Chiese barocche delle Filippine
è la denominazione ufficiale di 4 chiese di epoca spagnola che si
trovano nelle Filippine.
Esse sono: Chiesa di San Agustin a
Manila; Nuestra Señora de
la Asuncion
a Santa Maria, Ilocos Sur; Chiesa di San Agustin a Paoay, Ilocos Norte;
Chiesa di San Tomas de Villanueva a Miagao, Iloilo.
Questi edifici sono parte integrante
della storia delle Filippine, non solo per quanto riguarda
l'introduzione del Cristianesimo nell'arcipelago ma per essere state
usate come spina dorsale del colonialismo spagnolo, quando Stato e
Chiesa erano visti come la stessa cosa.
Gli
artigiani indigeni cercarono di adeguare le richieste dei sacerdoti alla
cultura e all'architettura filippine - i cui caratteri orientali
derivano dalle influenze dell'Indostan, della Birmania e della Cina - e
alle caratteristiche geologiche del territorio dove frequenti sono i
terremoti. Poco alla volta si reinterpretò il barocco per dar vita a
uno stile che, pur tradendo la sua origine dall'Europa, raccoglieva
elementi tipici dell'arte sviluppatasi nelle colonie spagnole in America
e finiva per essere, in quanto a essenza e decorazioni, interamente
locale.
L'architettura delle chiese riflette
l'adattamento dello stile spagnolo/latino-americano al contesto locale,
compresa la fusione con motivi tipici dell'arte cinese, ma riflette
anche le influenze politiche della Chiesa. Questi edifici sono stati
oggetto nei secoli di attacchi e ribellioni da parte delle popolazioni
locali, e questa è la ragione per cui alcuni di essi sembrano più
fortezze che edifici di culto. Soprattutto ciò si nota nella chiesa di
Santa Maria, situata sulla cima di una collina, che veniva utilizzata
come cittadella nei tempi di crisi. Anche la chiesa di Miagao ha subito
diversi attacchi da parte delle popolazioni musulmane del sud.
Essendo le isole Filippine situate
nella cosiddetta cintura di fuoco, nella costruzione di questi edifici
si è data molta importanza ai contrafforti e alla stabilità delle
fondamenta; nonostante ciò, alcune chiese sono state danneggiate in
seguito a terremoti, ma sono poi state prontamente ricostruite. La
chiesa di San Agustin a Manila è l'unica struttura del centro storico,
l'Intramuros, che sia sopravvissuta alla Seconda guerra mondiale.
Oltre a queste 4 chiese, il governo
filippino ha dichiarato Patrimonio nazionale altre 26 chiese
risalenti all'epoca della colonizzazione spagnola, anche se esse non
rientrano nei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.
Chiesa
di San Augustin - Scoperte
da Ferdinando Magellano nel 1521, le Filippine (così chiamate in onore
del re di Spagna Filippo II da Ruy Lopez de Villalobos che occupò
alcune isole dell'arcipelago nel 1542) furono completamente conquistate
dagli spagnoli grazie a una spedizione guidata da Miguel Lopez de
Legazpi durata sei anni (1565-1571).
Lopez
de Legazpi costruì nell'area dove oggi sorge la città di Manila il
palazzo del governatore, un convento per gli Agostiniani, alcune
abitazioni e la chiesa dell'lnmaculada Concepción de San Augustin.
Questa
fu il primo tempio cristiano delle Filippine. Nel 1587 gli Agostiniani
sostituirono gli edifici provvisori in legno con una chiesa e un
monastero in pietra, che divennero il punto di riferimento dell'Ordine
nelle Filippine e il complesso senza dubbio più attivo nell'opera di
evangelizzazione dell'arcipelago.
Con
l'arrivo dei Domenicani nello stesso anno, venne fondato il primo
ospedale.
Nel
1854 al complesso religioso vennero aggiunti due campanili, uno dei
quali fu demolito dopo il terremoto del 1880. All'interno della chiesa
risaltano una bella pala d'altare, il pulpito, il coro, gli stalli, i
dipinti murali del XIX secolo e le piccole cripte, a forma di cappella,
che si aprono nelle due pareti della navata; sono degni di nota
soprattutto la volta in pietra, la cupola e il vestibolo, un'opera unica
nelle Filippine.
