Antica città di Bosra
Siria

 PATRIMONIO DELL'UMANITÀ DAL 1980 - SITO PATRIMONIO IN PERICOLO

    

DAL 2013 SITO PATRIMONIO IN PERICOLO - Guerra civile siriana.

Bosra è un'antica città nel sud della Siria, per un certo periodo capitale del regno nabateo e capitale della Provincia Arabica sotto i romani. Attualmente è un importante sito archeologico con un ben conservato teatro romano e fa parte dei patrimoni mondiali dell'umanità della nazione mediorientale.

Nel cuore di Bosra c'è un piccolo panificio costruito sulle fondamenta - e probabilmente con le pietre - di un'antica bottega romana. Di prima mattina sforna il khobz, il tipico pane arabo non lievitato: le donne fanno la fila per acquistarlo e, quando è ancora bollente, lo mettono ad asciugare sulle colonne del cardo maximus. Su quella medesima strada transitano le biciclette e, a mezzogiorno, si incontrano i bambini che escono da scuola; gli stessi che nel pomeriggio, andranno a giocare a pallone in un campo da calcio improvvisato davanti al ninfeo. Dopo Palmyra, Bosra è il più importante e visitato sito archeologico di epoca romana della Siria. Anche se definirlo "sito archeologico" non è del tutto esatto, dato che vi sono ancora persone che vivono letteralmente all'interno delle rovine, accrescendo il fascino del luogo. 

Sebbene vi siano notizie - riportate su papiri egizi - di un insediamento chiamato Busrana già dal II millennio a.C, Bosra divenne una città importante solo nel 70 d.C. quando i nabatei, che avevano ceduto Petra ai romani, vi trasferirono la loro capitale. 

Dopo la conquista della regione da parte di Alessandro Magno, Bosra fece parte del regno della Dinastia seleucide. Nel 163 a.C., la città venne conquistata da Giuda Maccabeo.

Nel I secolo a.C., entrò nella sfera di influenza del regno nabateo e, tra il 70 e il 106 d.C. divenne capitale dei Nabatei sotto il re Rabbel II.

Dopo la sconfitta dei Nabatei da parte di Cornelio Palma, un generale dell'imperatore Traiano, nel 106, divenne capitale della Provincia Arabica, col nome di Nova Traiana Bostra e divenne sede stanziale della Legio VI Ferrata e poi, dal 123, della Legio III Cyrenaica. In quel periodo la città assunse importanza strategica e aumentò la sua importanza dal punto di vista economico.

Nel 129, la città venne visitata dall'imperatore Adriano. Nel periodo di suo massimo splendore, nel III secolo, la città cambiò nome altre due volte diventando dapprima, Colonia Bostra, dopo che Alessandro Severo le diede il titolo di colonia romana, e poi, Colonia Metropolis, dopo che Filippo l'Arabo la dichiarò metropoli.

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Nel 260, la cerchia di mura fu rinforzata per contenere gli eventuali assalti dei re sasanidi, ma, nel 269, la città venne conquistata dall'esercito di Palmira della regina Zenobia, che distrusse il tempio di Giove Ammone, nume tutelare della Legio III Cyrenaica.

Bosra conobbe ancora un periodo di prosperità, nel VI secolo, sotto il regno di Giustiniano, e si arricchì di nuovi palazzi e nuove chiese, anche perché la popolazione era ormai cristianizzata.

Già nel II secolo divenne sede episcopale; e tale resterà fino al 634 quando verrà conquistata da Khalid ibn al-Walid e da questa data rimase sotto il dominio arabo, rimanendo un centro commerciale di grande importanza, come tappa privilegiata per la carovane di pellegrini che si recavano a La Mecca e a Medina.

All'inizio del XIII secolo, dopo che i Crociati, durante la seconda crociata, avevano cercato inutilmente di conquistare Damasco, gli Ayyubidi trasformarono il teatro romano di Bosra in una fortezza, del sistema difensivo di Damasco.

Il declino iniziò con la prima ondata di invasioni mongole del XIII secolo, poi continuò nei secoli successivi e Bosra perse gradatamente importanza, tanto che poi, in era ottomana, non trovandosi più al centro di vie commerciali e di pellegrinaggio, si ridusse ad avere pochissimi abitanti (nel 1855, a Bosra risiedevano non più di 14 famiglie).

Nel secolo scorso la situazione di Bosra è migliorata per la costruzione della ferrovia dello Hejaz e grazie al turismo che si è sviluppato per l'interesse dei suoi monumenti

Il più spettacolare dei monumenti di Bosra è il teatro, che era stato inglobato nella cittadella costruita dagli Ayyubidi, all'inizio del XIII secolo, ed è stato restaurato, tra il 1947 ed il 1970. 

Il monumento, uno dei meglio conservati del mondo romano nonché, uno dei più fulgidi esempi di architettura militare araba in Siria, fu costruito al di fuori della cerchia muraria, nella prima metà del II secolo, con pietre levigate di basalto nero. 

La cavea di questo teatro ha un diametro di 107 metri con 6000 posti in 37 file divise in tre ordini e 5 settori, inoltre altri 2500 spettatori potevano prendere posto, in piedi, nella galleria che chiudeva il retro del teatro e attualmente coperta dalle fortificazioni arabe. 

L'orchestra è semicircolare con un diametro di 21 metri. La scena e il frontescena sono ben conservati, il frontescena per tutta l'altezza, mancano però i marmi policromi che lo rivestivano, ed inoltre delle colonne corinzie che lo decoravano è rimasto solo il primo ordine.

