Megiddo
Megiddo
è una località israeliana, famosa per motivi teologici, storici e
geografici. Nell'antichità Megiddo fu un'importante città-stato. E'
anche nota come Tel Megiddo (ebraico) e Tell al-Mutesellim (arabo).
Secondo alcune interpretazioni della Bibbia cristiana, in questo luogo
accadrà l'Armageddon (che deriva dal nome del posto in ebraico: monte di
Megiddo) ovvero la battaglia finale tra le forze guidate da Cristo e
quelle guidate da Satana alla fine del mondo.
Megiddo è un tell
(collina-sito archeologico) fatto di 26 strati di rovine di antiche città
in posizione strategica all'ingresso del passo attraverso la catena del
Monte Carmelo, che sovrasta
la Valle
di Jezreel da ovest.
Megiddo fu sito di grande importanza
nel mondo antico, poiché controllava la parte occidentale di uno stretto
passo montano ed un'antica via commerciale che connetteva l'Egitto e
l'Assiria. Per la sua locazione strategica all'incrocio di varie strade,
Megiddo fu testimone di molte battaglie. Il sito fu abitato dal
7000 a
.C. al
500 a
.C.


Megiddo è citato nei documenti scritti dell'Antico Egitto
perché uno dei faraoni più famosi, Thutmose III, assediò la città nel
1478 a
.C. La battaglia è descritta in dettaglio nei geroglifici trovati sulle
pareti del suo tempio nell'Alto Egitto.
Nominato nella Bibbia Derekh HaYam, o "Via del
Mare", divenne un'importante via di passaggio degli eserciti per
l'Impero Romano e fu detta anche Via Maris.
Oggi Megiddo è un importante
incrocio sulla strada che congiunge il centro di Israele con la Galilea
inferiore e le regioni settentrionali.
Megiddo è stata luogo di numerose
battaglie. Tre delle più famose sono:
-
la Battaglia di Megiddo (XV secolo a.C.), combattuta tra le
armate del faraone egizio Thutmose III ed una grande coalizione canaanita
guidata dai signori di Megiddo
e Kadesh; questa fu la prima battaglia storicamente documentata.
- la Battaglia di Megiddo (
609 a
.C): combattuta tra l'antico Egitto e il regno di Giuda, in cui cadde il
re Giosia.
- la Battaglia di Megiddo (1918):
combattuta durante la prima guerra mondiale tra le forze dell'Impero
britannico, guidate dal Generale Edmund Allenby, e di quelle dell'Impero
ottomano.
Nel libro dell'Apocalisse, alla fine
del Nuovo Testamento, si cita l'Armaghedòn) cioè il "Monte di
Megiddo" come luogo di battaglia tra Dio e le forze del male, tanto
da far diventare l'espressione simbolo della fine del mondo.
A Megiddo ci sono state tre serie di
scavi. La prima tra il 1903 e il 1905 per opera di Gottlieb Schumacher per
la Società Tedesca
di Ricerca Orientale, la seconda nel 1925, grazie al Istituto Orientale
della Università di Chicago, finanziata da John Davison Rockefeller jr
fino allo scoppio della seconda guerra mondiale. Durante questi scavi si
scoprì che vi erano 20 livelli di insediamenti e molti dei reperti sono
conservati al Museo Rockefeller a Gerusalemme e all'Università di
Chicago.
Yigael Yadin condusse alcuni piccoli
scavi negli anni Sessanta. Infine più recentemente (dal 1994) Megiddo è
stato oggetto di studio da parte di una campagna dell'Università di Tel
Aviv, diretta da Israel Finkelstein e David Ussishkin, insieme ad un
consorzio internazionale di università.
Nel
2005, l
'archeologo israeliano Yotam Tepper dell'Università di Tel Aviv scoprì i
resti di una chiesa, presumibilmente del terzo secolo, quando i cristiani
erano ancora perseguitati dall'Impero Romano. Tra i reperti c'è un
mosaico di circa
54 metri quadrati
con un'iscrizione in greco che riporta che la chiesa è consacrata a
"il dio Gesù Cristo". Il mosaico è ben conservato e presenta
figure geometriche e immagini dell'Ichthys, antico simbolo cristiano.
Questo potrebbe essere il più antico resto di una chiesa in Terrasanta.
Le rovine sono state trovate tra le fondamenta di una prigione militare e
le autorità israeliane stanno considerando l'idea di trasferire la
prigione.
