Università
Centrale del Venezuela (o Universidad Central de Venezuela) è la più
importante Università pubblica dell'Venezuela. Ê stata fondata nel 12
dicembre 1721. La Città Universitaria è stata progettata
dall'architetto Carlos Raúl Villanueva ed è dichiarata Patrimoni
dell'umanità dell'Unesco in 2000.
Nel
secondo dopoguerra a livello mondiale comincia un vasto movimento di
revisione degli apporti ricevuti con dal movimento moderno ed in molti
casi si ottengono risultati di valore internazionale, non legati ai
modelli europei o statunitensi ma al contrario in grado di stimolare le
esperienze in corso nel vecchio e nel nuovo mondo. L'architettura di Le
Corbusier serve d'orientamento alle esperienze più vive e più avanzate
in molti lontani paesi.
In
Venezuela opera Carlos Raul Villanueva (1900 - 1975), che si diploma ai
Beaux-Arts di Parigi nel 1928. Fa un'architettura eclettica fino al
1940, quando diventa consulente del Banco Obrero, l'agenzia statale per
l'edilizia sovvenzionata. Dal 1940 dirige i principali interventi
pubblici, che aumentano sotto la dittatura di Perez Jimenez (1952-58) e
sceglie una propria ed originale linea di interpretazione del Movimento
Moderno, adattando il repertorio internazionale alle esigenze del clima
e dell'ambiente venezuelano. Villanueva ritiene che alcuni elementi
tradizionali dell'architettura venezuelana (il balcone, il portico ed il
patio, la gelosia, gli elementi schermanti dal sole, ecc.), debbano
essere reinterpretati e valorizzati nel tempo moderno. Realizza i grandi
gruppi di alloggi in verticale a Caracas El Paraiso, 2 de Diciembre, 23
de Jenero, con cui Perez Jimenez tenta di sostituire i nascenti ranchos
abusivi ma la sua opera più riuscita è la città universitaria di
Caracas, progettata dal 1944 al 1946 e completata nel corso degli anni
Cinquanta con importanti modifiche e nuovi edifici rispetto al progetto
originario.

Nel
complesso della Universidad Central de Venezuela di Caracas, che figura
tra i siti dichiarati Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO, Villanueva
realizza un insieme urbanistico ed architettonico unitario in tutti i
dettagli grazie anche al contributo, da lui richiesto, di importanti
artisti mondiali, Calder, Vasarely, Arp, Pevsner, Lèger. Il vasto
campus infatti è pieno di sculture astratte e di murales.
Al
suo interno c'è l'Aula Magna, uno splendido auditorium con 2.700 posti
che vanta la migliore acustica di tutto il paese e che è
particolarmente famoso perché appesi al soffitto ci sono i mobiles o
platillos volantes (dischi volanti) dello scultore statunitense
Alexander Calder.
Con i suoi 70.000 studenti, la UCV è la più grande università di
Caracas. Il campus si può raggiungere da Sabana Grande o con la
metropolitana (fermata Ciudad Universitaria). La Città Universitaria di
Caracas occupa un'area di 164,22 ettari, delimitata dall'Autopista
Francisco Fajardo, dall'Autopista El Valle e dall'Av. Las Acacias.
L'area confina con il Giardino Botanico e con la Sabana Grande e Plaza
Venezuela. La Città Universitaria si trova oggi nel cuore della città
come un'isola - un simbolo del potere dell'architettura e della fede
incrollabile nella Comunità Ideale - in mezzo all'area urbana caotica e
disordinata della moderna Caracas.
La
Sede e gli edifici della Universidad Central de Venezuela sono
considerati il capolavoro di Villanueva. La struttura, messa in piedi
tra il 1944 e il 1960, è un capolavoro di architettura, arte e moderna
pianificazione urbana, frutto dell'ingegno dell'architetto venezuelano
Carlos Ràul Villanueva e di un gruppo di artisti d'avanguardia.
Costruita sul sito della vecchia Hacienda Ibarra - che originariamente
apparteneva alla famiglia di Simon Bolívar - e collegata al nuovo
centro attorno a Plaza Venezuela, l'Università è il risultato di un
massiccio impegno di progettazione architettonica e urbanistica.
L'amministrazione
di Isaías Medina Angarita comprò la Hacienda Ibarra nel 1942, dando a
Villanueva un'occasione unica per applicare consapevolmente
l'integrazione tra arte e architettura su grande scala. Questo vasto
complesso urbano di circa 2 chilometri quadrati che in origine
comprendeva un totale di 40 edifici, rimane una delle più riuscite
applicazioni di Architettura Moderna in America Latina. Villanueva ha
lavorato in stretta collaborazione con tutti gli artisti che hanno
contribuito con le loro opere e ha curato personalmente la supervisione
del progetto per oltre 25 anni, fino alla fine degli anni 60, quando per
motivi di salute fu costretto a lasciare alcuni edifici in fase di
progettazione.