Già in periodo ommayyade era iniziata la fortificazione di un edificio isolato ma nel XIII secolo il sultano al-Adil, figlio di Nureddin, fece riempire la cavea e innalzare, attorno al perimetro del teatro, delle poderose mura con 9 gradi di torri al cui interno si trovavano magazzini, stalle, attrezzature di difesa e alloggi militari. Fu costruito anche l'ingresso attuale con un ponte di pietra con cinque archi. 

Questa trasformazione in fortezza ha protetto il teatro dal degrado causato dal tempo e dell'uomo fino ad arrivare a noi come il meglio conservato tra i teatri romani.

Una trentina di anni fa gli archeologi hanno rimosso la terra, svelando un teatro che può accogliere 6000 spettatori disposti in 37 ordini di posti e ha una frons scaenae decorata con fregi e colonne dai capitelli corinzi. 

Quello del teatro è solo il più palese esempio di stratificazione architettonica di Bosra: la località ospita oggi anche alcune moschee - come quella di Umar, costruita su un tempio pagano, e quella di Mabrak, sorta nel luogo dove riposò il cammello che aveva trasportato in Siria la prima copia del Corano -, mentre è ancora oggetto di venerazione da parte dei musulmani quella che fu la basilica cristiana - a sua volta ospitata in un edificio pagano del III secolo - dove il profeta Maometto intrattenne una conversazione con il saggio monaco nestoriano Bahira. Intorno al cuore antico di Bosra, infine. A metà del XIX secolo hanno trovato dimora i drusi, scacciati dal Libano in seguito alle lotte religiose con i cristiani.

Il teatro è collegato al decumano massimo da una via colonnata che accede al decumano attraverso un arco monumentale, degli inizi del III secolo, eretto in onore della Legio III Cyrenaica e dedicato al primo governatore romano, Cornelio Palma, a tre fornici, alto 13 metri.

Il decumano massimo, da est a ovest è lungo 900 metri, termina con l'arco nabateo è largo 13 metri ed era porticato e dava accesso a edifici pubblici, botteghe e negozi. In corrispondenza dell'incrocio col cardo massimo, vi era un tetrapylon, di cui restano visibili i quattro basamenti quadrati.

Il cardo maximus, principale asse cittadino, culmina in un arco monumentale eretto all'inizio del III secolo in onore della III Legione della Cirenaica. 

Bosra conserva anche i resti di un vasto mercato, di un criptoportico che veniva utilizzato come magazzino per il grano, di un elegante complesso termale, di un ninfeo, di una cisterna per la raccolta dell'acqua piovana e di diverse abitazioni. 

Le terme a sud, del II secolo, costruite vicino a quelle nabatee del I secolo, furono modificate nel secolo successivo e, nel IV e V secolo trasformate e ampliate sino a raggiungere i 2000 metri quadrati di superficie. Nel periodo bizantino furono ridotte di dimensioni per fare spazio ad una chiesa. Il frigidarium è costituito da una sala ottagonale sormontata da una cupola, oggi parzialmente crollata.

Le terme centrali, ostruite nella metà del II secolo, a nord del decumano massimo, si sviluppavano su una superficie di circa 7.000 metri quadrati. Furono modificate nel III secolo, mentre nella prima metà del V secolo furono ridotte di dimensione per ricavare delle latrine, le più grandi latrine scoperte nel Vicino Oriente, da circa 110-130 posti.

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La basilica di Bahira è una costruzione a pianta rettangolare, con abside circolare del IV secolo. La costruzione è associata alla figura del monaco-eremita cristiano, Bahira (dall'arabo bechira, eletto), che secondo la tradizione islamica avrebbe riconosciuto nel giovane Maometto, un futuro profeta.

La cattedrale fu costruita con materiali di spoglio, presenta un corpo centrale quadro che con pilastri a elle sorreggeva una cupola di un diametro di 24 metri, confrontabile con quella di Santa Sofia a Costantinopoli.

La nuova cattedrale è invece situata a sud della precedente. Fu edificata nel IV secolo sui resti di un tempio nabateo del I secolo, dedicato a Dushares (Giove). La chiesa aveva un corpo centrale quadrato di 45 metri di lato, in cui era inscritto un ambiente di pianta circolare. La basilica aveva una copertura lignea. In un secondo tempo alla basilica venne aggiunto una seconda chiesa a tre navate.

La struttura dell'Arco Nabateo a tre fornici è tipicamente romana ed è datata I secolo, mentre le decorazioni dell'arco sono di ispirazione nabatea: i capitelli che ricordano quelli corinzi, il fornice centrale di grandi dimensioni, le nicchie semicircolari sormontate da archi e le merlature alla sommità della struttura che richiamano quelle del tempio di Bel o Baal a Palmira.

Il Palazzo di Traiano è un edificio a pianta rettangolare di 35 per 50 metri, a due piani. La struttura viene collegata alla presenza romana nella città, tra il II ed il VI secolo.

Vi sono diverse moschee, quasi tutte al di fuori della zona archeologica, tra cui la moschea del matrimonio, dove si ritiene che da questo luogo passò Maometto, venticinquenne, assieme alla ricca vedova, Khadija, con cui era in affari e che avrebbe in seguito sposato, e la moschea al-Mibrak (la moschea delle ginocchia), sorta sul luogo dove Maometto si fermò a pregare e dove su una lastra di pietra posta davanti al mihrab vi sarebbero le impronte delle ginocchia della cammella del profeta.

L'unica moschea, accanto agli edifici cristiani, è la moschea di Fatima, eretta dai mamelucchi, nel 1306, dedicata alla figlia del profeta; questo fu l'unico edificio musulmano in uso, verso la fine del XIX secolo, al tempo dello spopolamento della città.