Frank
Lloyd Wright (Richland
Center, 8
giugno 1867 – Phoenix, 9
aprile 1959)
è stato un architetto, urbanista e teorico
dell'architettura statunitense,
tra i più influenti del XX
secolo.
Assieme
a Le
Corbusier, Walter
Gropius, Ludwig
Mies van der Rohe e Alvar
Aalto è considerato uno dei maestri del Movimento
Moderno in Architettura.
Nel 2011,
il Presidente Barack
Obama dichiara l'intenzione degli Stati
Uniti di presentare all'UNESCO la
candidatura delle opere di Frank Lloyd Wright a Patrimonio
Mondiale dell'Umanità. Otto di esse sono effettivamente iscritte
nella lista
dei patrimoni dell'umanità il 7 luglio 2019 con la
denominazione "Le
opere architettoniche del XX secolo di Frank Lloyd Wright".
Romanticamente
legato all'ideologia individualistica del "pionierismo"
statunitense, si volse all'approfondimento del rapporto fra l'individuo
e lo spazio
architettonico e fra questo e la natura,
assunta come fondamentale riferimento esterno. Questi suoi interessi lo
portarono a prediligere come tema le case
d'abitazione unifamiliari ("prairie houses"), che
costituirono l'aspetto determinante del suo primo periodo di attività.
È considerato uno dei maggiori esponenti della corrente organica
dell'architettura contemporanea. Nel 1937 iniziò la costruzione della
scuola per architetti Taliesin
West.
Nel
suo volume Architettura
organica del 1939 Frank
Lloyd Wright espresse compiutamente la sua idea di architettura, che
aveva come idea trainante il rifiuto della mera ricerca estetica o
il semplice gusto superficiale, così come una società organica
dovrebbe essere indipendente da ogni imposizione esterna contrastante
con la natura dell'uomo.
La progettazione
architettonica dovrebbe creare un'armonia tra l'uomo e la
natura, costruire un nuovo sistema in equilibrio tra ambiente
costruito e ambiente naturale attraverso l'integrazione dei
vari elementi artificiali propri dell'uomo (costruzioni, arredi, ecc.) e
naturali dell'intorno ambientale del sito. Tutti divengono parte di un
unico interconnesso organismo, spazio
architettonico. La casa
sulla cascata del 1936 è
l'esempio più pragmatico ed eccezionale di questo modo Wrightiano di
fare ed intendere l'architettura. Wright così si espresse a proposito
dell'architettura organica:
«Per Architettura Organica io intendo un'architettura che si sviluppi
dall'interno all'esterno, in armonia con le condizioni del suo essere,
distinta da un'architettura che venga applicata dall'esterno.»
Frank Lloyd Wright nacque nel 1867 a Richland
Center nel Wisconsin da Willian Russell Carey Wright (1825–1904),
originario del Massachusetts,
di origini inglesi, e da Anne Lloyd Jones (1838-1923)
insegnante in scuole di campagna, appartenente ad una famiglia gallese di
coltivatori possidenti emigrata negli Stati Uniti, figlia di Richard
Lloyd Jones e Mary Thomas James. La famiglia era di religione unitariana,
molto diffusa ed influente nella cultura e società del Midwest.
Il padre che era laureato in legge, sebbene afflitto da continui
problemi finanziari, fece molti lavori, tra i quali anche il pastore.
Questo comportò, per la famiglia Wright, il trasferimento per ben tre
volte ancor prima che Frank compisse gli undici anni. Il rapporto che
Frank Lloyd Wright nutrì per il padre fu di amore-odio; amore per la
passione che gli tramandò per la musica e odio per i suoi modi
autoritari ed una certa indifferenza che mostrò nei suoi confronti. La
madre era maestra. Suo zio, Jenkin Lloyd Jones, era un'importante figura
dell'unitarismo, mentre il cugino Richard Lloyd Jones fu un importante
editore.
Nel
1876 accompagnato dalla madre vide, all'esposizione internazionale
indetta per il centenario di Philadelphia, i giochi fröbeliani.
Ideati dal pedagogista tedesco Friedrich
Fröbel, erano cartoni e cubi di legno dalle forme geometriche,
dipinti di colori
primari, che guidavano i bambini alla conoscenza della
composizione, della scomposizione di volumi principali in secondari e
delle relazioni tra diverse forme. Questi giochi potevano infatti essere
combinati in infiniti modi, bi o tridimensionalmente, e, come sosteneva
Fröbel, erano molto utili se usati per rappresentare con forme
geometriche oggetti naturali. Molti anni dopo, famoso in tutto il mondo,
Wright ebbe modo di dire:
«I
lisci triangoli di cartone e i levigati blocchetti di acero restarono
impressi nella mia memoria infantile e costituirono una esperienza
indimenticabile.»
