Il
sito non sembra essere mai stato realmente
occupato sino all'epoca merovingia, verso la
fine del X secolo; si ricorda solamente
l'esistenza di un guado sulla Meurthe nell'VIII
secolo.
Nancy
diventa la capitale del ducato di Lorena nell'XI
secolo. Nel 1477,
durante l'assedio della città contro il duca di
Lorena Renato II, Carlo il Temerario duca
di Borgogna muore presso lo stagno di Saint-Jean
(attualmente Piazza Croix de Bourgogne; una
iscrizione
nel marciapiede del viale ricorda il luogo dove
furono provvisoriamente deposte le spoglie di
Carlo il Temerario). Sotto i regni dei duchi
Carlo III e Leopoldo, la città subisce un
notevole ampliamento (città nuova, corso Léopold...)
e si giova di una vita culturale senza
precedenti.
Deposto
dal trono, Stanislao
Leszczyński, re di Polonia e patrigno di
Luigi XV, riceve il ducato di Lorena nel 1737
che governa come monarca illuminato, portandolo
al suo apogeo in pieno Illuminismo. In onore al
Re di Francia Stanislao crea una piazza di
pregevoli proporzioni
che prenderà poi il suo nome. Alla sua morte
nel 1766, il ducato ritorna alla corona
di Francia. Nel 1778 Nancy diviene un vescovato.
Al
termine della guerra franco-prussiana (1871),
la città rimane francese a differenza dell'Alsazia
e della Mosella,
con le città di Strasburgo e Metz, che
sono invece unite alla Prussia. Nancy conosce
un nuovo periodo di prosperità economica e
culturale. Per questo motivo molti di
quelli che in Alsazia e Mosella possono
acquisire la nazionalità tedesca la rifiutano e
preferiscono trasferirsi a Nancy; tra di
loro un gran numero di industriali e
intellettuali.
Intorno
al 1900,
è da Nancy che parte, in Francia, il
movimento dell'Art Nouveau con la celebre Scuola
di Nancy i cui capofila sono Émile
Gallé, Antonin Daum, Louis Majorelle, Victor
Prouvé e Eugène
Vallin.
Durante
la Prima Guerra mondiale,
la città subisce un bombardamento aereo e i
colpi del "Gros Max": un cannone da
380mm installato à 35km di distanza, nella
cittadina di Hampont nella Mosella
annessa. Questi bombardamenti provocarono grossi
danni materiali e causarano la morte di 177
persone.
Situata
nel centro storico di Nancy, in Lorena, la
piazza Stanislao fa parte di uno splendido
insieme architettonico risalente al XVIII secolo
e voluto da Stanislas Leszcynski, suocero di
Luigi XV. Quest'insieme, iscritto nell'elenco
del patrimonio mondiale dell'Unesco, è formato
da piazza Stanislao, place de la Carrière e
place de l' Alliance.
Fino
alla metà del XVII secolo, un vasto piazzale
divideva la Città-Vecchia (medievale) dalla
Città-Nuova (eretta da Carlo III nel 1588).
Stanislas Leszcynski, ex re di Polonia divenuto
duca di Lorena nel 1737, decise di collegare le
due parti della città, secondo un asse da nord
a sud, con la costruzione di una piazza
destinata a celebrare Luigi XV, suo genero e re
di Francia.
Ben
proporzionata (106 metri per 124), costruita tra
il 1751 e il 1755 sotto la direzione
dell'architetto Emmanuel Héré, Place Royale
(Piazza Reale), ribattezzata Piazza Stanislao
nel 1831, rappresenta uno splendido esempio di
architettura classica, con apporti del
repertorio rococò e barocco (cancelli e
fontane).
I
vari edifici con piani e facciate regolari
(Palazzo Municipale, Hôtel de la Reine,
Padiglione Jacques, l'Opéra, museo delle Belle
Arti …) sono distribuiti attorno alla piazza,
collegati tra loro da monumentali cancelli in
ferro battuto impreziositi da foglie d'oro,
realizzati da Jean Lamour che sono valsi a Nancy
il soprannome di “la città dalle Porte
d'oro”.
