La
cattedrale di San Giacomo a
Sebenico sulla costa dalmata,
testimonia i cospicui scambi
tra l'Italia settentrionale,
la Dalmazia e la Toscana nel
XV e XVI secolo nel campo
delle arti monumentali. E'
il monumento-simbolo della
città, segna il passaggio tra
lo stile gotico e quello
rinascimentale ed è stato
inserito nel patrimonio
dell'umanità dall'UNESCO nel
2000.
Per
la sua bellezza, le peculiarità
costruttive e stilistiche, la
Cattedrale di San Giacomo è
un monumento eccezionale
dell'architettura sacra
europea; sorge sul lato sud
della piazza, nel punto in cui
si trovava la chiesa romanica
di San Giacomo dalla quale ha
ereditato il nome. L'idea di
erigere una grande cattedrale
risale all'anno 1298 quando
Sebenico fu eletta sede
vescovile ed ottenne il titolo
di città. Si decise di
costruire la cattedrale nel
1402 ma solo nel 1431
iniziarono i lavori che
proseguirono, con varie
interruzioni, fino 1535.
Nel
1441 il Gran Consiglio di
Sebenico nominò Juraj Matejev
Dalmatinac, noto
anche come Giorgio
Orsini, architetto capo della
costruzione della cattedrale.
Egli edificò il battistero,
le absidi e parte delle due
navate laterali e diresse i
lavori fino alla fine della
sua vita nel 1475. Questo
grande maestro iniziatore
dello stile
gotico-rinascimentale in
Dalmazia; cambiò l'originaria
concezione della chiesa e in
tal modo diede alla cattedrale
un aspetto monumentale.
Dopo
la morte di Juraj, protomastro
della cattedrale sebenicense
fu nominato Niccolò di
Giovanni Fiorentino
(1477-1505), allievo di
Donatello, il quale continuò
la costruzione nel puro stile
rinascimentale. Completò le
navate laterali e costruì la
copertura con una volta
portante realizzata con lastre
della stessa pietra di cui
sono costituiti anche i muri
perimetrali; un intervento di
grande maestria tecnica per
l'epoca. Sul corto transetto
l'architetto fiorentino costruì
la slanciata cupola, che
ricorda quella del duomo della
sua città natale, e la
facciata trilobata, tipica di
altre chiese dei territori
sottoposti al dominio
veneziano.
Entrambi
gli architetti svilupparono
una struttura interamente in
pietra utilizzando tecniche
costruttive senza precedenti
specie nella realizzazione del
soffitto e della cupola. Gli
elementi formali e decorativi
della cattedrale, tra cui lo
splendido fregio ornato da
settantuno volti scolpiti di
uomini, donne e bambini,
illustrano la mirabile fusione
tra arte gotica e arte
rinascimentale.


Statue
in pietra, sono collocate ai
punti cardinali: San Michele
sul transetto nord; San Marco
su quello a sud; San Giacomo
sopra il presbiterio a est.
Tutto l'insieme fu realizzato
con una tecnica ardita: le
varie parti furono eseguite
separatamente per poi venire
raccordate in un unico volume
che risulta eccezionalmente
armonioso.
Bartolomeo
e Giacomo da Mestre
completarono la costruzione a
partire dal 1505; risale a
questo periodo anche il
monumentale rosone della
facciata. I costruttori
rinunciarono a edificare un
campanile, rimpiazzato da una
torre delle mura cittadine.
dopo più di un secolo
dall'inizio dei lavori, nel
1555 la maestosa cattedrale poté
finalmente essere consacrata.
La
prima cosa che si vede
arrivando dall'interno e non
dal mare, è la facciata nord
con il bellissimo portale dei
Leoni, che provengono dalla
chiesa precedente, di epoca
romanica. L'attuale duomo
nacque infatti dall'esigenza
di avere una chiesa più
grande, dal momento che
Sebenico, nel XV secolo,
divenne sede episcopale.
Questo portale è
caratterizzato dalla presenza,
ai lati, delle statue di Adamo
(che si copre le parti intime)
e di Eva, che si copre solo la
parte inferiore lasciando il
petto nudo (cosa insolita da
ritrovare fuori da una chiesa
cattolica).
Aggirando
a sinistra la cattedrale e
portandosi sul davanti,
dirimpetto alla sua facciata
principale, a occidente, ci si
stupirà per tanta bellezza e
raffinatezza. Da qui il sole
che tramonta pare incendiare
il meraviglioso rosone posto
sopra il portale, animando il
Fiore della Vita
posto al centro, molto
sommessamente, come racchiuso
in una ragnatela. Da
questo lato si vedono il mare
e le isole antistanti: un
panorama che aumenta
ulteriormente la bellezza, il
fascino e l'importanza di
questo monumento-simbolo della
città stessa.

Impreziosisce
l'esterno della cattedrale un
fregio composto da 71 teste di
uomini, donne e bambini
realizzati da Giorgio Orsini.
Teste in pietra di eccezionale
realismo, tanto che ci si
aspetta di sentire la loro
voce, di veder muovere le loro
pupille, di veder il loro capo
spostarsi di qua e di là per
seguire gli avvenimenti che
passano sotto di loro. Il
fregio corre ad un'altezza
accessibile all'occhio umano
che può dunquei rimirarne le
espressioni, tutte diverse e
certamente caratteristiche.
Tra i tanti volti umani,
colpisce la testa di un...
leone.
L'interno
della cattedrale, lunga
38 m. e larga 14,
è
a tre navate e contiene
diversi preziosi manufatti; al
piano inferiore si può
visitare il Battistero,
capolavoro rinascimentale
iniziato da Giorgio Orsini e
finito da Andrea Alessi, che
consta di una sala circolare
dotata di quattro piccole
absidi, che accoglie al centro
un fonte battesimale sorretto
da tre putti.
Il
tetto e la cupola formano la
parte più imponente del
tempio e come avvenuto per gli
altri elementi della
cattedrale, anche nella
costruzione di questi ultimi,
fu impiegata esclusivamente la
pietra ed applicato il sistema
di montaggio al quale Juraj
Dalmatinac ricorse nella
costruzione dell'abside e
della sagrestia.
Una
particolare attenzione merita
il fonte battesimale della
cattedrale che Juraj
Dalmatinac situò nel
pianoterra dell'abside
meridionale. Si tratta di un
piccolo vano circolare con
incavature che si toccano
nelle colonne.
Degli altari posti nelle
cappelle delle navate
laterali, quattro sono
barocchi e due risalgono al
XIX secolo.
La
cattedrale custodisce opere
pittoriche del quattrocento,
alcune miniature
dell'oreficeria rinascimentale
di Orazio Fortezza ed altre
opere d'arte esposte nel Museo
ecclesiastico.

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