shady
esplorò
ulteriormente
le
piramidi
di
5000
anni
presenti
nel
deserto
peruviano,
con
il
suo
complesso
sistema
di
templi,
un
anfiteatro
e
numerose
case.
Il
complesso
urbano
occupa
607 000 mq
e
contiene
piazze
ed
edifici
residenziali.
Caral
era
una
metropoli
fiorente
nel
periodo
in
cui
furono
costruite
anche
le
grandi
piramidi
d'Egitto.
La
principale
piramide
(Pirámide
Mayor)
è
grande
quanto
quattro
campi
da
calcio,
ed
alta
18
metri.
Caral
è
il
più
grande
centro
andino
databile
a
prima
del
2000
a.C.,
e
sembra
essere
stato
il
modello
utilizzato
per
altri
piani
urbanistici
dalle
civiltà
andine
che
crebbero
e
caddero
nel
corso
di
quattro
millenni.
Si
crede
che
Caral
possa
rispondere
alle
domande
circa
l'origine
delle
civiltà
andine
ed
allo
sviluppo
delle
loro
prime
città.


Tra
gli
artefatti
ritrovati
a
Caral
si
trova
un
luogo
per
tessitori
che
gli
archeologi
chiamarono
quipu.
Sostengono
che
gli
artefatti
sono
la
prova
che
il
sistema
quipu,
un
metodo
che
richiedeva
di
annodare
una
corda
perfezionato
dagli
Inca,
è
antico
quanto
sostenuto
precedentemente
dagli
archeologi.
Gli
oggetti
ritrovati
a
Caral
sono
però
più
semplici
dei
quipu
inca.
Non
sono
state
trovate
tracce
di
guerre;
niente
battaglie,
niente
armi,
niente
corpi
mutilati.
I
ritrovamenti
di
Shady
suggeriscono
che
si
trattasse
di
un
popolo
pacifico,
basato
sul
commercio.
In
una
delle
piramidi
scoprirono
32
flauti
fatti
con
ossa
di
pellicani
e
condor,
e
37
cornette
in
ossa
di
cervo
e
lama.
Furono
trovate
anche
prove
dell'uso
di
droghe
e
probabilmente
di
afrodisiaci.
Un
ritrovamento
ha
portato
alla
luce
i
resti
di
un
bambino,
fasciato
e
sepolto
con
un
collare
fatto
di
perle
d'osso.
Caral
contiene
altri
19
complessi
piramidali
sparsi
sugli
80 km²
della
valle
di
Supe.
LA
scoperta
dei
quipu
indica
che
i
successivi
Inca
preservavano
una
certa
continuità
culturale
con
la
civiltà
di
Caral.
La
data
del
2627
a.C.
è
stata
indicata
tramite
il
metodo
del
carbonio-14
effettuata
su
alcune
borse
ritrovate
in
loco.
Queste
borse
venivano
utilizzate
per
spostare
le
pietre
usate
nella
costruzione
delle
piramidi.
Il
materiale
delle
borse
è
ottimo
per
l'applicazione
del
metodo,
e
questo
ha
permesso
un'alta
precisione.
Il
sito
potrebbe
essere
ancora
più
antico,
come
sembra
dimostrato
dagli
ultimi
scavi
fatti,
non
ancora
datati
con
precisione.
La
città
ospitava
circa
3000
persone,
mentre
i
19
centri
circostanti
permettevano
la
presenza
di
20 000
abitanti.
Tutti
questi
siti
mostrano
molte
connessioni
con
Caral.
Hanno
piccole
piattaforme
circolari
in
pietra.
Shady
(2001)
ha
ipotizzato
che
Caral
fosse
il
fulcro
di
questa
civiltà,
che
a
sua
volta
faceva
parte
di
un
complesso
più
vasto
che
commerciava
con
le
comunità
della
costa
e
con
le
regioni
interne
fino
all'Amazzonia.
La
rappresentazione
di
alcune
scimmie
ne
sarebbe
al
dimostrazione.
