Castello di Mir
Bielorussia

PATRIMONIO DELL'UMANITÀ DAL 2000

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La regione che circonda la cittadina di Mir è caratterizzata da una storia di lunghe battaglie e dagli influssi di diverse culture, in cui si sono mescolate peculiarità regionali ed elementi occidentali. Mir appartenne in successione al granducato di Lituania, al regno degli zar russi, alla Polonia e all'Unione Sovietica, mentre ora fa parte della Bielorussia. Mir fu inoltre un tipico Schtetl (insediamento ebraico) dell'Europa orientale, finché l'esercito d'occupazione nazista il 9 novembre del 1941 non vi uccise circa 1500 ebrei. 

Alla fine del XV secolo iniziarono i lavori della cittadella, con una cinta muraria di difesa e cinque torri. Nel 1568 il duca Radziwilf entrò in possesso della fortezza e durante il XVI-XVII secolo essa venne adibita a residenza nobiliare con la costruzione di un castello a due ali. Questa fortificazione dalle robuste torri in mattoni rossi venne costruita su una base quadrata dal lato di 75 metri. Le spesse mura e la presenza di feritoie documentano il carattere militare della struttura. 

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Originariamente le mura del Castello erano alte 13 metri e il loro spessore alla base arrivava a 3 metri. Un’attrattiva del Castello sono le sue torri, ornate con nicchie e cinture decorative. Oggi solo la torre d’ingresso e la torre sud-occidentale hanno conservato l’aspetto del gotico, le altre torri, così come il palazzo, hanno le forme e il fascino del Rinascimento. Nei secoli XVII-XVIII il Castello di Mir era un lussuoso complesso castello-palazzo che univa felicemente il carattere protettivo del castello con la maestosa eleganza del palazzo.

Dopo essere stato abbandonato per quasi un secolo e dopo aver subito seri danni nel periodo napoleonico, il castello venne rstaurato alla fine del XIX secolo. Nel 1813, dopo la morte di Dominik Hieronim Radziwiłł, il castello passò a sua figlia Stefania, che sposò Ludwig zu Sayn-Wittgenstein-Berleburg. Successivamente il castello passò alla loro figlia Maria, che sposò il principe Chlodwig Hohenloche-Schillingfurst. 

Il loro figlio, Maurice Hohenloche-Schillingfurst, nel 1895 vendette il castello a Mikołaj Światopełk-Mirski, del clan Białynia. Il figlio di Mikołaj, Michal Swiatopelk-Mirski, cominciò a ricostruire il castello seguendo il progetto dell 'architetto Teodor Bursze. La famiglia Swiatopelk-Mirski possedette il castello fino al 1939; durante la Seconda Guerra Mondiale venne requisito dalle forze d 'occupazione naziste e venne utilizzato come ghetto per la locale popolazione ebraica prima dell 'avvio ai campi di concentramento.

Una palese testimonianza del fatto che la costruzione del castello di Mir avvenne non prima del 1510 sono alcune particolarità architettoniche. In due torri sopra le scale a chiocciola si trovano volte che si chiamano "a cristallo". Questo tipo di volta apparve nell 'Europa Occidentale alla fine del XV secolo, nei paesi Baltici solo attorno al 1513. Lo stesso riguarda anche altri elementi decorativi sulle facciate delle torri (nicchie ad arco intonacate ecc.).

Il castello appare per la prima volta nel Registro Linuano nel 1527, dopo la morte di Juri Iljinich, in occasione del documento di divisione dell'eredità tra i figli di Juri.

Sono trascorsi quasi 500 anni dalla fondazione del Castello di Mir. Il testimone più importante degli avvenimenti che accaddero in questi anni rimane il muro in mattoni. Infatti nel Medioevo, soprattutto nel nord Europa, si costruiva quasi tutto con i mattoni: muri, volte, pavimenti, elementi decorativi e perfino gli infissi delle finestre. Non si nascondevano, anzi, si mettevano in evidenza le qualità decorative del materiale. I lati dei mattoni si facevano lisci e regolari e si usava selezionare i mattoni per colore in modo da creare decorazioni in diverse tonalità. 

Anche l’intonaco veniva utilizzato per decorare, ma si utilizzava solo nelle nicchie e nelle cinture, enfatizzando gli elementi gotici del palazzo.

La pianta del Castello di Mir è estremamente semplice: un rettangolo di muri alti che terminano agli angoli con alte torri sporgenti, la quinta torre con il portone d 'ingresso era situata alla metà del muro ovest – da qui partiva la strada per la capitale del Gran Principato Lituano Vilno.