DAL 2013 SITO
PATRIMONIO IN PERICOLO - Guerra
civile siriana.
Bosra è
un'antica città nel sud della Siria, per un certo periodo capitale del
regno nabateo e capitale della Provincia Arabica sotto i romani.
Attualmente è un importante sito archeologico con un ben conservato
teatro romano e fa parte dei patrimoni mondiali dell'umanità della
nazione mediorientale.
Nel
cuore di Bosra c'è un piccolo panificio costruito sulle fondamenta - e
probabilmente con le pietre - di un'antica bottega romana. Di prima
mattina sforna il khobz, il tipico pane arabo non lievitato: le donne
fanno la fila per acquistarlo e, quando è ancora bollente, lo mettono
ad asciugare sulle colonne del cardo maximus. Su quella medesima strada
transitano le biciclette e, a mezzogiorno, si incontrano i bambini che escono da
scuola; gli stessi che nel pomeriggio, andranno a giocare a pallone in
un campo da calcio improvvisato davanti al ninfeo. Dopo Palmyra, Bosra
è il più importante e visitato sito archeologico di epoca romana della
Siria. Anche se definirlo "sito archeologico" non è del tutto
esatto, dato che vi sono ancora persone che vivono letteralmente
all'interno delle rovine, accrescendo il fascino del luogo.
Sebbene
vi siano notizie - riportate su papiri egizi - di un insediamento
chiamato Busrana già dal II millennio a.C, Bosra divenne una città
importante solo nel 70 d.C. quando i nabatei, che avevano ceduto Petra
ai romani, vi trasferirono la loro capitale.
Dopo
la conquista della regione da parte di Alessandro Magno, Bosra fece
parte del regno della Dinastia seleucide. Nel 163 a.C., la città venne
conquistata da Giuda Maccabeo.
Nel
I secolo a.C., entrò nella sfera di influenza del regno nabateo e, tra
il 70 e il 106 d.C. divenne capitale dei Nabatei sotto il re Rabbel II.
Dopo
la sconfitta dei Nabatei da parte di Cornelio Palma, un generale
dell'imperatore Traiano, nel 106, divenne capitale della Provincia
Arabica, col nome di Nova Traiana Bostra e divenne sede stanziale
della Legio VI
Ferrata e poi, dal 123, della Legio III Cyrenaica. In quel periodo
la città assunse importanza strategica e aumentò la sua importanza dal
punto di vista economico.
Nel
129, la città venne visitata dall'imperatore Adriano. Nel periodo di
suo massimo splendore, nel III secolo, la città cambiò nome altre due
volte diventando dapprima, Colonia Bostra, dopo che Alessandro
Severo le diede il titolo di colonia romana, e poi, Colonia
Metropolis, dopo che Filippo l'Arabo la dichiarò metropoli.
Nel
260, la cerchia di mura fu rinforzata per contenere gli eventuali
assalti dei re sasanidi, ma, nel 269, la città venne conquistata
dall'esercito di Palmira della regina Zenobia, che distrusse il tempio
di Giove Ammone, nume tutelare della Legio III Cyrenaica.
Bosra
conobbe ancora un periodo di prosperità, nel VI secolo, sotto il regno
di Giustiniano, e si arricchì di nuovi palazzi e nuove chiese, anche
perché la popolazione era ormai cristianizzata.
Già
nel II secolo divenne sede episcopale; e tale resterà fino al 634
quando verrà conquistata da Khalid ibn al-Walid e da questa data rimase
sotto il dominio arabo, rimanendo un centro commerciale di grande
importanza, come tappa privilegiata per la carovane di pellegrini che si
recavano a La Mecca e a Medina.
All'inizio
del XIII secolo, dopo che i Crociati, durante la seconda crociata,
avevano cercato inutilmente di conquistare Damasco, gli Ayyubidi
trasformarono il teatro romano di Bosra in una fortezza, del sistema
difensivo di Damasco.
Il
declino iniziò con la prima ondata di invasioni mongole del XIII
secolo, poi continuò nei secoli successivi e Bosra perse gradatamente
importanza, tanto che poi, in era ottomana, non trovandosi più al
centro di vie commerciali e di pellegrinaggio, si ridusse ad avere
pochissimi abitanti (nel 1855, a Bosra risiedevano non più di 14
famiglie).
Nel
secolo scorso la situazione di Bosra è migliorata per la costruzione
della ferrovia dello Hejaz e grazie al turismo che si è sviluppato per
l'interesse dei suoi monumenti
Il
più spettacolare dei monumenti di Bosra è il teatro, che era stato
inglobato nella cittadella costruita dagli Ayyubidi, all'inizio del XIII
secolo, ed è stato restaurato, tra il 1947 ed il 1970.
Il
monumento, uno dei meglio conservati del mondo romano nonché, uno dei
più fulgidi esempi di architettura militare araba in Siria, fu
costruito al di fuori della cerchia muraria, nella prima metà del II
secolo, con pietre levigate di basalto nero.
La cavea di
questo teatro ha un diametro di 107 metri con 6000 posti in 37 file
divise in tre ordini e 5 settori, inoltre altri 2500 spettatori potevano
prendere posto, in piedi, nella galleria che chiudeva il retro del
teatro e attualmente coperta dalle fortificazioni arabe.
L'orchestra
è semicircolare con un diametro di 21 metri. La scena e il frontescena
sono ben conservati, il frontescena per tutta l'altezza, mancano però i
marmi policromi che lo rivestivano, ed inoltre delle colonne corinzie
che lo decoravano è rimasto solo il primo ordine.
