Foreste secche dell'Andrefana
Kenya
 
PATRIMONIO DELL'UMANITÀ DAL 2023
  
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Le Foreste secche dell'Andrefana sono un'estensione seriale del sito della Riserva naturale integrale Tsingy di Bemaraha e sono costituite da cinque aree protette (Riserva speciale dell'AnkaranaParco nazionale di AnkarafantsikaParco nazionale di MikeaParco nazionale di Tsimanampetsotsa e Riserva speciale di Analamerana). 

Le nuove parti componenti coprono quasi l’intera gamma di variazioni ecologiche ed evolutive all’interno delle foreste occidentali del Madagascar da nord a sud, comprese le foreste secche occidentali e i cespugli spinosi del sud-ovest. Questi ulteriori siti sono di estrema importanza per la conservazione in quanto coprono una spettacolare gamma di biodiversità endemica e minacciata, tra cui baobab, alberi di fiamma, nonché lignaggi evolutivi unici come i Mesitornithiformes, un ordine di uccelli che risale a 54 milioni di anni fa. 

La Riserva naturale integrale Tsingy di Bemaraha è una riserva naturale situata vicino alla costa occidentale del Madagascar.

A causa della geografia unica, delle ben conservate foreste di mangrovia, degli uccelli selvatici e della popolazione di lemuri, venne aggiunto ai patrimoni dell'umanità dell'UNESCO nel 1990. 

I 152.000 ettari della Riserva Naturale di Tsingy de Bemaraha, nella regione occidentale del Madagascar, furono sottoposti a tutela per la prima volta nel 1927, al fine di salvaguardare un ambiente di straordinaria bellezza che, in realtà, era quasi inaccessibile all’uomo.  

Delimitato a est da uno strapiombo che si innalza per 300- 400 metri sulla gola del fiume Manabolo, l’altopiano di Bemaraha è costituito da un massiccio calcareo di natura carsica, scolpito dalle acque fluviali e piovane in una rete di gole e profondi crepacci, separati da pinnacoli incredibilmente acuminati: gli tsingy.

Il clima è tropicale, caratterizzato da precipitazioni stagionali, con un periodo secco della durata di sei-otto mesi e uno umido che va da novembre a marzo. La relativa abbondanza delle piogge ha favorito la proliferazione di una fitta foresta decidua, alla quale si alternano, nelle zone meno ostili, savane di natura antropogenica. 

I pochi studi condotti sulla vegetazione hanno permesso di registrare circa 430 specie, con un numero di endemismi che raggiunge l'85 per cento, grazie alla diversa linea evolutiva seguita dalle specie insulari. Unico è, per esempio, l'ebano della costa occidentale, così come lo sono la Musa terrieri, la sola banana selvatica del Madagascar, e diverse specie di Delonix. In buon numero si contano anche i baobab e le piante xerofite come l'aloè, oltre a orchidacee, leguminose, euforbiacee e bombacacee. Altrettanto scarse sono le indagini sulla fauna, ragion per cui il numero di specie presenti è decisamente aleatorio e differisce alquanto a seconda delle fonti.  

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Tra i mammiferi presenti nella riserva vi sono 11 specie di lemuri, alcuni facilmente osservabili come il sifaka di Decken e il lemure dalla fronte rossa. Il sifaka è il più grande e ha un'attività prevalentemente diurna. Il Tilitilivaha, invece, non supera le dimensioni di un topo e si muove solo se è protetto dal buio. Si tratta di estremi: tra questi due poli sono altre nove le specie di lemuri che popolano la riserva di Tsingy de Bemaraha, dal sifaka dalla corona dorata al lemure-mangusta, dal sifaka di Perrier al lemure di Milne-Edwards. 

E, buon ultimo, è stato osservato di recente Yayeaye, una delle specie di lemuri più rare, che ama vivere nel folto delle foreste. 

Di particolare interesse, oltre ai lemuri, sono il piccolo roditore endemico Nesomys rufus lambertoni e il camaleonte Brookesia perarmta, di cui si conoscono pochi esemplari. 

Molto ricco il contingente dell'avifauna che annovera numerosi endemismi tra cui l'aquila pescatrice del Madagascar, l'astore di Henst, lo sparviero del Madagascar, l'assiolo del Madagascar, l'alzavola di Bernier, il rallo di bosco del Madagascar, l'albanella del Madagascar, il tuffetto del Madagascar, l'airone di Humblot, la sgarza del Madagascar, l'ibis crestato di foresta, il cua di Coquerel, il cua gigante e il cua capirosso.

Nell'insieme si contano 13 specie di anfibi e diverse decine di rettili, tra i quali coccodrilli del Nilo e specie dei generi. 

