Ferrovie di montagna dell'India
India

PATRIMONIO DELL'UMANITÀ DAL 1999 - 2005 - 2008
  

 

Più di 4.000 anni fa nell’India settentrionale c’erano costruttori che fabbricavano mattoni. Non immaginavano di certo che quei mattoni avrebbero trovato la loro collocazione in una gigantesca rete ferroviaria nel subcontinente indiano.

Il sistema ferroviario indiano è gigantesco! I treni sono il principale mezzo di trasporto dell’India, che ha più di un miliardo di abitanti. Oltre ai normali spostamenti quotidiani della popolazione, la tradizione culturale dell’India prevede che i milioni di persone che vivono lontano dai parenti vadano a trovarli di frequente per eventi familiari come nascite, feste, funerali, matrimoni o malattie.

Ogni giorno una media di oltre 8.350 treni percorrono circa 80.000 chilometri con a bordo più di 12 milioni e mezzo di passeggeri. I treni merci trasportano 1,3 milioni di tonnellate di prodotti. In totale, treni merci e treni passeggeri percorrono ogni giorno tre volte e mezzo la distanza terra-luna!

Pensate alle 6.867 stazioni, alle 7.500 locomotive, alle oltre 280.000 carrozze e vagoni e ai binari lunghi complessivamente quasi 108.000 chilometri , inclusi i raccordi, e capirete perché le ferrovie indiane devono impiegare circa 1,6 milioni di persone, la più grande forza lavoro di qualsiasi azienda del mondo. 

A metà del XIX secolo l’India produceva un’enorme quantità di cotone grezzo, il cui trasporto avveniva su strada fino ai porti dai quali salpava per essere esportato. L’India, però, non era il principale fornitore di cotone degli stabilimenti tessili della Gran Bretagna; gran parte del cotone proveniva dal profondo Sud dell’America Settentrionale. Tuttavia la perdita del raccolto del 1846 in America, cui fece seguito la guerra di secessione (1861-1865), creò l’urgente bisogno di importare cotone da altri luoghi. La soluzione fu l’India. Ma per continuare a far funzionare gli stabilimenti inglesi del Lancashire occorrevano trasporti più veloci. Nel frattempo furono fondate la East Indian Railway Company (1845) e la Great Indian Peninsula Railway (1849). Si firmarono contratti anche con la Compagnia (Inglese) delle Indie Orientali, i maggiori commercianti del subcontinente indiano. I lavori procedettero celermente e il 16 aprile 18 53 fu intrapreso il primo viaggio ferroviario: comprendeva un percorso di 34 chilometri dalla zona del porto detta Bori Bunder, situata a Bombay (ora Mumbai), alla città di Thāna .

Raggiungere da Bombay l’entroterra in cui si produceva cotone voleva dire attraversare i Ghati Occidentali, un’impervia catena montuosa. Ingegneri e operai britannici, coadiuvati da migliaia di operai indiani, anche 30.000 alla volta, lavorarono alacremente senza disporre delle tecnologie moderne. Impiegando per la prima volta nel mondo un tracciato a rampe, posarono un binario che superava un dislivello di 555 metri in appena 24 chilometri . Scavarono 25 gallerie della lunghezza complessiva di 3.658 metri . Raggiunsero l’altopiano del Deccan e la ferrovia entrò in funzione. Il lavoro procedette speditamente in tutto il paese, incentivato non solo dal commercio ma anche dal bisogno di spostare rapidamente truppe e personale man mano che gli inglesi incrementavano gli affari nel subcontinente.

Nel XIX secolo per i pochi che potevano permettersi di viaggiare in prima classe il caldo e la polvere erano tollerabili. In una carrozza privata c’era un letto comodo, gabinetto e vasca da bagno, camerieri per il servizio ristoro che andava dal tè del mattino alla cena, una ventola installata su un contenitore di ghiaccio per fare fresco, un barbiere e libri tratti dalla collana della Wheeler’s Railway Library, fra cui i romanzi più recenti dello scrittore Rudyard Kipling, nato in India. Louis Rousselet, che viaggiava negli anni ’60 del 1800, disse che poteva “percorrere questa enorme distanza con relativamente poco sforzo”.