La
formazione scolastica fu scarsa. Ammesso all'Università come
“studente esterno”, lasciò dopo due semestri improduttivi. In
questo periodo lesse due libri che lo colpirono molto: The
Stones of Venice di John
Ruskin e il Dizionario di architettura di Eugène
Viollet-le-Duc.
Nel
1885, con il divorzio dei genitori, fu investito da nuove responsabilità.
Per aiutare la famiglia trovò quindi impiego nel suo primo studio,
quello di Allen
D. Conover. La separazione dei genitori, quando era appena
diciottenne, e la successiva convivenza con il clan dei Lloyd Jones
(molto compatti), lo portarono a considerare in ogni sua casa il tema
della “unità della famiglia”, dello “stare insieme”.
Sul
divorzio egli accettò la verità della madre, pensando che ogni colpa
fosse del padre. Frank Lloyd Wright per molto tempo sperò che il padre
tornasse, ma questi non diede più notizie di sé. In ogni caso, Wright,
fu sempre riconoscente a questi per l'amore per la musica che gli aveva
tramandato ed imparò ad accostare i parallelismi con le rapsodie di
Beethoven, la simmetria geometrica con quella musicale di Bach (V. Le
Duc). In comune con il padre, Wright, ebbe l'irrequietezza, le qualità
oratorie, il carisma, il difficile rapporto con il denaro, il non essere
mai soddisfatti del proprio lavoro (visto come una vera e propria
missione) e il dare più importanza a realizzazioni personali piuttosto
che agli obblighi familiari.
Nel
1887, dopo due anni di ingegneria all'Università
del Wisconsin, entra nello studio di I.L. Silsbee, poi in quello
di L.
Sullivan, con il quale collaborò per sei anni. Nel 1889 sposa Catherine
Lee Tobin, da cui avrà sei figli.
Nel
1893 visita l'Esposizione Colombiana di Chicago.
Rimane impressionato dallo Hōōden,
ricostruzione in scala 1:1 su un'isola artificiale dell'edificio
centrale del tempio Byōdō-in a Uji (Kyoto).
L'architettura giapponese da quel momento rimarrà uno dei riferimenti
di Wright, che compie diversi viaggi in Giappone e
diventa uno dei più autorevoli tra i collezionisti americani di stampe
giapponesi. Nel 1912 pubblica il libro The Japanese Print: An
Interpretation.
Ma
nell'ottobre del 1909, in crisi esistenziale, abbandonò la famiglia e
partì per l'Europa con la nuova compagna, Mamah Borthwick Cheney,
moglie di un cliente di Oak Park. Soggiornerà prima a Firenze (assieme
al maggiore dei figli, Lloyd, e al collaboratore Taylor Woolley) e poi a Fiesole dove
continuerà a preparare, assieme a Woolley, i disegni per il volume “Ausgeführte
Bauten und Entwürfe von Frank Lloyd Wright” edito da Ernst
Wasmuth che uscirà a Berlino nel 1911.
Rientrato dall'Europa ad ottobre 1910, nel 1911 si trasferì nella
località di Spring
Green nel Wisconsin, realizzando per sé e per Mamah il
complesso noto come Taliesin. Risalgono a questo periodo anche i
Midway Gardens a Chicago (1914),
personale rielaborazione dell'architettura orientale.
Nell'agosto
del 1914 accadde un episodio che segnò profondamente la vita di Wright:
la compagna Mamah Borthwick e i due figli di questa vennero uccisi,
assieme ad altre quattro persone, da un servitore che diede fuoco
all'ala residenziale di Taliesin (Spring
Green), in Wisconsin, sede del suo studio principale di allora,
mentre Wright era assente per lavoro.

Nel
1916, Wright decise di lasciare gli Stati
Uniti. Tornò in Giappone e
aprì uno studio a Tokyo,
dove rimarrà per sei anni. Venne ricevuto dall'Imperatore
del Giappone Taishō,
cosa che ne aumentò enormemente la fama. Costruì in quel periodo, con
criteri antisismici, l'Imperial
Hotel, che resisterà al terremoto del 1923 che rase al suolo la
città.
Negli anni
venti si cimentò nello stile Revival
Maya e nell'uso dei textile blocks, realizzando diverse
residenze in California, come ad esempio la Ennis
House. Nel 1927 realizzò a Phoenix in Arizona il
Biltmore Hotel, che gli porterà altri incarichi, così che nel 1937 poté
realizzare a Scottsdale Taliesin
West, la sua nuova residenza-studio invernale con scuola di architettura
privata.
Nel
1923 divorziò dalla prima moglie Catherine e sposò Miriam Noel. Nel
1928 sposò quindi la terza moglie, Olga Hinzenberg, da cui ebbe una
figlia.
