Parco nazionale del Lago Malawi
Malawi
 
PATRIMONIO DELL'UMANITÀ DAL 1984
  
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Il lago Malawi (questo il nome bantu, oggi usato anche dagli europei; per gli inglesi si chiama anche lago Nyasa o Niassa; quest'ultima è la variante più comune in italiano) è il terzo lago più grande dell'Africa e il nono più grande del mondo. È il più a sud fra i laghi della Grande Rift Valley. Lungo 560 km, con una larghezza massima di 75 km e una profondità massima di 700 m, costituisce gran parte del confine fra Malawi e Mozambico, e in parte tocca la Tanzania. Vi sfociano numerosi canali e fiumi; fra i corsi d'acqua alimentati il principale è lo Shire, affluente dello Zambesi. Nel 1980, la parte meridionale del lago, attorno a Monkey Bay, è diventata un parco naturale (Lake Malawi National Park), dichiarato patrimonio dell'umanità dall'UNESCO nel 1984.

In epoca coloniale, il lago venne soprannominato "lago-calendario" a causa del fatto singolare che la sua lunghezza in miglia (365) coincide col numero dei giorni dell'anno del calendario gregoriano, e la sua larghezza in miglia (52) col numero delle settimane dell'anno.

Il Malawi ospita un numero di specie di pesci tropicali d'acqua dolce che non ha paragone in nessun altro lago del mondo. Il WWF ha identificato almeno 500 specie di pesci endemiche di ciclidi, suddivisi in 49 generi; si tratta di pesci estremamente variopinti e molto apprezzati per gli acquari. Fra i pesci commestibili, che costituiscono un'importante risorsa per la popolazione locale (in gran parte dedita alla pesca), i più rinomati sono i "chambo". Fra le altre specie animali presenti nel lago si possono citare i coccodrilli e una vasta popolazione di aquile pescatrici.

Per secoli, gli esploratori europei hanno speculato sull'esistenza di un grande lago in Africa Centrale. I viaggiatori del XVII e XVIII secolo di ritorno dall'Africa offrivano descrizioni di un lago del quale avevano sentito parlare senza però averlo mai visto. Cartografi tipo L'Isle e d'Anville cominciarono a produrre mappe che riportavano piuttosto accuratamente la forma e la posizione del lago.

Durante un viaggio in Mozambico nel 1856, David Livingstone fece visita a Tete dove incontrò Candido Cardosa il quale gli disse di aver visitato il lago dieci anni prima. Durante l'incontro Cardosa disegnò una mappa del lago della quale Livingstone prese nota.

Dopo che il suo progetto di viaggio alle sorgenti dello Zambesi fallì per l'impossibilità di superare le rapide di Kebrabassa, Livingstone organizzò una spedizione dal fiume Shire al lago Nyasa. Sebbene non fosse il primo Europeo a visitare il Lago, fu lui a farlo conoscere al resto del mondo e si prese "l'onore" della sua scoperta. Lo descrisse come "il lago delle stelle" facendo riferimento alla sua superficie scintillante. Nel puro stile di Livingstone, i suoi diari riportano descrizioni dettagliate del lago e dei suoi abitanti, dati sulla lunghezza e l'ampiezza del Lago, sul clima, sulle coste, sugli abitanti, pescatori e agricoltori e sulla nefasta influenza della tratta degli schiavi.

Livingstone vide con i suoi occhi le prove della deportazione di migliaia di schiavi l'anno che venivano trasportati attraverso il Lago Malawi per essere venduti sui mercati dell'Africa Orientale. Fu lui a pensare che una cannoniera posizionata sul lago Nyasa e una forma di commercio alternativa alla tratta degli schiavi, insieme alla diffusione del Cristianesimo, avrebbero messo fine al commercio di esseri umani. La richiesta di missionari incaricati di diffondere il Cristianesimo in Africa Centrale non cadde nel vuoto e la storia del Malawi prese un altro corso.

Il Lago Malawi ha sempre attratto viaggiatori inclini ai sogni. Dall'epoca delle missioni vittoriane e dei commercianti, le cui piccole imbarcazioni a vapore solcavano le sue acque per diffondere il Cristianesimo o per guadagnare denaro contante, i racconti dei visitatori del lago sono sempre rimasti avvolti in un alone di mistero ed il lago è sempre sfuggito ad una facile e definitiva classificazione.

La natura ha regalato al Lago Malawi un'incredibile varietà di pesci tropicali d'acqua dolce: solo per citarne una ricordiamo le 550 specie di ciclidi che vivono solo nel Lago Malawi. Il famoso "Chambo" è il piatto nazionale del Paese. Nel 1980, una zona della parte meridionale di questo enorme mare interno, che è il terzo lago africano in ordine di grandezza, è stata dichiarata dall'Unesco patrimonio dell'umanità.

L'area include la Penisola Nankumba e diverse isole. Siamo nella zona del favoloso Cape Maclear dove una serie di fantastiche spiagge di sabbia bianca sono intervallate da rocce affioranti coperte da una fitta vegetazione che si specchia nelle acque cristalline.

Da Makanjira, sulla costa orientale, un solitario sambuco arabo parte alla volta di Salima, l'ultimo di una stirpe di imbarcazioni che nel XIX secolo collegavano l'interno pre-coloniale con i mercati d'avorio e degli schiavi dell'Oceano Indiano.

Le grida delle aquile pescatrici, i pescatori a bordo delle imbarcazioni ricavate dai tronchi d'albero i cui profili si stagliano contro il tramonto e la calda e sonnolenta atmosfera del lago, invitano al rilassamento più totale.

Osservando l'aggraziato incedere di una canoa, oppure passeggiando semplicemente sulla spiaggia e passando accanto ai tralicci di legno con migliaia di pesci messi a seccare, è facile abbandonarsi a considerazioni romantiche e pensare che questo stile di vita rilassato e senza tempo riflette tutta la bellezza del lago. Infatti, le canoe scavate nei tronchi degli alberi hanno partecipato alla trasformazione dell'industria peschiera del paese integrandosi nella vita contemporanea. L'arrivo della bicicletta ha facilitato il trasporto del pesce dal lago ai mercati di Blantyre e Zomba.

Oggi, tonnellate di utaka e matemba essiccati rappresentano la dieta base anche degli abitanti dei villaggi dell'interno del paese. Le tecniche di pesca tradizionali comprendo la pesca con le senne, la pesca con le reti, la pesca con le reti a imbrocco e con le reti a imbuto. Le canoe sono ancora piuttosto diffuse ma oggi vengono preferite le imbarcazioni costruite con tavole di legno, perché possono trasportare un carico maggiore. In caso di pesca abbondante i pesci vengono conservati essiccandoli al sole ma in genere il pesce pescato viene affumicato nei villaggi sulle rive del lago. La pesca crea molti posti di lavoro non solo per i pescatori ma anche per i costruttori di barche, per quelli che le riparano, per quelli che costruiscono e riparano le reti e per coloro che vanno a vendere il pesce anche nei luoghi più lontani dal lago.

Gli artigiani del lago sono dotati di una grande inventiva. Tra i prodotti più diffusi ci sono i cappelli di paglia di ogni foggia e stile venduti sulle bancarelle disposte una dopo l'altra; vengono costruiti anche giocattoli, comprese automobiline complete di cofani e portabagagli, elicotteri con tanto di eliche fino alle Land Rover con tanto di ruote di scorta. Infine enormi cesti di paglia per trasportare o contenere qualunque genere di merce e meravigliosi articoli di legno finemente lavorati che serviranno a ricordarvi per sempre del tempo trascorso sul lago.