Entro il 1900 la rete ferroviaria dell’India era diventata per grandezza la quinta del mondo. Le locomotive a vapore, diesel ed elettriche, il materiale rotabile e le carrozze, che in precedenza venivano tutti importati, ora erano prodotti localmente. Alcuni motori erano dei veri bestioni: locomotive del peso anche di 230 tonnellate, motori elettrici da 6.000 cavalli e motori diesel del peso di 123 tonnellate con una potenza di 3.100 cavalli. Nel 1862 comparve il primo treno a due piani. L’India può vantare la banchina ferroviaria più lunga del mondo, 833 metri, che si trova a Kharagpur, nel Bengala Occidentale, mentre i binari più lunghi, 304 metri ciascuno, si trovano a Sealdah, Calcutta.

I primi treni correvano su rotaie a scartamento normale. In seguito, per risparmiare fu introdotto il binario a scartamento metrico insieme allo scartamento ridotto per le salite. Nel 1992 prese il via il piano di scartamento unico e fino ad ora circa 8.000 chilometri di rotaie sono passate dallo scartamento ridotto e metrico allo scartamento normale.

I treni suburbani di Mumbai trasportano milioni di pendolari e appaiono costantemente sovraffollati. Sulla metropolitana di Calcutta possono viaggiare ogni giorno 1,7 milioni di passeggeri. A Chennai (ex Madras) c’è la prima ferrovia sopraelevata dell’India. Fra le recenti innovazioni ci sono le prenotazioni computerizzate e gli sportelli per informazioni muniti di elaboratori elettronici. Questo gigante si dà molto da fare e continua a crescere.

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Per sfuggire al caldo, i colonizzatori inglesi amavano andare in montagna. La prospettiva di arrivarci più velocemente portò alla costruzione di una ferrovia sulle montagne con “treni giocattolo”. A quel punto viaggiare divenne più veloce, perlomeno rispetto ai viaggi a cavallo o in portantina. Per esempio nell’India meridionale il “treno giocattolo” si addentra fra i monti Nilgiri, o Monti Azzurri. Procedendo a una media di 10,4 chilometri orari è forse il treno più lento dell’India. 

Ma che viaggio! Si attraversano le piantagioni di tè e caffé fra le montagne, fino a Coonoor, a 1.712 metri d’altezza. Costruito alla fine del XIX secolo, il binario sale per una pendenza di un metro ogni 12 e ha 208 curve e 13 gallerie. Utilizza il sistema di rotaia a cremagliera tipo Abt: è una rotaia munita di denti su cui si ingrana la locomotiva, che spinge il treno da dietro. Queste rotaie sono fra le più vecchie e ripide del mondo a servirsi della cremagliera e dell’aderenza.

La linea ferroviaria himalayana di Darjeeling si inerpica su rotaie che sono ad appena 61 centimetri l’una dall’altra, con una pendenza di un metro ogni 22,5, fino a Ghoom, la più alta stazione ferroviaria dell’India, a 2.258 metri sopra il livello del mare. Le rotaie hanno tre curve a spirale e sei tracciati a zigzag. Il tratto più famoso, la curva Batasia, fa venire ai passeggeri la tentazione di saltare giù dal treno, arrampicarsi su per i pendii coperti d’erba e risalire sul treno dopo la curva. L’emozionante viaggio raggiunge il culmine con il panorama di Kanchenjunga, la terza montagna più alta del mondo. Nel 1999 l’UNESCO conferì a questa ferrovia lo status di patrimonio mondiale, rendendo il suo futuro più sicuro.

Per raggiungere Simla, che era la capitale estiva dell’India durante il dominio britannico, a 2.100 metri d’altezza, il treno attraversa 102 gallerie, oltrepassa 869 ponti e fa 919 curve in una tratta di appena 95 chilometri ! Attraverso le grandi finestre e il tetto di vetroresina trasparente si possono ammirare scenari favolosi.