Le
pareti divisorie fungono da contrafforti, sull'esempio delle lesene
delle chiese barocche tedesche. Al termine della seconda guerra mondiale
si salvò solo la chiesa, mentre il monastero, che comprendeva una serie
di chiostri, arcate, cortili e giardini, andò distrutto.
Chiesa
Señora de
la Asuncion - La
missione di Nuestra Senora de la Asunción venne edificata a Santa
Maria, nel settore nord-occidentale di Luzon, nel 1765, anno in cui le
Filippine erano parzialmente occupate dagli inglesi e il governatore
spagnolo si trovava in grandi difficoltà anche a causa delle scorrerie
dei pirati musulmani lungo le coste.
Nonostante
questa situazione poco incoraggiante, la Asunción fu una delle
fondazioni agostiniane più prospere dell'isola e servì da base per la
cristianizzazione della parte settentrionale dell'arcipelago.
A
differenza di altri templi filippini, costruiti nella cornice di una
grande piazza, Nuestra Senora de la Asunción si erge sulla parte alta
di una collina, circondata da solide mura difensive. Il campanile
presenta elementi propri dell'architettura ispano-filippina.
La
chiesa, costruita in mattoni con solidi contrafforti e una facciata
monumentale, poggia su un massiccio basamento che ha lo scopo di
garantire la stabilità della costruzione in caso di terremoti.
L'interno è in uno stato di conservazione piuttosto buono, anche se in
alcuni punti le decorazioni a stucco sono andate perdute.
Chiesa
di San Augustin de Paoay - La chiesa costituisce, insieme a Nuestra
Senora de la Asunción, l'esempio più significativo del cosiddetto
"barocco sismico", un tipo di architettura caratterizzata
dall'uso di elementi di sostegno in grado di rafforzare la struttura
degli edifici in caso di terremoti. Per
questo motivo, quattordici pilastri sono allineati lungo la gigantesca
volta della chiesa che ne sostiene un'altra più piccola, decorata con
rosoni piramidali.
Mentre
nella zona bassa dell'abside e nella maggior parte delle pareti sono
stati utilizzati blocchi di pietra corallina, nelle zone superiori sono
stati adoperati mattoni; nella facciata questi materiali compaiono
invertiti.
Anche l'imponente campanile è in pietra corallina: costruito in un
momento successivo, è situato a una certa distanza dalla chiesa, in
modo da non danneggiarla in caso di crollo.
La
prima menzione di questo edificio risale al 1593, anche se la chiesa
assunse il titolo di parrocchia soltanto nel 1686. La chiesa fu
completata tra il 1694 e il 1710 e più volte danneggiata dai frequenti
terremoti (1865, 1885, 1990). Attualmente, mentre l'interno si presenta
completamente rinnovato e restaurato, l'esterno, in particolare il
campanile e le mura, mostra i gravi danni provocati dalla vegetazione.
San
Tomas de Villanueva - La quarta chiesa barocca delle Filippine è
quella di San Tomàs de Villanueva fondata nel 1726 su una collina nella
città di Miagao. Nel 1731, con la costruzione di una modesta chiesa e
dell'annesso convento, la missione agostiniana di Miagao divenne una
parrocchia indipendente.
La
distruzione e il saccheggio della città da parte dei pirati musulmani
nel 1741 e nel 1754, resero necessaria la ricostruzione della chiesa in
un luogo più sicuro. Il nuovo tempio, eretto fra il 1787 e il 1797,
venne concepito come una fortezza, con un posto di guardia per prevenire
eventuali attacchi.
La
sua elegante facciata, riccamente decorata e fiancheggiata da due torri
di altezza diversa, denota la consueta reinterpretazione locale degli
elementi decorativi occidentali. Un esempio è fornito dal frontone in
cui campeggia la figura di San Cristoforo che indossa abiti tipici del
luogo, porta in spalla un Cristo bambino e sta per posarlo su una palma
da cocco.
La
chiesa di San Tomàs de Villanueva è stata danneggiata seriamente due
volte: la prima nel 1898, durante la guerra per l'indipendenza dalla
Spagna; la seconda durante la seconda guerra mondiale, quando un
incendio distrusse parzialmente l'interno dell'edificio.
Finalmente,
nel 1973, la chiesa è stata dichiarata monumento storico nazionale, e
da allora sono cominciati i lavori di risanamento del tetto e della
facciata.
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