Negli anni
trenta pubblicò un saggio di urbanistica: The
Disappearing City, cui seguirà il periodo usoniano di
Wright, caratterizzato da una particolare attenzione nei confronti
dell'edilizia economicamente sostenibile per la società americana in
difficoltà nel periodo della grande
depressione. Nel 1935 realizzò invece il progetto della casa
sulla cascata, che diventerà presto la sua architettura più
nota.
Fu un
seguace della Teosofia.
Il Museo
d'Arte Moderna di New
York organizzò nel 1940 la mostra retrospettiva: The
Work of Frank Lloyd Wright. Nel 1958 l'architetto pubblicò il suo
ultimo scritto: The Living City: sarebbe morto il 9 aprile 1959, a Phoenix
(Arizona).

Tra i maestri dell'architettura, l'americano Frank Lloyd Wright è
sicuramente tra i più celebri a livello internazionale. Il merito di
tanta fama, che non conosce barriere geografiche, è probabilmente
merito di capolavori universalmente noti come il Solomon R. Guggenheim
Museum, il famosissimo museo di arte moderna e contemporanea ubicato al
numero 1071 della Quinta Strada a New York. Chi, arrivando nella Grande
Mela non vede l'ora di percorrerne la rivoluzionaria rampa a spirale
progettata nel 1943 che ha cambiato per sempre l'idea di percorso
espositivo? Per non parlare della suggestiva casa sulla cascata, in
Pennsylvania, le cui fotografie hanno fatto il giro del mondo rendendola
una delle ville più conosciute in assoluto.
Visitate
ogni anno da un numero impressionante di persone, le due opere più
altre sei, sempre progettate da Frank Llloyd Wright, sono state
recentemente nominate per essere inserite nella Lista dei siti
Patrimonio dell’Umanità dell'UNESCO.
Tra le
motivazioni dell’inserimento delle architetture di Frank Lloyd
Wright tra le opere patrimonio dell’umanità compare il loro
valore universale e la risonanza avuta in diversi campi artistici. La
sua, infatti, è una progettazione che risponde a bisogni funzionali ed
emotivi, raggiunti attraverso l'astrazione geometrica e la manipolazione
spaziale. Inoltre, il design dei progetti selezionati presenta una
profonda relazione con il contesto paesaggistico, rappresentando
un'architettura concepita per affrontare i mutevoli modi di vivere del
XX secolo.
- Fallingwater
- (COSTRUITA
NEL 1936-1939, MILL RUN, PENNSYLVANIA)

La Casa
sulla cascata è il nome italiano con cui è più nota Fallingwater,
o Casa Kaufmann dal nome del suo proprietario, una villa progettata
e realizzata sul ruscello Bear
Run nei pressi di Mill
Run in Pennsylvania dall'architetto Frank
Lloyd Wright e considerata uno dei capolavori dell'architettura
organica.
Questa
definizione, coniata da Wright, identifica la volontà di promuovere
un'armonia tra genere umano e natura, la creazione di "un nuovo
sistema in equilibrio" tra l'ambiente
costruito e l'ambiente naturale attraverso l'integrazione
dei vari elementi artificiali (costruzioni, arredi, ecc.) e naturali
dell'intorno ambientale del sito. Tutti divengono parte di un unico
interconnesso organismo architettonico. Wright adopera per raggiungere
la sua architettura organica non solo i materiali del luogo, come la
pietra, ma anche e soprattutto una moderna tecnologia espressiva, che
nonostante la sua apparente dirompenza si integra meravigliosamente
con i suoi volumi nello spazio del luogo.
Fallingwater nasce
da un progetto del 1935 per Edgar
J. Kaufmann, un ricco e sofisticato commerciante di Pittsburgh.
La sua costruzione, iniziata nel 1936,
terminò nel 1939.
Frank Lloyd Wright è ispirato dalla famiglia Kaufmann che è
affascinata da una cascata su un ruscello chiamato Bear Run che corre
tra i monti boscosi dell'ovest della Pennsylvania. Così realizza una
serie di piani a terrazza a
sbalzo e sovrapposte, che si richiamano alla stratificazione delle
rocce del sito e che aggettano audacemente sopra la cascata creando un
eccezionale effetto scenico. La pietra nativa si fonde con le
strutture in calcestruzzo
armato color beige (originariamente color albicocca
chiaro) che si amalgamano come in un unico impasto; così che la
costruzione non può essere immaginata in nessun altro luogo se non in
questo.
La
famiglia Kaufmann usa l'edificio come casa per le vacanze sino agli anni
cinquanta, donandola nel 1963 al
Western Pennsylvania Conservancy, che la fa diventare una casa museo
aperta al pubblico con migliaia di visitatori ogni anno.
L'abitazione
conserva intatto quasi tutto l'arredamento disegnato da Wright e
numerosi oggetti d'arte di famosi artisti dell'epoca, oltre a tappezzerie e
libri originali.