Le
due fontane simmetriche di Nettuno e Anfitrite,
opera di Barthélemy Guibal, sono disposte agli
angoli di fronte ai padiglioni laterali che
fiancheggiano la rue Héré che porta
all'omonimo arco e sono sormontate da portici in
ferro battuto realizzati da Jean Lamour.


Nel
quadro delle manovre politiche seguite alla
guerra di successione polacca atte ad annettere
il ducato di Lorena al Regno di Francia,
Stanislao Leszczyński, re spodestato di Polonia
e suocero del re Luigi XV di Francia, ricevette
nel 1737 il ducato in vitalizio.
Il
duca Leopoldo di Lorena aveva già intrapreso la
ricostruzione del ducato in seguito ai danni
subiti dalle guerre precedenti e si era
circondato di una serie di architetti e artisti,
come la famiglia Mique, Barthélemy Guibal, Jean
Lamour e soprattutto Germain Boffrand, maestro
di Emmanuel Héré. Stanislao trovò quindi un'équipe
di valenti artisti al suo arrivo in Lorena, che
influenzò personalmente con le nuove tendenze
dell'arte barocca dell'Europa centrale,
apportando quel vento d'innovazione nello stile
regionale che servirà d'ispirazione anche per
altre costruzioni nel resto della Francia.
Nella
metà del XVII secolo, una vasta spianata
separava la "città vecchia" e la
"città nuova" di Nancy. Per il
quartiere "Charles III" le
fortificazioni erano state sostituite da un
semplice muro di cinta, ma le comunicazioni fra
le due parti erano ostacolate dalla presenza dei
bastioni della "città vecchia", che
nel 1725-1729 il re di Francia aveva vietato al
duca Leopoldo di abbattere. La porte Royale,
aperta nel XVII secolo, costituiva un imbuto che
rallentava la viabilità. Nell'agosto del 1746
l'accesso alla porta venne migliorato,
sostituendo il ponte sui fossati con una vera
strada.
Da
un lato della porta si apriva la place de la
Carrière, uno spazio allungato creato nel
XVI secolo per la corsa dei tornei. Era
contornato da case sorte senza un progetto
architettonico, ma anche da edifici come il
palazzo de Beauvau-Craon, costruito da Germain
Boffrand. Dall'altro lato della porta era un
terreno incolto con qualche abitazione ricavata
sulle vecchie fortificazioni, un tempo usato
come esposizione dei condannati alla gogna. Ai
fianchi la porta si congiungeva ai due bastioni
d'Haussonville e di Vaudémont.

Nel
1751 Stanislao Leszczyński convocò al castello
di Lunéville, residenza ducale, il
sovrintendente della polizia di Nancy Nicolas
Durival, per annunciargli il suo progetto di
costruzione di una nuova piazza. Era un progetto
ambizioso volto, da un lato, a onorare il
proprio genero, il re Luigi XV di Francia che
aveva sposato sua figlia, Maria Leszczyńska, e
quindi attirarne i favori, e dall'altro a
provocare meraviglia presso i lorenesi per
renderli ben disposti ad accoglierlo come
sovrano.
La
piazza era destinata a diventare cuore e centro
della città, dove sarebbero stati raccolti
tutti gli uffici amministrativi, e luogo di
cerimonie e feste popolari all'incrocio dei due
assi principali cittadini. A nord due strade
perfettamente allineate secondo un asse
est-ovest conducevano alla piazza e alle loro
estremità, vennero progettate due porte: porta
Saint-Stanislas e porta Sainte-Catherine. L'asse
nord-sud andava dalla "città vecchia"
(Palazzo Ducale), al nuovo municipio,
attraversando il nuovo arco di trionfo,
destinato a sostituire la vecchia "porte
Royale".
Durante
la guerra di successione austriaca, fra il 1743
e il 1744, i dintorni di Nancy vennero
minacciati e di conseguenza il progetto di
aprire un varco nei bastioni all'altezza della
porte Royale venne fortemente contestato dal
maresciallo de Belle-Isle, responsabile militare
dei Tre Vescovadi di Metz, Toul e Verdun, e da
Marc-Pierre de Voyer de Paulmy d'Argenson,
segretario di stato alla guerra, che volevano
mantenere Nancy come città fortificata.
