Le Colonie
della benevolenza sono ex
colonie di lavoro, situate
nelle province di Drenthe e Anversa nell'allora Regno
Unito dei Paesi Bassi.
Furono istituite nel 1818
dalla Società della
Benevolenza per combattere la
povertà prevalente. Il
progetto fu un esperimento
sociale unico in Europa ed
è stato l'inizio dei Paesi
Bassi come stato
sociale. Non tutte le
colonie fanno parte del
patrimonio dell'umanità; le
colonie selezionate sono Frederiksoord, Wilhelminaoord e Veenhuizen nei Paesi
Bassi e la colonia
di Wortel in Belgio.
Le
Colonie furono istituite,
subito dopo il Congresso di
Vienna, nel territorio
compreso nel Regno dei Paesi
Bassi, come una sorta di
esperimento sociale in
un’epoca in cui gran parte
della popolazione europea
viveva in condizioni di
estrema povertà. Questi
insediamenti, di cui cinque
situati in Olanda e due in
Belgio, si trovavano ai
margini dei centri urbani, in
terreni poco coltivati o
sterili. L’obiettivo era
quella di stimolare
l’agricoltura utilizzando
nuove tecnologie e di
impiegare, a tal fine, il
proletariato urbano,
garantendo lavoro, assistenza
e istruzione, in modo tale da
migliorane la condizione
sociale.
L’esempio
olandese ricevette in un primo
periodo una grande attenzione
a livello internazionale ed
esperimenti molto simili
vennero replicati anche in
altri Paesi europei. Tuttavia,
se alcune delle Colonie erano
essenzialmente “libere”,
poiché all’interno ci
vivevano, per propria scelta,
famiglie che in un qualsiasi
momento potevano decidere di
tornare in società, le altre
accoglievano persone sotto
coercizione. In queste colonie
“non libere” venivano
relegati mendicanti, vagabondi
e orfani che dovevano lavorare
la terra collettivamente,
sotto la direzione di altri
coloni. Con il passare del
tempo, anche a causa dei costi
eccessivi e di alcuni problemi
di gestione
economico-finanziaria, le
Colonie modificarono la loro
funzione originaria,
diventando in un primo tempo
istituti penali, edifici
scolastici in seguito, ed
infine, ospedali psichiatrici.
Oggi
tutte le Colonie sono
riconosciute come paesaggi
protetti a livello nazionale
dalla normativa belga e
olandese e sono attualmente
gestite da vari enti, tra cui
comuni, agenzie e
organizzazioni indipendenti.
Nella memoria collettiva, i
175 anni di storia delle
Colonie rappresentano la lunga
evoluzione del pensiero
europeo riguardo le persone
socialmente emarginate e i
loro diritti, ora pienamente
sanciti nella Carta dei
diritti fondamentali
dell’Unione europea,
proclamata per la prima volta
a Nizza nel 2000.
L’obiettivo
generale del progetto di
candidatura trae ispirazione
dalla storia della fondazione
delle Colonie, utilizzata come
base di partenza da cui
esplorare lo sviluppo
concettuale delle politiche
sociali a favore della lotta
contro la povertà in Europa,
dall’inizio del XIX secolo
fino ai giorni nostri.
Le
attività specifiche includono
la progettazione di strumenti
educativi rivolti a differenti
gruppi target, comprendenti
giovani e professionisti e
tour guidati multilingue. Per
tutti i siti è stata
concepita un’unica strategia
di comunicazione con
l’obiettivo di promuovere il
ruolo delle Colonie di
benevolenza come precursori in
Europa delle politiche
sociali, attraverso il sito
web e l’utilizzo di
tecnologie digitali e
interattive, disponibili
on-line e presso i centri
visitatori.
All'inizio
del XIX secolo, dopo la
dominazione francese, i Paesi
Bassi erano
fortemente impoveriti. Molte
famiglie nelle città e nelle
campagne vivevano in
situazioni disastrose. Di
conseguenza, i cappellani di Amsterdam,
nel 1812, si presero cura di
più di 3.600 orfani.
Nel
1818, Johannes van den Bosch
fondò la Società di
Benevolenza nell'allora Regno
Unito dei Paesi Bassi (che
comprendeva anche il Belgio)
per offrire ai poveri la
possibilità di migliorare le
proprie condizioni di vita.
Van den Bosch acquistò un
terreno incolto a Drenthe in
modo che i poveri potessero
coltivarlo. La Westerbeek nella
tenuta Westerbeeksloot,
nell'attuale Frederiksoord,
divenne il centro
amministrativo della Società
di Benevolenza.
Re
Guglielmo I sostenne
l'iniziativa e vennero così
istituite sette colonie:
Frederiksoord, Wilhelminaoord
e Veenhuizen nella provincia
di Drenthe, Ommerschans e
Willemsoord nella provincia di
Overijssel, Wortel e Merksplas
in Belgio. Nella metà del 19°
secolo, nel periodo di
occupazione massima, più di
11.000 persone vivevano in
queste colonie.