Nel 1991 l'American
Institute of Architects ha dichiarato Fallingwater come «la migliore
opera architettonica americana di tutti i tempi». Frank Lloyd Wright
definisce così l'opera alla Associazione Taliesin il 1º maggio 1955:
«Fallingwater è una grande benedizione - una di quelle grandi azioni
umane che possono essere
sperimentate qui sulla terra, non penso che niente ancora abbia mai
uguagliato la coordinazione, la sintonia espressiva di un grande
principio di armonia dove la foresta, il ruscello, la roccia e tutti
gli elementi strutturali sono così quietamente combinati tanto che tu
puoi realmente ascoltare non altri rumori se non la musica del
ruscello che scorre. Ma se tu ascolti il suono di Fallingwater tu
ascolti la quiete della campagna...»
Al
piano principale e a lato del camino, poggiante su un macigno e fulcro
della composizione, è il grande soggiorno aperto verso sud e
fiancheggiato da due terrazze; sul suo angolo ad est è l'ingresso al
quale segue la scala che porta ai piani superiori.
La
zona giorno occupa il lato nord dell'edificio; dal soggiorno con una
scala si scende al basamento dell'edificio, dove dall'acqua della
cascata emergono sagomati sostegni di cemento ed altri elementi
portanti, formati da blocchi di pietra locale. I tre piani della casa
si arretrano gradualmente dal corpo roccioso centrale, il succedersi
dei piani equivale ad un continuo incrociarsi di un volume sull'altro.
La logica compositiva si basa sul saldo rapporto con l'ambiente
circostante: l'asimmetricità dei corpi e lo slittamento dei volumi
riflettono e al contempo esaltano l'organico "disordine"
proprio della natura del luogo.
«Così ambiente ed edificio sono una cosa sola; piantare gli alberi
nel terreno che circonda l’edificio, quanto arredare l’edificio
stesso, acquistano un’importanza nuova, poiché divengono elementi
in armonia con lo spazio interno nel quale si vive. Il luogo
(la costruzione, l’arredamento) — ed anche la decorazione, e
anche gli alberi — tutto diviene una cosa sola
nell’architettura organica… sintesi nella quale confluiscono tutti
gli aspetti dell’abitare, e si pongono in armonia con l’ambiente.»
La
casa ha avuto problemi strutturali sin dall'inizio. Wright ebbe
numerosi contrasti con gli ingegneri della MetzgerRichardson, che
seguivano i problemi costruttivi. A struttura ultimata Wright, per
convincere l'impresario costruttore a smontare i casseri, dovette
posizionarsi proprio sotto la terrazza più grande mentre gli operai
toglievano i casseri e i puntelli. I primi cedimenti cominciarono a
manifestarsi e la struttura si fessurò con inevitabili infiltrazioni
d'acqua all'interno dell'edificio. Tanto che Mr. Kaufmann chiamava
Fallingwater "l'edificio dai sette secchi". Gli ulteriori
rinforzi in acciaio nella struttura richiesti dagli ingegneri
dell'impresario erano ben motivati, ma trovarono l'opposizione di
Wright, alimentata anche dal fatto che la tecnica del calcestruzzo
armato non era all'epoca ancora ben conosciuta. Mancava, infatti, alle
terrazze una leggera contropendenza, com'è in uso nel costruire
corrente di oggi, che servisse a compensare la loro deformazione al disarmo;
e non si erano accertati ancora gli effetti del fluage:
una modificazione nel tempo del calcestruzzo che,
benché abbia un aspetto massiccio, genera deformazioni di tipo
viscoso che vanno incrementandosi nel corso degli anni. Tutti questi
motivi hanno originato un abbassamento di uno degli angoli delle
terrazze di addirittura 18 cm.
Nel 1996 Western
Pennsylvania Conservancy, oggi proprietaria dell'immobile, ha
iniziato un intenso programma di restauro di Fallingwater, affidato
allo studio Robert Silman Associates di Washington.
Dopo
un'approfondita analisi, è stato inserito dell'acciaio nelle parti
strutturali principali, con la tecnica del post-tensionamento del
calcestruzzo; e questo settanta anni dopo la sua maturazione. Oggi i
pericoli di crolli sono stati definitivamente scongiurati, e per ciò
che concerne il dislivello della terrazza sopraccennato l'ingegnere
John Matteo, che ha seguito i recenti lavori di consolidamento ha
dichiarato: «abbiamo preferito non modificare la geometria attuale e
conservare i segni della storia strutturale dell'edificio, come nel
caso della Torre
di Pisa».
