La
storica Malacca City è la capitale dello stato malese di
Malacca. Il 7 luglio 2008 è stata inserita dall'UNESCO tra i patrimoni
dell'umanità, in coppia con George Town (Penang).
Il
luogo in cui si trova l'attuale città di Malacca fu al centro della
storia dello stato. Fu la capitale del sultanato di Malacca, e centro
del mondo malese nel XV e XVI secolo, dopo che i malesi si sposarono da
Sumatra, e prima di cadere in mano portoghese nel 1511. I secoli di
colonizzazione portoghese, olandese e britannica, oltre alla cultura
cinese, influenzarono l'architettura cittadina.
Dopo
la seconda guerra mondiale, il sentimento anti-coloniale si sviluppò
tra i nazionalisti malesi, portando a negoziati con i britannici e, alla
fine, con l'annuncio dell'indipendenza da parte di Tunku Abdul Rahman,
il primo Primo Ministro malese, a Padang Pahlawan (Campo dei Guerrieri),
Bandar Hilir, Malacca, il 20 febbraio 1956.
Dopo
la fondazione di Singapore nel 1819, Malacca ebbe un declino in quanto
porto, e venne soppiantata dalla stessa Singapore e da Kuala Lumpur. Nel
corso degli anni molti Malaccani s spostarono a Kuala Lumpur, capitale
malese, e a Singapore.
Con il tempo Malacca perse la sua importanza ma la sua storia sopravvive nel
perfetto amalgama delle culture, cinese, islamica ed europea. La
singolarità di questa unione risulta evidente dalla vicinanza di shophouse
in stile peranakan, edifici portoghesi e olandesi, vestigia
vittoriane, templi buddisti, taoisti e indiani e moschee islamiche. Il
modo migliore per visitare Malacca ed esplorare le sue antiche viuzze è
fare un giro in trishaw, i coloratissimi risciò a bicicletta.
Town Square: il vero centro storico di Malacca, con
l’immancabile Torre dell’Orologio. Si può ammirare lo Stadthuys,
sede del municipio che spicca per il suo colore rosso. Costruito a metà
del 1600 è ritenuto il più antico palazzo olandese d’Oriente, come
testimoniano i robusti portali e le finestre a torretta.
Christ Church: sul fondo di
Town Square spicca per la vivace facciata rossa, costruita con mattoni
importati dall’Olanda. È la più antica chiesa protestante della
Malesia e al suo interno conserva preziose testimonianze come la Bibbia
in ottone e una bella raffigurazione dell’Ultima cena fatta con
piastrelle di maiolica.
Jl Tun Tan Cheng Lock: in
questa stretta stradina si incontrano le tipiche abitazioni perankan,
che rivelano influenze cinesi, olandesi e britanniche in uno stile
originale che ha preso il nome di “barocco cinese”.
Jl Tokong: la via dei piccoli
santuari cinesi. Nelle vicinanze merita senz’altro una visita la
bottega del ciabattino Wah Aik, che confeziona calzature destinate ai
numeri piccoli; un tempo infatti era al servizio delle donne delle
ricche famiglie cinesi di Malacca, la cui tipica usanza di fasciare i
piedi affinché non crescessero era ritenuta simbolo di ricchezza.
Cheng Hoon Teng Temple: il
tempio cinese più antico della Malesia è dedicato alla dea della
misericordia, la cui effigie si può apprezzare all’interno in un
tripudio di colori. St Paul’s Church: interessante
testimonianza del cattolicesimo, la chiesa di St. Paul sorge su una
collina da cui si possono ammirare spettacolari panorami su tutta
Malacca.
Porta di Santiago: alcuni
gradini separano la chiesa St. Paul dal’entrata principale della
fortezza portoghese A’Famosa, costruita dai Portoghesi nel
1511. Presso le rovine della porta di Santiago si tiene ogni sera il
suggestivo spettacolo che racconta la storia della città.
