Paramaribo,
chiamata spesso semplicemente Parbo, situata sulla riva sinistra del
fiume Suriname a circa 15 chilometri dall’Oceano Atlantico, è la
capitale del Suriname e conta 220.000 abitanti.
Il
centro storico della città nel 2002 è stato dichiarato dall'UNESCO
Patrimonio dell'umanità per la caratteristica "fusione
dell'architettura olandese con tecniche e materiali locali".
Il nome
Paramaribo deriva probabilmente da Parmirbo nome di un villaggio dei
caribi. Nel 1613 due olandesi, Dirck Cleaszoon van Sanen e Nicolaas
Baliestel fondarono sulle rive del fiume Suriname un piccolo
insediamento commerciale circondato da palizzate poco distante dal
villaggio di Parmirbo.
La zona
fu colonizzata dalla Gran Bretagna nel 1630 e nel 1651 la città divenne
capoluogo della colonia inglese. Gli inglesi ingrandirono l'insediamento
e su incarico di Francis Willoughby lo trasformarono in un forte. In
seguito si ritirarono più verso l'interno e più distante dal fiume
fondando l'attuale città di Torarica.
Nel
1667 l'area viene conquistata dagli olandesi comandati da Abrahm
Crijnssen, il forte viene rinominato Fort Zeelandia e
l'insediamento circostante viene chiamato Nuova Middelburg. Il forte
divenne il centro amministrativo della colonia e la città cominciò a
espandersi verso sud e verso ovest. La roccaforte accrebbe la sua
importanza nel corso degli anni, diventando un importante centro
amministrativo, così come la città intorno, che in poco tempo arrivò
a contare quasi 1000 edifici. Nel corso dell’Ottocento due gravi
incendi danneggiarono sensibilmente il centro di Paramaribo, mandando in
fumo diverse centinaia di costruzioni, e rallentando il processo di
espansione, fino a quel momento rapidissimo, che riprese lentamente solo
in seguito all’abolizione della schiavitù nel 1863, quando molti
ex-lavoratori si diressero a cercar fortuna nelle città.
La città
subì notevoli danni in occasione di due incendi, nel 1821 furono
distrutti oltre 400 edifici e nel 1832 ne bruciarono 46 tra i quali la
parte occidentale della Waterkant.
Dopo
l'abolizione della schiavitù (1863) molti ex-schiavi si trasferirono
nella città e a partire dal 1950 dei progetti di ampliamento della città
ne determinarono un'ulteriore espansione.
Oggi
Paramaribo è un luogo tranquillo, dove la vita scorre lenta attraverso
i larghi viali alberati costeggiati dalle bianche facciate delle case in
stile coloniale, capolavori architettonici realizzati interamente in
legno. La parola chiave per descrivere la città è “multi”,
multietnica, multiculturale, multilingue, multireligiosa, dove migliaia
di creoli, giavanesi, maroons, amerindi ed europei convivono senza
problemi, relazionandosi in olandese, che è la lingua ufficiale, ma
mantenendo comunque vivi tutti i dialetti e le tradizioni tipiche di
ciascuna cultura.
Nel 2002 il centro storico è stato dichiarato dall’UNESCO Patrimonio
dell’umanità, sottolineando lo spettacolare esempio di architettura
europea realizzata con influenze, oltre che materiali e tecniche
costruttive, esotiche.
Gli
edifici storici più interessanti da visitare sono: la Cattedrale di San
Pietro e Paolo, completata nel 1885 in Gravenstraat, ed ancora oggi la
più alta chiesa in legno mai costruita in tutto il Sudamerica; il
Palazzo Presidenziale, un maestoso esempio di architettura coloniale
inserito nel contesto verde di Piazza dell’Indipendenza, che esalta
ulteriormente il bianco accecante della struttura, aperta al pubblico
nelle occasioni formali e per la festa d’Indipendenza il 25 novembre;
e Fort Zeelandia, ultimato dagli inglesi nel 1651, trasformato alla fine
del ‘900 in carcere e luogo di tortura per prigionieri politici, oggi
in museo, con l’esposizione di manufatti appartenenti alla collezione
Stichting Surinaams.
Per
completare le visite di carattere culturale ci si può dirigere in Po
Straat, un’affascinante viale coloniale fiancheggiato da meravigliosi
edifici in legno, dove si trova il Museo Numismatico, una mostra dove
ammirare monete e banconote risalenti anche a 300 anni fa, mentre è
possibile rilassarsi facendo shopping passeggiando per i mercati Ready
Tex Crafts, specializzati nella produzione di oggetti artigianali
realizzati a mano, per il Mercato dei Fiori, dove non mancano le
fragranze ed i colori esotici, e soprattutto per le folkloristiche
bancarelle del quartiere Waterkant, affacciato sul fiume.
A testimonianza che il 91% del territorio nazionale è ricoperto dalla
foresta tropicale, si estendono nel centro di Paramaribo i Palm Gardens,
chiamati anche Palmentium, giardini ricoperti di altissime palme che
recano ombra ad un monumento commemorativo di un padre per il figlio
perduto. La zona di Uitgaanscentrum è invece il fulcro della vita
notturna, con hotel, ristoranti e discoteche dove ballare al ritmo di
salsa, particolarmente viva in febbraio in occasione dei festeggiamenti
del Carnevale, quando giocolieri, ballerini in costume e processioni di
carri mascherati si concentrano proprio per le vie di questo quartiere.
Altri eventi importanti sono la Surifesta, celebrata tra dicembre e
gennaio, con musicisti e artisti di strada che portano in piazza la
cultura del Suriname, e l’International Jazz Festival di ottobre.