Fatto singolare, la più importante area protetta del Madagascar occidentale quanto a dimensioni e biodiversità soffre di gravi lacune di manutenzione, tanto che il WWF ha sottolineato l'esigenza di prestare maggiori attenzioni alla sua conservazione.

Se infatti Tsingy de Bemaraha era impenetrabile per l'uomo fino a pochi anni fa, oggi diverse famiglie si sono stabilite al suo interno, dove praticano attività agricole e pastorali anche gli abitanti dei villaggi vicini. 

Ciò comporta incendi delle praterie e dei margini delle aree boschive, già ridotte al 3% delle foreste primarie decidue che ricoprivano il Madagascar prima dell'arrivo dell'uomo.  

La riserva speciale dell'Ankarana, nel nord del Madagascar, venne creata nel 1956. È un altopiano poco esteso, solo in parte ricoperto da vegetazione, costituito da calcare del Giurassico medio (150 milioni di anni fa). Le precipitazioni annue medie di circa 2000 mm hanno eroso il substrato roccioso e creato un paesaggio carsico, con grotte e fiumi sotterranei. Il rilievo impervio e la fitta vegetazione hanno contribuito a proteggere la regione dall'intervento umano.

L'ingresso meridionale del parco si trova a Mahamasina, sulla Route nationale 6, circa 108 km a sud-ovest di Antsiranana e 29 km a nord-est di Ambilombe.

Ad est l'altopiano degrada dolcemente, ma ad ovest termina bruscamente nel «Muro dell'Ankarana», una falesia a strapiombo che si estende per 25 chilometri da nord a sud ergendosi fino a 280 metri. A sud la massa calcarea si frattura in guglie separate conosciute come pinnacoli carsici. Al centro dell'altopiano l'attività sismica ed eoni di piogge hanno dissolto il calcare in profonde gole, talvolta ridepositandolo in strati di pietre di flusso (flowstone). Nei punti in cui gli strati superiori calcifici sono stati completamente erosi, il substrato più duro è stato inciso in canali e creste note come tsingy. La regione è disseminata di massi di basalto, talvolta confluiti anche nel profondo dei canyon che sezionano il massiccio.

A partire dagli anni '60, l'espatriato francese Jean Duflos (che, dopo aver sposato una donna del luogo, cambiò il suo nome in Jean Radofilao) effettuò un gran numero di esplorazioni attraverso i sistemi di grotte e i fiumi sotterranei del massiccio, per lo più da solo o accompagnato da speleologi in visita. Sono stati mappati complessivamente circa 100 chilometri di grotte all'interno del massiccio. La grotta di Andrafiabe, una delle più accessibili, comprende da sola almeno 8035 metri di passaggi orizzontali. In effetti, il massiccio ospita il sistema di grotte più vasto del Madagascar, e probabilmente dell'intera Africa.

Le spedizioni che iniziarono per la prima volta a catalogare gli animali e le piante della riserva speciale creata intorno al massiccio dell'Ankarana negli anni '80 sono state ampiamente descritte nel libro di viaggi Lemurs of the Lost World della dottoressa Jane Wilson-Howarth e nella stampa scientifica. Gli studiosi scoprirono inaspettatamente resti subfossili di grandi lemuri estinti e specie fino ad allora sconosciute di pesci ciechi, gamberetti e altri invertebrati. Diversi membri di queste spedizioni hanno contribuito, con le loro foto, a redigere una guida introduttiva illustrata alle grotte dei coccodrilli dell'Ankarana.

Durante la spedizione del 1986, Phil Chapman e Jean-Elie Randriamasy stilarono una lista degli uccelli presenti nella riserva, costituita da 65 specie appartenenti a 32 famiglie, quasi un terzo di tutte quelle che nidificano nel Madagascar. Scoprirono anche un aspetto interessante del loro comportamento, un'insolita strategia messa in atto da molti piccoli passeriformi insettivori. Specie come il pigliamosche del Paradiso del Madagascar, il jery del nord, la tetraka dagli occhiali, la tetraka beccolungo, il bulbul del Madagascar, la nettarinia souimanga, la vanga azzurra e la vanga di Pollen si alimentano insieme in gruppi misti. All'interno di ogni gruppo, specie diverse sembrano essersi specializzate su dove e come cercare gli insetti di cui si nutrono. Alcune si concentrano sul tronco e sui rami degli alberi, altre sui rami sottili, altre ancora cercano sotto le foglie. Agendo insieme in questo modo, probabilmente aumentano l'efficienza della ricerca del cibo, in quanto ogni specie può catturare le prede sfuggite alle altre. Sono anche più al sicuro dagli attacchi dei predatori, poiché l'intero gruppo ha maggiori probabilità di individuare un pericolo in avvicinamento.