Joker Street: da non perdere una passeggiata in questo vivace
mercato delle pulci dove è possibile contrattare il prezzo di originali
ceramiche cinesi, prodotti di batik e songet e scatolette portagioielli
impreziosite di madreperla.
La vera cucina nonya: a
Malacca è possibile gustare nelle shophouse in stile perankan
la vera cucina nonya, una fusione di ingredienti cinesi
insaporiti da spezie malesi. Un consiglio su tutti: l’otak-otak,
filetto di pesce grigliato avvolto in foglie di banano.
Oltre a essere uno stato
storico, Malacca vanta anche delle bellezze naturali come le due
splendide isole di Pulau Besar e di Pulau Upeh, e le spiagge di Klebang,
Tanjung Bidara, Tanjung Kling e Pantai Kundu.
George
Town è la capitale dello stato malese di Penang. Chiamata così in
onore del re Giorgio III, la città si trova nella parte nord-orientale
dell'isola di Penang e conta circa 220.000 abitanti, che arrivano a
400.000 con i sobborghi.
La
città di George Town fu fondata nel 1786 dal capitano Francis Light, un
alto funzionario della Compagnia Inglese delle Indie Orientali.
L'intenzione era di creare una nuova base all'ingresso dello Stretto di
Malacca. Light ottenne l'isola di Penang dal Sultano di Kedah ed iniziò
a fortificare l'isola, costruendo Fort Cornwallis sulla punta
nord-orientale dell'isola. Il forte fu il centro di aggregazione di una
nuova stazione commerciale e così la popolazione dell'intera isola
raggiunse i 12.000 abitanti nel 1804.
L’isola
di Penang è collegata alla penisola dal Penang Bridge, che, con i suoi
13,5 km, è uno dei più lunghi dell’Asia. Affettuosamente chiamata la
Perla dell’Oriente, Penang vanta gli angoli più pittoreschi
e romantici della Malesia. La
capitale Georgetown sembra una vera e propria Chinatown; anzi alcuni aspetti
tradizionali cinesi sono molto più marcati qui che a Singapore o Hong
Kong!
Tra
le colorate e tortuose stradine del centro, puoi scoprire bancarelle ed
esotici botteghini, vecchie shophouse e antichi mestieri come
la fabbricazione di timbri e la lavorazione del legno. I
trishaw
sono un mezzo ideale per spostarsi a Georgetown soprattutto di sera,
quando un viaggio a bordo di questo caratteristico risciò crea
un’atmosfera quasi magica. Il compatto centro storico offre numerosi
spunti per approfondire la storia, i culti, l’architettura e anche la
cucina, che qui può vantare alcune delle specialità più famose di
tutta la Malesia.
Fort
Cornwallis - Nel
1786, subito dopo aver preso possesso dell'isola di Penang, gli inglesi
costruirono un forte sulla ponta nord-orientale; il forte fu chiamato
prima Fort Point e successivamente Fort Cornwallis in
onore del Governatore Generale del Bengala.
Originariamente
il forte era costruito in legno. Tra il 1808 ed il 1810 fu completamente
ricostruito utilizzando il lavoro di detenuti.
Tra
tutti i cannoni presenti sulle mura del forte, il cannone più celebre
è detto Seri Rampai o anche cannone viaggiante.
Fabbricato in Olanda, fu dato in dono al Sultano di Johor nel 1606.
Sette anni più tardi, durante una incursione a Johor, fu catturato
dall'esercito achenese e portato ad Aceh, dove rimase per oltre duecento
anni.
Il
cannone fu successivamente dato in dono al Sultano di Bugi, così da
rafforzare l'alleanza con Aceh, e fu portato a Kuala Selangor.
Dopo
che i britannici bombardarono ed occuparono Kuala Selangor nel 1871 ed
il cannone fu trasportato a Penang. Per diversi anni il cannone fu
abbandonato sulla spiaggia di fronte al forte, fino a quando fu riparato
e fu piazzato nella sua attuale posizione.
