Città vecchia di Acri
Israele

 PATRIMONIO DELL'UMANITÀ DAL 2001

 

La città di San Giovanni d'Acri è conosciuta nei vari idiomi dei popoli che l'abitarono: Accho, Acco, Aak, Ake, Akre, Akke, Ocina, Antiochia Ptolemais, Antiochenes, Ptolemais Antiochenes, Ptolemais o Ptolemaïs e Colonia Claudii Caesaris. La cittadina si trova attualmente nello Stato di Israele, nella Galilea occidentale, nel Distretto Nord dello Stato ebraico. Fu a lungo considerata la "Chiave della Palestina", per essere la sua posizione dominante sul litorale che congiunge la pianura interna di Esdraelon, così da consentire il più agevole degli ingressi nell'interno della regione.

La Città Vecchia di S. Giovanni d'Acri (Acri) è stata inclusa dall'UNESCO fra i siti definiti "patrimonio mondiale dell'umanità", fra cui un tunnel che è pertinente alla fortezza del XIII secolo dei Cavalieri Templari.

Dal 1990 sono stati avviati ampi lavori archeologici e di conservazione delle antiche strutture monumentali. I lavori si svolgono sotto l'egida della Old Acre Development Company (OADC).

La prima cosa notevole che salta agli occhi quando si giunge ad Acri è il possente muro difensivo, costruito a nord e a est della città. Le mura furono edificate nel 1800-1814 da Jazzār Pascià (chiamato dai locali al-Jezzār) e dal suo consigliere ebreo Haim Farkhi. Esso è una moderna fortificazione di controbatteria che comprende un compatto muro difensivo, un fossato asciutto, varchi per i cannoni e tre Burj (grosse torri di difesa).

Nel 1750 il governatore di Acri, utilizzò ciò che sopravviveva delle mura crociate per erigervi al di sopra le sue mura. Esse furono rinforzate tra il 1775 e il 1799 da Jazzār Pascià e sopravvissero all'assedio di Napoleone. Le mura sono poco spesse, la loro altezza era di 10- 13 metri e lo spessore di solo 1 metro .

Le mura dalla parte del mare, che sopravvive pressoché completo, è l'originario muro di al-Omar, rinforzato da al-Jazzār. Tuttavia le mura che guardano verso terra e che resistette all'assedio di Napoleone è stato rimpiazzato nel 1800 da mura moderne per volere di al-Jazzār.

La moschea di al-Jazzār fu costruita da Jazzār Pashā con materiali prelevati da Caesarea Palaestina: la sua tomba è all'interno.

Il Hammām è un bagno turco. Il "Hammām del Pascià" di Acri è meritevole di ricordo perché l'Irgun lo usò per irrompere all'interno della prigione della cittadella.

La cittadella di Acri è una fortificazione ottomana, edificata sulla cittadella costruita a suo tempo dall'Ordine degli Ospitalieri. La cittadella faceva parte del complesso difensivo della città, rafforzando il muro settentrionale.

Nel corso del XX secolo, la cittadella fu per lo più usata come prigione e luogo d'impiccagione. Nel corso del Mandato britannico, attivisti sionisti ebraici furono imprigionati qui e alcuni giustiziati. Nel 1947, membri dell'Irgun irruppero nella cittadella e liberarono numerosi prigionieri.

Oggi la cittadella di Acri ospita quanto segue:
- Le fortificazioni ottomane (inclusi la torre e il fossato)
- I Centri Visitatori della Vecchia Città di Acri
- Il "giardino incantato": un nuovo giardino piantato in base alle descrizioni storiche del giardino esistente in età crociata
- La prigione e il patibolo britannici di Acri
- Monumento ai combattenti della resistenza ebraica giustiziati durante il Mandato britannico
- Museo sui prigionieri della resistenza ebraica
- La cella di Bahá'u'lláh, fondatore della fede Bahá'í
- Le sale dei Cavalieri 

Sotto la cittadella e la prigione di Acri, scavi archeologici hanno rivelato un complesso di sale costruite dai Cavalieri dell'Ordine dell'Ospedale. Questo complesso faceva parte della cittadella degli Ospitalieri, connessa alle mura settentrionali di Acri.

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Il complesso comprende: sei sale semi-comunicanti, un ampio salone recentemente riportato alla luce, le segrete, una sala da pranzo con un tunnel), la posta e una cripta (resti di un'antica chiesa gotica)

Poche città hanno avuto una storia più complessa e agitata di Acri. Di antica origine, Acri può essere probabilmente identificata con la Aak citata fra le città tributarie di Thutmoses III (1500 a .C.), mentre è certo che essa sia la Akka delle lettere di Amarna. Dagli Ebrei fu conosciuta col nome già ricordato ma è menzionata solo una volta nell'Antico Testamento, come uno dei siti da cui gli Israeliti non espulsero gli abitanti Cananei. 

Teoricamente fu il territorio della tribù di Asher, e Josephus assegnò il suo nome al distretto di uno dei governatori provinciali di Salomone. Nel corso della dominazione ebraica, tuttavia, le sue relazioni politiche furono sempre intrattenute con la Siria piuttosto che con i Filistei: così, nel 725 a .C. circa si unì a Sidone e Tiro in una rivolta contro Shalmaneser V. Ebbe un'esperienza travagliata durante i tre secoli che precedettero l'era cristiana.

Gli storici greci la chiamarono Ake (Giuseppe Flavio la chiama anche Akre); ma il nome fu cambiato in Antiochia Ptolemais poco dopo la conquista da parte di Alessandro Magno, e quindi in Ptolemais, probabilmente ad opera di Tolomeo Soter, dopo la spartizione dei domini di Alessandro Magno.