La
casa era stata scelta dal regista britannico Alfred
Hitchcock come abitazione dell'antagonista Vandamm nel
celebre film Intrigo
internazionale, ma la famiglia Kaufmann non concesse
l'autorizzazione per le riprese. Data però l'insistenza di Hitchcock
nell'usare forme wrightiane, fu dunque progettato un apposito set
cinematografico (parte reale e parte dipinto) che presentava ambienti,
particolari architettonici e arredi derivati da quelli della Casa
sulla cascata.
- Solomon
R. Guggenheim Museum
- (COSTRUITO
NEL 1956-1959, NEW YORK, NEW YORK)
-
Un
museo che è una vera e propria icona. Il progetto fu commissionato a
Frank Lloyd Wright nel 1943 dalla pittrice tedesca Hilla Von Rebay,
direttore artistico della collezione Guggenheim. L'obiettivo era quello
di creare una sede permanente per le opere di arte moderna. Il risultato
è quello che tutto il mondo conosce: forme organiche e percorsi
dinamici che per l'architettura museale hanno rappresentato un punto di
non ritorno.
Inizialmente
denominato Museo della pittura non-oggettiva (Museum of
Non-Objective Painting), il Guggenheim fu costruito per esporre le avanguardie artistiche
che si andavano sempre più imponendo, come l'astrattismo i cui artisti
principali erano Vasilij
Kandinskij e Piet
Mondrian. Il museo fu trasferito nella sede attuale, quando
l'edificio progettato da Frank
Lloyd Wright fu completato.
Il
caratteristico edificio, ultimo grande lavoro di Wright, catturò subito
l'attenzione dei critici architettonici,
ed è ancora mondialmente riconosciuto come uno dei capolavori
dell'architettura contemporanea. Dalla strada, l'edificio assomiglia a
un nastro bianco che si avvolge attorno a un cilindro più ampio in cima
che alla base. Il suo aspetto è in forte contrasto con i più
caratteristici grattacieli di Manhattan che
lo circondano, fatto molto gradito a Wright che dichiarò che il suo
museo avrebbe fatto sembrare il vicino Metropolitan
Museum of Art "simile a una baracca Protestante".
All'interno,
la galleria espositiva forma una dolce spirale che sale dal piano terra
fino alla cima dell'edificio. I dipinti sono esposti lungo i muri della
spirale e in alcune stanze che si trovano lungo il percorso. La maggior
parte di coloro che criticarono l'edificio si concentrano sul fatto che
questo oscurasse le opere esposte al suo interno e che è
particolarmente difficile appendere le opere lungo i muri né piatti né
verticali della spirale, non sufficientemente illuminata dalla grande
vetrata centrale.
Nel 1992 fu
aggiunta all'edificio una torre rettangolare, più alta della spirale
originale, progettata dallo studio Gwathmey Siegel and Associates
Architects. L'edificio era già divenuto un'icona, al punto che questa
aggiunta al progetto di Wright fu molto contestata. Dal 7 luglio 2019 fa
parte del patrimonio
dell'umanità, all'interno del sito seriale Le
opere architettoniche del XX secolo di Frank Lloyd Wright.
La
rampa a spirale lungo la quale erano collocate le opere prima degli
attuali lavori di ristrutturazione.
La spirale capovolta
somiglia molto ad uno Ziggurat rovesciato tant'è che lo stesso Wright la
denominò Taruggiz. La spirale come simbolo di continuità assoluta può
essere assunta anche come un palindromo.
Essa può essere vista quindi come una Torre
di Babele rovesciata (che era appunto uno ziggurat)
col valore simbolico di voler riunire i popoli con la cultura (esso è
infatti un museo d'arte) al contrario della divisione dei popoli
avvenuta nella nota vicenda biblica della Torre di Babele. Altro
significato simbolico è legato al sistema di scale a spirale che
consentono sempre di guardare indietro sul cammino percorso.
Malgrado
visivamente dia l'idea di una struttura ardita, l'edificio in realtà ha
un funzionamento abbastanza classico. La rampa a spirale, a pianta
circolare, è divisa in due parti. Nella parte esterna del cerchio si
trova lo spazio espositivo che viene sostenuto da setti in cemento
armato, posizionati lungo i raggi del cerchio ogni 30°. All'interno del
cerchio invece si trova il percorso di salita e discesa il quale è a
sbalzo. I setti, di forma trapezoidale, si restringono andando dall'alto
verso il basso fino ad avvicinarsi alla sezione minima di resistenza,
lasciando poi il posto ad un tamburo circolare che corre lungo il
perimetro esterno della spirale. In copertura i setti vengono prolungati
così da formare i costoloni della cupola che sovrasta il grande spazio
vuoto.
Il museo espone
opere di pittori quali Georges
Braque, Paul
Cézanne, Marc
Chagall, Edgar
Degas, Vasily
Kandinsky, Édouard Manet, Paul
Gauguin, Joan
Miró, Piet
Mondrian, Pablo Picasso, Pierre-Auguste
Renoir, Georges
Seurat e Henri
de Toulouse-Lautrec.