Al
cannone è legata una tradizione locale: le donne che desiderano avere
dei figli portano dei fiori, che vengono messi nella canna.
Il
tempio di Kek Lok Si o tempio del Paradiso, che sorge
sulla cima della collina Ayer Hitam, è il maggiore tempio buddista
della città e di tutta la Malesia. La fondazione del tempio si deve a
Beow Lean, un monaco buddista cinese della provincia del Fujian, che era
giunto a Penang nel 1887.
Ad 8 km
dal centro cittadino si trova Batu Ferringhi, una delle più
importanti e famose località marine di tutto il sud-est asiatico. Vi
sono gli alberghi di lusso delle maggiori catene mondiali e si possono
praticare tutti gli sport acquatici (vela, sci d'acqua, water scooter,
windsurf,...).
Penang
Museum: ricco di fotografie,
documenti, costumi e mobili, il museo illustra le tradizioni dei vari
gruppi etnici della Malesia. Da vedere i letti in cui un tempo si fumava
l’oppio, splendidamente intagliati e intarsiati di madreperla.
Cheong Fatt Tze
Mansion: si tratta di uno dei rari esempi esistenti del
grandioso stile architettonico amato dai ricchi cinesi d’oltremare che
cercavano di imitare l’opulenza della dinastia Ching. Il restauro a
cui è stata sottoposta la casa ha vinto nel 2000 il premio Heritage
Conservation dell’UNESCO. Alla dimora è stato restituito il suo
originale colore indaco, da cui deriva il soprannome “la casa blu”.
Attualmente è sede di un esclusivo albergo, ma gli interni possono
essere ugualmente ammirati due volte al giorno con visite guidate.
Sri Mariamman Temple:
è il più antico tempio indù di Georgetown. Custodisce al suo interno
una preziosissima statua, decorata con oro, argento e diamanti.
Little India:
piccolo pezzo di India tra profumi di spezie, musica hindi e botteghe di
sari. Qui puoi trovare i ristoranti migliori per assaggiare le cucine di
tutte le regioni e i baretti aperti fino a tardi per un delizioso roti
(una specie di crepe).
Komtar: per
ammirare uno stupendo panorama sull’intera città, si consiglia di
salire alla galleria panoramica del 58° piano del Komtar, grande centro
commerciale con centinaia di negozi che vendono davvero di tutto.
Jl Penang: è
la via migliore di Gorgetown per fare acquisti e ottimi affari,
soprattutto se si è interessati all’acquisto di macchine
fotografiche, apparecchiature elettriche ed elettroniche.
Khoo Kongsi:
il kongsi indica in lingua cinese la sede di un clan, a metà
tra il tempio e la sala di ritrovo. Ci sono diversi kongsi a Penang ma
questo è in assoluto il più bello per l’insieme colorato di draghi,
statue, dipinti, lampade, piastrelle multicolori e intarsi.
Wat Chaya Mangkalarm:
più famoso come il tempio del Buddha sdraiato, richiama
migliaia di pellegrini e visitatori, attratti dalla statua lunga 33 m e
avvolta in una tunica interamente rivestita in foglia d’oro. Si dice
che sia la terza statua di Buddha più lunga del mondo.
Collina di Penang:
si sale lentamente con le cabine rosse della funicolare fino al punto più
alto dell’isola (850 m), da cui si gode una vista spettacolare di
tutta Penang, ancora più scenografica al tramonto, quando la città
comincia ad accendersi di luci.
La migliore cucina
della Malesia: nello spazio ristretto di Georgetown si
concentrano ristoranti indiani, cinesi, malesi, e thailandesi. Dopo
Malacca, Penang è uno dei posti migliori per gustare la cucina nonya
(tipica degli insediamenti cinesi dello stretto), che qui è un po’ più
piccante a causa della vicinanza con la Thailandia. Il posto migliore
per assaggiare le specialità di strada è il mercato Chowrasta: da
provare i keropok (cracker malesi) fatti con pesce o gamberi
fritti e le noci moscate dolci vendute nei sacchetti.
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