Strabone si riferisce alla città parlando di un raduno persiano nella loro spedizione contro l'Egitto. Verso il 165 a .C. Simone Maccabeo sconfisse i Siriani in varie battaglie in Galilea e li sospinse verso Ptolemais. Nel 153 d.C. circa, Alessandro Balas, figlio di Antioco Epiphanes, disputando la corona siriana a Demetrio, s'impadronì della città, che gli spalancò le porte. Demetrio offrì numerose donativi ai Maccabei per ottenere il sostegno ebraico contro il suo rivale, inclusi gli introiti di Ptolemais a beneficio del Tempio di Gerusalemme, ma invano. Jonathan si associò ad Alessandro e nel 150 a .C. fu da lui ricevuto con grandi onori a Ptolemais. Qualche anno più tardi, tuttavia, Tryphon, un ufficiale dei Siriani, che aveva pesanti sospetti sui Maccabei, attirò Jonathan a Ptolemais e qui lo prese prigioniero a tradimento.

La città fu anche presa d'assalto e conquistata da Alessandro Gianneo, da Cleopatra VII d'Egitto e da Tigranes II d'Armenia. Qui Erode costruì un ginnasio e qui gli Ebrei incontrarono Petronio, inviato per erigere statue dell'Imperatore nel Tempio, persuadendolo a tornare sui suoi passi. San Paolo trascorse una giornata a Ptolemais. La città fu costituita in colonia romana: la Colonia Claudii Caesaris. 

Gli Arabi presero la città nel 638, e la tennero fin quando la persero nel 1104 ad opera dei Crociati. Costoro la costituirono nel loro porto principale in Palestina. Fu riconquistata da Saladino nel 1187, assediata da Guido di Lusignano nel 1189 che avviò l'Assedio di Acri, e conquistata ancora da Riccardo I d'Inghilterra nel 1191. Divenne quindi la capitale di ciò che rimaneva del Regno di Gerusalemme. Nel 1229 fu posta sotto il loro controllo dai cavalieri Ospitalieri (da cui derivarono uno dei tanti nomi dell'Ordine). Fu il caposaldo finale dello Stato crociato (Outremer) e cadde al termine di un sanguinoso assedio nel 1291 condotto dai Mamelucchi. Gli Ottomani, sotto il Sultano Selim I conquistarono la città nel 1517, avviando una fase di pressoché totale decadenza per la città. Maundrell nel 1697 la trovò in completa rovina, salvo per un caravanserraglio occupato da alcuni mercanti francesi, una moschea e poche povere ville.

Verso la fine del XVIII secolo la città tornò a nuova vita sotto il governo di āhir al-Omar, uno shaykh locale: il suo successore, Jazzār Pascià, governatore di Damasco, la sistemò e la fortificò a costo di pesanti imposte che gli assicurarono tutti i benefici connessi alle sue migliorie. Verso il 1780 Jazzār mise al mando in modo perentorio la colonia commerciale francese, malgrado le proteste del governo di Parigi e rifiutò di ricevere un console.

Nel 1799 Napoleone, coerentemente col suo progetto di attizzare una rivolta siriana contro i dominatori turchi, comparve davanti ad Acri ma, dopo un assedio di due mesi (marzo-maggio), fu respinto dai Turchi, aiutati dall'ammiraglio britannico Sir Sidney Smith e da una forza di marinai di Sua Maestà. Avendo perso i suoi cannoni d'assedio ad opera di Smith, Napoleone provò ad assediare il 20 marzo 17 99 la città murata, difesa da truppe ottomane, usando solo la propria fanteria e cannoni di piccolo calibro: una strategia che si rivelò fallimentare e che portò al suo ritiro il 21 maggio.

A Jazzār succedette alla sua morte il figlio Sulaymān, sotto il cui mite governo la città prosperò fino al 1831, quando Ibrāhīm Pashā, figlio del wali d'Egitto Mehmet Ali, assediò e devastò la città distruggendone gli edifici. Il 4 novembre 1840 essa fu bombardata dalle squadre navali alleate britanniche, austriache e francesi e l'anno successivo fu ristabilito il governo turco.

La cittadella di Acri fu usata dai Britannici come prigione e luogo d'impiccagione, per lo più per i prigionieri politici. Gli attivisti dei movimenti clandestini ebraici, come quello di Zeev Jabotinsky e di Shlomo Ben-Yosef (attivisti dell'Irgun) furono incarcerati nella cittadella-prigione di Acri. Ben-Yosef fu il primo Ebreo ad esservi giustiziato sotto il Mandato britannico.

Il 4 maggio 1947, l 'Irgun irruppe nella cittadella-prigione di Acri per liberare gli attivisti ebraici rinchiusi dalle autorità britanniche. Ventisette reclusi riuscirono ad evadere. Nove furono uccisi e 5 catturati durante l'incursione.

Malgrado il pesante costo in vite umane, l'azione fu descritta con retorico trionfalismo da giornalisti stranieri come "la più grande evasione nella storia". Il corrispondente londinese del giornale Ha'aretz scrisse il 5 maggio: "L'attacco alla prigione di Acri è stato considerato una seria ferita inferta al prestigio britannico... Circoli militari descrivono l'attacco come un capolavoro strategico".

Acri era compresa nel territorio assegnato dal Piano di Spartizione dell'ONU del 1947 allo Stato arabo palestinese. Fu occupata da Ebrei dell'Haganah il 17 maggio 1948. Circa tre quarti della sua popolazione araba (stimata nel 1944 a 13.000 persone) fu espulsa dalla città durante l'occupazione ebraica. Israele ha esercitato la propria sovranità su Acri fin dal 1948.