Elementi comuni utilizzati nell'Università Centrale del Venezuela sono
stati l'uso di gallerie coperte per fornire protezione dalle intemperie
e l'uso dei cortili interni e giardini per armonizzare costruito in un
continuo rapporti di pieni e vuoti. La perfetta fusione tra
l'urbanistica della tradizione coloniale con gli spazi aperti e
ventilati appropriati per la sua collocazione nella regione tropicale è
alla base del magnifico impatto che l'Università di Caracas ha sugli
occhi e sullo spirito di chi ha la fortuna di viverla o anche solo di
ammirarla.
Villanueva ha lavorato a stretto contatto con 28 tra i più importanti
artisti d'avanguardia del tempo, sia del Venezuela che del resto del
mondo, per costruire quello che continua ad essere una delle più
riuscite applicazioni di architettura moderna in America Latina e
sviluppare così le sue teorie circa l'integrazione tra arte e
architettura. Il principio ispiratore di Villanueva era la creazione di
uno spazio in cui l'arte e l'architettura coabitassero in armonia in una
'sintesi delle arti'. Tra alcuni dei pezzi più importanti presenti in
Università sono le 'Floating Clouds' di Alexander Calder, i murales di
Victor Vasarely, Wifredo Lam, Fernand Léger e le sculture di Jean Arp e
Henri Laurens. La Ciudad Universitaria di Caracas è stata dichiarata
patrimonio mondiale dall'UNESCO, ed è l'unico campus universitario
moderno ad aver ricevuto tale onore.
L'invito
volto agli artisti è di integrare le loro creazioni con le strutture
architettoniche pensate dall'architetto razionalista venezuelano Carlos
Villanueva. A Calder viene proposta la realizzazione del soffitto
dell'Aula Magna dell'università, mentre a Léger la decorazione delle
vetrate della Biblioteca. A Vasarely invece viene commissionata la
realizzazione di due murales e di una parete divisoria. I primi due
lavori hanno il carattere fondamentale di decorazione, essendo
espressione di arte applicata. Vasarely ripropone qui, ancora sul piano
bidimensionale, il linguaggio formale delle opere su tela con una
ripresa dell'importante 'Omaggio a Malevic' e di alcuni lavori eseguiti
nel periodo Gordes-Cristal.

I
più significativi edifici di questa grande città universitaria sono
l'Aula Magna e la Biblioteca centrale, che sono strategicamente
collegati da una Piazza Coperta intitolata 'Carlos Raul Villanueva'.
La
città universitaria di Caracas è conosciuta per la sua collezione di
arte moderna. Villanueva è riuscito a radunare artisti leader
provenienti dal Venezuela e dal resto del mondo e ha sviluppato le sue
teorie circa l'integrazione tra arte e architettura, fornendo spazi
pubblici con opere di celebri pittori e scultori.
Nel complesso della Piazza Coperta questa integrazione tra arte ed
architettura raggiunge la sua massima espressione, dalle sculture di
Arp, ai murali di Vasarely, al fantastico gruppo di nuvole di Calder,
che servono come dispositivi di controllo del suono all'interno della
sala principale.
Per un periodo di 30 anni, a partire dalla seconda metà degli anni '40,
Villanueva progettò, diresse e supervisionò l'intero complesso della
UCV. Nella Plaza Cubierta, la fusione tra l'esterno e l'interno segnala
la pausa di Villanueva con il puro formalismo, mentre la miscelazione di
luce e ombra funziona non solo come un dispositivo di regolazione
climatica ma anche come uno strumento sociale che raffigura uno spirito
per la democratizzazione dello spazio pubblico.
La Plaza Cubierta è ubicata nel cuore della città universitaria come
uno spazio aperto e coperto intorno cui si collocano le tre strutture più
rappresentative: il Rettorato, la Biblioteca e l'Aula Magna (sala
principale). Questo spazio è conformato da diversi territori che sono
definiti da una complessa composizione di rampe, pareti perforate e
traforate, murali senza appoggi e aperture nel tetto che permettono la
penetrazione della luce del sole. Ombre, sfumature e miscela di colori
permettono a questi territori di essere identificati.
Una delle caratteristiche più interessanti della architettura di
Villanueva è il recupero della identità locale reinterpretata secondo
i principi dell'International Style, in uno stretto rapporto tra
l'astrazione e la spontaneità della natura, tra l'innovazione
tecnologica e la riscoperta delle tipologie tradizionali
latinoamericane.