Il sito
archeologico raccoglie le testimonianze dell’ultima cultura neolitica
della giada, che si sviluppò nell’area del delta del Fiume Azzurro,
in Cina. La zona di riferimento del sito più importante è quella nella
contea di Yuhang, nello Zhejiang.
Situate
lungo il bacino del fiume Yangtze, sulla costa sud-orientale del Paese,
le rovine di Liangzhu rappresentano un eccezionale esempio di civiltà
urbane precoci. I monumenti, la pianificazione urbana, il sistema
idrico e la gerarchia sociale espressa dalla differenziazione delle
sepolture, indicano una struttura complessiva molto avanzata per
l’epoca neolitica (3300-2300 a.C.).
La cultura
di Liangzhu (3400 a.C.- 2250 a.C.) è l'ultima cultura neolitica della
giada sviluppatasi nell'area del delta del Fiume
Azzurro. La sua area di influenza si estese dai dintoni del
lago Tai
Hu, a nord lungo il corso del fiume Azzurro fino a Nanchino,
a est fino Shanghai e
al mare, e a sud fino a Hangzhou.
Era
presente una stratificazione
sociale in quanto i manufatti di giada, avorio e lacca sono
stati ritrovati solamente in tombe ricche, mentre il vasellame era
comune nelle sepolture più povere. Il sito di riferimento è stato
identificato nella contea di Yuhang, nello Zhejiang,
e fu inizialmente scavato nel 1936 da Shi Xingeng. In totale si
conoscono oltre cento siti appartenenti alla cultura di Liangzhu.
La
cultura possedeva un'agricoltura avanzata, conosceva l'irrigazione, la
coltivazione del riso in
risaia e l'acquacultura dei
pesci. Le case erano spesso costruite su palafitte sulle rive dei laghi
o lungo il corso dei fiumi.
Gli
oggetti in giada di questa cultura, prevalentemente ad uso rituale e di
grandi dimensioni, erano caratterizzati da lavorazioni fini e spesso
incisi con il motivo taotie.
Gli artefatti più rappresentativi di questa cultura sono i tubi cong.
Il cong più pesante finora ritrovato pesa 3,5 kg. Sono stati
ritrovati anche dischi in giada detti Bi e
le Yue, asce da cerimonia.
Sono
stati ritrovati pendenti in giada con incisioni rappresentanti piccoli
uccelli, tartarughe e pesci. L'oggettistica in giada della cultura di
Liangzhu ha prevalentemente un colore bianco-latteo, a causa
dell'origine da rocce di tremolite,
anche se sono state ritrovate giade a base di actinolite e serpentino.
Un
altare di questa cultura, scavato a Yaoshan nello Zhejiang,
dimostra che le strutture religiose erano abbastanza elaborate e
costituite da pile di pietre e pareti di sasso, un'indicazione questa
che la religione aveva già un'importanza considerevole. L'altare era
strutturato su tre livelli, con la piattaforma superiore in terra
battuta. Altre tre piattaforme circostanti erano pavimentate con
ciottoli. Ci rimangono le rovine di un muro di pietra, e dodici solchi,
divisi in due file, sull'altare.
La
scoperta della base delle antiche mura di cinta di una città è stata
annunciata dal governo provinciale dello Zhejiang il 29 novembre 2007.
Questo ritrovamento, assieme ad altri resti identificati come parti di
costruzioni cittadine, fanno ritenere che il sito fosse l'antica
capitale della cultura di Liangzhu, la cui influenza si estendeva fino
alle attuali Jiangsu, Shanghai, e la provincia di Shandong.
Il
Museo della cultura di Liangzhu è stato inaugurato nel 2008. Si trova a
circa 17,5 km a nord-ovest della punta del lago Xi Hu, nello
Hangzhou.
