Città storica di Ahmedabad
India

 PATRIMONIO DELL'UMANITÀ DAL 2017
 

 

La storia di Ahmedabad prende avvio nel 1411 quando Ahmed Shah I, governatore della zona per conto dei sultani di Delhi, si dichiarò indipendente approfittando del caos provocato dall'invasione di Tamerlano. Il nuovo sovrano fondò una nuova capitale cui diede il suo nome. Sotto i suoi successori la città si sviluppò rapidamente grazie alle sue numerose fabbriche di tessuti che venivano esportati in tutto il Medio Oriente e finanche in Europa da navi che salpavano dal vicino porto di Surat.

Nel 1572 l'imperatore moghul Akbar riuscì ad annettersi la città e tutto il Gujarat ma la conquista non ne compromise prosperità che invece si accrebbe ulteriormente. Nel XVIII secolo la città declinò in seguito all'indebolimento dell'impero e subì ripetute aggressioni da parte dei Maratti. Nel 1817 entrò nell'orbita britannica. La concorrenza della città di Manchester che inondava l'India con i suoi filati pose gravi problemi alle industrie locali. Un aiuto venne loro dal movimento per l'indipendenza dell'India che esortava la popolazione del paese a boicottare i prodotti inglesi. Gandhi vi trovò un clima favorevole e nel 1917 vi fondò un Ashram. 

Fu ad Ahmedabad che lo statista intraprese nel 1930 la famosa marcia del sale per protesta contro una tassa imposta dai dominatori britannici su questo prodotto di così largo consumo. Nel maggio del 1960 Ahmedabad divenne capitale dello stato del Gujarat. 

Nel 2001 un terremoto di 6.9° della scala Richter provocò seri danni ai suoi edifici causando la morte di 750 persone. L'anno successivo fu segnato da attentato a un treno che trasportava pellegrini di religione indù al tempio di Godhra. 

Gran parte delle antiche mura cittadine - che vantavano 12 portali d'ingresso e 139 torri - sono andate distrutte, ma fortunatamente molti sono i monumenti ancora presenti e alcuni di essi offrono esempi unici e magnifici di architettura indo-islamica.

La cittadella vera e propria, Bhadra, formava un rettangolo lungo il fiume, oggi tra il Ponte Nerhu e il Ponte Ellis. Una stretta strada collegava il palazzo fortificato di Ahmed Shah col centro della città. Sul lato est trovate il Palazzo, oggi Ufficio postale. 

Bhadra Fort fu costruito nel 1411 dal fondatore Ahmed Shah e più tardi chiamato con il nome della Dea Bhadra, un'incarnazione di Dea Kali, al momento trasferito come ufficio governativo per cui vi serve il permesso di salire sul tetto per godersi la vista dall'alto sulle vie circostanti.

La moschea di Sidi Sayid, del 1570, era integrata nelle mura nell'angolo nord-orientale ma oggi sorge isolata. Celebri le magnifiche finestre in pietra scolpita che compongono i rami di un albero, ma anche gli eroi e gli animali della mitologia locale che gli artigiani hindu poterono immortalare sulla moschea, che fu costruita poco dopo la definitiva annessione del Gujarat all'impero di Akbar il Grande.

La zona antica della città attorno alla cittadella è suddivisa in gruppi di antichi edifici che quasi formano quartieri a sé stanti, i Pol, ed è ancora affascinante perdersi per le sue stradine, dove enormi portali in legno danno accesso a stretti vicoli sui quali si affacciano le antiche Havelis con magnifiche decorazioni nelle quali abitavano comunità dedite alle stesse occupazioni: mercanti, intagliatori, stampatori o gioiellieri: ogni categoria aveva il proprio Pol completo di strade, case e piazze. 

Jama Masjid, la moschea principale, fu costruita nel 1423 da Ahmed Shah. Sebbene le 260 colonne che sostengono il tetto siano ancora in piedi, i due minareti furono spezzati a metà da un violento terremoto nel 1819 e poi definitivamente distrutti da un'altro sisma nel 1957. Vi sono 260 colonne che sostengono 15 cupole. Possono risultare opprimenti tante colonne e così poco spazio tra loro, soprattutto se si visita durante la preghiera. Il grande numero di ventilatori fanno circolare l'aria, altrimenti l'atmosfera e l'odore sarebbero impossibili da sopportare. Come in tutti i luoghi di culto bisogna mantenere il rispetto e togliersi le scarpe (come in tutte le moschee). Durante le funzioni religiose bisogna coprirsi la testa e le donne non dovrebbero entrare nel recinto principale. La tomba di Ahmed Shah fu costruita poco dopo la morte del sovrano nel 1442.

Nei pressi della stazione ferroviaria si trovano i minareti di Sidi Bashir poi alcune altre moschee (Hasan Muhammad Chishti e la Rani Rupmati Masjid) finemente decorate in stile hindu e islamico. 

Per gli appassionati di tessuti e artigianato locale poi è imperdibile il Museo dei Tessuti Calicò: le guide vi illustreranno un'incredibile varietà di stoffe tessute a mano, ricamate, ikat, bandhani, il tutto proveniente dalla collezione dei Sarabhai, famiglia di magnati del settore, una delle più preziose collezioni di tessuti del mondo. 

Dada Hari Wav fu costruito nel 1501 da una delle donne dell'harem del sultano Begara, presenta una serie di gradini che scendono verso varie piattaforme più basse per poi terminare a un piccolo pozzo ottagonale.