Fortezza di Baku con il Palazzo di Shirvanshah 
e il minareto (Torre della Vergine)
(Azerbaijan)

PATRIMONIO DELL'UMANITÀ DAL 2000

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Baku è la capitale dell'Azerbaijan. Il centro storico della città, che è un'antica fortezza, venne inserito nell'elenco dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO nel dicembre del 2000; è il primo sito dell'Azerbaijan ad essere inserito in questa lista.

Con ogni probabilità il nome Baku deriva dagli antichi nomi persiani della città: Badu-kube, che significa "città dove soffia il vento", o Baghkuh, che significa "monte di Dio". Fonti arabe si riferiscono alla città chiamandola col nome di Baku, Bakukh, Bakuya, oppure Bakuye, tutti nomi che paiono derivare dall'originale persiano.

Altre teorie suggeriscono che il nome derivi dai tempi più antichi dell'epoca zoroastriana, più precisamente dalla parola Baga, che significa "il sole" o "il Dio" in diverse lingue antiche.

La prima citazione scritta della città di Baku risale all'885 in occasione dell'inizio della dinastia dei Bagratidi. La città cominciò ad assurgere al rango di importante centro cittadino dopo la distruzione della città di Shemakha dopo un terribile terremoto nel XII secolo sotto il regno dello Shirvanshah Ahsitan I che elesse Baku a capitale. 

Nel 1501 lo scià Ismail I pose sotto assedio la città che però resistette all'attacco grazie alla sua doppia cinta di mura. Nel 1540, tuttavia la città venne conquistata dall'esercito della dinastia safavide e nel 1604 la fortezza di Baku venne rasa al suolo per ordine dello scià persiano Abbas I. Il 26 giugno 1723, dopo un lungo assedio e un pesante cannoneggiamento, la città si arrese alle truppe russe dello zar Pietro il Grande, il quale per decreto stabilì che Baku venisse presidiata da ben due reggimenti forti di circa 2400 soldati circa. 

Nel 1795 la città venne conquistata dalle truppe del sovrano della dinastia Qajar Mohammad Khan Qajar durante la sua lotta contro la Russia zarista per la sottomissione di tutto il Caucaso settentrionale. Nella primavera del 1796, per ordine della zarina Caterina II le truppe russe diedero via ad una grande offensiva nel Transcaucaso che vide la resa di Baku al contingente russo di 6.000 soldati giunti per conquistarla. 

Il 13 giugno 1796 la flotta russa entrò nella baia di Baku e subito dopo venne istituita una guarnigione permanente con a capo il generale Pavel Tsitsianov. Tuttavia lo zar Paolo I ordinò la cessazione della occupazione della regione e il ritiro delle truppe che lasciarono Baku nel 1797. 

Il successivo sovrano russo Alessandro I mostrò un rinnovato interesse per la conquista di Baku che venne riconquistata l' 8 febbraio 1806. Nel 1813 il possesso da parte della Russia della città venne sancito con il Trattato di Gulistan con il quale si sanciva il passaggio di Baku e di gran parte della regione caucasica dalla Persia all'Impero Russo.  

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A partire dal 1873 Baku assistette al boom petrolifero che diede un forte impulso al suo sviluppo urbanistico e industriale, dando vita al distretto noto come la Città Nera. In un breve lasso di tempo la città vide la fioritura di rappresentanze e delegazioni di compagnie provenienti da ogni angolo del mondo: svizzeri, inglesi, italiani, francesi, belgi, tedeschi e persino americani.

Il Palazzo dello Shirvanshahs, situato nel centro urbano di Baku, è uno dei monumenti più rappresentativi dell'architettura dell'Azerbaijan. Il complesso è costituito dalla costruzione principale del palazzo, il Divanhane, dalle tombe a volta, dalla moschea degli shah, dal mausoleo di Seyid Yahya Bakuvi, dalla porta est - cancello del Murad, da una cisterna e dai resti delle terme. La costruzione del complesso principale fu iniziata nel 1411 da Shirvanshah Sheykh Ibrahim I.

Il Divankhana è un piccolo padiglione in pietra, situato all'interno di un piccolo cortile circondato da su tre lati da una galleria ad archi. Il Divankhana consiste di un corridoio ottagonale coperto da una cupola in pietra sia all'interno che all'esterno. Il portale dell’entrata principale è finemente decorato con un intreccio di foglie di fico e di vite e con due medaglioni riportanti iscrizioni in cubico.

Il Mausoleo dello Shirvanshahs è una struttura di forma rettangolare sormontata da una cupola a forma di esaedro e decorata esternamente con stelle multiradiali. L’iscrizione sul portale indica il motivo per cui fu costruito il mausoleo; “Khalilullah I, il più grande sultano, il più grande Shirvanshah l’omonimo del divino profeta”. All’esterno del portale, su due medaglioni è riportato il nome dell’architetto: Memar Ali (architetto Ali). 

Il Palazzo Moschea è situato nella corte più bassa del complesso. Il laconicismo dei suoi volumi, completato con due cupole, è protetto dalla linea proporzionata del minareto che svetta all’angolo nord-est della costruzione.

Nella moschea sono situate due cappelle per la preghiera: un locale di grandi dimensioni per gli uomini e un secondo locale più piccolo per le donne.

Il Mausoleo di Seyid Yahya Bakuvi è situato nella parte meridionale del complesso. Seyid Yahya Bakuvi era un erudito reale nella corte di Shirvanshah Khalilullah. Il Mausoleo è di una figura ottagonale: la parte superiore era abilita alla celebrazione del culto mentre la parte più bassa era alloggiata la volta sepolcrale.