Una iscrizione nella chiesa cita un ufficiale romano,
"Gaianus," che donò "il suo denaro" per realizzare il
mosaico. Alcuni si chiedono come un ufficiale romano abbia potuto
rischiare la carriera o addirittura la sua vita per costruire una chiesa.
D'altra parte la persecuzione dei cristiani nell'impero romano fu
sporadica all'inizio del terzo secolo.
A Megiddo furono riportati alla luce
dagli scavi, tra il 1927 e il 1934, anche due edifici adibiti a scuderie.
Il complesso a Sud conteneva cinque strutture sviluppate intorno ad un
cortile pavimentato a calce. Le costruzioni erano poi divise in tre
sezioni. Due navate pavimentate in pietra furono costruite adiacenti ad un
corridoio principale pavimentato con calce. Le costruzioni erano lunghe
circa ventuno metri e larghe undici. Una serie di colonne di pietra
divideva il corridoio principale dalle navate esterne. I fori nelle
colonne erano usati per legare i cavalli. Furono ritrovati anche i resti
delle mangiatoie, originalmente poste fra le colonne. Successivamente
altri archeologi suggerirono che gli edifici potessero fungere da
magazzini o mercati. Altre costruzioni tripartite sono state trovate in
altri siti quali Hazor e Beer-Sheba, ma anche là non è certo l'uso degli
edifici È inoltre possibile che costruzioni di forma simile in altre
città fossero destinate ad un altro scopo.
Hazor

Il Tel
Hazor è un tell situato sopra all'antico sito di Hazor, dove i reperti
archeologici sono i più grandi e preziosi della moderna Israele. Hazor fu
un'antica città situata nella Galilea settentrionale, a nord del Mar di
Galilea, tra Ramah e Kadesh, sull'altopiano che sovrasta il lago Merom. In
tempi moderni il sito è stato oggetto di molti scavi, a partire dal 1955
con quelli guidati da James de Rothschild, che pubblicò i risultati in
un'opera composta da 5 volumi editi dalla Israel Exploration Society. Nel
2005 i resti di Hazor divennero un patrimonio dell'umanità dell'UNESCO.
La
Hazor Canaanea - Durante
il Secondo periodo intermedio dell'Egitto e all'inizio del Nuovo Regno
(ovvero tra il XVIII ed il XIII secolo a.C.), Canaan era uno stato
vassallo dell'Egitto, ed i documenti del XIV secolo dell'archivio egiziano
di El Amarna descrivono il re di Hazor (chiamato Hasura),
Abdi-Tirshi, come fedele al faraone. In questi documenti Hazor viene
descritta come importante città di Canaan. Viene anche menzionata in
alcuni testi del XVII secolo a.C. trovati a Mari, sul fiume Tigri.
Secondo
il Libro di Giosuè Hazor fu sede di Iabin, un potente re canaaneo che
guidò la sua Confederazione contro Giosuè, ma venne sconfitto da
quest'ultimo che bruciò completamente Hazor. Secondo il Libro dei Giudici
Hazor fu la sede di Iabin, il re cananeo il cui comandante, Sisara, guidò
l'esercito canaaneo contro Barak, venendo sconfitto. Secondo l'ecdotica la
versione prosaica del personaggio di Barak, a differenza di quella poetica
della Canzone di Deborah, è una fusione di due eventi separati, uno
riguardante Barak e Sisara come descritto nella parte poetica, l'altro
relativo alla confederazoine di Iabin ed alla sua sconfitta. Inoltre,
sempre per l'ecdotica, il Libro di Giosuè ed il Libro dei Giudici
sarebbero contemporanei, riferendosi agli stessi eventi, piuttosto che
descrivere eventi differenti, e quindi si riferirebberro allo stesso re
Iabin (ne esistette più di uno), potente re di Hazor, la cui
confederazione canaanea venne sconfitta da un esercito israelita.