La riserva dell'Ankarana costituisce un importante rifugio per popolazioni consistenti di lemure coronato, lemure di Sanford e altre specie di mammiferi. Nella zona è stata segnalata la presenza di altre specie di lemuri: il lepilemure settentrionale, il microcebo rosso, il chirogaleo medio, il valuvi forcifero, il maki lanoso, il sifaka di Perrier, l'aye-aye e l'apalemure occidentale.

Inoltre, ad Ankarana sono stati rinvenuti anche resti subfossili di altri lemuri, come il prolemure dal naso largo e l'indri, ma anche di specie scomparse come il lemure bradipo, il Mesopropithicus dolichobrachion, l'enorme Megaladapis e il lemure babbuino Archaeolemur.

Il parco nazionale di Tsimanampetsotsa è un'area naturale protetta situata nella Regione di Atsimo-Andrefana, a sud di Toliara. Al suo interno ricade il lago Tsimanampetsotsa, una importante zona umida tutelata dalla convenzione di Ramsar.

L'area protetta è situata 75 km a sud di Toliara. 

Al suo interno si trova l'omonimo lago, uno specchio di acqua salmastra poco profonda circondato da distese fangose; la sponda orientale del lago è delimitata da una rupe calcarea, alta circa 100 m, in cui sono presenti una serie di grotte carsiche, con laghetti d'acqua dolce e torrenti sotterranei; una sottile striscia di terreno sabbioso ricoperto da vegetazione cespugliosa separa il versante occidentale del lago dal Canale del Mozambico.

Fatta eccezione per una sottile striscia di vegetazione che si estende lungo le coste del lago, la parte orientale del territorio del parco è dominato dalla foresta spinosa. Tra la sponda occidentale del lago e il mare è presente una vegetazione cespugliosa che in alcune aree supera i 2 m di altezza.

Nell'area protetta sono presenti 5 specie di lemuri: il lemure dalla coda ad anelli, il sifaka di Verreaux , il microcebo rossogrigio , il chirogaleo medio e il lepilemure dai piedi bianchi. 

La foresta spinosa del versante orientale del parco è l'habitat esclusivo dell'endemica mangusta di Grandidier). Altre specie di mammiferi presenti sono il fossa, il tenrec comune, il tenrec riccio minore, nonché numerose specie di pipistrelli dupreanum.

Il lago Tsimanampesotsa ospita una numerosa colonia di fenicotteri; tra le oltre cento specie di uccelli censite nell'area protetta meritano inoltre una menzione lo sparviero del Madagascar, il corriere del Madagascar, il vanga spallerosse, il vanga beccodifalce, il vanga di Lafresnaye, la newtonia di Tabity, il codirossone litoraneo e il tessitore di Sakalava; sono inoltre presenti 4 delle 9 specie di Coua esistenti.

Sono state segnalate sei specie di rane.

Merita infine un cenno la presenza della testuggine raggiata, specie in pericolo critico di estinzione, e di Typhleotris madagascariensis, un pesce privo di occhi che vive in acque sotterranee.

La riserva speciale di Analamerana è un'area naturale protetta del Madagascar settentrionale.

La riserva si trova nella regione di Diana, nel Madagascar settentrionale, circa 70 Km a sud di Antsiranana. La regione è dominata da un massiccio calcareo che si estende dalla costa dell'oceano Indiano a est, sino al massiccio dell'Ankarana a ovest. Il territorio della riserva rappresenta una importante fonte di acqua per l'agricoltura della regione, essendo attraversata da diversi corsi d'acqua, tributari dell'Irodo a nord e del Loky a sud, che riforniscono le risaie della regione.

La riserva è in gran parte ricoperta da una densa foresta decidua secca. Delle 6 specie di baobab endemiche del Madagascar, ben tre si trovano all'interno dell'area protetta.

La riserva ospita varie specie di lemuri; il lemure coronato, il lemure di Sanford, il lepilemure di Ankarana, il lepilemure cerchiato, il valuvi della Montagna d'Ambra, l'apalemure occidentale, il microcebo rosso settentrionale, il chirogaleo bruno e l'aye-aye.

Altri mammiferi presenti nel territorio della riserva sono il fossa, il falanouc, la civetta malgascia, la mangusta dalla coda ad anelli, varie specie di tenrec e diverse specie di chirotteri tra cui il pipistrello della frutta paglierino, il pistrello naso a foglia di Commerson e il rossetto del Madagascar.

Tra gli uccelli presenti nella riserva meritano una menzione la sgarza del Madagascar, l'astore di Henst, il vanga di Van Dam, la mesena dal petto bianco e l'ibis crestato di foresta.