- Herbert
e Katherine Jacobs House
- (COSTRUITA NEL
1936-1937, MADISON, WISCONSIN)

Herbert e
Katherine Jacobs First House, nota anche come Herbert e Katherine
Jacobs House e Jacobs I, è un'abitazione unifamiliare situata
al 441 Toepfer Avenue a Madison. Progettata dall'architetto Frank
Lloyd Wright, fu costruita nel 1937 ed è la prima delle cosiddette case
"usoniane"(Usonia è una storpiatura di Usona: acronimo
di United States of North America), abitazioni low budget ispirate ai
principi dell'architettura organica, in armonia sia con la natura del
luogo (e le sue qualità intrinseche) sia con le esigenze degli
abitanti. Con questa tipologia abitativa Wright conia un'idea di casa
accessibile, diversa dalle sperimentazioni europee dello stesso periodo,
che costituirà la base dell'utopia urbana di Boadacre City. Il modello
fungerà da apripista per i progetti residenziali delle case americane
del dopoguerra.
Le case usoniane
hanno pianta solitamente a L; trovando in genere posto in appezzamenti
modesti poterono quindi essere sistemate su uno degli angoli anziché al
centro, abbracciando il giardino. Sono alte un piano e prive di costosi
scantinati, se non piccoli vani adatti ad accogliere poco più che la
caldaia. Da esse scomparirono i tetti in evidenza delle precedenti
realizzazioni di Wright appartenenti alla scuola della prateria,
sostituiti da coperture principalmente piane per evitare che fosse
necessaria la messa in opera di capriate. Allo stesso modo Wright rinnegò
le stilobate che connettevano a terra gran parte dei suoi precedenti
progetti, appoggiando le pareti direttamente al terreno. Il
riscaldamento fu affidato a una serpentina installata nel massetto
sottostante la pavimentazione e l'illuminazione fu progettata per
ridurre al minimo possibile l'impianto elettrico.
I materiali più
usati sono il legno, il laterizio e il vetro, oltre che cemento e carta;
per un maggiore risparmio le pareti di legno furono lasciate al naturale
e non fu utilizzato intonaco.
- Hollyhock
House
- (COSTRUITA NEL 1919-1921, LOS ANGELES
(CALIFORNIA)

Hollyhock
house è la prima opera californiana di Frank Lloyd Wright, ma è
anche un capitolo della storia di Aline Barnsdall, una ricchissima
ereditiera americana, figlia di un petroliere, produttrice di teatro
sperimentale, ragazza madre quando non si era libere di esserlo e
sorvegliata speciale dell’FBI per le sue presunte simpatie
bolsceviche.
La
giovane Barnsdall aveva un sogno: fare di Olive Hill – una proprietà
di quindici ettari sulle colline di Los Angeles – una comunità
progressista votata all’arte e alla bohème. Con un’abitazione
per lei e la figlia, due residenze secondarie, teatro, guesthouse per
attori, atelier, negozi e anche un cinema. Wright costruì la villa tra
il 1919 e il 1921. La malvarosa (hollyhock) era il fiore preferito di
miss Barnsdall e diventò per sua stessa richiesta un motivo decorativo
astratto di cornici, parapetti e pinnacoli. Il resto è puro Wright.
L’architettura risente
del suo nuovo interesse per le costruzioni delle antiche popolazioni
Maya e segna il passaggio dalle Prairie Houses degli inizi – con
geometrie che evocano il paesaggio pianeggiante del Midwest – allo
stile più monumentale delle Textile Block Houses costruite
negli anni immediatamente successivi. È lo stesso Wright, che non soffrì
mai di falsa modestia, a definire nella sua autobiografia Hollyhock
House un’opera d’arte. Spiega di averla costruita “quasi tutta per
telegrafo”. Era stato nel frattempo incaricato di progettare
l’Imperial Hotel di Tokyo e trascorreva gran parte del suo tempo in
Giappone. Del cantiere di Olive Hill si occuparono suo figlio Lloyd (che
in anni successivi rimise mano agli interni per ristrutturarli) e
l’allora “sopraintendente dilettante” Rudolf Schindler.
La
direzione artistica a distanza e varie incomprensioni complicarono i
lavori al punto che la Barnsdall si disamorò della sua casa, costata il
triplo del previsto, ancora prima che fosse finita. Stando a quanto
scrive Wright “cominciò a sentirsi sola nel possesso della sua
dimora, più sola, a causa di essa, di quanto si fosse mai sentita senza
di essa”. Vero o meno, nel 1927 abbandonò il progetto della comunità
ideale e donò l’intera proprietà alla città di Los Angeles perché
ne facesse una biblioteca e un parco, oggi Barnsdall Art Park
Foundation.