Alcuni
archeologi credono che gli israeliti emersero come cultura dalla società
canaanea, e quindi che la stessa conquista israelita di Canaan non è solo
un dettaglio biblico; molti testi biblici credono che il Libro di Giosuè
racchiuda numerose battaglie indipendenti tra vari gruppi, per un periodo
di molti secoli, ed attribuite artificiosamente a un singolo leader,
Giosuè. Nondimeno, un giacimento archeologico databile attorno al 1200
a.C. mostra segni di un incendio catastrofico, e tavole con scrittura
cuneiforme ritrovate sul posto parlano di monarchi di nome Ibni,
che potrebbe essere l'origine etimologica di Iabin. La città
mostra anche segni di essere stata una magnificente realtà prima della
sua distruzione, con grandi templi e maestosi palazzi, suddivisi in
un'acropoli superiore e in una città al livello inferiore; Hazor sarebbe
stata, con ogni probabilità, il principale centro canaaneo.


Le tavole
cuneiformi citano Ibni riferendolo alla media età del bronzo
(2000-1550 a.C.), data molto anteriore alla distruzione di Hazor e a
quelle avvenute nel tardo periodo del bronzo di Aphek (Antipatris),
Lachish e Megiddo; questo dimostrerebbe che tali città non possono essere
state distrutte da un singolo esercito guidato da una sola persona in una
sola campagna bellica (come il Libro di Giosuè farebbe credere). Gli
archeologi sospettano che la vera causa della distruzione di Hazor possa
essere semplicemente una guerra civile, attacchi portati dai Popoli del
mare e/o come risultato del collasso generale della civilizzazione che
coinvolse l'intero Mediterraneo orientale nella tarda età del bronzo.
La
Hazor israelita -
I reperti archeologici suggeriscono l'idea che, dopo la sua
distruzione, la città di Hazor venne ricostruita sotto forma di piccolo
villaggio. Secondo i Libri dei Re la città, insieme a Megiddo e Gezer,
venne in seguito fortificata ed espansa da re Salomone. Come quelli di
Megiddo e Gezer, anche i resti di Hazor mostrano che all'inizio dell'età
del ferro in città venne costruita una porta con sei camere, nello stile
tipico degli edifici amministrativi; gli archeologi si sono convinti che
questa costruzione sia stata aggiunta dalla stessa persona che creò
quelle di Megiddo e Gezer. Riferendosi ai Libri dei Re gli archeologi
conclusero inizialmente che questi reperti dimostrassero la veridicità di
quanto raccontata nella Bibbia (ovvero che vennero costruite tutte per
ordine di Salomone) nonostante questa idea sia avversata da alcuni che la
ritengono frutto di deduzione ideologica piuttosto che di fatti
dimostrabili sul campo.
A questo
periodo è attribuito anche l'edificio tripartito a pilastri, con
probabili funzioni di controllo delle importazioni e delle vie
commerciali.
Analisi
più recenti dello stile architettonico e delle ceramiche trovate nelle sei
camere, e negli altri edifici amministrativi dei tre siti, indicano
che le costruzioni risalgono al IX secolo a.C., durante il regno degli
Omridi. Anche una successiva datazione al carbonio ha confermato
quest'ultima data. Un archeologo propose che a causa di pregiudizi
religiosi degli scrittori della Bibbia nei confronti degli Omridi (che
erano politeisti), il merito della loro fondazione venne assegnato al
mitico o semi-mitico Re Salomone.
Yigael
Yadin, uno dei primi archeologi ad aver lavorato sul posto, riconobbe
molti reperti come Omridi; Megiddo, Gezer e Hazor posseggono tutte degli
scavi nella roccia alla base di cui partono tunnel che conducono a bacini
idrici; strutture che Yadin attribuì al regno di Achab; Yadin attribuì
alo stesso Achab anche una cittadella di 25x21 metri, con mura spesse due
metri, eretta nella parte occidentale di Hazor. Le datazioni effettuate da
Yadin si basavano sull'assunzione che lo strato che univa le due porte e
l'amministrazione fosse stato costruito da Salomone, per questo motivo
molti archeologi datano cittadella e pozzi a periodi successivi.
I resti
archeologici indicano che verso la fine del IX secolo a.C., quando il re
di Israele era Jehu, Hazor cadde sotto il controllo di Aram Damascus.
Molti archeologici sospettano che in seguito a questa conquista, non
citata nella Bibbia, ci fu un sostanzioso periodo di occupazione delle
forze Aramee; Altri reperti indicano che Hazor venne ricostruita poco dopo
la conquista da parte di Aram, probabilmente quale città Aramea. Quando
gli assiri sconfissero gli Aramei Hazor sembrò tornare sotto il controllo
israelita; i registri assiri dicono che Joash, re di Israele in quel
tempo, pagò un tributo all'Assiria ed Israele divenne un vassallo assiro.