Allora
Stanislao pensò di modificare il luogo in cui
doveva sorgere la nuova piazza e di ricostruire
la piazza del Mercato nella "città
nuova", distruggendo il vecchio municipio
che si trovava di fronte alla chiesa di San
Sebastiano. I commercianti del quartiere
tuttavia si opposero al progetto.
Si
arrivò quindi a scegliere nuovamente il sito di
fronte alla porte Royale con un
compromesso: il duca Stanislao s'impegnò a
conservare intatte gran parte delle
fortificazioni e dei fossati, limitandosi a
mascherarli con interventi architettonici,
influenzando notevolmente l'architettura della
piazza; nonostante le contrarietà Stanislao
procedette a una distruzione parziale del
bastione d'Haussonville.

In
un primo momento il progetto viene conferito a
Jean-Nicolas Jennesson, ma ritenuto troppo
"classico" venne poi affidato a
Emmanuel Héré. La configurazione degli spazi
rispetta i canoni dell'Architettura barocca
classica ereditata da Jules Hardouin Mansart,
dove gli edifici a piani e facciate regolari
formano un insieme simmetrico e armonioso,
ispirato ai grandi esempi di Place de la
Concorde e Place Vendôme di Parigi, alla Place
de la Bourse di Bordeaux o alla stessa Reggia di
Versailles.
Ma
qui il classicismo è temperato da eleganti
apporti Rococò. Héré disegna le facciate in
uno stile classico d'ordine corinzio con
balconate e coronate da balaustre reggenti putti
e vasi floreali. Il terzo lato della piazza,
quello settentrionale verso le fortificazioni
preesistenti, si compone di basse costruzioni ad
arcate, alte non più di un piano, per motivi
militari, atte a camuffare i bastioni di difesa.
Assoluta
meraviglia della piazza è costituita dalle
splendide cancellate in ferro battuto e dorato
di Jean Lamour che uniscono gli edifici l'uno
all'altro e dove negli angoli settentrionali
sono incastonate le due fontane rococò di
Nettuno e Anfitrite, opere sublime di Barthélemy
Guibal. Al centro della piazza si ergeva, prima
dell'abbattimento dai rivoluzionari, la statua a
Luigi XV di Francia, opera di Barthélemy Guibal
e Paul-Louis Cyfflé.
Il
18 marzo 1752 François Maximilien Ossolinski
pone la prima pietra del primo edificio, il
Pavillon Jacquet; il cantiere dotato di una
manodopera di 400 operai durerà soli tre anni e
mezzo. Il 26 novembre 1755 avrà luogo la
solenne cerimonia d'inaugurazione della piazza
alla presenza di tutte le autorità di Stato e
di un'incredibile folla di lorenesi e stranieri.
Per l'occasione il duca Stanislao commissionò
alla troupe di Lunéville una rappresentazione
per il nuovo Teatro. L'autore drammatico Charles
Palissot de Montenoy scriverà Le Cercle ou
les Originaux, questa farsa che denigra
Jean-Jacques Rousseau, farà scandalo nei
circoli filosofici.

-
Hôtel de Ville, il Municipio è l'edificio
maggiore della piazza, con la sua grandiosa
facciata di 98 metri ne occupa tutto il lato
sud.
-
Hôtel de la Reine, sul lato sud-est venne
costruito per l'intendente di Stato François-Antoine-Pierre
Alliot e deve il suo nome a una visita, nel
1769, di Maria-Antonietta. Nel 1814 divenne la
residenza dello zar di Russia, e dal 1929 è
sede del Grand Hôtel de la Reine, albergo a
quattro stelle.
-
Teatro dell'Opéra national de Lorraine, sorge
accanto al precedente nel lato nord-est. Venne
eretto nel 1753 da Jean-François de La Borde,
ma nel 1919 viene ricostruito su un progetto di
Teatro all'italiana a opera di Joseph Hornecker,
ispirato nei decori all'Opéra Garnier di
Parigi. Dal primo gennaio 2006 è sede dell'Opéra
national de Lorraine.
