Namhansanseong è un
complesso fortificato situato sulle pendici del monte Han meridionale, a
sud-est di Seul, risalente al XVII secolo.
Namhansanseong fu
progettata come capitale d'emergenza per la dinastia Joson (1392-1910)
in un luogo montuoso situato venticinque chilometri a sud-est di Seul
(Seoul).
Costruita e difesa da
monaci-soldati buddisti, poteva ospitare 4000 persone ed adempiere
importanti funzioni amministrative e militari. I resti più antichi
risalgono al VII secolo, ma fu ricostruita più volte, soprattutto nei
primi anni del XVII secolo in previsione di un attacco da parte della
dinastia Sino-Manchu Qing.
La città incarna una
sintesi dei concetti difensivi d'ingegneria militare del periodo, con
influenze cinesi e giapponesi e alcuni adattamenti nell'arte della
fortificazione in seguito all'introduzione delle armi con polvere da
sparo da parte dei paesi occidentali.
La città è sempre
stata abitata e fu la capitale della provincia per un lungo periodo;
contiene elementi che dimostrano la sua varietà militare, civile e
religiosa ed è diventata un simbolo della sovranità coreana.