Nel
2007, Hollyhoock House è stata dichiarata Monumento nazionale e lo
scorso febbraio ha riaperto al pubblico dopo un restauro di tre anni
costato 4.3 milioni di dollari.
- Frederick
C. Robie House
- (COSTRUITA NEL 1910,
CHICAGO (ILLINOIS)

La Frederick
C. Robie House venne completata tra il 1908 ed il 1910.
Si trova a Chicago, Illinois, negli USA. Oggi è una
dei National Historic Landmark degli Stati Uniti, in
virtù della sua importanza artistica e storica; è conosciuta infatti
come la miglior rappresentazione della Prairie School, stile
architettonico statunitense degli inizi del Novecento. Venne
designata come tale il 27 novembre 1963, ed automaticamente
venne annessa al National Register of Historic Places il 15
ottobre 1966.
Dal 7
luglio 2019 fa parte del patrimonio dell'umanità, all'interno
del sito seriale Le opere architettoniche del XX secolo di Frank
Lloyd Wright.
Nel
libro per bambini di Blue Balliett, Il codice Wright (The Wright
3), la trama è incentrata sui misteri associati alla Robie House.
L'edificio,
situato più precisamente nel quartiere di Hyde Park, nella zona
del South Side di Chicago, venne progettato da Wright tra il 1908 ed
il 1909 nel suo studio ad Oak Park (Illinois). Quando
richiese il progetto a Wright, Frederick Robie aveva soltanto 28 anni
e ricopriva il ruolo di assistente manager nell'Exclesior Supply
Company, azienda controllata dal padre. Anche se esistono disegni
della Robie House con data 1906, Wright non poté realmente dar
via al progetto prima della primavera del 1908, perché solo a
maggio di quell'anno Robie acquisì la proprietà. Robie scelse il
terreno (al 5757 South Woodlawn Avenue) insieme alla moglie Lora
Hieronymus, con l'intento di prender casa in una zona vicina al campus
universitario che lei frequentava; l'appezzamento era sostanzialmente
un tipico lotto urbano della zona, di 18 x 54 metri.
La
costruzione dell'edificio ebbe inizio il 15 aprile 1909. Wright
ne seguì direttamente solo le prime fasi: alla fine del 1909 infatti
l'architetto lasciò gli Stati Uniti per l'Europa, in un
viaggio che portò alla pubblicazione della celebre raccolta di
disegni Ausgeführte Bauten. Nel maggio del 1910 la
famiglia Robie si trasferì nel nuovo edificio ormai concluso, anche
se alcuni particolari tecnici sarebbero stati completati solo nel
gennaio dell'anno successivo.
La
Robie House rappresenta uno dei massimi esempi della Prairie
School, uno stile che ebbe Wright come grande interprete; la
concezione dell'edificio, non dissimile dai precetti dell'architettura
organica, si basava sull'idea che le costruzioni acquisissero forma e
particolari a seconda dell'ambiente che le circondava, quasi dovessero
essere concepite come frutti del terreno in cui si trovavano. Wright
progettò non soltanto la forma esterna della casa, ma anche spazi
interni e disposizioni delle stanze, luci, finestre ed arredamenti.
- Taliesin
- (COSTRUITA 1911-1959,
SPRING GREEN (WISCONSIN)

Situata a 4 km
a sud di Spring Green nel Wisconsin, la proprietà che
si estende per 600 acri è stata costruita su di un terreno che
originariamente apparteneva alla famiglia materna di Wright.
Wright progettò
la struttura del Taliesin due anni dopo aver lasciato la sua casa a Oak
Park. Il design dell'edificio originale era coerente con i principi
progettuali della Prairie School, emulando la planarità delle
pianure e gli affioramenti naturali di calcare della Driftless
Area del Wisconsin. La struttura fu completata nel 1911.
Wright
ricostruì l'ala residenziale nel 1914 dopo che un impiegato diede
fuoco agli alloggi e uccise 7 persone. Un incendio causato da problemi
elettrici distrusse gli alloggi nell'aprile 1925. La terza versione
degli alloggi fu costruita da Wright alla fine del 1925.
Nel 1927, a
causa di problemi finanziari l'edificio fu ipotecato dalla Bank of
Wisconsin. Wright fu in grado di riacquistare l'edificio con l'aiuto
finanziario di amici e fu in grado di rioccuparlo dal novembre 1928.
Nel 1932, fondò una compagnia per studenti di architettura nella
tenuta. Qui furono progettati molti degli edifici di Wright, tra cui
il Fallingwater, "Jacobs I", Uffici S.C. Johnson e
il Museo Solomon R. Guggenheim.