-
Museo di Bellearti, di fronte al precedente, nel
lato nord-ovest, ospitava originariamente un Collegio
di Medicina e Chirurgia, in seguito il Théâtre
de la Comédie, eretto nel 1758 ma distrutto
da un incendio nel 1906, venne ricostruito e
destinato a Museo.
-
Pavillon Jacquet, sorge accanto al precedente,
sul lato sud-ovest della piazza. Dimora
borghese.
I
preziosi cancelli che uniscono gli edifici della
piazza tra loro, furono eseguiti da Jean Lamour,
fabbro del duca Stanislao Leszczyński. Sono sei
griglie che a coppie ornano la piazza
incorniciando come archi trionfali le due
fontane angolari, chiudendo come delle porte
fiammanti gli angoli ai lati del Municipio e
bordando come losanghe l'entrata in piazza delle
due vie contrapposte Rue Stanislas e Rue
Sainte-Catherine. Hanno meritato a Nancy
l'appellativo di Ville aux Portes d'Or,
"Città dalle Porte d'oro".
Di
stile Rococò, come le fontane, le cancellate
sono realizzate in Ferro battuto e dorato a
Foglia oro; e secondo l'uso del tempo, imitanp
nel disegno l'architettura. I motivi decorativi
sono ispirati a fini nazionalistici, infatti
compaiono le iniziali di Luigi XV di Francia e
le sue insegne, foglie di quercia,
simboleggianti la Forza, i Galli,
simbolo degli antichi Galli guardano al Sole,
rami d'olivo e Gigli di Francia. Le vignette
ornamentali sono state eseguite da Dominique
Collin.

Sul
lato nord, agli angoli delle basse costruzioni
dei padiglioni laterali, sono le due Fontane
simmetriche rappresentanti Neptune (all'angolo
nord-ovest) e Amphitrite (angolo di nord-est),
incastonate nelle sontuose cornici delle
cancellate di Jean Lamour. Con il loro stile
Rococò rompono la classicità dell'insieme
della piazza, infatti, come dei portici
scenografici che chiudono gli angoli,
smussandoli, in realtà sono stati concepiti per
mascherare i fossati retrostanti delle
fortificazioni.
Si
compongono di tre arcate, quella centrale con
una luce di 15,30 metri accoglie la fontana
principale dedicata agli dei, e due laterali,
una per lato, con una luce di 10,40 metri, atte
ad accogliere due fontane minori animate da
putti. Le Fontane e i cancelli furono i primi
elementi della piazza a essere classificati Monumento
Storico di Francia, già il 12 luglio 1886.
La
loro costruzione venne intrapresa nel 1751 ad
opera di Barthélemy Guibal, il progetto
originale da lui presentato l'anno prima al duca
Stanislao prevedeva la loro realizzazione in
bronzo, ma l'alto costo del materiale fece
optare la scelta sul piombo.
Si
erge sul lato nord, opposto al Municipio, tra le
costruzioni basse dei padiglioni laterali atti a
mascherare le precedenti fortificazioni. Apre la
piazza nella prospettiva con Place de la Carrière
e il Palazzo del Governatore. Venne costruito
fra il 1753 e il 1755 da Emmanuel Héré
abbattendo la Porte Royale eretta da Luigi XIV.
Il
tema decorativo si rifà alla Guerra e
alla Pace, simboleggiate da rami d'alloro
e d'olivo, alludendo alla Battaglia di Fontenoy
del 1745 e al Trattato di Aquisgrana del 1748.
Elevato in ordine corinzio su un piedistallo si
ispira all'Arco di Settimio Severo a Roma e alla
Porte Saint-Antoine di Parigi eretta
verso il 1660 da Jean Marot.
Originariamente
venne integrato nelle fortificazioni mantenendo
alla sommità il cammino di ronda, secondo scopi
militari e le imposizioni del maresciallo
Charles Louis Auguste Fouquet de Belle-Isle,
questo spiega anche la notevole profondità
della costruzione. A partire dal 1772 e nel 1847
venne liberato dei bastioni e, isolato, reso un
vero arco di trionfo.