Già in periodo
ommayyade era iniziata la fortificazione di un edificio isolato ma nel
XIII secolo il sultano al-Adil, figlio di Nureddin, fece riempire la
cavea e innalzare, attorno al perimetro del teatro, delle poderose mura
con 9 gradi di torri al cui interno si trovavano magazzini, stalle,
attrezzature di difesa e alloggi militari. Fu costruito anche l'ingresso
attuale con un ponte di pietra con cinque archi.
Questa
trasformazione in fortezza ha protetto il teatro dal degrado causato dal
tempo e dell'uomo fino ad arrivare a noi come il meglio conservato tra i
teatri romani.
Una
trentina di anni fa gli archeologi hanno rimosso la terra, svelando un teatro che
può accogliere 6000 spettatori disposti in 37 ordini di posti e ha una
frons scaenae decorata con fregi e colonne dai capitelli corinzi.
Quello
del teatro è solo il più palese esempio di stratificazione
architettonica di Bosra: la località ospita oggi anche alcune moschee -
come quella di Umar, costruita su un tempio pagano, e quella di Mabrak,
sorta nel luogo dove riposò il cammello che aveva trasportato in Siria
la prima copia del Corano -, mentre è ancora oggetto di venerazione da
parte dei musulmani quella che fu la basilica cristiana - a sua volta
ospitata in un edificio pagano del III secolo - dove il profeta Maometto
intrattenne una conversazione con il saggio monaco nestoriano Bahira.
Intorno al cuore antico di Bosra, infine. A metà del XIX secolo hanno
trovato dimora i drusi, scacciati dal Libano in seguito alle lotte
religiose con i cristiani.
Il teatro è
collegato al decumano massimo da una via colonnata che accede al
decumano attraverso un arco monumentale, degli inizi del III secolo,
eretto in onore della Legio III Cyrenaica e dedicato al primo
governatore romano, Cornelio Palma, a tre fornici, alto 13 metri.
Il decumano
massimo, da est a ovest è lungo 900 metri, termina con l'arco nabateo
è largo 13 metri ed era porticato e dava accesso a edifici pubblici,
botteghe e negozi. In corrispondenza dell'incrocio col cardo massimo, vi
era un tetrapylon, di cui restano visibili i quattro basamenti quadrati.
Il
cardo maximus, principale asse cittadino, culmina in un arco monumentale
eretto all'inizio del III secolo in onore della III Legione della
Cirenaica.
Bosra conserva anche i resti di un vasto mercato, di un criptoportico
che veniva utilizzato come magazzino per il grano, di un elegante
complesso termale, di un ninfeo, di una cisterna per la raccolta
dell'acqua piovana e di diverse abitazioni.
Le
terme a sud, del II secolo, costruite vicino a quelle nabatee del I
secolo, furono modificate nel secolo successivo e, nel IV e V secolo
trasformate e ampliate sino a raggiungere i 2000 metri quadrati di
superficie. Nel periodo bizantino furono ridotte di dimensioni per fare
spazio ad una chiesa. Il frigidarium è costituito da una sala
ottagonale sormontata da una cupola, oggi parzialmente crollata.
Le
terme centrali, ostruite nella metà del II secolo, a nord del decumano
massimo, si sviluppavano su una superficie di circa 7.000 metri
quadrati. Furono modificate nel III secolo, mentre nella prima metà del
V secolo furono ridotte di dimensione per ricavare delle latrine, le più
grandi latrine scoperte nel Vicino Oriente, da circa 110-130 posti.
La
basilica di Bahira è una costruzione a pianta rettangolare, con abside
circolare del IV secolo. La costruzione è associata alla figura del
monaco-eremita cristiano, Bahira (dall'arabo bechira, eletto),
che secondo la tradizione islamica avrebbe riconosciuto nel giovane
Maometto, un futuro profeta.
La
cattedrale fu costruita con materiali di spoglio, presenta un corpo
centrale quadro che con pilastri a elle sorreggeva una cupola di un
diametro di 24 metri, confrontabile con quella di Santa Sofia a
Costantinopoli.
La
nuova cattedrale è invece situata a sud della precedente. Fu edificata
nel IV secolo sui resti di un tempio nabateo del I secolo, dedicato a
Dushares (Giove). La chiesa aveva un corpo centrale quadrato di 45 metri
di lato, in cui era inscritto un ambiente di pianta circolare. La
basilica aveva una copertura lignea. In un secondo tempo alla basilica
venne aggiunto una seconda chiesa a tre navate.
La
struttura dell'Arco Nabateo a tre fornici è tipicamente romana ed è
datata I secolo, mentre le decorazioni dell'arco sono di ispirazione
nabatea: i capitelli che ricordano quelli corinzi, il fornice centrale
di grandi dimensioni, le nicchie semicircolari sormontate da archi e le
merlature alla sommità della struttura che richiamano quelle del tempio
di Bel o Baal a Palmira.
Il
Palazzo di Traiano è un edificio a pianta rettangolare di
35 per 50 metri, a due piani. La struttura viene collegata alla presenza
romana nella città, tra il II ed il VI secolo.
Vi
sono diverse moschee, quasi tutte al di fuori della zona archeologica,
tra cui la moschea del matrimonio, dove si ritiene che da questo
luogo passò Maometto, venticinquenne, assieme alla ricca vedova,
Khadija, con cui era in affari e che avrebbe in seguito sposato, e la
moschea al-Mibrak (la moschea delle ginocchia), sorta sul luogo dove
Maometto si fermò a pregare e dove su una lastra di pietra posta
davanti al mihrab vi sarebbero le impronte delle ginocchia della
cammella del profeta.
L'unica
moschea, accanto agli edifici cristiani, è la moschea di Fatima,
eretta dai mamelucchi, nel 1306, dedicata alla figlia del profeta;
questo fu l'unico edificio musulmano in uso, verso la fine del XIX
secolo, al tempo dello spopolamento della città.