In seguito la città, con i resti del regno di Israele, entrò in un
periodo di grande prosperità, particolarmente sotto il regno di Jeroboam
II; molti archeologi fanno risalire la nuova ricostruzione di Hazor,
Megiddo e Gezer, compresi i pozzi idrici, a questo periodo.
Un
tentativo di ribellione israelita contro gli Assiri finì con l'invasione
delle forze del re assiro, Tiglat-Pileser III; le prove rinvenute sul
terreno suggeriscono che vennero frettolosamente rinforzate le difese di
Hazor. Nonostante questo tentativo, nel 732 a.C. Hazor venne conquistata,
e la sua popolazione deportata, e la città venne rasa al suolo da un
incendio.
Be'er
Sheba

Be'er Sheva,
letteralmente pozzo dei sette o sette pozzi, è una città del sud di
Israele, sita nel deserto del Neghev, capoluogo di distretto. La
traslitterazione del nome è variabile, potendosi scrivere anche Bersheva,
o in altri modi simili.
La città
viene citata numerose volte nel Tanakh, spesso per descrivere l'estensione
della terra di Israele come "da Be'er Sheva a Dan".
Antichissima
città, di cui si ha notizia nel Pentateuco ai tempi di Abramo (circa
2000 a.C.). Importante centro universitario (Università Ben Gurion) e
medico (ospedale Soroka), è di sviluppo recente, sostanzialmente
successivo alla fondazione dello stato di Israele (1948), secondo l'ideale
di redenzione delle terre desertiche.
I reperti
archeologici indicano che il sito venne usato dal Calcolitico, circa dal
4000 a.C., fino al XVI secolo. Questo è dovuto probabilmente alla
ricchezza d'acqua del sottosuolo, come dimostrato dai numerosi pozzi
presenti nell'area. Lo stesso insediamento è databile ai primi israeliti,
attorno al X secolo a.C.
Le strade
dell'antica Be'er Sheva formano una griglia, con aree separate per usi
amministrativi, militari, commerciali e residenziali. La città fu il
primo insediamento della regione. È anche famosa per l'elaborato sistema
idrico e le grandi cisterne, scavate nella roccia su cui la città si
fonda.
Un grande
altare cornuto è stato riportato alla luce nel sito. Venne ricostruito
con pietre squadrate, usate anche per la costruzione degli edifici. Questo
altare dimostra l'esistenza di un tempio o comunque di un centro culturale
che probabilmente venne smantellato durante la riforma di Re Ezechia.
Ospita
nelle vicinanze numerose comunità beduine. Nel suo distretto ricade la
costa israeliana del Mar Morto con le relative industrie estrattive di
cloruro di potassio, bromo, magnesio, e poco più a sud le miniere di
fosforite.
La parte
scavata della città fa ora parte del Parco nazionale del Tel Be'er Sheva.

Re
Salomone
Alla
morte di re Davide, intorno all'anno 965 a.C., suo figlio Salomone
ereditò un vasto stato che riuniva i due regni di Israele e di Giuda:
un'eredità resa assai pesante dai conflitti che covavano da tempo fra il
regno del nord e quello del sud. Davide li aveva repressi con la forza,
Salomone invece si servì di un'amministrazione fortemente accentrata, di
un sistema fiscale unificato e, non ultimo, del potere aggregante della
religione, facendo erigere un grande tempio sul monte Moriah a
Gerusalemme, la capitale.
Il
nuovo grandioso edificio sostituì il santuario "nomade" formato
dalla tenda che fino ad allora aveva custodito l'arca dell'alleanza, il
simbolo del patto che Jahweh aveva stretto con il suo popolo. La politica
di pace di Salomone favorì il fiorire del commercio con gli stati vicini.
La
leggendaria visita della regina di Saba indica l'apertura e la simpatia
del re verso le altre culture, atteggiamenti che peraltro non mancarono di
sollevare critiche, lasciate però in secondo piano dalla tradizione
biblica che sottolinea invece la saggezza di Salomone, tramandandone i Proverbi,
e la sua gioiosa religiosità espressa nel celebre Cantino dei Cantici,
in realtà entrambe opere posteriori.
Egli
mantenne uniti Israele e Giuda fino alla morte. Oggi del suo grandioso
tempio rimane il Muro del Pianto.