La
faccia verso Place Stanislas è la più
decorata; il cornicione di coronamento, presenta
tre bassorilievi in marmo bianco presi
dall'antica Porte Royale: "Apollo
che tira con l'arco contro un drago",
"Mercurio e Minerva sotto palme da
datteri" e "Apollo che suona la
lira con le Muse" con i rilievi sul tema
della "Guerra" e della
"Pace", porta le statue di Cerere,
Minerva, Ercole e Marte. Al
centro della cornice è un Acroterio sul quale
è posto un gruppo di tre figure in piombo
dorato della Gloria, Lorena e un
genio reggenti il medaglione di Luigi XV di
Francia.

Place
d'Alliance, un tempo piazza San Stanislao,
fu realizzata da Emmanuel Héré sui terreni
dell'orto ducale.
Per
ordine di Stanislas Leszczynski, duca di Lorena,
fu decisa la creazione di una nuova piazza in
prossimità della Piazza Reale. Apparsa su
bozzetti realizzati tra il 1751 e il 1753, fu
costruita da Emmanuel Héré e ben presto
rinominata Place d'Alliance in onore della firma
del trattato di alleanza del 1756 tra Luigi XV e
Maria Teresa d'Austria, moglie di Francesco I,
imperatore del Sacro Romano impero ma anche duca
di Lorena.
Durante
la Rivoluzione, la piazza fu ribattezzata
"Square of Fame" e successivamente
"Chalier Place", in onore di Marie
Joseph Chalier, sindaco di Lione durante il
Terrore.
Place
d'Alliance ha proporzioni più modeste rispetto
alle sue due sorelle; forma un rettangolo di 80
x 60 metri, e si estende su una superficie di
circa un ettaro. Ancora oggi sono visibili una
serie di tigli piantati nel 1763 lungo il
perimetro della piazza.
Al
centro della piazza si eleva una fontana
realizzata da Paul Louis Cyfflé e ispirata alla
fontana dei Quattro Fiumi che il Bernini ideò
per Piazza Navona a Roma.
Il
bacino che circonda la fontana centrale cattura
l'acqua versata da tre vecchi barbuti che
rappresentano tre fiumi dell'Europa occidentale:
la Schelda, la Mosa e il Reno.
Sulla
parte inferiore della fontana, sono
rappresentate figure allegoriche che versano
acqua in una vasca di pietra. I gruppi scolpiti
sono sormontati da un obelisco sormontato da un
genio, in possesso di un medaglione, che soffia
in un corno
La
fontana è decorata con iscrizioni in latino,
che celebrano il trattato di alleanza tra
Francia e Austria.

A
nord di piazza San Stanislao, l'Arco di Héré
si apre su place de la Carrière. Antico
luogo di giostre - da questo deriva il suo nome,
carrière - ovvero strada, nei pressi della
Ville-Neuve, la piazza venne ristrutturata nel
XVIII secolo per presentare una simmetria
prospettica e costituisce il terzo elemento del
complesso architettonico voluto da Stanislas
Lescynski.
Place de la Carrière fu
creata nel XVI secolo, durante l'espansione
delle fortificazioni della città medioevale e
dove i nobili di Nancy fecero costruire le loro
dimore. Fin dalla sua creazione, fu luogo di
tornei, giostre e altre attività equestri.
Alla fine del XVI secolo, gli
occupanti francesi abbatterono una parte delle
mura della città ed edificarono una porta, la
Porta Reale, per creare una via di comunicazione
con la nuova città costruita dietro le mura.
A Nord sorgeva un'ala del
Palazzo dei Duchi di Lorena, ala distrutta dal
duca Leopoldo, desideros di costruire un nuovo Louvre,
opera che non verrà mai completata.
A sud-est, all'inizio del XVIII secolo verrà
edificato da Germain Boffrand, l'Hotel
Beauvau-Craon, ora Corte d'Appello.

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