Il
progetto utopico, teso a
sradicare la povertà a
livello nazionale, era in
linea con il pensiero
illuminista, a quel tempo
ancora molto diffuso in
Europa. Teoricamente tutti ne
avrebbero tratto grande
beneficio. Da un lato le
comunità in difficoltà
avrebbero migliorato le loro
condizioni di vita, dall'altro
le terre incolte sarebbero
state convertite in zone
agricole redditizie. Lo Stato
avrebbe provveduto a fornire
alloggi e istruzione in cambio
di lavoro.
La
colonia di prova -
Johannes van den Bosch si mise
al lavoro con energia. Il 25
agosto 1818, una settimana
dopo l'acquisto della tenuta
di Westerbeeksloot da parte
della Compagnia, pose la prima
pietra per la prima casa di
coloni. Il 29 ottobre 1818
arrivarono le prime famiglie
nella colonia, che per il
momento fungeva da
"colonia di prova'.
Vennero scelte un totale di 52
famiglie, provenienti da tutte
le parti del paese, per
partecipare all'esperimento di
Johannes van den Bosch. Dopo
quattro anni e mezzo, 42
famiglie vivevano ancora sotto
la cura della Società della
Benevolenza. Molti di loro
continuarono a vivervi fino
alla loro morte. Le loro
fortune sono descritte in
dettaglio da Wil Schackmann in De
Proefkolonie.
Colonie
libere
- La società iniziò quindi a
costruire delle colonie
definitive, costituite da
piccole case coloniche con un
po' di terra. Le case erano
distanziate, a intervalli
regolari, lungo strade
rettilinee. Le colonie I e II
furono successivamente
trasformate nel villaggio
Frederiksoord, le altre
colonie nei villaggi
Wilhelminaoord e Boschoord
(nel sud-ovest: Drenthe)
e Willemsoord (nel
nordovest: Overijssel).
Qui furono ospitate circa
1.400 famiglie nel periodo
1818-1911.
Al
fine di educare la popolazione
e proteggerla dalle influenze
malvagie, la Società fondò
le proprie scuole e introdusse
il "denaro della
colonia". Quei soldi non
durarono a lungo, ma le scuole
sì. Oltre alle scuole
primarie, la società fondò
anche istituti di formazione
professionale come l'Istituto
per l'agricoltura, attivo dal
1823 al 1859, a Wateren,
nel 1884 la Gerard
Adriaan van Swieten
Tuinbouwschool e nel 1887
l'omonima scuola forestale a
Frederiksoord e la Gerard
Adriaan van Swieten
Agricultural School nel
1884 a Willemsoord. La
fondazione di queste scuole fu
resa possibile da una
donazione dell'ex maggiore di
cavalleria, Frederic Henri
Louis van Swieten. La scuola
di orticoltura è stata
trasferita a Meppel nel
novembre 2005.
I
coloni potevano ricevere una
medaglia di bronzo, d'argento
o d'oro come ricompensa per il
"lavoro diligente e buona
condotta", con una somma
annuale di 2,5, 5 e 10 fiorini
ad essa connessa. Chiunque
potesse dimostrare di poter
sopravvivere a sufficienza con
i prodotti della sua terra e
del suo bestiame, riceveva la
medaglia d'argento o d'oro e
poteva essere promosso a
mezzadro o "agricoltore
libero". La nomina del
capo distretto o il
collocamento come agricoltore
in una delle grandi fattorie
di Ommerschans o Veenhuizen era
una prospettiva allettante.
Su
iniziativa di Johannes van den
Bosch, nel 1822, a Wortel fu
costruita la libera colonia di
Wortel con 129 piccole
fattorie. La colonia di Wortel
fu completamente demolita dopo
la Rivoluzione
belga.
Colonie
non libere - A Veenhuizen e Ommerschans vennero
costruite colonie
penali. Qui orfani,
vagabondi e mendicanti
venivano reclusi e messi al
lavoro, ma anche i coloni
potevano finire qui, ad
esempio come punizione per
l'abuso di alcol,
fornicazione, prodigalità,
brutalità o diserzione. A
Ommerschans venne istituito un
asilo e tre a Veenhuizen.
Nel
1825 fu costruita una colonia
non libera a Merksplas.
Acquisizione
da parte del governo
- Nel 1859 le colonie non
libere furono rilevate dallo
Stato olandese. Ommerschans fu
chiuso nel 1890. Veenhuizen
divenne quindi una prigione.
Nel
1866 in Belgio entrò in
vigore la legge sul vagabondaggio.
Secondo quella legge, un
vagabondo era una persona
senza reddito che non aveva
abbastanza soldi per comprare
una pagnotta. Il vagabondaggio
era un reato punibile con la
reclusione.
Nelle
sedi di Hoogstraten,
Merkplas e Wortel, nel 1881
furono create le nuove Rijkswelzaamheidskolonies.
Merkplas era un'istituzione
penale aperta, in questa veste
la colonia è esistita fino al
1993 quando è stata abolita
la legge sul vagabondaggio. La
colonia di Merksplas è ora un
istituto penale e un centro
per richiedenti
asilo. I cinque edifici
più importanti sono protetti
come monumenti.
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