Wright lasciò
la struttura alla Frank Lloyd Wright Foundation (fondata da lui e
dalla sua terza moglie nel 1940) alla sua morte nel 1959. L'edificio
è utilizzato principalmente come museo, tuttavia è ancora occupato
da ex studenti di Wright oltre che dagli studenti della School of
Architecture di Taliesin su base stagionale.
La proprietà
è stata inserito nel National Register of Historic Places e
nel National Historic Landmark nel 1976 ed è stata
riconosciuta nel luglio 2019 come patrimonio mondiale
dell'UNESCO. Oltre alla residenza, ci sono quattro edifici
progettati da Frank Lloyd Wright nella tenuta: il mulino a vento Romeo
e Giulietta progettato da Wright nel 1896; Tan-y-Deri, la casa che ha
disegnato per Jane e Andrew Porter, sua sorella e suo cognato,
progettata nel 1907; la Hillside Home School, originariamente
progettata nel 1901 e la Midway Barn, una struttura agricola.
- Taliesin
West
- (INIZIATO NEL 1938,
SCOTTSDALE (ARIZONA)

L'architetto Frank
Lloyd Wright creò la Scuola di Architettura di Taliesin
West nel 1937, e vi rimase fino alla sua morte 1959,
all'età di 91 anni. Oggi essa ospita la Fondazione Frank Lloyd
Wright.
Wright
creò la propria scuola di architettura a Scottsdale (Arizona),
nel deserto. L'attuale edificio comprende la casa d'inverno, l'ufficio
e la scuola di architettura, tutto progettato da Wright. Acclamato
come uno dei suoi capolavori, questo complesso esprime le teorie
educative di Wright e la sua visione della società, come pure i suoi
concetti architettonici. Ogni anno i visitatori sono all'incirca
120.000.
Le
pareti sono costituite da rocce e legno locale, mentre come legante
egli usò il calcestruzzo. La luce naturale svolge una parte
importante nella progettazione. Infatti, nella sala di progettazione,
Wright ha usato come tetto una tela traslucida (poi sostituita dalla
plastica a causa dell'usura intensa del sole dell'Arizona). Nella sala
ristorazione, invece, rivolta a sud, Wright non previde pareti in
muratura, ma usò il vetro per far entrare il sole e dare luce
naturale all'ambiente interno. A Wright piaceva la luce naturale e, in
questo modo, l'ambiente costruito dove si ritrovava con i suoi
allievi, mantenne il contatto con la natura circostante.
Ogni
parte di Taliesin West porta il tocco personale di Frank Lloyd Wright.
Egli viveva nel Wisconsin, nell'altra Taliesin, a Spring
Green, e ogni volta che ritornava a Taliesin West (in inverno),
costruiva nuove stanze e apportava modifiche, urlando ordini agli
allievi, ma seguendoli da vicino con carriole e attrezzi. In questo
modo, nel corso degli anni, ha costantemente cambiato e migliorato il
progetto dell'edificio, ha aggiunto una sala da pranzo, il teatro
cabaret, il padiglione musicale e numerosi altri vani. Tutti i mobili
e le decorazioni sono stati progettati da lui e la maggior parte di
essi è stata costruita dai suoi allievi. Un elemento notevole del
progetto di Wright è il teatro cabaret. Costruito in forma esagonale,
il teatro ha una perfezione acustica del 95%: le persone, che sono
sedute in ultima fila, sentono il sussurro leggero dell'altoparlante
posizionato sul palco.
- Unity
Temple
- (COSTRUITA NEL
1906-1909, OAK PARK (ILLINOIS)

Nel 1905
Wright ottenne dalla comunità unitariana di Oak Park l'incarico di
progettare un centro religioso che comprendesse un ambiente per le
riunioni e le celebrazioni liturgiche e una sala destinata alle
attività laiche dei fedeli. Si trattava di un tema nuovo per
l'architetto americano, impegnato in quegli anni soprattutto nella
progettazone di abitazioni private.
L'edificio è
composto da un corpo a pianta quadrata che costituisce il tempio vero
e proprio e da un volume a pianta rettangolare, che ospita le funzioni
accessorie. Un elemento di
congiunzione tra i due volumi forma l'ingresso, collegato alla strada
da una serie di terrazze.
All'esterno
l'edificio appare simile a una fortezza, grazie a due cubi di cemento
che sono a loro volta coperti da un tetto piano; vi sono anche dei
pilastri angolari che comprendono le scale, gli impianti e le aperture
a nastro nella parte superiore.
La compattezza
superiore, studiata per riparare i fedeli dal rumore della città, si
dissolve però all'interno del tempio: qui l'ambiente acquisisce
movimento grazie alla disposizione su più livelli delle sedute e al
soffitto bucato da grandi lucernari.
Il programma
decorativo dell'edificio trae ispirazione dalla Secessione viennese,
dall'architettura giapponese e dalle architetture precolombiane. |